LETTERE
28 Dicembre 2011
di P.P.
|
Scrivo
per far conoscere l'ennesimo attacco al popolo italiano che gli
oligarchi al governo stanno portando avanti praticamente in segreto.
Nel
vertice del 9 dicembre i Paesi europei hanno deciso di stipulare anche
un patto fiscale. Questo patto impone ai Paesi con un rapporto
debito pubblico/PIL superiore
al 60%, tra essi rientra l'Italia, di ridurlo di un ventesimo della
differenza con il valore ottimale. Questo vuol dire una lunga serie di
manovre " SalvaItalia" (esempio di neo-lingua
orwelliana visto l'esito recessivo che solo il suo annuncio ha
provocato). Quindi nel giro di pochi anni la struttura industriale
italiana sarà distrutta e gli italiani ridotti in forte miseria.
C'è la possibilità di emendare questa norma,
ma il termine, tenuto segreto dal Governo, scadrà domani 29 dicembre.
Il governo tecnocratico ha imposto il silenzio ai funzionari del
ministero dell'economia che si occupano di questi emendamenti. Così,
molto democraticamente, sarà aggirato e raggirato il popolo italiano, a
parole sovrano!
Per
farci digerire quelle maniovre ci diranno poi che sono volute
dall'Europa e che servono per salvarci, come stanno già facendo adesso.
Tutti i dettagli sul blog del docente di Economia presso l'Università di Tor Vergata, Gustavo Piga:
http://www.gustavopiga.it/2011/gioco-di-ombre-salvate-leuropa-per-favore/
|
editoriale
Stranieri al governo
di Rosaria Impenna
Italiani
Liberi | 26.12.2011
Il
salto logico che gli Italiani non sono ancora riusciti a compiere è
considerarsi governati da “stranieri”. Quando essi, similmente ai
popoli delle varie Nazioni d’Europa, comprenderanno questo principio
semplice e al tempo complesso, si renderanno conto di essere sudditi al
Potere di dominatori. Solo nella tragica ammissione di ciò è possibile
interpretare la perentoria durezza che risiede nelle parole del
presidente Napolitano, sulla insistenza che nessuna “emergenza
costituzionale” è implicita al governo tecnico e sulla necessità che
anche i meno abbienti debbano compiere sacrifici, perché l’Italia resti
in Europa...
editoriale
L'impero sulle nostre spalle
di Ida Magli
Italiani
Liberi | 18.12.2011
La
verità sulla storia degli Italiani non è ancora mai stata raccontata
perché sono i vincitori a scriverla e i vincitori sono sempre i
governanti, i Capi, non il popolo. Una cosa però è sicura: è stata
sempre uguale a quella che stiamo vivendo in questo periodo. Gli
Italiani, debbono sacrificarsi, pagare, soffrire, combattere, morire
affinché i politici di turno possiedano il proprio Impero. E’ questo
che hanno perseguito, sotto le vesti dell’unificazione europea, dalla
fine della seconda guerra mondiale ad oggi: possedere un Impero, alla
pari di ogni governante, Dittatore, Re, Papa o Imperatore del passato.
Contrariamente al passato, però, questa volta l’impero non era
possibile conquistarselo con gli eserciti combattenti: la seconda
guerra mondiale, con le sue catastrofiche conseguenze, con l’atomica e
le due potenze mondiali in lotta fra loro, costringeva a seguire un
percorso nuovo. E’ nata così una grande idea: farsi l’Impero tutti
d’accordo, con la pace, con il denaro, con le banche..
editoriale
Alla guerra dell'euro
The War of the Euro
di Ida Magli
Italiani
Liberi | 9.12.2011
Porta questo titolo: “Alla guerra dell’euro”
l’ultimo numero di Limes, la rivista di geopolitica diretta da Lucio
Caracciolo. Anche questo numero è scritto come sempre da persone molto
competenti e, per quanto riguarda l’Unione europea, quasi del tutto
obiettive. Dico “quasi” perché, sebbene siano comparsi più volte
fascicoli di fuoco sull’Europa e sull’impossibilità della sua
realizzazione (ricordo fra gli altri: “L’Europa è un bluff”),
si è però sempre sentita sotto traccia una specie di dolorosa rabbia
per questa impossibilità. Insomma: se si potesse fare sarebbe
bellissima, ma di fatto non si può. Non si può per gli innumerevoli,
evidenti motivi di ordine geopolitico, storico, economico, che ormai
anche l’ultima delle casalinghe ha imparato a conoscere bene perché ne
ha vissuto le tragiche conseguenze in questi anni nei quali i politici
hanno imposto l’unificazione.
editoriale
La nuova Duma
The new
Duma
di Ida Magli
Italiani
Liberi |
4.12.2011
Finalmente
i progettisti dell’Unione europea hanno gettato la maschera. Una
maschera debole, trasparente, quasi inutile, quella che hanno portato
fino ad oggi, ma pur sempre maschera. Mercato, mercato, mercato;
finanza, finanza, finanza; ma soprattutto: democrazia, democrazia,
democrazia. Da oggi, non più. Abbasso la democrazia, viva la dittatura.
Il New York Times esalta il
suo nuovo eroe: il Re Giorgio che, con piglio autoritario, è riuscito
in un colpo solo a far governare l’Italia da persona non eletta e a far
indossare al Parlamento italiano le vesti della Duma, quella Duma di
cui il nostro Presidente sentiva profonda nostalgia visto che era
formata dal partito unico e approvava immancabilmente le decisioni
prese da Stalin.
editoriale
La crisi dell'euro
non è sanabile
The
Crisis of the Euro Cannot be Solved
di Ida Magli
Italiani
Liberi |
30.11.2011
La crisi
dell’euro non è sanabile. Nessuno vi può riuscire, che sia o non sia un
esperto banchiere o persona di fiducia del mondo intero. Non vi può
riuscire neanche bruciando nel crogiolo dell’euro tutti i beni che gli
Italiani e gli altri popoli d’Europa possiedono. Si sente dire in
questi giorni che alcune grandi banche americane stanno preparandosi al
crollo della moneta unica: non è possibile che i capi dei governi
europei, responsabili della vita e dei beni di centinaia di milioni di
persone, si rifiutino di ammettere questa possibilità preparando una
qualche via di fuga, un’estrema uscita d’emergenza. E’ un loro preciso
dovere predisporre un ordinato ritorno alla moneta nazionale in caso di
necessità, invece di aspettare il caos del crollo globale. Gli
strumenti a disposizione non mancano. Faccio un solo esempio: la lira
non è ancora andata fuori corso. Si può cominciare ad emettere una
parte dei titoli di Stato in lire esclusivamente per il mercato
italiano e a far circolare la doppia moneta, così come si è fatto nel
primo periodo del passaggio all’euro. Sappiamo bene quanto siano capaci
di creatività i tecnici della finanza: la mettano all’opera. continua
USCIRE
DALL'EURO E RIPRENDERCI LA SOVRANITA' MONETARIA: se
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Uscire dall’euro
e riprendersi
la sovranità monetaria
Get
out of the Euro, Take back our Monetary Sovereignty
di Ida Magli
Italiani
Liberi |
11.11.2011
Non
ci sono altre vie d’uscita alla situazione: dall’euro e
riprendersi la sovranità monetaria. Il quadro è ormai chiarissimo agli
occhi di tutti: lo scopo dell’alta finanza e dei banchieri che guidano
il mondo è quello di averlo totalmente nelle loro mani distruggendo gli
Stati nazionali e ogni differenza politica ed economica.
La prima a dover essere distrutta è l’Europa; le fasi che stiamo
vivendo ne sono la più chiara testimonianza. Siamo pilotati
spietatamente dalla Banca centrale europea verso la nostra fine, sotto
le vesti del fallimento finanziario. A poco a poco i banchieri prendono
il posto dei politici e la democrazia viene messa a tacere, come è
successo in Grecia dove invece del referendum annunciato è stato
nominato primo ministro un ex vicepresidente della Bce. In Italia, dopo
averla spinta nel baratro del debito con gli attacchi ai nostri titoli,
è stato inviato dal nido della Bce, dove è stato arroccato per oltre
vent’anni, il signor Mario Monti con l’incarico di liquidare qualsiasi
volontà di governo democratico e gli ultimi beni che l’Italia possiede.
Dobbiamo chiedere, dunque, nuove elezioni e presentarci in un partito
che unisca, al di fuori di ogni ideologia politica, tutti coloro che
vogliono raggiungere questo solo scopo:
uscire
dall’euro, denunciando come illegittima, e quindi invalida, la rinuncia
alla sovranità monetaria da parte di uno Stato sovrano; ricominciare a
battere la moneta “Lira” e riservare l’acquisto dei titoli di Stato
esclusivamente ai cittadini italiani.
Tutti i soci degli Italiani Liberi, tutti i loro amici e chiunque
condivida questa proposta può mandare la propria firma, un'email col
proprio nome, o il proprio pensiero all'indirizzo degli Italiani Liberi.
posta@italianiliberi.it
Ida Magli
11 novembre 2011
stiamo
ricevendo le vostre numerose email. potete esprimeteci il vostro
pensiero sull'europa che sta trasformando cosI' profondamente le nostre
vite e il nostro destino senza
averci mai interpellato in merito, senza dibattito politico e
imponendoci l'euro senza averne mai sperimentato l'impatto sociale ed
economico sulle singole realtà nazionali. da questi stessi esperti ci
aspettiamo ora la salvezza? Vai alla pagina dei messaggi dei lettori
editoriale
Berlusconi e la sua fine: tante speranze e
pessimo risultato
Berlusconi
and his End: Great Hopes and Bad Results
di Ida Magli
Italiani
Liberi |
15.11.2011
Aggiungiamo
Silvio Berlusconi al lunghissimo elenco dei governanti traditori
dell’Italia. Dispiace, dispiace molto, ma la conclusione è purtroppo
soltanto questa. Avrebbe potuto almeno, una volta deciso di uscire di
scena, fare un grande gesto per rimanere alla storia, cosa che
viceversa non succederà perché nulla ha fatto che possa interessare la
storia. Avrebbe potuto, perso per perso, invece che inginocchiarsi
davanti ai banchieri, ribellarsi al colpo di stato ordito dal
Presidente della Repubblica e affermare, com’era suo dovere, che
avrebbe difeso i diritti democratici degli Italiani. I motivi per
prendere questa decisione erano due, e tutti e due talmente evidenti
che nessuno, salvo che i suoi miserrimi nemici, avrebbe potuto
contestarli. continua
editoriale
No! Questo No!
No! Not
This!
di Ida Magli
Italiani
Liberi |
10.11.2011
No,
Signor Napolitano, non sopporteremo una simile nauseante “furbata”.
Creare all’improvviso un senatore a vita per far credere che si tratti
di un politico e fingere così che l’Italia non si sia consegnata nelle
mani dei banchieri, è un sotterfugio intollerabile. Quale disprezzo per
i poveri Italiani! Quale disprezzo per la Repubblica e per la politica!
Abbiamo, dunque, così la misura della spaventosa miseria civile e
morale dei nostri “rappresentanti”. La Bibbia afferma che “Dio vomita
gli ipocriti”. Sono certa che non ha mai vomitato tanto. continua
editoriale
Crollo della democrazia
e crollo del buon senso
di Ida Magli
Italiani
Liberi |
01.11.2011
Nel
momento in cui sto scrivendo questa breve nota (1 novembre 2011 ore 11)
la borsa italiana perde più del 5% Cosa c’è di diverso da ieri?
L’Italia è sicuramente la stessa, anzi. Approfittando del giorno
festivo, molti sono andati tranquillamente fuori città mentre
Berlusconi, Bersani, Vendola e compagni litigano come il solito (anzi,
data la festività, forse un po’ meno del solito). I commentatori
affermano tutti che: “La Grecia ha terrorizzato i mercati annunciando
l’intenzione di indire un referendum popolare sui nuovi prestiti
concordati con l’Ue”. Che cosa significa? Semplicemente che, nella
democraticissima unione europea, chiedere un parere al popolo su ciò
che decidono i governanti, dovrebbe essere proibito, come ha già
rilevato Angela Merkel con il suo sdegno per l’iniziativa del Premier
greco: il loro No, infatti, è sicuro. continua
editoriale
IL PAPA E LE CROCIATE
Perché è impossibile
scusarsi per la storia
di Ida Magli
il Giornale | 29.10.2011
Uno
dei problemi forse più gravi della nostra società e del nostro tempo è
l’incapacità di capire la storia. Si è discusso molto, è vero, di
“revisionismo”, ma anche su che cosa si intenda per revisionismo è
difficile trovare un accordo. Il ‘900, secolo di grande e rinnovato
sviluppo delle discipline storiche, ci ha lasciato la più grande
conquista: collocare sempre l’avvenimento nel suo contesto. Contesto
psicologico, religioso, politico, culturale o, se si vuole dirlo nei
termini dell’antropologia, capire il punto di vista dell’indigeno,
ossia dell’attore di quella storia, contemporaneamente soggetto e
oggetto di quel particolare contesto. La Chiesa non ha mai riconosciuto
validità al nuovo modo di intendere e di fare storia, cosa che, se è
permesso dirlo, le impedisce di comprendere non soltanto il proprio
passato, ma anche ciò che afferma come valido in assoluto
nell’attualità. Il “mea culpa” che Benedetto XVI ha pronunciato oggi a
nome di tutte le Chiese per gli errori dei cristiani, condannando le
violenze commesse dai crociati e dall’inquisizione, mette in crisi sia
i credenti nella Chiesa come istituzione divina che coloro che la
guardano semplicemente come un’istituzione religiosa e politica
importante. continua
editoriale
Unità degli Italiani
e unità degli europei
di Ida
Magli
lItalianiLiberi | 27.10.2011
Nel numero di “Panorama” del 26
ottobre 2011 è stato pubblicato un inserto intitolato Unità degli Italiani, unità degli Europei
con articoli di Remo Bodei, Valerio Castronovo, Carlo Azeglio Ciampi,
Giuseppe Galasso, Arrigo Levi, Tullio De Mauro, Ida Magli, Gianfranco
Pasquino, Chiara Saraceno, con un prologo di Davide Cadeddu.
Quando
nella primavera di quest’anno il Prof. Cadeddu mi chiese di scrivere
l’articolo pubblicato adesso in questo inserto, mi affrettai ad
avvertirlo che forse aveva sbagliato persona date le mie opinioni sulla
questione dell’unione europea. Mi spiegò, però, che conosceva bene la
mia posizione e che desiderava proprio delle idee contrastanti da
mettere a confronto. Gli mandai quindi l’articolo che gli amici degli
Italiani Liberi possono leggere qui di seguito. L’insieme delle
riflessioni pubblicate su Panorama colpisce soprattutto per una
caratteristica: i diversi autori parlano dell’Europa come ne avrebbero
parlato venti o trent’anni fa. Eppure hanno vissuto come tutti noi
questi lunghi anni di una unificazione impossibile. continua
editoriale
Donne e premi Nobel
di Ida
Magli
il
Giornale | 08.10.2011
Gà
da diversi anni i premi Nobel per la Pace hanno perso buona parte del
loro significato simbolico e del loro valore ideale a causa della
politicizzazione che ne guida l’assegnazione. Purtroppo non è rimasto
nulla, in Occidente, che non abbia questa valenza utilitaria: “Ci
serve? Quale profitto ne possiamo trarre?” Non un gesto, non una
parola, sfugge alla suprema legge economicistica che impera nel nostro
mondo. E, prima di tutto, nella “politica” che, essendo anch’essa
intessuta della legge del profitto, ha invaso ogni angolo, ogni pur
piccola parte del comportamento della società occidentale. Come avrebbe
potuto l’assegnazione dei premi Nobel sottrarsi ad una possibile
funzionalità politica? Quelli per la Pace, poi, invenzione abbastanza
grottesca di un Occidente che trova di continuo sottili, razionalissimi
motivi per muovere guerre a scopo di “pace”, si sono persino logorati
in questo gioco, ormai diventato troppo scoperto. Da questo punto di
vista non si può certo dimenticare l’assegnazione del premio per la
Pace ad un Obama che ancora non aveva avuto neanche il tempo di
accorgersi di essere diventato il Presidente della Nazione più armata
del mondo. E che, infatti, ha seguito in tutto e per tutto le abitudini
bellicose dei suoi predecessori. continua
editoriale
L'IMPOTENZA DEI CITTADINI DELLE DEMOCRAZIE EUROPEE
Via dall'euro dei bluff
Away from the
Euro Bluff
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 12.09.2011
Nella
storia che abbiamo alle spalle non abbiamo ancora mai visto i detentori
del potere riconoscere un proprio errore e fermarsi sulla strada
intrapresa. Le guerre, anche quelle recenti, così capaci di distruzione
e morte per i civili inermi nel cuore delle città, sono state portate
sempre fino all’estrema rovina. Perfino il bolscevismo sovietico,
malgrado l’evidente catastrofico fallimento dei suoi scopi già negli
anni 1929-30, ha dovuto attendere la propria naturale dissoluzione
prima che i politici ne prendessero atto.
Oggi ci troviamo ancora una volta di fronte al drammatico
momento in cui i politici dovrebbero riconoscere di aver sbagliato nel
programmare una moneta unica per gli Stati europei e in particolare i
politici italiani dovrebbero ammettere il gravissimo errore compiuto
nel far entrare a forza (con una tassa particolare: la “tassa per
l’Europa") l’Italia nell’euro. continua
editoriale
Validità della parola
e democrazia
Keeping
the Word and Democracy
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 03.09.2011
La
democrazia rappresentativa si regge su un solo principio: la validità
della parola dei cittadini. I politici diventano nostri
“rappresentanti”, esercitano il potere in nostro nome in quanto noi ve
li abbiamo delegati tramite la nostra parola. In un sistema di potere
democratico il patto fra governanti e cittadini si fonda esclusivamente
sulla fiducia reciproca della “parola”, ma la reciprocità di questo
patto non è simultanea: la parola dei governanti, la sua
fiducia-validità dipende dalla fiducia-validità della parola dei
cittadini. continua
editoriale
Cambiare il sistema
è indispensabile
The System
must be changed
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 11.08.2011
I banchieri, insieme ai loro più
fedeli complici, i politici e i giornalisti, non vogliono piegarsi
davanti alla realtà. La realtà grida ormai da molto tempo che la
globalizzazione della vita economica, dei mercati, delle finanze, delle
scelte politiche (per non parlare della globalizzazione dei popoli e
delle culture) è sbagliata. Tanto sbagliata che, laddove è stata
assunta nella forma più assoluta, come in Europa, ha già portato a
gravissime crisi. Quando l’idea (o l’ideologia) resiste di fronte ai
fatti che la smentiscono e alla ragione che ne dimostra gli errori,
questa resistenza si chiama nei termini tecnici psichiatrici “delirio”.
Siamo, dunque, di fronte a una patologia grave dei nostri governanti, i
quali non ci permettono neanche di dirlo: non passa nulla, né nei
giornali né nei programmi televisivi della Rai o di Mediaset, di ciò
che gran parte dei cittadini pensa ( e che tutti penserebbero se
fossero informati rettamente) dell’euro, dell’Unione europea, dei
banchieri, che hanno fatto del gioco della Borsa il loro Dio ma ai
quali i nostri politici si sottomettono. Adesso però non si può più
sopportare questa mancanza d’informazione e di discussione perché per
salvarci bisogna cambiare totalmente il sistema economico che è stato
imposto in Europa con il Trattato di Maastricht. continua
editoriale
Non si può più aspettare
We Cannot Wait any Longer
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 05.08.2011
E' evidente a tutti che stiamo
andando verso la catastrofe. Ieri, 4 agosto, per la seconda volta
nell’anno 2011, le borse europee sono state sospese a causa delle
perdite senza freni dei listini. Alla fine è risultato che Milano ha
perso il 5,6%. E’ altrettanto evidente, però, che i nostri leader,
tutti, dai politici di governo a quelli di opposizione, dal Presidente
della Repubblica ai sindacati, agli industriali, hanno deciso di
lasciarci andare a fondo pur di non ammettere che la causa principale
della situazione è l’unificazione della moneta, e riconoscere, quindi,
che il progetto era sbagliato. E’ sorprendente che perfino Berlusconi,
accusato di tutte le colpe possibili e immaginabili, non abbia fatto
nemmeno un’allusione a questo problema, nel discorso tenuto alla Camera
e al Senato proprio per illustrare la situazione economica del Paese.
Eppure ritornare a battere una moneta il cui valore sia correlato alla
nostra economia è l’unica strada sana e ragionevole, non soltanto per
noi ma per molti paesi dell’Ue, quali la Grecia, la Spagna, l’Irlanda,
il Portogallo, visto che è evidentemente una finzione e una falsità che
paesi finanziariamente così deboli siano titolari di una moneta
apparentemente forte perché corrispondente, sotto il nome di “euro” al
vecchio marco, anche se si chiama “euro”, una finzione e una falsità
che i mercati e le Borse stanno “giustamente” distruggendo. continua
editoriale
Politici e banchieri
Politicians and Bankers
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 14.07.2011
Il sabato 9 luglio 2011 è una data
che gli Italiani non debbono dimenticare. E’ il giorno, infatti, in cui
il Ministro Tremonti, senza dare nessuna giustificazione del fatto che
non paga l’affitto della casa dove abita, ha risposto ai
giornalisti che gli domandavano se avesse intenzione di dimettersi, con
una frase lapidaria: “Non mi dimetto perché sono io che garantisco
l’Italia davanti all’Europa: se cado io, cade l’Italia e se cade
l’Italia cade l’euro. E’ una catena.” In nessun periodo della storia
d’Occidente un uomo politico, quale che fosse la sua importanza, ha mai
potuto fare una simile affermazione. continua
editoriale
Fantasmi della realtà
e potere dei banchieri
Ghosts of Reality and power of the
Bankers
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 06.07.2011
Si
stanno rappresentando in questi giorni, in diversi paesi d’Europa,
straordinarie commedie dell’assurdo. Gli attori più in vista sono gli
uomini di Governo - in Francia, in Spagna, in Grecia, in Germania, in
Italia - ma sono coadiuvati talmente bene in questa recita da tutti gli
altri responsabili della vita politica e sociale, e prima di tutto dai
giornalisti, che noi, poveri cittadini-sudditi, non riusciamo a capire
perché il loro frenetico agire ci sembri così privo di una concreta
direzione di senso e temibile proprio per questo. continua
editoriale
Pontida, o salvarsi dall'Ue?
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 19.06.2011
Mano
a mano che procede la crisi economica i politici europei, e i nostri in
particolare, diventano sempre più roboanti e privi di senno. La crisi
economica, infatti, è soltanto l’aspetto più evidente della crisi
complessiva: la fine degli Stati nell’immensa sabbia mobile europea,
così come era stata programmata con il trattato di Maastricht. Questo è
per i popoli il punto più difficile da comprendere e da riconoscere:
che i governanti degli Stati europei abbiano volutamente programmato la
nostra fine, la cancellazione della civiltà europea tramite i due
strumenti che oggi sono sotto i nostri occhi: l’invasione immigratoria
di popolazioni africane e il decadimento etico, culturale, economico
indotto dalla perdita della libertà, della sovranità, dell’indipendenza. continua
editoriale
Referendum
sul nucleare e sull'acqua
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 04.06.2011
Poche riflessioni di semplice buon
senso per dire di sì al referendum, ossia per negare il nostro consenso
alle leggi proposte. continua
editoriale
Dire la verità
Telling the Truth
di Ida
Magli
ItalianiLiberi.it
| 02.06.2011
Più
di un terzo dell’elettorato non ha votato: possiamo essere certi che si
tratta in grande maggioranza di elettori del centro destra.
L’astensione altissima alle provinciali segnala anche qualcosa di più:
la protesta per la mancata abolizione delle province. Parto da questo
punto per un’analisi dei motivi della sconfitta un po’ diversa da
quelle prospettate fino adesso. Bisogna, infatti, che i politici
berlusconiani guardino bene in faccia prima di tutto una realtà: i loro
elettori non sono bambini cui offrire caramelle ma persone serissime,
che conoscono in profondità i problemi dell’Italia e che hanno scelto
l’occasione del voto amministrativo, proprio perché non è decisivo, per
gridare a Berlusconi e a Bossi che la loro pazienza è finita e
che, di conseguenza, debbono affrontare i problemi veri prima
delle politiche. continua
salvarci
dall'EURO
Proposta di legge
di iniziativa popolare
Non
abbiamo quasi nessuna possibilità di salvarci dalle negative
conseguenze dell'euro che diventeranno sempre più pesanti per la nostra
economia dato che i risparmi imposti dall'Ue a causa del debito
uccidono tutte le energie e le attività economiche e culturali.
Purtroppo nessun partito si fa promotore dell'abbandono
dell'euro, malgrado si tratti di una decisione fondamentale da prendere
prima che tutto l'edificio crolli per la sua mancanza di fondamenta.
Gli Italiani Liberi, convinti di questa necessità, vogliono far
conoscere a tutti i loro amici e ai lettori del sito l'esistenza di
questa proposta di legge popolare, organizzata dall'amico monetarista
Savino Frigiola, pubblicandone il testo e invitandoli, se vogliono, a
farla conoscere a loro volta.
Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 22.05.2011
editoriale
L'Europa dei "no"
che non ha mai un'idea
The Europe of “No” that Never Has an
Idea
di Ida
Magli
il
Giornale | 29.04.2011
L’Unione
europea ha detto l’ennesimo “no” a una normativa italiana nei confronti
degli immigrati. Si tratta dell’ingresso e del soggiorno clandestino:
la clandestinità per l’UE non è un reato. Visto, però, che dall’Europa
non giunge mai una soluzione ai gravissimi problemi che ci affliggono,
ma sempre e soltanto dei “no” che vietano qualsiasi via d’uscita a
favore dell’Italia, dobbiamo necessariamente guardare in faccia questa
realtà e analizzarne con la massima obiettività possibile i vari
aspetti prima di decidere che cosa fare. Il presupposto che ha dato
origine alla costruzione europea è l’”uguaglianza” di tutti gli Stati
membri: si tolgono i confini e il territorio diventa uno solo, così
come diventano una cosa sola le popolazioni, i costumi, le leggi. continua
editoriale
Prigioniera
del padre islamico
Prisoner of her Islamic Father
di Ida
Magli
il
Giornale | 16.04.2011
(...)
Il conflitto, dunque, è qui, fra il Libro sacro e noi. E’ in
causa perciò, lo Stato laico con le sue leggi di parità fra l’uomo e la
donna, di diritto allo studio per tutti, di tutela dei più deboli come
Jamila. E' in causa, però, anche, l’eccessiva disinvoltura con la quale
i politici non hanno tenuto nessun conto dei tanti avvertimenti sulla
difficoltà di tener fede allo sbandierato rispetto per le differenze
etniche, religiose, culturali. Le differenze sono insuperabili quando
ci si scontra con il Sacro, con la fede in un Dio. La famiglia di
Jamila si attiene alle proprie norme quando la obbliga a obbedire alla
sua autorità, compresa quella di sposare l’uomo cui è stata destinata.
Si tratta adesso per lo Stato di passare ai fatti, ossia di far
prevalere le nostre leggi su quelle musulmane e di cogliere la vicenda
di Jamila come la giusta opportunità per fissare una norma generale,
valida per tutte le “ Iamile” che già vivono e che vivranno presso di
noi. continua
editoriale
Sguardo sull'Europa
Looking at Europe
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 11.04.2011
Guardiamola,
dunque, quest’Europa! E’ davvero ripugnante. Ripugnante per la sua
vigliaccheria, per la sua infame ipocrisia, per la sua proditoria
aggressione a popoli infinitamente più deboli quali gli Africani, ma
soprattutto per la sua volontà di uccidere i propri cittadini e la loro
civiltà addossando loro anche il costo dell’omicidio.
Che fine ha fatto l’Unione europea? Si è dissolta. Nessuno delle
migliaia di politici che risiedono a Bruxelles ha neanche ricordato, in
questi giorni di negazione bellica della fondazione “pacifista”
dell’EU, di aver trionfalmente nominato soltanto pochi mesi fa, a
completamento della costituzione-trattato di Lisbona, un ministro degli
Esteri, per giunta britannico a sottolinearne la forza e l’importanza
(la baronessa Ashton) con l’assunzione di ottomila funzionari per
l’apertura di ambasciate in ogni paese del mondo. La politica estera
ogni Stato se la fa per sé. continua
editoriale
Ecco perché l'Italia
deve dire di no
ad azioni di guerra
Why Italy Must Say NO to War in Libya
di Ida
Magli
il
Giornale | 10.03.2011
Non
ci sono prove, non ci sono documenti, è vero; ma è la logica che lo
dice: l’islamismo sta per darci l’assalto finale. La logica lo diceva
già da molti anni, quando si poteva ancora parlare di previsioni più
che di fatti, mentre i politici, i leader, anche quelli religiosi, lo
negavano. Stiamo dialogando in maniera molto costruttiva con tutti i
paesi mediterranei, ripetevano a chiunque avanzasse qualche dubbio, e
non ci sarà nessun conflitto perché la volontà che prevale è quella
dell’integrazione, della tolleranza, del rispetto. L’assurda idea che
essere bagnati dalle acque del Mediterraneo significasse essere simili
è il frutto di quella sciagurata teoria che è la geopolitica,
un’invenzione che dobbiamo all’amico di Hitler, Karl Haushofer, e
che induce a tremendi errori perché guarda ai territori come se non vi
fossero i popoli ad abitarli. continua
editoriale
L'Africa e la democrazia
Africa and Democracy
di Ida
Magli
il
Giornale | 01.03.2011
L’Occidente
è incerto su quali iniziative prendere nei confronti del terremoto che
ha investito i paesi del Nord Africa. Un’incertezza giustificata dal
fatto che, forse per la prima volta, non siamo sicuri che il nostro
sistema di vita, i nostri valori, la nostra forma di organizzazione
sociale e politica, insomma la “democrazia”, sia la ricetta adatta per
risolvere tutti i mali. Nessuno si arrischia, naturalmente, a dirlo con
parole chiare: da troppo tempo siamo abituati a considerare il governo
democratico come l’unico degno di una società civile e ad affidare a
questa convinzione ogni nostra azione anche all’estero. Ma l’Africa di
oggi si presenta con caratteristiche che sappiamo di non poter
affrontare con le sicurezze psicologiche e culturali del passato,
mentre sembra tuttavia costringerci, proprio a causa del passato, a non
abbandonarla ad un totale “fai da te”. continua
editoriale
La bandiera tradita
di Raffaello Volpe
ItalianiLiberi
| 01.03.2011
Noi
non abbiamo memoria di Popoli, singoli individui o gruppi che non
abbiano utilizzato un vessillo o una bandiera, se non vivendoli come
fossero una parte di sé, della propria anima: chi fra noi non ha
provato una pur semplice emozione nel vedere la nostra bandiera
muoversi battuta dal vento? È il vissuto di ogni gruppo che,
dall’Antichità a oggi, fa di una bandiera l’espressione di una sintesi
inesplicabile ma anche il richiamo a ciò che siamo singolarmente in
relazione al gruppo di appartenenza. Le bandiere che sventolano felici
in uno stadio di calcio non sarebbero così tante e vive, a prescindere
dalla banalità del calcio. Perché banale non è ciò che il simbolo
rappresenta: l’essere Italiani, nel nostro caso. continua
editoriale
L’IGNORANZA E L'ITALIA PRIMA
DEL RISORGIMENTO
Indebiti rimpianti
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 24.02.2011
Sono
ben strani coloro che rimpiangono i tempi dell’Italia prima del
Risorgimento. Pare che a un tratto si sia ritornati a fare la storia
senza i popoli. Quella storia di re, di papi, di repubbliche, di
monarchie, di battaglie che credevamo superata ormai per sempre perché
priva della storia vera, quella degli uomini, delle donne, dei bambini,
messa in luce dalle scienze sociali. Ebbene, voglio ricordare soltanto
pochissimi fatti di storia vera, ai nostalgici dei Borboni o della
Serenissima, dello Stato Pontificio o del Granducato di Toscana, tutti
Stati uguali o simili nei confronti di certi aspetti della vita morale
e di quella concreta. continua
editoriale
I diplomatici della Ue: licenziamoli tutti
Let us fire all Diplomats of the European
Union Diplomacy
di Ida
Magli
il
Giornale | 24.02.2011
“L’Europa
è codarda” dice il ministro Frattini di fronte alla risposta:
“Arrangiatevi” data all’Italia per il tragico esodo dall’Africa che ci
attende inesorabilmente. C’è un errore di fondo, però,
nell’affermazione del ministro: non si può accusare l’Europa perché,
come ha detto più volte il prof. Lucio Caracciolo, profondo studioso di
geopolitica, l’Europa non esiste, o meglio: “L’Europa è un
bluff”. E’ una costruzione di carta, una costruzione a tavolino,
in cui sono state messe a punto tutte le forme istituzionali di un
immenso Stato, prive di qualsiasi rispondenza con la realtà. L’unica
istituzione reale è quella che ci ha tolto la sovranità monetaria, la
Banca centrale europea che però essendo proprietà di cittadini privati,
non fa parte della UE; tutte le altre sono pure forme che fingono di
esistere succhiandoci una montagna di quattrini. continua
editoriale
Ci lasciano soli
contro i clandestini
They Leave us Alone Against Illegal
immigrants
di Ida
Magli
il
Giornale | 15.02.2011
Quale
lingua adoperano quando parlano fra loro la Commissaria UE Cecilia
Malstrom e il Ministro Maroni? Fra le ventisette lingue riconosciute
nell’Unione europea c’è una grande scelta, ma evidentemente il nostro
Ministro non riesce a farsi comprendere visto che la signora
Malstrom afferma una cosa del tutto incredibile: che l’Italia ha
rifiutato l’aiuto offertole per far fronte all’ondata immigratoria.
Suvvia, gentile signora!L’’Italia ha sicuramente chiesto almeno quello
che l’Ue sarebbe stata tenuta a fare subito senza alcuna richiesta
perché i confini dell’Italia sono anche i confini dell’Unione. Ma si
tratta con tutta evidenza di un’Europa che esiste soltanto sulla carta
e nei trattati; e fa quasi ridere il viaggio in Africa del vaporoso
“ministro degli esteri” dell’Ue, debole rappresentante di uno Stato che
non esiste e che per giunta, essendo donna, è la persona meno adatta a
farsi prendere sul serio da un governante musulmano che non le tocca la
mano per non contaminarsi e che la considera in base al Corano “di un
grado inferiore”. continua
editoriale
La proposta economica
di Berlusconi
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 05.02.2011
I
politici si ostinano a tacere sui veri problemi dell’economia. Nessuno,
né nei partiti di governo né in quelli di opposizione, si riferisce
mai, neanche per negarne l’esistenza o l’importanza, alle questioni
sollevate ormai da anni da studiosi ed economisti italiani, tedeschi,
francesi, americani, che riguardano la sovranità monetaria, l’adesione
all’euro, le basi dei sistemi di mercato. Questo silenzio, al quale si
attengono anche tutti i giornalisti, è di per sé la prova più
significativa della sopraffazione e della dittatura europea.
In questi giorni il governo Berlusconi si appresta a presentare
l’ennesima “riforma dell’economia” basata, come tutte le precedenti,
sull’ossequio alle direttive dei Banchieri che sono gli unici, i veri
governanti dell’Unione europea: ridurre il più possibile e al più
presto possibile, il “debito” al fine di rientrare nei parametri di
Maastricht, legge salvifica inderogabile. Inutile aggiungere che, per
quanti espedienti Berlusconi possa inventarsi, le tasse aumenteranno e
il “debito” pure per due motivi fondamentali: la mancanza della
sovranità monetaria con l’accumulo degli interessi sul “debito” e il
fondamentalismo di un mercato basato sul circolo perverso del più
consumo più produzione. continua
editoriale
Incapacità
di comunicazione
del governo berlusconiano
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 31.01.2011
Mi
sono decisa, una volta superata la questione della sfiducia al ministro
Bondi e dopo
quanto ha scritto Guerri in sua difesa, a dire quello che penso da
molti anni e che mi ero sempre trattenuta dallo scrivere perché
riguarda un campo che non è di mia competenza: l’incapacità degli
uomini di Berlusconi e di Berlusconi in persona, di curare la propria
immagine. Sembra un’affermazione assurda visto che si è sempre
attribuito il successo di Berlusconi in gran parte alle sue capacità di
comunicatore, ma la verità è che l’ambiente berlusconiano non fa nulla
per curare la propria immagine in positivo, specialmente nel campo più
sensibile per chi governa un paese come l’Italia: la cultura. La quasi
assoluta mancanza di comunicazione ne è la prima causa. Prendiamo
l’argomento trattato da Guerri due giorni fa: io non sapevo nulla del
museo dannunziano e di tutte le altre cose, molto belle, che Guerri ci
ha raccontato, così come non sapevo nulla di quanto ha detto Bondi nel
discorso fatto alla Camera in propria difesa, per esempio sugli
introiti dei biglietti per i musei, e suppongo non ne sapesse nulla
neanche la maggioranza degli Italiani. Come mai? E’ evidente che non se
ne parla, o perlomeno che non se ne parla nella maniera giusta, quella
che l’uomo della televisione per definizione come Berlusconi dovrebbe
conoscere a meraviglia, ossia facendo circolare le notizie attraverso
l’aria, senza che ci sia da parte dei cittadini una precisa volontà di
informarsi. continua
editoriale
Strage di cristiani.
E l'Europa tace
Massacre
of Christians: and Europe keeps silent
di Ida
Magli
il
Giornale | 02.01.2011
Una
strage di cristiani, all’uscita da una delle più importanti chiese di
Alessandria d’Egitto nella notte del nuovo anno, costringe a fare una
riflessione che va al di là del singolo episodio, per quanto
dolorosissimo. Una riflessione che credo tutti abbiamo nel cuore:
dobbiamo rassegnarci al fatto che il cristianesimo scompaia? Non
possiamo, infatti, chiudere gli occhi davanti alla realtà: è vero che
ad uccidere i cristiani sono dei gruppi estremisti di varia nazionalità
ed estrazione sociale, ma il mondo cristiano, soprattutto i leader
politici e religiosi, continuando ormai da anni a illudersi, e a
spingere i fedeli a illudersi, che si tratti sempre ed esclusivamente
di pochi fanatici, hanno permesso che si formasse nell’aria una
generale percezione di “debolezza” del cristianesimo. Anzi, se vogliamo
davvero guardarci in faccia, dobbiamo chiamare col suo vero nome tanto
il comportamento dei cristiani quanto ciò che i musulmani ne pensano: è
ormai più una tradizione culturale che non una vera fede religiosa. continua
editoriale
MANCA IL NATALE SUL DIARIO
UE IN DONO AGLI STUDENTI
L'Europa adora tutti gli dei. Tranne il
nostro
Europe
is Worshiping All Gods but Ours
di Ida
Magli
il
Giornale | 21.12.2010
La
Commissione europea ha stampato più di tre milioni di copie di un
“diario” in ognuna delle lingue dei paesi dell’Unione, da distribuire
nelle scuole secondarie come un gradito regalo agli alunni,
accompagnato da numerose pagine dedicate a far conoscere ed apprezzare
le meravigliose virtù dell’Europa unita. Inutile aggiungere che si
tratta di un costosissimo regalo, fabbricato a spese di tutti noi,
poveri contribuenti, che sicuramente avremmo trovato assurda e
incompatibile con la dignità dei cittadini, se fosse stato uno dei
governi nazionali a deciderla, un’iniziativa pubblicitaria che ricorda
da vicino lo spirito di regalia festiva degli antichi regnanti
borbonici alla ricerca di consenso. continua
editoriale
Oche ammaestrate
e democrazia
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 27.11.2010
I
politici si sono abituati ormai da parecchio tempo a prendere in giro
la democrazia; ne sono stati esempi clamorosi l’anno scorso in Europa
le ripetizioni dei referendum per l’approvazione dei trattati tutte le
volte che non si raggiungeva il risultato positivo desiderato dai Capi.
Già allora i cittadini avrebbero dovuto rifiutare di tornare a votare,
cosa però difficile da organizzare se non c’è almeno un politico o un
partito che ne assume l’iniziativa. Il potere effettivo dei cittadini
nelle democrazie è limitatissimo, soprattutto perché affidato
totalmente ai partiti; ma diventa praticamente nullo quando, come sta
succedendo oggi in Italia, i politici non tengono fede al loro dovere
di delegati a rappresentare la volontà espressa dai cittadini.
Capovolgendo il principio del cittadino-soggetto nella dinamica della
democrazia, i politici se ne arrogano la veste di “soggetti” riducendo
ad “oggetto” i cittadini, chiamati a dire sì o no ad ogni loro
schioccar di dita come oche ammaestrate alla richiesta del loro
istruttore. continua
editoriale
Ma quando a scuola
c'è l'ora di musica
l'Imam fa tappare
le orecchie alla figlia
Two
incompatible cultures. And ours is humiliated
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 27.11.2010
Per
quanto possa sembrare paradossale, grottesco, al limite
dell'inverosimile, l'episodio verificatosi a Reggello racchiude in sé
tutti gli elementi dell'incompatibilità della cultura occidentale, la
nostra, con quella musulmana. Perché cito prima la nostra e non
come si è soliti fare, quella musulmana? Perché sono i nostri politici
che, nella loro ottusa superbia, si sono ostinati ad affermare che gli
immigrati si "integrano"; che basta essere nati sul territorio italiano
per essere "cittadini italiani"; soprattutto hanno imposto una
classificazione delle religioni totalmente errata, ossia quella delle
religioni come "religioni", mettendole tutte alla pari, incuranti di
ciò che storici, etnologi, antropologi, hanno sempre affermato, ossia
che ogni religione è una "cultura" e che la distinzione fra religione e
cultura è un'acquisizione che riguarda soltanto noi. continua
editoriale
La crisi europea: informazioni e proposte
The
European Crisis: Information and Proposals
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 27.11.2010
La
gravissima situazione della crisi attuale non è soltanto monetaria.
Dobbiamo convincerci, per quanto possa apparire incredibile, che la
crisi monetaria è uno strumento, il più forte e il più appariscente,
fra i molti che sono stati messi in atto, per raggiungere un solo
scopo: eliminare dalla scena politica, economica, culturale del mondo,
le Nazioni d’Europa, riducendole ad un angolo asfittico di
sopravvivenza marginale. I meccanismi, gli antefatti, i “segreti” di
questa operazione si trovano ampiamente analizzati e spiegati nel mio
libro “La dittatura europea”, pubblicato in questi giorni da Rizzoli (è
il motivo per il quale sono stata assente in quest’ultimo periodo dal
mio appuntamento con il sito degli Italiani Liberi e con la posta, ma
spero che l’avrete compreso e perdonato) e al quale rinvio tutti i
lettori in quanto si tratta effettivamente di un testo di assoluta
denuncia e di un vero e proprio manifesto di battaglia, che ho temuto
fino all’ultimo giorno che non sarebbe riuscito a vedere la luce.
Troverete lì, perciò, non soltanto il racconto di quanto io ho
sperimentato di persona durante i lunghi anni della mia guerra contro
l’unificazione europea, ma i nomi di tutti i traditori dell’Italia, da
quelli dei politici a quelli dei banchieri, e infine anche la proposta
per i governi dell’UE di abbandonare Maastricht prima che l’euro crolli
del tutto. continua
editoriale
Costituzione e cittadini
di Ida
Magli
il
Giornale | 18.11.2010
Costituzione
italiana, articolo 67: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la
Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.” E’ in
base a questo articolo che la maggior parte delle legislature non sono
state portate a termine, e si tratta palesemente di una presa in giro
del voto dei cittadini. Che valore può avere un contratto nel quale è
previsto che una delle parti non è tenuta a mantenerlo? Che significato
può avere l’affermazione che ogni membro del Parlamento rappresenta la
Nazione se nessun cittadino può essere votato in quanto tale, con il
suo nome, senza appartenere a nessuna lista? Soltanto in quel caso,
infatti, l’articolo 67 non costituirebbe un pugno in faccia ai
cittadini votanti. La situazione creata dal Presidente della Camera e
dai suoi seguaci è chiaramente un abuso visto che questo articolo, che
da lungo tempo avrebbe dovuto essere cancellato, era stato inserito
nella Costituzione per salvaguardare il parlamentare da un’eventuale
situazione coercitiva, prevista dai Costituenti soltanto perché erano
appena usciti dal periodo fascista e temevano appunto il ripetersi di
una dittatura. continua
editoriale
"L'UNIFICAZIONE
EUROPEA E' NATA PER ELIMINARE GLI STATI
E L'IMMIGRAZIONE E' IL SUO STRUMENTO"
Rom: conflitto Francia-Ue
Rom: the
Conflict between France and the European Union
di Ida
Magli
il
Giornale | 16.09.2010
Il “diverbio” fra la Francia e
l’Unione Europea, provocato dal rimpatrio di gruppi di rom irregolari
effettuato dal governo francese, sta diventando sempre più infuocato.
Reazioni stizzite da parte della Francia, un “grande Stato” che non
vuol sentirsi redarguire da nessuno, tanto meno dall’UE, e accuse
appena velate da parte dell’UE di “disobbedienza” alle maggiori virtù
del grande Sovrastato. Oltre al conflitto di autorità, aleggia poi
intorno alla questione dell’immigrazione rom, in maniera più o meno
esplicita, una vaga accusa di razzismo; meccanismo psicologico che si
continua ad adoperare per mettere in penitenza gli Stati europei come
se gli anni, le generazioni e i sentimenti non fossero mai passati. A
questo meccanismo psicologico sarà bene dare il suo vero nome: è un
ricatto che nessuno intende più accettare. I problemi dati
dall’immigrazione nell’occidente europeo sono reali e gravissimi e
molti cittadini si domandano come mai l’UE sia capace soltanto di
protestare e non di dare qualche suggerimento, di aiutare a trovare
delle soluzioni. continua
editoriale
La scuola e l'immigrazione
School
and Immigration
di Ida
Magli
il
Giornale | 14.09.2010
I problemi posti dagli immigrati
sono, per la scuola italiana, molto più gravi di quanto non possa
apparire al primo sguardo. I tentativi di prevenirli, nonostante la
buona volontà del Ministro e degli Insegnanti, si scontrano con una
realtà molto complessa che i vari sostenitori entusiasti delle
cosiddette società multietniche non vedono. La parola “integrazione”,
di cui fanno sfoggio i politici, è priva di contenuto reale. Le culture
non si integrano. Ad un certo punto scatterà, e non dipende dal numero,
la sopraffazione dell’una sull’altra. Dipende dalla sua forza, dalla
sua vitalità, dall’entusiasmo di chi ne è portatore. Quella italiana è
perdente perché sono gli immigrati che si impadroniscono del nostro
territorio e questo basta a farli sentire conquistatori.
continua
editoriale
ROGO NEL CAMPO, MUORE UN BAMBINO
Nomadi, invitiamoli
a essere "vivi"
Nomads:
let us invite them to be “alive”
di Ida
Magli
il
Giornale | 28.08.2010
Ancora
una volta un bambino è morto nel rogo sviluppatosi in un campo nomadi
abusivo. Questa la notizia di oggi. Ma io ho già scritto molti articoli
per i bambini nomadi morti in un incendio. Per quelli morti a Roma, lo
ricordo con tanta rabbia e con tanto dolore, questo è il terzo (e
speriamo che almeno si salvi il fratellino rimasto gravemente
ustionato). Avevo anche scritto che, almeno noi, gli italiani, non
avremmo più sopportato simili morti e che chiunque difenda la cultura
nomade ne è responsabile. continua
editoriale
Un Ministro dell'Interno: Cossiga
di Ida
Magli
il
Giornale | 24.08.2010
Sono
molto stupita del coro di elogi che viene rivolto a Cossiga da tutte le
parti. E’ vero che il “Palazzo” non sa fare a meno di cogliere ogni
occasione per vantare se stesso; ma il Cossiga che ha percorso tutti i
gradini della carriera politica senza dare nulla all’Italia, salvo le
battute maligne con le quali aggrediva, sotto false spoglie, amici e
nemici, non merita neanche la minima parte di questa esibizione di
solidarietà corporativa. continua
editoriale
L'America rivendichi
il diritto alla sacralità
di Ground Zero
America
must assert the Right of Sacredness for Ground Zero
di Ida
Magli
il
Giornale | 05.08.2010
Sembra
un po’ strano, almeno a prima vista, che tocchi all’Europa cominciare
un nuovo ciclo storico: difendere l’America dai suoi stessi errori.
Eppure questo momento è arrivato. Ci siamo accorti delle debolezze, e
delle conseguenti gravissime ripercussioni negative, del sistema
americano di gestione delle “differenze” – differenze etniche,
religiose, culturali – perché dalla fine della seconda guerra mondiale
le abbiamo adottate anche noi, e la legislazione europea, con le sue
norme antirazzismo, antixenofobia, ne è piena. continua
editoriale
Il coltello
e la prigione del sesso
di Ida
Magli
il
Giornale | 03.08.2010
E' troppo
doloroso e troppo difficile fermarsi col pensiero a immaginare un
ragazzo di sedici anni che porta con sé un coltello e lo infila
nell’addome di un ragazzo, o meglio un bambino, di tredici anni, per
riuscire ad andare oltre alla “scena”. Avrei voluto non doverla
commentare perché ho l’impressione che qualsiasi commento interferisca,
sminuendola, con una tragedia assoluta. Tragedia per l’età dei
protagonisti, per il mondo interiore che rivela, per la responsabilità
che tutti noi ne portiamo da quando abbiamo in pratica cancellato i
ruoli e i comportamenti, soprattutto quelli sessuali e amorosi,
connessi alle classi d’età. continua
Cari Italiani
Liberi,
vi segnalo in particolar modo la pubblicazione da parte di due
esponenti del PD di un libro a due voci che distrugge tutto quanto è
stato detto fino ad oggi da parte della Sinistra sull’Unione europea.
Lo segnalo perché non capisco quale sia il motivo di una tale drastica
decisione. Enrico Letta è il vicesegretario del maggior partito di
Opposizione: non può aver predisposto una macroscopica smentita di ciò
che ha fatto la Sinistra chiamando appositamente alla propria guida
l’uomo, Prodi, che doveva condurre l’Italia in Europa e, con apposite
finanziarie e tasse ad hoc, vantarsi dell’abbandono della lira per
usufruire dell’euro, senza calcolarne la ricaduta negativa sul proprio
partito. Dunque, perché? Ripeto che non lo so, ma una delle ipotesi
possibili è che abbia messo le mani avanti (sapendo evidentemente
qualcosa più di noi) per l’eventualità del crollo dell’euro.
Ho voluto richiamare l’attenzione di tutti gli amici che leggono il
nostro sito sulla “stranezza” di una simile dichiarazione di fallimento
dell’Europa, affinché ci riflettano, ed eventualmente preparino il da
farsi, soprattutto in funzione dei propri affari di lavoro, economici,
finanziari.
Ida Magli |
editoriale
L'Europa è finita?
di Ida
Magli
il
Giornale | 29.07.2010
Io
non so se due uomini importanti del PD, Lucio Caracciolo ed Enrico
Letta (che ne è anche vice segretario) si rendano conto di ciò che
hanno fatto rendendo pubblico il loro pensiero sull’Unione Europea
attraverso un dibattito edito in questi giorni che porta il titolo:
L’Europa è finita? Nonostante il linguaggio tranchant di Caracciolo, e
le terribili vie di fuga sognate da Letta, ritengo di no. E’ talmente
veritiera, infatti, e talmente catastrofica la loro descrizione della
situazione attuale dell’Europa, ma soprattutto la loro consapevolezza
degli evidenti errori compiuti fin dall’inizio nell’edificarla, che ci
si chiede quale possa essere il motivo di una simile confessione.
“Togliere la maschera all’Europa”, come ripete più volte
Caracciolo? Questo significa riconoscere che sono state dette sempre e
soltanto menzogne alle centinaia di milioni di cittadini ai quali è
stata imposta dall’alto, esaltandone benefici inesistenti, non
permettendo mai un dubbio, una domanda critica. continua
editoriale
La legge dell'Islam:
la moglie si compra
e si può picchiare
An
islamic man arrested because he was beating his wife: “I can do it,
she is mine”
di Ida
Magli
il
Giornale | 08.07.2010
Un marocchino
che picchia la moglie non fa quasi più notizia in Italia. Abbiamo
purtroppo dovuto commentare casi ben più gravi, addirittura l'uccisione
di una moglie o di una figlia sulla base di motivazioni assolutamente
incomprensibili e inaccettabili per la legge e per il costume italiano.
Questa volta, però, non sarà inutile tornarci sopra, per due aspetti
particolari. Il primo è che si tratta di un caso non di una singola
esplosione di violenza motivata da una ragione particolare, ma di
maltrattamenti continuati e gravissimi da parte di un marocchino che
vive da parecchio tempo in Italia e che la giovane moglie, sposata con
regolare contratto a Casablanca, ha poi raggiunto nella sua sede
italiana. continua
editoriale
Lo sfregio:
San Giorgio islamico
di Ida
Magli
il
Giornale | 01.07.2010
La fantasia
eresiarca dei nostri amministratori non conosce limiti. È vero, il
palio di Siena non ispira, almeno oggi, nessuna spiritualità; ma da qui
a consegnarne il simbolo, lo stendardo con la figura di un Santo, alle
mani di un fedele di un'altra religione, si passa dall'eventuale
devozione che gli organizzatori della festa evidentemente non
possiedono, a una vera e propria forma di disprezzo. Disprezzo per i
Santi in generale e per San Giorgio in particolare. continua
editoriale
Perché il calcio
non si addice all'Europa
di Ida
Magli
il
Giornale | 27.06.2010
Non
uccidetemi, vi prego. Caro Direttore, cari Lettori, invoco la vostra
“tolleranza”. Lo so, lo so: le vicende della Nazionale sono state
sviscerate sotto tutti gli aspetti possibili dai massimi
competenti del gioco calcistico, dai giornalisti, dai politici, dai
tifosi, per cui sembrerebbe che non ci fosse nient’altro da aggiungere;
ma esistono dei motivi di fondo che nessuno ha affrontato (almeno che
io sappia) e che purtroppo spetta proprio a me cercare di spiegare. continua
vedi anche:
editoriale
Da detenuti a soldati
del jihad, ora in cella
l'islam fa paura
From
Prisoners to Jihad Soldiers: Scary Islam in Jail
di Ida
Magli
il
Giornale | 24.05.2010
Fra
i tanti problemi posti dall’eccessiva presenza in Italia d’immigrati,
uno dei più difficili da risolvere è quello dell’alto numero di
musulmani nelle carceri. Si tratta di molte migliaia di persone che si
trovano a vivere una delle esperienze più dolorose, quale appunto
quella della privazione della libertà, in un ambiente dove non si parla
la loro lingua, dove non possono condividere col compagno di cella né
ricordi del passato né progetti per il futuro; dove, insomma, la
“estraneità” della terra d’origine, della patria, della religione, dei
costumi, dei sentimenti, delle abitudini quotidiane, già tanto forte
all’esterno, assume in un certo senso una dimensione “essenziale”.
Soltanto se si fa lo sforzo di comprendere quest’aspetto del vissuto
carcerario dei musulmani, si può rendersi conto di come la scoperta, o
la riscoperta della devozione religiosa, attraverso le cure che in tal
senso porgono loro i più solerti compagni, divenga un legame e una
forza di salvezza. continua
editoriale
Denaro e suicidi
Money
and Suicide
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 20.05.2010
Nell’azienda di
France Telecom
si sono suicidati, dall’inizio del 2008, cinquanta dipendenti, tutti
dirigenti e tecnici. Secondo il rapporto trasmesso alla giustizia
francese dall’Ispettorato del Lavoro, questi suicidi sono la diretta
conseguenza della soppressione di 22.000 posti di lavoro e il
trasferimento di 10.000 dipendenti effettuato dall’azienda negli ultimi
due anni e mezzo. Si tratta di una notizia sconvolgente e che pure
nessuno, neanche a sinistra, ha adeguatamente commentato. Non è
soltanto la perdita del posto di lavoro che può indurre cinquanta
persone (che probabilmente non sarebbero rimaste sul lastrico
trattandosi di personale qualificato) ad uccidersi, ma la sparizione
improvvisa dell’ambiente in cui si vive, della professione in cui si
crede, e la spietatezza con la quale questo ambiente viene dichiarato
inutile e trasformato nelle macerie di una città bombardata. continua
editoriale
La sconfitta rosa:
tanta pubblicità
ma pochi voti
di Ida
Magli
Il
Giornale | 11.05.2010
Riflettere
sui risultati delle elezioni inglesi dal punto di vista degli scarsi
successi ottenuti dai candidati di sesso femminile può naturalmente
essere utile, oltre che per comprendere l’atteggiamento
particolare dell’opinione pubblica britannica in questo campo,
anche quello di altri paesi d’Europa dove per le donne continua ad
essere difficile giungere a ruoli direttivi e di responsabilità
pubblica. E’ vero che le differenze storiche, psicologiche e culturali
fra una nazione e l’altra sono molto forti, ma dopo il lungo itinerario
che la questione femminile ha percorso in Europa dal secondo dopoguerra
in poi, prima con la pressione del femminismo, poi con l’adeguamento
legislativo, almeno in linea di principio nessuno (o quasi nessuno)
mette più in dubbio il diritto delle donne all’uguaglianza. C’è
però un “non-detto”, di risentimento, di frustrazione, che si è
accumulato negli ultimi anni nella coscienza maschile, in maniera
diversa da paese a paese perché erano diversi in partenza i costumi
sociali e i rapporti fra i sessi, ma simile nei risultati, e che
andrebbe analizzato in modo oggettivo, permettendogli di esprimersi ad
alta voce in modo da poterne conoscere e discutere le ragioni. continua
editoriale
Liberiamoci
dallo strapotere
dei banchieri
Let
us get rid of the Bankers’ unbearable Power
di Ida
Magli
Il
Giornale | 10.05.2010
O adesso o mai
più. Che cosa aspettiamo a liberarci della sovranità dei banchieri,
della rete fittissima dei loro interessi con i quali ci hanno avvolto
stritolandoci? Perfino Angela Merkel ha perso il controllo, di fronte
alla catastrofe finanziaria di questi giorni, e ha denunciato ad alta
voce quello che qualcuno si azzardava appena a pensare dentro di sé: “I
mercati stanno avviando una battaglia contro i politici”. Nessuno,
però, ha osato commentare quest’affermazione, di per sé esplosiva e
destabilizzante; ma soprattutto incomprensibile per la maggioranza dei
cittadini. Incomprensibile perché ci hanno sempre lasciato credere che
fossero i politici a detenere il massimo potere. Invece sono i
banchieri, giacché fabbricano la moneta, mentre i politici sono loro
soci negli interessi, ossia nel prezzo, fissato dai banchieri stessi,
che paghiamo per farci “prestare” il denaro (il famoso “debito
pubblico”). continua
editoriale
Quella moneta unica
ancora in cerca
della sua immagine
That
common Currency still looking for an Image
di Ida
Magli
Il
Giornale | 05.04.2010
In una pagina
del Giornale del 30 aprile
scorso tutta dedicata agli attuali problemi monetari, Giuseppe De
Bellis si è soffermato su di un tema essenziale e che era davvero ora
che qualcuno affrontasse: non è soltanto l’economia a fare la forza di
una moneta perché “la vera forza del
dollaro è l’immagine dell’America”. Si tratta di un’affermazione
che ovviamente riguarda tutte le monete; ma purtroppo gli economisti e
i banchieri assolutizzano il proprio campo d’azione (come capita a
tutti i dittatori) facendo dipendere la forza delle monete quasi
soltanto dal PIL, dal commercio o dal debito pubblico di una nazione.
E’ vero: è l’idea universale di un’America “giovane”, entusiasta,
energica, vittoriosa, in qualche modo sostanziata di “futuro”, e
pertanto prototipo di una modernità che rimane sempre tale, ad aver
comunicato al dollaro, quasi in forma sacramentale, questa stessa
immagine.
E’ indispensabile fare un’identica riflessione nei confronti dell’euro. continua
editoriale
Quella terra d'origine impossibile da
sradicare
That
Motherland impossible to Uproot
di Ida
Magli
Il
Giornale | 05.04.2010
Shahzad
Faisal, un pachistano di trenta anni, naturalizzato americano, sarebbe
l’autore del fallito attentato di New York, ossia di un attentato
contro la sua patria acquisita e che avrebbe dovuto scatenare il
terrore uccidendo molti americani suoi compatrioti. Poche righe, in
apparenza semplicissime, descrivono in realtà una situazione che, nella
sua chiarezza, è però molto difficile da far accettare a coloro che
guidano l’Occidente. “Naturalizzato americano”: è questo il punto.
Politici e amministratori d’Occidente, convinti che sia necessario
annullare il più possibile le differenze fra popoli e nazioni per
ottenere alla fine un mondo uniforme in cui l’uguaglianza regni
sovrana, si sono arrogati il diritto di affermare quali siano, o quali
debbano essere, i sentimenti, gli affetti, le passioni, dei cittadini,
prendendo il posto della natura e della storia. Hanno creduto
perciò che fosse sufficiente, per creare un americano (ma allo
stesso modo anche un italiano, un tedesco, un francese…) scriverlo
sulla carta d’identità. Pericolosissimo, anzi tragico, errore dato che
non c’è cosa più “naturale” (il che significa che nulla o quasi nulla
può cambiarla) che l’amore per la terra, la nazione, la lingua,
la cultura, la storia dalle quali si proviene e che sono
condivise dai propri padri, dai propri fratelli. continua
editoriale
Ma che cosa vuole Fini?
di Ida
Magli
Il
Giornale | 24.04.2010
Ma che cosa
vuole Fini? Sono ormai molti mesi che questa domanda rimbalza da un
giornale all’altro, da un dibattito politico all’altro, senza che
nessuno riesca a fornire una risposta soddisfacente. Si è stancato di
un ruolo troppo statico agli occhi del pubblico? Non vuole apparire
dipendente dalla supremazia di Berlusconi? Non sopporta il successo
della Lega nelle regioni del Nord? Cerca di accreditarsi presso la
Sinistra pensando al futuro post-berlusconiano? Tutti gli interrogativi
sono leciti perché in realtà la risposta è impossibile da trovare se
non ci si convince che tutto ciò che viene detto e fatto va in scena al
solo scopo di porre le premesse di un oscuro progetto. “Oscuro” per due
motivi: perché è composto di due parti, una in contraddizione con
l’altra, e perché lo scopo finale quasi certamente non si realizzerà
nel modo voluto. continua
editoriale
Suicidio in strada,
la morte ridotta a banalità
di Ida
Magli
Il
Giornale | 23.04.2010
La nostra
società vive oggi su due piani diversi di percezione dei significati:
quello “reale”, dato dall’insieme dei valori che si sono creati negli
ultimi anni in base alla spinta dei nuovi comportamenti, e quello
“ideale”, che risuona quasi per istinto in base ai valori di un passato
che ha attraversato millenni e che, per quanto superato, non è però mai
stato messo apertamente in discussione. Al centro di questo profondo
disagio c’è la morte. Non la morte in senso filosofico o teologico, ma
la morte così come si è presentata agli uomini fin dall’inizio della
loro storia: il cadavere. La morte, infatti, non è “pensabile”; è stato
sempre e soltanto il cadavere che ha costretto gli uomini a prendere
posizione, e prima di tutto a chiedersi: si risveglierà? Che cosa ne
facciamo? Dove lo mettiamo? Ritornerà? Antropologi, storici, etnologi
sono rimasti stupefatti davanti alle incredibili manovre che ogni
popolo compie, o ha compiuto, intorno al cadavere; non hanno trovato in
nessun altro campo tanta preoccupazione, tanta varietà di costumi. continua
editoriale
E ora l'Islam
diventa il simbolo
del Continente
And
now Islam becomes the Symbol of Europe
di Ida
Magli
Il
Giornale | 21.04.2010
Parlare
di ciò che ha deciso il Consiglio d’Europa fa uno strano effetto: viene
subito alla mente, infatti, il pensiero che una istituzione dal nome
così pomposo e impegnativo quasi certamente gli italiani non sanno
neanche che esiste e tanto meno che cosa ci stia a fare. Frutto di una
vaga idea europeista della Francia e dell’Inghilterra appena uscite
dalla guerra (risale al 1949) e composto dai ministri degli Esteri e da
parlamentari indicati da quasi tutti gli Stati d’Europa, anche non
appartenenti all’UE, il Consiglio d’Europa è uno dei tanti organismi
internazionali che esistono quasi soltanto sulla carta e che assorbono
montagne di denaro pur essendo privi di compiti precisi. Proprio per
questo, però, ogni tanto il Consiglio d’Europa si ricorda di dover
certificare la propria esistenza in vita e si affaccia sulla scena del
mondo con qualche iniziativa sui generis. Questa volta si tratta di un
concorso per la più bella moschea d’Europa. continua
editoriale
Che triste l'occidente
che tratta i vecchi
come malati terminali
How
sad is the West that treats the Elderly as terminally ill
di Ida
Magli
Il
Giornale | 14.04.2010
Altro che
“pace”! Sembra proprio che in Occidente l’umanità non sappia fare a
meno di avere a che fare sempre con la morte. Siamo riusciti a
liberarci dell’uccidere e del farci uccidere nelle guerre, dell’obbligo
della leva; siamo riusciti ad assumere soltanto volontari nelle forze
armate, ad eliminare con l’igiene e con i vaccini l’imperversare della
morte nelle epidemie, a curare e guarire la maggior parte delle più
gravi malattie, ma vogliamo che la morte, e il pensiero della morte,
stia sempre in mezzo a noi. continua
editoriale
Il Lazio
e i compiti di una donna
di Ida
Magli
Italiani
Liberi | 08.04.2010
Al governo della regione Lazio è
stata eletta una persona piena di energia e dalla quale tutti si
aspettano, anche in base alla sua esperienza di sindacalista, la messa
in ordine dei tanti problemi concreti, quali quello della sanità e del
suo enorme debito, abbandonati da troppo tempo al loro destino. continua
editoriale
Chi è che vuole
a tutti i costi
il suicidio della Grecia?
Who
wants at all costs the Suicide of Greece?
di Raffaello Volpe
Italiani
Liberi | 27.03.2010
Prestare
denaro alle aziende facendole indebitare fino all’insolvenza e
occultarne gli enormi passivi, per poterle poi acquisire a prezzi
stracciati, è un “metodo” da sempre presente nella storia
dell’economia. Gli usurai l’hanno sempre fatto con i piccoli
proprietari, molti dei quali alla fine si suicidavano. Quello che
colpisce è la sua progressiva estensione a tutto il pianeta, in
particolar modo negli ultimi vent’anni. È così che le multinazionali,
di supporto alle connesse super banche mondiali di proprietà dei
“soliti noti”, si sono appropriate della maggior parte delle aziende
esistenti. continua
editoriale
In
questi giorni si parla spesso del colore “viola” in riferimento al
Popolo di Internet. Ho pensato che potesse interessare gli amici degli
Italiani Liberi un mio piccolo saggio sul
“viola”, pubblicato nel lontano 1986,
in cui si trovano molte riflessioni utili a far comprendere come ben si
adatti questo colore conturbante a moltitudini collegate soltanto dalla
parola... |
SCENARIO
Dal «popolo viola»
al governo del mondo
From
the Violet People to the World Government
di Ida Magli
Il
Giornale | 06.03.2010
Pare
che sia stato il finanziere Soros ad assegnare il colore viola al
“Popolo di Internet”. Averlo chiamato “popolo” è con tutta evidenza una
mistificazione in quanto fino a ieri si è identificato come Popolo un
gruppo residente stabilmente in un determinato territorio, unito dalla
lingua, dalla religione, dal passato storico. La somma di molti
individui, quindi, non è un Popolo; ma il passaggio dal virtuale al
reale, chiamando a raccolta i frequentatori della Rete, è stato deciso
per cominciare a dare forma a quella omogeneizzazione mondiale delle
persone, dei mercati e dei governi cui lavora già da molti anni l’alta
finanza. Il vero colpo di genio è stato quello di fornire ad una massa
“liquida” come quella di internet, una specie di “identità” e di comune
appartenenza attraverso un colore unificante. Milioni di persone senza
nome e senza volto, assolutamente ignote l’una all’altra, ma unite dal
“viola”, sono apparse d’un tratto nelle strade e nelle piazze delle
città, convinte di somigliarsi, di ri-conoscersi, e hanno fatto le
prime prove di quella che nelle intenzioni dei grandi finanzieri che
oggi possiedono il mondo, sarà la reductio ad unum dei popoli e la
capacità di governarli a livello globale. continua
editoriale
CROCIFISSO
E BURQA
Sorpresa, l'Europa
riscopre se stessa
Surprise:
Europe rediscovers itself
di Ida Magli
Il
Giornale | 03.03.2010
Può
darsi che si tratti soltanto di una casuale coincidenza. Sembra,
tuttavia, che si possa interpretare come un segnale, per quanto
piccolo, di una nuova tendenza, il fatto che mentre l’Europa ha dato
ragione all’Italia nella questione dell’esposizione del crocifisso nei
luoghi pubblici, i cittadini delle maggiori nazioni dell’UE abbiano
espresso parere contrario, in un apposito sondaggio, all’uso pubblico
del velo totale. Due fatti molto diversi, certamente, ma ambedue di
grande rilievo nella situazione attuale di difficile convivenza dei
cittadini con la maggioranza musulmana degli immigrati, proprio per
quanto riguarda l’atteggiamento di rispetto e di difesa dei propri
costumi e dei propri simboli religiosi; tanto più che fino ad oggi le
autorità politiche e in parte perfino quelle religiose, hanno inculcato
la tolleranza verso gli stranieri molto più che il dovere della fedeltà
a se stessi. continua
editoriale
IMMIGRAZIONE
La lezione degli australiani
The
Lesson of the Australians
di Ida Magli
Il
Giornale | 22.02.2010
“Sono
stanco del fatto che questa nazione debba preoccuparsi di sapere se
offendiamo alcuni individui o la loro cultura. La nostra cultura si è
sviluppata attraverso lotte, vittorie, conquiste portate avanti da
milioni di uomini e donne che hanno ricercato la libertà… La maggior
parte degli Australiani crede in Dio. Non si tratta di obbligo di
cristianesimo… ma è un fatto. Se Dio vi offende, vi suggerisco allora
di prendere in considerazione un’altra parte del mondo. Questo è il
NOSTRO PAESE, la NOSTRA TERRA e il NOSTRO STILE DI VITA…se non fate
altro che prendervela con il nostro stile di vita…allora vi incoraggio
fortemente ad approfittare di un’altra grande libertà australiana: IL
DIRITTO AD ANDARVENE.”
Chi è che parla così agli immigrati musulmani? Il peggiore dei
“razzisti”, degli “xenofobi”, degli “integralisti”? Sarebbero, queste,
infatti, le etichette pronte per chiunque avesse pronunciato un tale
discorso in Italia, dove è stato definito “xenofobo” il 45% degli
Italiani per aver affermato, in una apposita rilevazione statistica, di
non gradire la presenza degli stranieri. E’ il signor John Howard,
invece, ex Capo del Governo australiano, che ama il suo paese, che non
tradisce la propria patria e i propri concittadini, e che non esita a
dire alcune indiscutibili verità. continua
editoriale
AVVERTENZA
IMPORTANTE PER I LETTORI
Riflessioni attuali
su Banche e Banchieri
Present-day
Considerations about Banks and Bankers
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 27.01.2010
Ringrazio
tutti coloro (e sono molti) che mi hanno scritto compiacendosi della
pubblicazione su di quotidiano politico (Il Giornale) del mio articolo
sulla questione della sovranità monetaria. Il silenzio da parte di
tutti gli organi d’informazione, su un argomento determinante per
l’indipendenza politica ed economica della Nazione come questo, è
sempre stato così assoluto che l’apparizione di un solo articolo ha
suscitato meraviglia e addirittura entusiasmo da parte dei lettori, sia
di quelli che ignoravano del tutto il problema, sia e soprattutto di
quelli che si battono da anni in questo campo ma che sanno bene che il
silenzio dei giornalisti rappresenta la prova sostanziale
dell’impossibilità di uscire dalla prigione.
Ebbene
io prego tutti di non scrivere a me ma al Direttore Vittorio Feltri;
di inondarlo di lettere, o nella rubrica apposita del sito web del
Giornale, o in quella del quotidiano a stampa, oppure nelle rubriche
riservate ai Lettori di altri organi di informazione perché, senza
l’interesse e l’appoggio forte, esplicito, il più numeroso possibile
dei Lettori, lo sforzo che è stato fatto per uscire allo scoperto non
servirà a nulla. Nessuno ci tornerà più sopra o, diciamo meglio, a
nessuno sarà più permesso tornarci sopra. Si tratta di una battaglia
davvero all’ultimo sangue, alla quale, però, tutti possono partecipare
purché non si lasci spazio al silenzio neanche per un giorno. Banche,
Banche, Banche: dobbiamo parlare sempre di Banche... continua
editoriale
I padroni degli Stati
The
Masters of the States
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 17.01.2010
Da molti giorni si discute di tasse:
tagliarle, non tagliarle, con la conclusione, abbastanza assurda, che
questo non si può fare, come ha detto Berlusconi, a causa
“dell’eccessivo debito pubblico e dell’aumento degli interessi da
pagare su questo debito”. Assurda nel senso che non si capisce perché
mai il Governo abbia avanzato un’ipotesi del genere se non aveva
intenzione di passar sopra al problema del debito pubblico e dei suoi
interessi visto che questo ostacolo c’era ovviamente anche prima.
Sarebbe stata finalmente l’occasione per discuterne con i cittadini
invece di prenderli in giro con speranze inutili. Ma nulla. Non una
parola sulle cause dei “debiti pubblici”, sull’aumento progressivo e
inevitabile degli interessi da pagare su questi debiti, sulla sovranità
monetaria consegnata dagli Stati alle Banche. continua
editoriale
Ma la sinistra
sta con i "poteri forti"
di Ida Magli
Italiani
Liberi | 09.01.2010
Berlusconi
ha annunciato l’intenzione di abbassare le tasse. Un annuncio del quale
sembrerebbe logico che tutti gioissero. Invece, no; Bersani, no. La
riforma non gli va bene perché: “Favorisce i ricchi”. Favorisce i
ricchi, signor Bersani? Ma cosa ha fatto la Sinistra, dalla fine del
vecchio PC ad oggi, se non favorire i ricchi? Aver chiamato Prodi a
guidare il partito è stato il segnale. Qualcuno si è meravigliato
allora che i comunisti si affidassero a un consumato rappresentante
della vecchia Democrazia Cristiana per il loro nuovo corso, ma il
motivo lo si è capito in seguito, in base alla politica cui
l’Italia da allora è stata piegata e della quale i protagonisti
assoluti, da Prodi a Ciampi, sono stati gli uomini della Sinistra:
sottrarre a poco a poco la sovranità, l’indipendenza dello Stato ai
cittadini per consegnarla ai manipolatori della finanza mondiale
attraverso la Banca Centrale Europea; eliminare la moneta nazionale
privando lo Stato dell’unico potere che ne garantisce l’esistenza,
quello di battere moneta; svendere le più importanti proprietà dei
cittadini (dello Stato) affermando che soltanto i privati hanno diritto
a possedere i beni indispensabili alla vita di una società. continua
editoriale
Dovevamo aiutarli
a casa loro
di Ida Magli
Il
Giornale | 09.01.2010
La
prima domanda è questa: possibile che gli italiani non siano capaci di
raccogliere pomodori, aranci o mandarini? Si tratta di un lavoro che
non richiede nessuna competenza o preparazione e che dunque chiunque
può fare. Si tratta, inoltre, di bisogni stagionali, prevedibili
quindi, sia per la data che per la quantità. Organizzarsi perciò
sarebbe facile purché il datore del lavoro fosse disposto a pagarlo
nella maniera giusta e non lo mettesse, invece, pur di spendere il meno
possibile, nelle mani delle bande criminali che imperversano da anni
nelle campagne del Sud. Di solito si obietta a questa esposizione dei
fatti, che nessuno in Italia vuol più fare il lavoro di campagna.
Questa, però, è una conseguenza, non la causa della mancanza di mano
d’opera, i cui motivi sono molto semplici da capire. Il primo è la
scarsezza della retribuzione in quanto, come è noto, il prezzo della
frutta e degli ortaggi, altissimo alla distribuzione, è bassissimo
all’origine. Il secondo, forse più grave, è dovuto al formarsi, per una
spontanea e inevitabile legge psico-sociale, di una specie di etichetta
deteriore di “appartenenza”, una “evitazione”, quasi come un tabù su un
lavoro che diventa “basso” in quanto svolto da chi è ritenuto basso. Se
vogliamo, perciò, che non ci sia bisogno di immigrati nelle campagne, è
necessario assicurare ai contadini una giusta retribuzione per la loro
fatica e fare in modo che non si formi il tabù del lavoro da immigrato,
organizzandolo con il rispetto delle norme sindacali e tenendo
aggiornati gli elenchi dei lavoratori stagionali così da non dover
ricorrere ad una manovalanza reclutata bestialmente dalla criminalità. continua
editoriale
Ma con più controlli
ci sarà meno libertà
More
Controls - Less Freedom
di Ida Magli
Il
Giornale | 06.01.2010
La politica
euro-americana segue da diversi anni un indirizzo contrario a qualsiasi
ragionevolezza. Dal momento dell’attacco alle Torri Gemelle ad oggi, la
dichiarazione di guerra al terrorismo da parte degli Stati Uniti non ha
mutato neanche di una virgola, né per quanto riguarda la diagnosi, né
per quanto riguarda gli strumenti della battaglia, come se non fosse
possibile ammettere errori d’interpretazione o cercare strade di altro
tipo per giungere ad una soluzione. L’Europa, a sua volta, salvo
qualche piccolo tentativo iniziale di non allineamento alla linea
comune da parte della Francia, ha seguito pedissequamente gli Americani
come se essere fedeli ad una alleanza non potesse e dovesse comportare
consigli anche critici e proposte strategiche alternative. Eppure in
Europa, e forse ancor più in Italia, l’analisi del terrorismo islamico
si è sviluppata in modo sempre più profondo, con una evidente frattura
fra ciò che affermavano i politici, convinti assertori dell’esistenza
di gruppi di “fanatici” e degli “stati-canaglia” e ciò che invece
appariva ben chiaro sia agli studiosi che ai semplici cittadini, ossia
di quale enorme entità fosse per l’Occidente il problema musulmano. continua
editoriale
Auguri
politicamente scorretti
Politically
Incorrect Greetings
di Ida Magli
Il
Giornale | 24.12.2009
Voglio
cominciare i miei auguri di Natale mandando una maledizione. Sia
maledetto colui che ha ideato il «politicamente corretto» e che lo ha
imposto ai popoli d'Occidente. Nessun tiranno è mai stato peggiore di
lui; nessun torturatore era ancora mai apparso nella storia d’Europa
che, con feroce legge del contrappasso, costringesse a «bloccare» il
pensiero proprio coloro la cui civiltà si è costruita cercando di
avvicinarsi sempre di più all'essenza, alla verità del pensare. Nulla,
d'altra parte, stride di più con ciò che festeggiano i cristiani, che
la finzione del politicamente corretto visto che questa è davvero
l'unica cosa che Gesù ha condannato: l'ipocrisia, la finzione; il non
testimoniare la verità, non affermarla, non riconoscerla. Non si tratta
soltanto dei cristiani, dei credenti, ma di tutti: la forza delle
parole di Gesù è diventata tessuto della civiltà italiana ed europea in
quanto già i Romani si fondavano sulla corrispondenza fra il proprio
«essere» e la propria parola, una corrispondenza che ogni uomo sente
come «giusta», come «bella». continua
editoriale
Le antenate di Venere
di Ida Magli
Il
Giornale | 23.12.2009
Il catalogo
della Mostra che porta questo titolo, aperta al Castello Sforzesco di
Milano fino a tutto il febbraio 2010, è tanto ricco di informazioni
scientifiche quanto pieno di quelle “suggestioni” che immancabilmente
suscitano le immagini femminili, anche quelle di 27.000 anni prima di
Cristo. Notiamo subito che qui prevalgono i reperti di statuine
femminili. Per quanto si tratti di una selezione voluta, non si può
fare a meno di riflettere su di un fatto ricorrente e che accomuna le
conoscenze che abbiamo di qualsiasi civiltà, sia del passato più remoto
che di quello recente: le rappresentazioni femminili sono sempre più
numerose di quelle maschili, soprattutto più significative, con
l’accentuazione sessuata del loro corpo, il segreto del loro volto
sotto la meticolosissima pettinatura. Sembra quasi che gli uomini della
preistoria abbiano voluto, come nelle odierne guide turistiche, far
apprezzare il loro mondo piazzando qua e là soprattutto immagini di
donne. Questo fatto ha talmente colpito la fantasia degli studiosi da
far nascere a più riprese, durante gli ultimi due secoli, le più ardite
teorie su un originario periodo di matriarcato, di potere delle donne,
accompagnate da ipotesi sulla Grande Madre come potentissima divinità,
dando luogo a dispute accesissime fra storici ed archeologi invasi da
una specie di febbre femminista ante litteram. continua
editoriale
Berlusconi si chiede
perché sia tanto odiato
di Ida Magli
Il
Giornale | 17.12.2009
Berlusconi
si chiede perché sia tanto odiato. La risposta non gli piacerebbe:
perché con lui è diventata palese la crisi finale dei sistemi
parlamentari, fondati sulla “rappresentanza”. Si tratta di una crisi
che è in atto ormai da molti anni, ma che tutti si rifiutano di vedere
nella sua paurosa realtà e che pertanto, almeno per quanto riguarda
l’Italia (i parlamenti sono in crisi in tutta l’Europa), ha trovato una
pseudo causa nella presenza di un personaggio che, non provenendo dal
mondo dei Partiti, l’unico abilitato a rappresentare i cittadini nel
sacro recinto del Parlamento, doveva per forza essere portatore di
morte e distruzione. continua
editoriale
Sovranità monetaria
e debito pubblico
di Ida Magli
Italiani
Liberi | 21.12.2009
Tutti
siamo a conoscenza dell’assurda situazione degli Stati che, privi della
sovranità monetaria, sono costretti a far dipendere la loro politica
dall’entità del debito della Nazione verso i proprietari (grandi
finanzieri privati) delle Banche Centrali. Non si può fare a meno,
perciò, di rimanere profondamente stupiti che si continui a mantenere
il più assoluto silenzio su questo che è il problema fondamentale e
ineludibile della nostra economia, perfino in una intervista al
Ministro Tremonti, apparentemente a cuore aperto, come quella
pubblicata il 19 dicembre scorso dal “Giornale”. L’intervistatore,
Nicola Porro, ha più volte messo l’accento sul “debito pubblico”
dell’Italia quasi costringendo il Ministro a puntualizzarne l’entità e
le conseguenze, cosa che Tremonti ha fatto con l’abituale serietà e
sicurezza, indicando le “lezioni” che si possono trarre dalla crisi. Ma
della possibilità che lo Stato ricominci, come è suo diritto e dovere,
a battere moneta mettendo fine così all’accumulo di un debito che ci
sta uccidendo, neanche una parola. continua
editoriale
Quella sovranità
della moneta
in mani private
di Ida Magli
Il
Giornale | 11.12.2009
Coinage
Sovereignity in Private Hands
Souveraineté monétaire en
mains privées
Abbiamo
ricominciato a tremare per le banche. Abbiamo ricominciato a tremare
addirittura per gli Stati, a rischio di fallimento attraverso i debiti
delle banche. Si è alzata anche, in questi frangenti, la voce di Mario
Draghi con il suo memento ai governanti: attenzione al debito pubblico
e a quello privato; dovete a tutti i costi farli diminuire. Giusto. Ma
l’unico modo efficace per farli diminuire è finalmente
riappropriarsene. Non è forse giunta l’ora, dopo tutto quanto abbiamo
dovuto soffrire a causa delle incredibili malversazioni dei banchieri,
di sottrarci al loro macroscopico potere?
Per prima cosa informando con correttezza i cittadini di ciò che in
grande maggioranza non sanno, ossia che non sono gli Stati i padroni
del denaro che viene messo in circolazione in quanto hanno delegato
pochi privati, azionisti delle banche centrali, a crearlo. Sì, sembra
perfino grottesca una cosa simile; uno scherzo surreale del quale
ridere; ma è realtà. continua
editoriale
La Chiesa sbaglia, l'accoglienza a ogni
costo non è integrazione
di Ida Magli
Il
Giornale | 08.12.2009
The Church is mistaken:
Acceptance at all costs does not mean Integration.
La Chiesa si
trova oggi in una situazione difficilissima, di cui, però, sembra non
rendersi conto. La crisi interna, che ha drasticamente ridotto, a
partire dal Concilio Vaticano II in poi, il numero degli appartenenti
agli Ordini religiosi, sia uomini che donne, non ha influito soltanto
sulle attività immediatamente legate al culto, come per esempio la
gestione delle parrocchie; ma ha reso in qualche modo “invisibile” la
vita stessa della Chiesa come organismo diverso dal corpo dei fedeli
nella sua spiritualità e che un tempo era socialmente fortissimo, con
la presenza ovunque dei Francescani, dei Domenicani, dei Cappuccini,
dei Salesiani e delle loro opere. Lo scarso clero rimasto dimostra
spesso, purtroppo, di essere culturalmente e intellettualmente povero;
tanto più povero in quanto, perlomeno in Occidente, o ripete stanche
parole di prediche sempre uguali che non servono a nulla; oppure,
rinunciando agli argomenti religiosi, si immette nella discussione dei
temi del giorno, quelli che tormentano la nostra vita quotidiana e che
non possono essere risolti con il semplicismo della carità. Anzi,
diciamolo chiaramente: la Chiesa è venuta meno, ormai da diversi anni,
al compito della carità, perché questa richiede una profonda visione
delle cause della miseria che affligge tante parti del mondo e una
severa, chiarissima condanna dei comportamenti che l’hanno provocata e
la provocano. continua
editoriale
Basta coi bavagli di Stato - l'Italia voti
sui minareti
di Ida Magli
Il
Giornale | 02.12.2009
Enough with the State Gag -
Let Italy vote on Minarets
I tranquillissimi
Svizzeri hanno all’improvviso messo a soqquadro l’Europa intera. Dalle
reazioni sorprese, quando non addirittura scandalizzate e irose, da
parte delle Istituzioni UE, di fronte al risultato negativo del
referendum sui minareti, i cittadini hanno finalmente la prova di ciò
che sospettavano ormai da lungo tempo: per i politici la democrazia è
il migliore dei governi possibili fin quando i sudditi tacciono. Gli
Svizzeri, però, hanno parlato e il loro “no” ai minareti è venuto a
sconvolgere quel disegno di omogeneizzazione-dissoluzione delle
culture, dei costumi, delle religioni che discende inevitabilmente
dalla Carta dei Diritti Umani. continua
editoriale
La grande finzione europea
di Ida Magli
Italiani
Liberi | 24.11.2009
The Great European
Fiction / Two "Mr. Nobody" to create a Superstate
Si continua a
discutere in Italia della bocciatura di D’Alema alla carica di Ministro
degli Esteri europeo ( formalmente detto: “Alto rappresentante per la
politica estera europea” per non far capire del tutto, come al solito,
ai poveri cittadini di che cosa si tratti) con chiacchiere prive di
qualsiasi valore sia da parte della maggioranza che da parte
dell’opposizione. Ci si accapiglia intorno alle parole altrettanto
vacue di Martin Schulz, capogruppo del partito socialista europeo, il
quale si diverte a prendere in giro gli uni e gli altri affermando che
è stato Berlusconi a non sostenere in Europa la candidatura di D’Alema
e insinuando, quindi, che il Capo del governo italiano l’ha presentata
al solo scopo di procurargli una magra figura. continua
editoriale
Sarà un comunista
a guidare
il Superstato comunista?
di Ida Magli
Il
Giornale | 13.11.2009
Will a Communist lead
the Communist Superstate?
Molti
cittadini si meravigliano della candidatura di D’Alema alla carica più
importante dell’UE. Se ne meravigliano sia quelli della Sinistra, sia e
ancor più quelli che stanno dalla parte di Berlusconi. C’è chi ne è
talmente stupito da scrivere ai giornali per chiedere come mai
Berlusconi appoggi in una sede internazionale un ex comunista, per
giunta un ex comunista che già molte volte si è comportato in passato
in modo contrario agli interessi dell’Italia. Questa è l’ennesima
prova che gli Italiani non sanno, e di conseguenza non capiscono, quale
sia l’idea che ha fatto progettare e realizzare l’unione europea; ma al
tempo stesso è questo il motivo per il quale sia i politici che i
giornalisti non hanno mai voluto dare loro vere spiegazioni, tenendo al
livello più basso e più ingannevole l’informazione su quello che
avveniva.
continua
editoriale
Il Governo mondiale
si avvicina
di Ida Magli
Italiani
Liberi | 10.11.2009
The World Government is
getting closer
Anche la Borsa ha gli “invisibili”.
E’ questo il sorprendente titolo apparso in prima pagina sul Corriere
Economia del 26 ottobre. scorso. Chi sono questi “invisibili”? Certo
non è un caso che si alluda agli invisibili nel contesto di normali
riflessioni sull’andamento della Borsa. Pare, infatti, che essi siano
quasi tutti ricchissimi banchieri, i più grandi capitalisti (dico
“pare” perché un alone di mistero li circonda). E’sorprendente invece
che compaia apertamente un riferimento, sia pure per scherzosa
analogia, a quella élite del Potere che di fatto guida il mondo, ma di
cui non si parla mai, e che appunto deve a questo silenzio la sua
“invisibilità”. continua
editoriale
di Ida Magli
il Giornale | 4.11.2009
|
L'inutile Europa
ci toglie pure il crocifisso
di Ida Magli
il
Giornale | 4.11.2009
Useless Europe is taking
away from us even the Crucifix
Le religioni non sono monete. Fare
l’unificazione europea a tavolino, cominciando astutamente
dall’economia e dalla moneta, ha permesso finora di tenere basso lo
scontro con ciò che veramente crea i popoli ed è creato dai popoli: i
loro sentimenti, le loro fedi, il loro spirito, il loro passato, la
loro storia, le loro tradizioni, i loro valori, i significati che i
popoli assegnano al loro «essere se stessi». Le religioni praticamente
sono il contenitore di tutto questo, lo rispecchiano nel momento stesso
in cui lo plasmano. continua
AGGIORNAMENTO
3 Novembre 2009
Klaus ha firmato. Barroso
ne ha dato notizia
affermando che il Trattato entrerà in vigore entro dicembre.
Il gruppo che aveva raccolto le firme (oltre 20.000) a sostegno di un No del Presidente ceco, le ha
presentate a Klaus in presenza dei giornalisti, esprimendogli il
proprio disappunto.
AGGIORNAMENTO
30 Ottobre 2009
L'eccezione per la
Repubblica Ceca è stata accettata dalla Ue.
In corso una raccolta di firme perché il Presidente Klaus, comunque,
non firmi il Trattato!
Support Vaclav Klaus!
Stop the Lisbon treaty!
SIGN
THE PETITION ONLINE:
http://www.PetitionOnline.com/sptklaus/petition.html
|
E con Klaus si scatena la corsa
alle eccezioni
di Karin Neubertovà
Italiani Liberi | 29.10.2009
Ošidné vztahy v
pochybné Unii
Il summit
che comincia oggi ha un tema importante - Vaclav Klaus - il presidente
della Repubblica Ceca. I politici a Bruxelles polemizzano su come
soddisfare la sua richiesta dell'eccezione per la Repubblica
Ceca, che riguarda soprattutto la lista dei diritti umani
dell'EU. Klaus ha paura che i tedeschi dei Sudeti (la parte della
Repubblica Ceca vicino al confine con la Germania) richiederanno i beni
e terreni che hanno dovuto lasciare dopo la seconda guerra mondiale.
Tutti i politici consideravano ridicola questa ragione per bloccare il
processo della ratificazione, tuttavia i tedeschi dei Sudeti hanno già
fatto la richiesta al governo tedesco per non consentire la “eccezione
svedese” - come è stata soprannominata - dei Cechi (Vaclav Klaus
tratta della eccezione con il primo ministro svedese Fredrik Reinfeldt).
continua |
Caro Klaus, non firmi
il Trattato europeo
di Ida Magli
il
Giornale | 21.10.2009
"Il futuro dell'Europa è appeso a una firma,
quella di Vaclav Klaus, ultimo capo di Stato che deve ratificare il
Trattato di Lisbona. Il presidente ceco, noto euroscettico, ha posto
delle condizioni per dare il suo sì alla nuova Costituzione europea,
che introdurrà il voto di maggioranza e la nuova figura di presidente
europeo. A lui si è rivolta in una lettera aperta l'Associazione
"Italiani Liberi", guidata dall'editorialista del Giornale Ida Magli.
La richiesta inviata a Praga è quella di interpretare la volontà della
maggioranza dei cittadini europei non firmando il Trattato."
editoriale
Il Presidente Klaus
e l'ultima firma
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 21.10.2009
President
Klaus and the Last Signature
Il presidente della
Repubblica Ceca, Vaclav Klaus, da sempre contrario all’unificazione
europea, è rimasto l’ultimo a dover firmare il trattato di Lisbona. Sia
lui che il presidente polacco, Lech Kaczynski, avevano atteso il
risultato del referendum irlandese, nella speranza che un “No” degli
Irlandesi li salvasse dall’ingrato compito di affossare quella
Costituzione sui generis, chiamata “trattato”, composta di oltre 300
pagine e che nessun cittadino d’Europa ha letto, ma senza la quale
l’Unione Europea non può assumere una piena veste politica. Purtroppo,
però, gli Irlandesi hanno tradito la passione per la patria e per la
libertà che li ha sempre caratterizzati nella storia e si sono lasciati
comprare dal luccichio dei generosissimi doni che il maggiore
interessato alla nascita del nuovo impero, José M. Barroso, ha fatto
brillare davanti ai loro occhi. continua
editoriale
Il Corano a scuola
di Ida Magli
il
Giornale | 18.10.2009
Teaching the Koran in
Italian Public Schools
L’ultima
proposta che viene dal presidente della Camera (presentata dal
Segretario della fondazione Farefuturo, Adolfo Urso) è l’insegnamento
della religione islamica nelle scuole di Stato. Con i soldi dei
cittadini, dunque, costretti così a diventare sostenitori di un «dio»
in cui non credono.
Sulla questione del «credere» o non credere, da parte degli italiani,
in una religione da insegnare nelle scuole pubbliche, tornerò fra poco;
quello che mi colpisce subito, invece, davanti a questa proposta, è
un’altra cosa, una cosa di cui eravamo in molti a essere certi già da
lungo tempo, ma alla quale non volevamo credere. Invece, è così, è
proprio vero: il signor Gianfranco Fini odia gli italiani. continua
editoriale
Ma il vero problema
si chiama Corano
di Ida Magli
il
Giornale | 15.10.2009
The
Koran is the Real Problem
Lo strumento principale del quale i
politici si sono serviti fino ad oggi per realizzare l’unificazione
europea, è stato quello di svuotare di ogni contenuto i significati e i
valori accumulati dai singoli popoli e dalle singole nazioni durante il
loro lungo itinerario storico, traducendoli, con voluta e consapevole
finzione e falsità, in termini di “diritti umani”. Questa strategia ha
permesso di non nominare mai le religioni, mattone di fondazione di
buona parte della morale e del costume dei diversi popoli, evitando
tutte le difficoltà che questo avrebbe comportato. In realtà ciò che si
voleva raggiungere era l’introduzione di una “religione” uguale per
tutti e che, in teoria, tutti avrebbero potuto accettare proprio perché
non proveniva da nessun “Dio”: la carta dei diritti umani. continua
editoriale
Gli irlandesi e il silenzio
sull'Europa
di Ida Magli
il
Giornale | 02.10.2009
The
Irish and the Silence about Europe
C’è
chi afferma che in Italia non c’è la libertà di stampa, e chi invece
assicura che in nessun paese quanto in Italia i giornalisti sono liberi
di dire qualsiasi cosa vogliano. Qualcuno dovrebbe, allora, spiegare
agli Italiani chi sia stato a imporre una ferrea censura su tutto
quanto riguarda gli avvenimenti politici dell’Unione Europea,
avvenimenti importantissimi per tutti noi, quale per esempio la
ratifica del Trattato di Lisbona, appeso al filo del referendum che si
svolgerà domani in Irlanda. Bisogna riconoscere che questo silenzio
insospettisce, ed anzi suscita un senso d’angoscia in quanto non si
riesce a trovarne una spiegazione. Prima di tutto perché vi si
attengono le fonti di informazione di ogni parte politica. Chi ha
ordinato di non parlarne, è dunque sopra i Partiti? E perché non se ne
deve parlare? Lo Stato italiano l’ha già ratificato, senza permettere
neanche la più piccola discussione, basandosi sulla norma più
antidemocratica della nostra Costituzione, quella che sottrae alla
volontà dei cittadini la “politica estera”, anche se, trattandosi in
realtà della costituzione europea trasformata in trattato, definirlo
politica estera è già di per sé una bella truffa. C'è da aggiungere che
ci si stupisce del silenzio dell’opposizione davanti ad un atto del
governo berlusconiano, visto l’abituale rumoroso dissenso per ogni sua
decisione. continua
editoriale
L'integrazione
è un miraggio
di Ida Magli
il
Giornale | 21.09.2009
Integration is a
Mirage
Siamo
tutti addolorati per quanto è successo a Daniela Santanchè e, prima di
commentare con una riflessione, di carattere culturale più che
politico, il problema posto dall’abbigliamento delle donne musulmane in
Italia, vorrei mettere l’accento su un dato di fatto, l’unico davvero
grave: non passa giorno in cui non siamo costretti, per un episodio o
per l’altro, ad occuparci della difficilissima convivenza con il mondo
islamico. Questo significa che non si tratta di episodi singoli o
eccezionali, ma di una realtà patologica radicata nel tessuto della
nostra vita quotidiana. Sono ormai molti anni che tentiamo di mettere
in guardia i politici sul fatto che il mondo islamico è incompatibile
con il mondo occidentale e che alla fine lo scontro sarà inevitabile.
Scontro sicuramente doloroso e ingiusto per ambedue le parti dato che
si tratta di difendere ciò in cui si crede, ciò cui si dà il massimo
valore: la propria religione, sia che si tratti del Corano, sia che si
tratti dell’Uguaglianza o della Libertà. Ma i politici non ascoltano.
Questo è il loro maggiore difetto. continua
editoriale
La finta integrazione
e il muro culturale
di Ida Magli
il
Giornale | 17.09.2009
Fake Integration
and Cultural Divide
Cosa
può dire un antropologo di fronte ad una simile tragedia? La reazione
più immediata è la rabbia. La rabbia contro i politici, contro i leader
che, in Italia e in Europa, da anni si ostinano a parlare di
“integrazione”, con l’ottusa presunzione della loro ignoranza e la
freddezza di chi non prova neanche a immaginare le passioni, i
sentimenti, le ragioni di chi è “diverso”. La “superiorità” della
politica, ossia di coloro che detengono il potere, verso qualsiasi
scienza, soprattutto quando questa non serva a puntellare le mete che
si sono proposti, non si è mai manifestata con tale sprezzo e tale
ostinazione come in Europa negli ultimi anni. Il motivo non è difficile
da capire: dal momento in cui è stato deciso l’accoglimento di tanti
popoli diversi, si sono dovute cancellare, come se mai fossero
esistite, le conoscenze accumulate dalle scienze umane, a cominciare
dall’Antropologia culturale fino alla Fenomenologia religiosa, alla
Linguistica, alla Psicologia, alla Nuova Storia. Più queste rivelavano
l’importanza delle differenze culturali, più i politici decidevano
invece che siamo, che dobbiamo essere, tutti uguali. Vieni da un altro
paese, da un’altra cultura? Niente paura: ti insegno qualche briciola
della lingua, e via. continua
editoriale
Il diritto d'asilo
è ormai una finzione
che piace solo all'Onu
di Ida Magli
il
Giornale | 15.09.2009
The Asylum Right is
a pretence that UNO alone likes
La Signora Navi
Pillay, alto commissario ONU per i diritti umani, ha denunciato in un
discorso che pronuncerà domani, ma di cui è già stato diffuso il testo,
le attuali politiche nei confronti dei migranti, in particolare nelle
zone del Mediterraneo, del golfo di Aden, dei Caraibi, dell’Oceano
Indiano, in quanto, a suo dire, violerebbero le norme del diritto
internazionale. Naturalmente tale discorso ha fatto riaccendere la
polemica in Italia nei riguardi dei respingimenti, sebbene il Ministro
Maroni abbia più volte ribadito che la legge italiana è conforme alle
norme internazionali, cosa che dovrebbe bastare a mettere in pace la
coscienza dei numerosissimi San Francesco che vivono nel Bel Paese. E’
tuttavia evidente, ormai, che, come succede a tutte le leggi, anche il
diritto internazionale non è più corrispondente alla realtà e che è
proprio questo diritto che deve essere ripensato. Il “diritto d’asilo”
per esempio, è nato nei lontanissimi tempi nei quali la pena più grave
che veniva inferta ad un cittadino era l’esilio; una condanna che
discendeva dalla sacralità della terra patria, che sarebbe stata
profanata dall’impurità del reo, colpevole di tradimento o di omicidio.
Per questo una terra “altra” aveva l’obbligo di accoglierlo: non era
rivestita della stessa sacralità, non essendone la patria, e di
conseguenza non ne sarebbe stata per nulla contaminata. Dunque, come è
evidente, si tratta di casi singoli; il diritto d’asilo di masse di
persone non è pensabile. Infatti, oggi si finge che si tratti di casi
singoli, sebbene la condanna all’esilio non esista più, ma la finzione
non è mai una buona via d’uscita, ed invece è indispensabile ripensare
tutta la questione continua
editoriale
La lapidazione in Indonesia e il mondo
moderno
di Ida Magli
il
Giornale | 10.09.2009
Ad Aceh, provincia nord-occidentale
dell’Indonesia, diventerà legge nei prossimi giorni la condanna a
morte tramite lapidazione per il reato di adulterio, e la fustigazione
in pubblico per le relazioni pre-matrimoniali, in applicazione delle
norme penali della ‘sharià, la legge coranica. Secondo quanto ha
dichiarato il vice Presidente del Parlamento autonomo locale, la
normativa gode di un vasto consenso sociale e politico, malgrado vi sia
chi vi si oppone in nome del rispetto dei diritti umani e della moderna
Costituzione. L’ Indonesia rappresenta il limite estremo, ad oriente,
dell’islamismo, e con il suo 90% di fedeli sugli oltre 230 milioni di
abitanti, il paese più musulmano in assoluto, con il residuo 10%
frammentato fra cristiani, buddisti, induisti e animisti. Almeno 16
delle 33 province indonesiane negli ultimi anni hanno approvato leggi
stabilite dal codice coranico, leggi che ovviamente sono lontanissime
dalla sensibilità etica e giuridica del mondo occidentale odierno visto
che risalgono, non al 500 dopo Cristo, ma a circa il 5000 avanti
Cristo, ossia alla parte più antica dell’Antico Testamento. Maometto,
infatti, ha basato il Corano sui primi cinque libri della Bibbia, i
quali sono appunto quelli che stabiliscono la Legge, le norme di
comportamento e le relative punizioni. continua
editoriale
Tranquillizziamoci: il razzismo non c’entra
per nulla
di Ida Magli
il
Giornale | 03.09.2009
Let us calm down:
this it is not racism at all
La notizia migliore, nella vicenda
del “bianco” costretto a scappare dal Sudafrica per le vessazioni da
parte dei “neri”, è che non abbia chiesto asilo a noi, ma al Canada.
Finalmente qualcuno si è accorto che esistono territori immensi quasi
disabitati, come appunto il Canada, secondo paese al mondo, dopo la
Russia, per estensione e con una densità demografica di 3 abitanti per
chilometro quadrato (noi circa 200). Ho il dubbio, però, che questa
scelta non sia dettata dalla scarsa popolazione, quanto dal fondato
timore di ritrovarsi ben presto in Europa a rischio di maltrattamenti o
almeno di sottomissione ai voleri dei tanti immigrati, di colore e non.
Questa è, infatti, la verità: si tengono tanti discorsi per attutire,
nascondere, motivare nei modi più diversi le difficoltà di convivenza
fra gli immigrati e i vari popoli d’Europa, ma, di fatto, viviamo
malissimo; e uno dei fattori principali di questa sofferenza è il
timore, ormai inculcato in noi dai nostri governanti fin dalla nascita,
che il malessere sia dettato dal razzismo. continua
lettere
Relativismo,
Governo
Mondiale
e
Infibulazione
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 30.08.2009
La lettera del signor P. mette a
fuoco alcuni punti importanti della “forma mentis” che sottende ormai
da molti anni il dibattito culturale e politico in Europa e, sebbene
con alcune accentuazioni diverse, anche in Italia. La mia risposta è
quindi di carattere generale, e molto più estesa di quanto non sia di
solito una lettera, in quanto approfitto delle perplessità del signor
P. per rendere più chiari, per quanto mi sarà possibile, ai Lettori del
nostro sito quali siano i nodi cruciali che tutti noi ci troviamo oggi
di fronte. E’ anche vero però che, essendo io di professione, oltre che
uno scienziato anche un antropologo, sono stata chiamata
necessariamente a fare più volte delle scelte concrete e non ho potuto
limitarmi soltanto a comprendere. Il principio della “osservazione
partecipante”, elaborato dal metodo antropologico, diventa spesso
incompatibile con la coscienza dell’antropologo. E’ questo il caso, fra
i tanti, proprio dell’infibulazione, in cui la drammaticità di ogni
decisione mette a durissima prova, non tanto la coscienza morale,
quanto la sicurezza di giudizio dell’operatore. continua
editoriale
La nostra debolezza
è la loro forza
di Ida Magli
Il
Giornale | 18.08.2009
Notre faiblesse est leur
force | Our Weakness is
their Strength
L’episodio
riguardante la normativa che regola il bagno delle donne musulmane
nelle piscine inglesi può apparire come una semplice notiziola
divertente, giunta a proposito per alleggerire la pesante afa di questo
agosto. Ma in realtà tutto quanto si riferisce al comportamento delle
donne è sempre, in ogni epoca e in ogni società, indicativo dei
significati più profondi che reggono una cultura. Gli antropologi lo
sanno bene: bisogna fare attenzione a come vivono le donne per capire
un modello culturale, per conoscere i valori, i sentimenti, le passioni
degli uomini che lo hanno creato. L’Inghilterra è oggi un paese quasi
completamente sottomesso ai voleri dei musulmani; il che significa che
ha rinunciato, non tanto ai propri costumi, quanto a valutare e ad
attenersi a qualsiasi regola o limite nei propri come negli altrui
costumi. Il risultato, dal punto di vista della struttura di una
società, è sconfortante. Se si è giunti a questo punto, tuttavia, non è
un caso. Coloro che guidano il mondo lo hanno voluto. continua
editoriale
Un diritto naturale difendere il
proprio territorio
di Ida Magli
Il
Giornale | 09.08.2009
Oggi
è una di quelle giornate, a lungo desiderate, in cui gli italiani hanno
finalmente potuto rallegrarsi riconoscendo che qualcosa comincia a
funzionare.
Troppo a lungo è durato il disordine,
l’insicurezza, l’angoscia di non sentirsi a casa propria, di non avere
il diritto, cui ogni uomo ha sempre e dovunque aspirato, di chiudere la
porta alle proprie spalle lasciando fuori, concretamente e
simbolicamente, ciò che è estraneo. continua
editoriale
Festeggiare la fine
della Patria
di Ida Magli
Il
Giornale | 03.08.2009
I numerosi interventi, che si sono
susseguiti in questi giorni sui giornali, a proposito della difficoltà
ad organizzare dei degni festeggiamenti per l’Unità d’Italia, sono
apparsi, ai pochi che se ne sono interessati, del tutto surreali. Ma
forse «surreali» non è una definizione corretta, salvo che vi si
intenda implicata la menzogna, la vigliaccheria, la consapevole frode
verso gli Italiani.
Ci domandiamo, infatti, davanti a questi articoli: non si è perseguito
in maniera assillante, dalla fine della seconda guerra mondiale in poi,
l’annientamento delle Nazioni, la colpevolizzazione delle Patrie,
costruendo appositamente l’Unione Europea? Galli della Loggia,
nell’articolo «L’Italia
dimenticata» pubblicato sul Corriere
della Sera il 31 luglio, non soltanto non fa neanche un
accenno all’Europa, alla pari del resto con gli altri opinionisti, ma
si domanda come mai non siano intervenuti i politici a dire il loro
pensiero in un dibattito che li riguarda così da vicino. continua
COMMENTO
"La sentenza della Corte
costituzionale tedesca chiama tutti ad agire contro il deficit di
democrazia dell'UE"
(Finalmente!
Finalmente! La sentenza emessa dalla Corte Costituzionale tedesca ci
riempie di gioia, carissimi Lettori degli Italiani Liberi, e ci fa
gridare “finalmente”, non soltanto per il suo contenuto, ma anche, e
forse perfino di più, perché ci riporta, nel pensiero e nell’azione,
alla normalità del sistema logico. E’ stato questo, infatti, fin
dall’inizio della costruzione europea, l’aspetto più disperante per i
sudditi: trovarsi davanti a una totale distorsione della normalità,
nelle azioni e nel linguaggio, così da far apparire impossibile, e da
rendere di fatto impossibile, qualsiasi reazione.
Per gli
Italiani, poi, questa impossibilità è stata probabilmente più tragica
che per tutti gli altri cittadini dell’Unione, perché nessuno era
disposto a riconoscerne a viso aperto la patologia. I giornalisti
stessi si sono abituati a non commentare mai, o a commentare soltanto
con il minimo delle parole indispensabili, tutto quanto riguarda
l’Unione Europea, più o meno consapevolmente convinti che fosse meglio
non addentrarsi nei labirinti di discorsi e di normative privi di
qualsiasi razionalità. Leggere il testo della sentenza emessa dalla
Corte Costituzionale tedesca sul Trattato di Lisbona (la Costituzione
europea) ci fa finalmente sentire cittadini normali, che sanno leggere
e scrivere, che ragionano con il sistema logico comune a tutta
l’umanità e che possono ricominciare ad usare il proprio linguaggio
senza leggi che vietano termini, concetti, opinioni. IDA MAGLI 29/07/2009) vedi
testo articolo
COMMENTO
Gli Irlandesi, noi e l'Europa
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 29.06.2009 | The Irish, Us, and
Europe
Ripetere
un referendum fino a quando non darà il risultato desiderato, sarebbe
anche agli occhi di un bambino una grottesca presa in giro dei diritti
dei cittadini se non si trattasse di una delle numerose strategie
adottate dai detentori del potere per instaurare nell’UE, insieme alla
eliminazione degli Stati, il nuovo sistema di governo. Un sistema di
governo che può, a buon diritto, chiamarsi “Dittatura Democratica”. Non
possiamo fare a meno di constatare ancora una volta come questo
ignobile sopruso avvenga, in Italia e nella maggioranza degli altri
Stati, con la complicità del silenzio dei politici e dei mezzi
d’informazione, sempre pronti a gridare contro le dittature d’Oriente.
In Italia, poi, non abbiamo neanche uno straccetto di partito anti UE
che possa far sentire la sua voce, partito che, seppur piccolo, esiste
invece in tutte le nazioni costrette, obtorto collo, dai loro
governanti a far parte dell’Unione. continua
EDITORIALE
Autodeterminazione
della moneta
Un
paese della zona euro può creare, senza entrare in violazione del
trattato di Maastricht, una nuova banca centrale per controllare la
politica monetaria di una sua nuova moneta
di Marco Saba
fonti:
Rinascita | 29.05.2009
MONETA NOSTRA,
di Marco Saba, inedito 2009, vedi link per alcuni estratti
estratto: il
progetto CENTROBANCA: le Neolire (ITN)
(...)
Il Trattato di Maastricht è stato un golpe morbido imposto da oligarchi
travestiti da banchieri e statisti, questa sarebbe una risposta
pacifica, proporzionata e abbastanza smaliziata. " continua
___
Commento di Ida Magli all'articolo:
"Carissimi Lettori,
Non
spaventatevi di fronte a una lettura un pochino impegnativa. Ne vale la
pena.
Mettendo
in atto questa proposta vedremo finalmente l’inizio di una liberazione
dai folli banchieri che ci governano tramite l’Europa. Inoltre sarà
possibile così non pagare gli interessi sulla moneta che fabbricano a
Bruxelles e sentirci di nuovi padroni di noi stessi. Pensate che ancora
ieri abbiamo dovuto sopportare seriosissimi moniti su quanto dobbiamo
fare per uscire dalla crisi da parte del Governatore della cosiddetta
“Banca d’Italia”, la quale non è per nulla la banca della nostra
nazione (come probabilmente sono indotti a credere in base al nome
tanti cittadini italiani) in quanto appartiene ad azionisti privati,
così come appartiene a privati la Banca Centrale Europea"
Ida Magli
EDITORIALE
Il rispetto di Gheddafi
di Ida Magli
il
Giornale | 14.06.2009
La visita di Gheddafi a Roma è stata
come minimo imbarazzante. Imbarazzante per gli italiani, si intende. Da
parte sua, Gheddafi ha avuto tutto quello che si aspettava di avere (è
stato lui a non volere far visita al Presidente della Camera, quindi
non possiamo neanche consolarci con il fatto che Fini non l’ha
aspettato oltre le due ore), ma anche molto di più di ciò che noi
crediamo di avergli dato. continua
EDITORIALE
Quei 170 milioni
di No all'Europa
di Ida Magli
il
Giornale | 12.06.2009 | 170 million “NO’s”
to Europe
A giudicare dalla faccia compunta e
addolorata del conduttore di Ballarò, mentre faceva rilevare ai suoi
stupiti ascoltatori che Berlusconi “aveva conservato per due giorni il
silenzio sui risultati delle elezioni”, se ne sarebbe dovuto dedurre
che nessuna Waterloo fosse mai stata più grave di questa. Se ogni tanto
qualcuno dei presenti non avesse fatto lo sforzo di risalire alla
concretezza dei numeri, ci si sarebbe facilmente convinti che lo
scontro elettorale fosse finito con la sconfitta del PDL. Ma non si
tratta soltanto di Ballarò. Tutta la Sinistra ha impostato la sua
battaglia del dopo-elezioni sullo stesso principio con il quale ha
condotto quella del “prima”: parlare sempre e soltanto di Berlusconi;
“creare”, parlandone, i problemi di Berlusconi, le amarezze di
Berlusconi, le sconfitte di Berlusconi; far nascere, infine, nella
mente e nell’anima degli ignari cittadini, la convinzione che si
nascondano, nell’oscuro orizzonte nel quale si muovono i passi
dell’uomo Berlusconi, i fatali precipizi di una némesi inevitabile.
Purtroppo i rappresentanti del PDL, così come le persone più vicine a
Berlusconi, sono caduti, e continuano a cadere, nella ben nota trappola
del: “la poveretta rispose”. La regola, infatti, è che non si deve mai
rispondere. Ma la cosa più sorprendente di questa situazione, è che vi
si siano lasciate irretire persone espertissime dei mezzi di
comunicazione di massa quali quelle che si muovono intorno a
Berlusconi; senza contare lo sconcerto anche dei più semplici
cittadini, ai quali era sufficiente il buon senso per comprendere come
fosse un errore seguire la Sinistra nel suo modo di falsare la
realtà. continua
EDITORIALE
Elezioni europee
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 05.06.2009
Le
prossime elezioni per il “parlamento europeo” rappresentano un momento
determinante verso il governo mondiale. Verrà ratificata
definitivamente una Costituzione (il nome di “trattato di Lisbona” è
truffaldino come tutti i nomi dati dai detentori del potere agli
organismi che devono portare all’unificazione del governo europeo) che
obbligherà tutti i cittadini degli Stati europei ad obbedire a leggi
che politici e governanti hanno tenuto ben nascoste. Non si pensi che
il periodo della propaganda elettorale in Germania, o in Francia, o in
Inghilterra sia stato diverso che in Italia: dei problemi posti
dall’unificazione non ha parlato nessuno. continua
EDITORIALE
La crisi economica
Linee-guida per capirla e
guardarsene
di Raffaello
Volpe
ItalianiLiberi
| 25.05.2009
PREMESSE
In
questi giorni abbiamo assistito al summit tenutosi a Torino nelle
lussuose sale del Castello di San Valentino di 40 rettori provenienti
da 19 paesi di tutto il mondo per confrontarsi sui temi dell'economia,
dell'etica, dell'ecologia e dell'energia. La sessione dedicata
all’economia è stata presieduta da Mario Monti. La dichiarazione che ne
è seguita è stata infine consegnata alla presidenza del Consiglio in
vista del G8 dei capi di Stato che si riunirà a luglio all'Aquila.
Tutto bene, si direbbe, a parte il fatto che i Rettori delle Università
non sono scelti per ragioni scientifiche, ma politiche. continua
EDITORIALE
Ci vogliono morti
di Ida
Magli
il
Giornale | 20.05.2009
Non
esistono
“società” multietniche. Quale che sia la buona fede o l’ingenuità di
coloro che si affannano in questi giorni ad affermare il contrario, una
società multietnica non può esistere perché una “società” non è data
dalla somma di singoli individui, ma dal loro appartenere e vivere in
una “cultura”. Ogni cultura possiede una sua “forma”, creata dalle
particolari caratteristiche che distinguono un popolo dall’altro e che
si manifestano nella diversa visione del mondo, nella diversa
sensibilità nei confronti della natura, nella diversità delle lingue,
delle religioni, delle arti, dei costumi, dei sentimenti. Ciò che
mantiene in vita una cultura è la “personalità di base” del popolo che
l’ha creata, quel particolare insieme di comportamenti che ci fa dire
con molta semplicità: gli Inglesi sono fatti così, gli Americani sono
fatti così, gli Spagnoli sono fatti così, e che ci permette di
riconoscere immediatamente, anche senza conoscere il nome dell’autore,
come “tedesca” una sinfonia di Wagner e come ”italiana” una sinfonia di
Rossini. La diversità delle culture costituisce la maggiore ricchezza
della storia umana. continua
EDITORIALE
Sesso e Potere
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 07.05.2009
I
conti con il femminismo non sono ancora chiusi. Anzi, a dire la verità,
forse gli uomini, i maschi, non li hanno neppure aperti. Il femminismo
ha comportato un cambiamento totale del ruolo delle donne; ma i maschi
l’hanno accettato passivamente, lo hanno subìto, o addirittura lo hanno
esaltato in eccesso, senza rendersi conto che il cambiamento del ruolo
delle donne comportava di necessità il cambiamento anche del ruolo
maschile. Di fatto, nella maggioranza dei casi, si è lasciato che le
cose «si aggiustassero da sole»; oppure si è fatto ricorso alla
magistratura, lasciando però ancora nel vuoto e nel silenzio il
contenuto del ruolo dei maschi. continua
EDITORIALE
Commento al discorso
del Presidente dell'Iran
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 30.04.2009
Il
Presidente dell’Iran, Mahmud Ahmadinejad, ha attirato recentemente
l’attenzione del mondo pronunciando un importante discorso alla
Conferenza dell’ONU sul razzismo, tenutasi a Ginevra il 20 Aprile
scorso (denominata Durban II). Noi riproduciamo qui sotto il testo
integrale così come l’abbiamo ricevuto, anche se ci dispiace non poter
garantire la fedeltà della traduzione in quanto manca il nome del
traduttore.
Si tratta di un discorso molto interessante, sia per comprendere alcuni
punti di vista di carattere religioso nei confronti dell’Occidente, sia
per poter valutare in modo documentato la cattiva fede dei nostri mezzi
d’informazione, i quali si sono lanciati in una critica totale, perfino
equiparando Ahmadinejad a Hitler, senza riportarne però neanche una
frase. In realtà, l’uso del concetto di “razzismo”, indotto
dall’Occidente, non è utile oggi a nessuno in quanto nasconde il
problema vero che è quello della distinzione fra le Nazioni e gli
Stati, fra popoli e culture diverse, e Ahmadinegjad se ne serve, come
fanno i governanti d’Occidente, per spingere alla riforma delle
istituzioni di governo mondiale, non per abolirle. continua
EDITORIALE
L’Impero euro-americano alle porte
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 02.04.2009| L'Empire euro-américain est aux portes
Ci arrivano molti consensi da parte
di coloro che leggono il sito degli Italiani Liberi, richieste di
adesione al nostro movimento, domande su che cosa fare per opporsi al
tradimento dei politici che sono tutti d’accordo nel voler cancellare
l’identità italiana, eliminare l’indipendenza e l’unità dell’Italia,
mescolare gli Italiani con gli stranieri così da raggiungere quella
società multietnica che è imposta dai sommi capi d’America e d’Europa.
Io non posso fare altro, per rispondere a queste richieste, che esporre
ancora una volta i motivi per i quali non ci si può salvare dal destino
di morte che i governanti hanno prefissato se non opponendosi
all’unificazione europea, uscendo politicamente dall’UE, e al tempo
stesso ribadire che per riuscirci sarebbero necessarie forze economiche
e organizzative che gli Italiani Liberi non possiedono. continua
EDITORIALE
Grandi manovre
per l'Europa
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 27.02.2009
I
giovani di Alleanza Nazionale indossano entusiasti le magliette con la
scritta: “Sono felice di essere italiano” e inneggiano al travaso del
proprio partito nel mondo dell’ottimismo berlusconiano con il nuovo
nome di Partito degli Italiani. Non capiscono nulla, dunque, questi
poveri ragazzi. Non capiscono che l’imperversare di “italianità” di cui
si ammantano con sempre maggiore foga tutti i politici, è la trionfale
maschera con la quale li stanno truffando. All’ultimo congresso di
Alleanza Nazionale, infatti, si parla soltanto del partito; di quello
nuovo, ma ancor più di quello vecchio, mentre il vero scopo della
commedia è la sistemazione nell’Unione europea (più agevole insieme a
Berlusconi) e la maschera dell’italianità serve soltanto a far sì che
gli italiani non se ne accorgano. continua
EDITORIALE
Neppure l'amore può cambiare un
musulmano
di Ida
Magli
Il
Giornale | 27.02.2009
C’è
un tremendo equivoco di fondo nell’innamoramento che spinge una donna
occidentale, e in particolare italiana, a unire la propria vita a
quella di un uomo musulmano: lo ritiene suo contemporaneo. Diverso il
fisico, certo; diverso lo sguardo, diversa la lingua, diverso il cibo:
tutte cose che sembrano aggiungere fascino, invece che dividere. Anche
i modi nel trattare le donne, in fondo, per quanto più autoritari,
appaiono rassicuranti e protettivi in confronto a quelli occidentali.
Ma pur sempre contemporanei. L’uomo musulmano, invece, appartiene al
mondo dell’Antico Testamento, quello di 3000 anni fa, di Abramo e di
Mosè, in quanto Maometto ha fondato il Corano sui primi cinque libri
della Bibbia. Si tratta di un abisso in confronto al nostro mondo, non
soltanto per tutti gli avvenimenti che hanno segnato il divenire del
tempo e della storia in Occidente, ma soprattutto per le profondissime
differenze di diritto e di costume nei riguardi delle donne. continua
EDITORIALE
I silenzi della Sinistra
di Ida
Magli
Il
Giornale | 21.02.2009
Questione
di carismi, di leader, insomma di uomini, la causa della disfatta della
sinistra? Si è trattato davvero d’incomprensioni o ripicche interne al
Partito Democratico, di errori di comunicazione con i propri militanti,
di battaglia fra le varie correnti, del non aver seguito la massima
evangelica del “non fare agli altri…” ingenuamente citata da Veltroni
mentre dava le sue dimissioni? La cosa che sorprende, ma
soprattutto preoccupa chi osserva la drammatica crisi della sinistra, è
l’assoluta mancanza di riflessione critica sul contenuto ideale del
partito, sulle mete che si prefiggeva e che Veltroni, stando a quanto
ha detto i n conferenza stampa, continua a ritenere che si debbano
perseguire. Perseguirle – ha detto – mantenendo unito il partito,
innaffiando la pianta con nuove energie, stando più vicini alla vita
reale dei territori, combattendo contro “i disvalori di Berlusconi”.
Ebbene non c’è una sola di queste affermazioni che non sia errata. continua
EDITORIALE
Non potete uccidere
nel nostro nome
di Ida
Magli
Il
Giornale | 11.02.2009
No,
non vogliamo tacere, caro Direttore, malgrado sia questa la conclusione
del suo editoriale per la morte di Eluana. Noi, italiani, quindi
concittadini, fratelli di Eluana, non vogliamo, non possiamo, non
dobbiamo tacere perché Eluana è stata uccisa in nostro nome, con la
sentenza di un magistrato. E noi non siamo assassini, non ci sentiamo
assassini, non ci riconosciamo assassini.
Se quella in cui viviamo è una democrazia, ebbene i governanti tutti,
dal Capo dello Stato ai magistrati, ai politici, ai medici, sappiano
che da oggi in poi una delegazione di cittadini sarà presente (deve
essere presente) ufficialmente e dare il suo assenso a qualsiasi
manovra che implichi la morte di un paziente, dal distacco delle
macchine all’espianto degli organi. Perché da quanto è avvenuto abbiamo
imparato diverse cose, ma prima di tutto che noi, i cittadini, non
abbiamo nessun reale potere, neanche in situazioni determinanti come
quella che implica la nostra responsabilità di una morte. La volontà
dei parenti non è sufficiente a garantirci e non può essere quella che
prevale proprio perché la responsabilità di quanto viene fatto non
ricade sui parenti, ma su di noi.. continua
EDITORIALE
Lo stupro come arma
di Ida
Magli
Il
Giornale | 29.01.2009
Il
pene è un’arma. I maschi lo sanno bene e non se ne dimenticano mai.
Anche se ci si scherza benevolmente sopra quando, come si suole dire,
«si toccano» prima di affrontare una situazione difficile, fosse pure
quella di dover tirare in porta un rigore, il significato è sempre lo
stesso: assicurarsi di essere armati. Oggi poi che non hanno al fianco
il suo «doppio», spada o pistola, senza le quali gli uomini di un tempo
si sarebbero sentiti nudi ed imbelli, non è rimasto loro molto per
convincersi della propria virilità. Questo è, infatti, uno dei motivi
principali per i quali il bisogno delle prostitute è andato aumentando
invece di diminuire: bisogna mettere il pene continuamente alla prova,
assicurarsi che funziona. Nonostante gli innumerevoli discorsi che oggi
si accumulano sulla sessualità, per quanto riguarda quella maschile non
ci si azzarda quasi mai ad uscire dai problemi fisiologici, incentrati
ovviamente sulla capacità d’erezione, oppure dagli aspetti psicologici
relativi al rapporto con la madre, con il padre, con le donne in
generale. Non si parla dei significati del pene come arma, significati
sottostanti la vita socio-culturale d’ogni tempo e d’ogni luogo, e che
sono evidenti nelle manifestazioni sempre uguali che la storia ci ha
narrato descrivendo con monotonia il quadro costante degli stupri che
segnano la fine di una battaglia, di un assedio, di una crociata. continua
EDITORIALE
L'ipocrisia della tolleranza
di Ida
Magli
Il
Giornale | 19.01.2009 | L’hypocrisie de la tolérance
Le buone parole fanno sempre comodo;
ma c’è una cosa fondamentale che i cristiani non debbono dimenticare:
la tattica di Gesù era quella di agire
prima di parlare. La sua forza era soprattutto questa, in un mondo in
cui predicatori e profeti abbondavano: rompere la consuetudine con il
gesto, non con le parole. Prima stacco il fico dall’albero, anche se di
sabato è un gesto che comporta la condanna a morte; poi ti spiego
perché l’ho fatto. Perché aveva scelto questa strategia? continua
EDITORIALE
Noi, fragili, contro
la marea musulmana
di Ida
Magli
ItalianiLiberi | 12.01.2009
L’immagine
di piazza Duomo riempita di musulmani in preghiera, pubblicata da Il Giornale, ha finalmente
provocato, non soltanto nei milanesi ma in tutti gli italiani, quel
sentimento di angosciosa sorpresa che fino a oggi nulla era riuscito a
provocare. Eppure sono molti anni ormai che si susseguono le notizie
sugli sbarchi a Lampedusa, sulle scuole che rinunciano a festeggiare il
Natale per non offendere i bambini islamici, dei crocifissi sempre sul
punto di essere sloggiati da qualche aula; per non parlare delle
prediche inutili di quei pochi che hanno tentato di mettere in guardia
sia i politici sia le gerarchie ecclesiastiche sui pericoli che la
presenza di credenti musulmani avrebbe inevitabilmente comportato per
una civiltà fragile come la nostra. Che la nostra civiltà sia fragile
tutti lo sanno bene; ma è necessario mettere l’accento sul fatto che è
fragile soprattutto a causa dei suoi stessi valori principali: il
cristianesimo, la libertà, la indulgente benevolenza tipica del
carattere degli italiani. continua
EDITORIALE
Il progetto ebraico
di Ida
Magli
ItalianiLiberi | 17.12.2008
Abbiamo
aspettato inutilmente nei giorni scorsi che almeno qualcuno dei
politici, in America, in Europa, in Italia, qualcuno dei Capi di
Governo o dei Ministri dell’Economia denunciasse, facendone i nomi e
destituendoli dalle cariche, gli operatori finanziari responsabili
dell’immensa truffa messa in atto. Una truffa mai avvenuta in
precedenza almeno in queste proporzioni e che ha provocato il crac
delle più importanti Banche, il crollo delle Borse mondiali, la perdita
dei propri investimenti e risparmi per coloro che glieli avevano
affidati convinti che fossero degni della massima fiducia, e che adesso
si trascina dietro il fallimento di innumerevoli grandi e piccole
industrie. continua
EDITORIALE
ULTIMO AGGIORNAMENTO: 9/12/2008 - SECONDA PARTE
La distruzione delle Nazioni
- prima parte -
di Ida
Magli
ItalianiLiberi | 29.11.2008
Colgo
l’occasione della lettera inviatami da un simpatico amico del nostro
sito (pubblicata qui accanto) per chiarire a tutti, e prima di tutto
ovviamente ai membri del movimento del Prof. Auriti, quale sia
l’effettiva situazione dell’Italia, ma prima ancora di tutta l’Europa,
ridotta alla ”recessione”. Un termine, quello di recessione, che si
addice perfettamente, non soltanto al sistema economico, ma a tutti gli
aspetti della sua vita.
Dividerò in diverse parti questa analisi, cercando di renderla il più
esaustiva possibile, e sarò costretta perciò, data la sua lunghezza, a
scriverla a puntate. Dirò subito, tuttavia, per rispondere alle
proposte del nostro lettore, che, mentre ritengo quanto mai utile, anzi
indispensabile, riunire tutti i vari movimenti che, per un motivo o per
l’altro, si oppongono alla costruzione europea, dando così un po’ più
di forza alla nostra voce, considero invece quasi del tutto inutile se
non addirittura negativa l’idea di organizzare un referendum contro la
moneta unica. I parte - continua
Seconda
parte: Il momento attuale
ItalianiLiberi | 09.12.2008
EDITORIALE
La Turchia e le donne
di Ida
Magli
ItalianiLiberi | 15.11.2008
Berlusconi
ha affermato pubblicamente che vuole, e che favorirà, l’ingresso della
Turchia nell’Unione Europea. Ci sono senza dubbio dei seri motivi di
carattere politico dietro a questa opzione che, del resto, è condivisa
da molti partiti anche nelle altre nazioni dell’UE. Ma la Turchia
significa musulmanesimo, ossia oppressione delle donne. E’
indispensabile a questo punto ricordare a Berlusconi che fin
dall’inizio e durante tutto il suo percorso politico sono state in
grande maggioranza le donne a sostenere il suo successo e che viceversa
adesso saranno le donne ad opporgli il loro deciso rifiuto. Anzi, tanto
perché le cose siano chiare, le donne chiedono a tutti i partiti che si
presenteranno alle prossime elezioni europee che dichiarino
ufficialmente nei loro programmi la propria posizione in merito alla
Turchia. Sarà su questa base che le elettrici li voteranno.
continua
EDITORIALE
Il declino dell'America
di Ida
Magli
ItalianiLiberi | 9.11.2008
Si chiude con la nomina di Obama
alla presidenza dell’America il lungo periodo nel quale la civiltà
europea, sotto l’ambigua definizione di ”Occidente”, ha finto di essere
tutt’uno con quella americana. In realtà la civiltà americana è
profondamente diversa, anche se alimentata da quella europea
soprattutto attraverso la capacità di invenzione creativa dei primi
immigrati: italiani, svedesi, tedeschi… La nota fondamentale che l’ha
totalmente differenziata da quella europea è stata la predominanza
dello spirito e del costume dell’Antico Testamento che ha
accomunato i vari gruppi protestanti ai numerosissimi ebrei. Sono stati
questi a dare l’impulso imprenditoriale, a basare su Dio e sul Mercato
la fede in se stessi degli Americani, a fare del commercio e della
finanza gli strumenti della massima virtù, quella che quando ha
successo, è giusta, e dà diritto alla supremazia su ogni altro popolo.
continua
EDITORIALE
Sperare nelle donne?
di Ida
Magli
ItalianiLiberi | 29.10.2008
Ho deciso di rispondere
pubblicamente alla lettera di Claudia non soltanto perché si tratta di
un problema: sperare nelle donne
oppure no, dal quale dipende qualsiasi azione, sia dei maschi
che delle femmine, per il futuro dell’Occidente; ma anche per riuscire
a convincere (esponendolo in internet ad un pubblico molto vario e
diverso da quello dello specifico Convegno cui ho parlato) il
maggior numero di persone della urgenza di questa scelta. Non abbiamo,
infatti, davanti a noi tutto quel tempo che sarebbe stato necessario,
per lasciarla maturare attraverso il divenire naturale della storia.
Dunque, accetto la sfida di Claudia: perché mi rivolgo ai maschi invece
di esortare le donne a creare un’altra cultura? Perché non ho fatto
altro, con tutto il mio lavoro fino ad oggi, che dare alle donne gli
strumenti indispensabili per comprendere quale sia il posto loro
assegnato nel sistema culturale creato dai maschi e poter creare così
una cultura diversa. Ed è proprio perché le donne, anche le più
avvedute, le colleghe universitarie, le insegnanti, le giornaliste, le
parlamentari, non hanno raccolto né adoperato neanche uno degli studi,
delle ricerche, dei dati
continua
EDITORIALE
Uguaglianza delle donne
e impotenza della parola
di Ida
Magli
ItalianiLiberi | 15.10.2008
Si
è tenuto nei giorni scorsi a Roma un Convegno sui problemi attuali
della “Comunicazione” organizzato dall’On. Luca Barbareschi, al
quale ha partecipato in qualità di relatore l’antropologa Ida Magli.
Pubblichiamo il testo della sua relazione.
Ho ragione di temere che le mie
tesi sull’argomento che ci è stato proposto non piaceranno. Vi
chiedo dunque per prima cosa di voler scusare la radicalità delle
analisi che vi presento sui problemi della comunicazione in Europa e in
particolar modo in Italia, paese in prima linea fra quelli che hanno
rinunciato a conoscere e a pensare in omaggio alla più dispotica
e alla più devastante delle censure che siano mai state imposte
all’intelligenza umana: il “politicamente corretto”. Dobbiamo
abbattere, infatti, prima di tutto i tabù del politicamente corretto,
se vogliamo studiare la comunicazione e comunicare davvero fra noi, in
quanto mi sembra di aver intravisto qualcuno di questi tabù anche
nel testo, pur molto puntuale, sul quale siamo stati chiamati a
riflettere.
continua
EDITORIALE
L'occhio implacabile
del Potere
di Raffaello
Volpe
ItalianiLiberi | 13.09.2008
A chi si è chiesto quali obiettivi,
grazie al trattato di Schengen, si sarebbero raggiunti con l’abolizione
dei confini territoriali e il libero ingresso di stranieri in Italia è
facile rispondere. Da un lato consegnare l’Italia nelle mani degli
stranieri e dall’altro, grazie all’inevitabile aumento della
criminalità (il maggior numero di crimini in Italia è commesso da
stranieri), giustificare l’instaurazione di un esasperato controllo
sull’individuo. Tutto questo ha comportato un vantaggio enorme per i
detentori del potere.
continua
EDITORIALE
La merce finale
di Ida
Magli
il
Giornale | 08.09.2008
Nella
questione dei trapianti i punti controversi sono talmente gravi e
numerosi che non si finirebbe più di parlarne anche se la
discussione fosse ammessa; in realtà, invece, esiste un ordine segreto
ma inderogabile che vieta qualsiasi informazione sull’argomento, salvo
qualche compiaciuta notizia che viene data su casi straordinari tesi a
meravigliare l’opinione pubblica e a incitarla a mettere a disposizione
senza remore tutti i corpi, quello proprio e quello dei familiari.
continua
EDITORIALE
Gli errori della Chiesa
di Ida
Magli
il
Giornale | 01.09.2008
Un campeggio musulmano nel
convento francescano di S. Giacomo della Marca forse non è che un
piccolo episodio fra i tanti che testimonia la rinuncia della Chiesa a
far vivere il Vangelo. I Francescani vantano il loro spirito di carità
(oggi si chiama “accoglienza”, “dialogo”) ma sanno benissimo che lo
spirito di carità non converte i musulmani al cristianesimo e che fra
poco il Vangelo morirà a causa della morte dei suoi “portatori”. Questa
è la durissima verità cui devono riflettere oggi i Religiosi,
francescani e non francescani, cui devono riflettere tutti i cristiani,
sia i politici che i semplici sudditi, ma soprattutto deve riflettere
la Chiesa: o ci si impegna a predicare il Vangelo oppure lo spirito di
carità dei Francescani contribuirà a farlo sparire più presto.
continua
EDITORIALE
TRAPIANTI
D'ORGANO
La sacralità del corpo
di Ida
Magli
il
Giornale | 20.08.2008
Per cercare di capire le
motivazioni profonde della decisione presa dalle autorità egiziane di
non permettere le donazioni di organi fra persone di religione copta e
quelle di religione musulmana, è indispensabile partire da molto
lontano. E lontano soprattutto dalla mentalità occidentale che ha in
pratica quasi del tutto annullato il confine fra percezione “sacra”
della vita, degli uomini, del mondo, di Dio, e percezione laica, ossia
immediata, concreta, razionale, utile.
continua
EDITORIALE
Aspettando l'ordine
di spargere il sale
di Rosaria Impenna
ItalianiLiberi | 18.08.2008
Arrivano da Bruxelles ordini
sempre più perentori di distruggere la specificità italiana.
Approvato ormai con unanime coro di entusiastici Sì quel trattato di Lisbona che ci
ha tolto la sovranità e l’indipendenza, i nuovi imperatori possiedono
il pieno diritto di ultimare l’opera di annientamento. Nei primi giorni
di agosto è apparso, infatti, in uno dei quotidiani più letti nel
nostro Paese, un articolo in cui si parlava, con aria disinvolta, di
viticultura. L’esordio era quanto mai allegro, come sempre quando si
tratta delle vicende europee: in Italia ci sono troppi vitigni – diceva
più o meno l’articolo - è giunto il momento di dare il via alla
distruzione! Sì, le sacre, mitiche viti che tanto hanno contribuito al
canto della nostra storia letteraria sono ormai troppe, in eccesso.
L’ha stabilito l’Unione Europea, che attraverso un regolamento entrato
in vigore nella famosa data del primo agosto, prevede “un miliardo di
euro di incentivi per eliminare le coltivazioni”.
continua
EDITORIALE
Organizziamoci:
Berlusconi non ci salverà
di Ida
Magli
ItalianiLiberi | 12.08.2008
Lo stato di degrado e di
abbandono in cui è stata lasciata per tanti anni l’Italia dai governi
precedenti a quello attuale (compresi quelli berlusconiani) era
talmente grave da farci apparire adesso la liberazione di Napoli dai
cumuli di immondizia e la promessa di maggior rigore verso la
delinquenza già come miracoli. Ma dobbiamo renderci conto che appunto
si tratta della reazione ad una condizione di malattia terminale nella
quale si erano ormai arrestate le funzioni primarie per la
sopravvivenza. Quello che sta facendo il governo Berlusconi in questo
momento è una specie di respirazione bocca a bocca e perfino il lodo
Alfano possiamo supporre che sia passato quasi indenne (tranne
l’inevitabile protesta del magistrato Di Pietro) attraverso tutte le
istituzioni di controllo, compresa la Presidenza della Repubblica,
perché non si poteva prolungare neanche per un giorno lo stato di coma
dell’Italia. Dunque: l’oggi; la sopravvivenza: oggi. Nessun partito,
nessun uomo politico vuole o si prefigge la sopravvivenza dell’Italia
per domani. E per domani si intende proprio domani: tre anni, quattro
anni. Non di più.
continua
EDITORIALE
Inferiorità della donna
nella famiglia musulmana
di Ida
Magli
ilGiornale | 26.07.2008
Gli
episodi come quelli della bambina portata via dal padre marocchino di
cui si occupa oggi la cronaca, sono molto più numerosi di quanto non si
creda a causa dell'intensificarsi di presenze straniere nel nostro
Paese, presenze che portano spesso le italiane a sposarsi con uomini
appartenenti a culture incompatibili con la nostra. Nei matrimoni con
africani e orientali, in grande maggioranza di religione islamica, le
donne italiane si trovano in condizione di assoluta inferiorità, una
inferiorità di cui nella fase dell’innamoramento di solito non sono in
grado di rendersi conto, spinte anche dall'atmosfera di tolleranza e di
negazione delle differenze che si respira ovunque in abbondanza.
continua
EDITORIALE
Inaugurazione
della dittatura
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 21.07.2008
Mercoledì
23 luglio 2008 il Senato della Repubblica Italiana approverà il
trattato di Lisbona. Sarà votato insieme al “pacchetto sicurezza” senza
che ai cittadini sia stata detta da parte del Governo, da parte dei
politici e di quasi tutti i mezzi d’informazione, una sola parola non
soltanto sulla sua approvazione ma neanche sul suo contenuto, sulle
conseguenze che comporta. Basterebbe questo silenzio, questa precisa
volontà di passare sopra la testa dei cittadini in modo da non
suscitare in loro neanche la minima curiosità, per testimoniare che non
esiste democrazia al mondo che possa impedire ai detentori del potere
di realizzare i propri scopi. E gli scopi di coloro che detengono il
potere sono sempre gli stessi, in qualsiasi tempo, in qualsiasi luogo:
aumentare il proprio potere. Quando è impossibile farlo con le guerre,
lo si fa con i trattati.
continua
EDITORIALE
Riflessioni sul potere
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 15.07.2008
Negli
ultimi giorni si sono accavallati alcuni avvenimenti riguardanti i
detentori del Potere che necessitano di una profonda riflessione in
quanto, malgrado le apparenze, non ne è scaturita neanche la più
piccola scalfittura nei loro confronti.
Analizzando, per esempio, le battute, definite come “satiriche” dai
manifestanti di Piazza Navona, è facile notare che il loro
contenuto offensivo si basa esclusivamente sul “sesso”. Prescindendo
dal fatto che oggi l’uso della sessualità, dopo la tanto sbandierata
liberazione in questo campo, ha perso buona parte della sua forza
accusatoria e infamante, ci si domanda come sia possibile non
individuare nei potenti, come bersaglio, la loro unica, vera, terribile
pericolosità: lo spropositato accumulo di potere.
continua
EDITORIALE
Un referendum italiano
sul Trattato di Lisbona?
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 11.07.2008
Perché
non fare anche in Italia un referendum sulla questione del trattato di
Lisbona? Diversi lettori giustamente ci interrogano su questo problema
e alcuni addirittura, consapevoli del fatto che la Costituzione
italiana lo vieta, pensano che sarebbe utile rivolgersi alla Corte di
giustizia.
Voglio tentare di esporre la situazione brevemente e nel modo più
chiaro che mi sarà possibile.
La Lega Nord ha ventilato ogni tanto la possibilità di ricorrere a un
referendum, ma in concreto non ha fatto neanche quelli che in apparenza
sono i primi passi indispensabili, ossia la riforma della Costituzione
laddove vieta il ricorso alla volontà popolare per quanto riguarda la
politica estera.
Ma non è già questo un fatto che non possiamo accettare? Come
possiamo continuare a dichiararci dei totali imbecilli qualificando
come “politica estera” la perdita della indipendenza, della sovranità,
del territorio, del governo dei propri rappresentanti? Sono forse
politica estera i soldi che abbiamo in tasca? Abbiamo forse perso la
terza guerra mondiale e dobbiamo chinare il capo davanti a dei
vincitori molto più spietati di tutti quei vincitori che pure abbiamo
sperimentato tante volte nella tragica storia che abbiamo alle spalle?
No, non spetta a noi, ai cittadini che sono stati sottoposti alla più
macroscopica truffa, al peggiore dei tradimenti da parte dei
governanti, avallare con una richiesta di referendum una simile
menzogna, salvandoli così dalla ignominia anche davanti al giudizio
della storia.
continua
EDITORIALE
Ma il problema è dei cattolici in tutta
Europa
di Ida
Magli
il
Giornale | 06.07.2008
Non bisogna
stupirsi delle decisioni prese dal governo spagnolo. La guerra contro
il cristianesimo, ma soprattutto contro la sua presenza più incisiva,
quella della Chiesa Cattolica, è cominciata già da molti anni. Era
sottintesa nel progetto di unificazione europea in quanto
l’unificazione di per sé comportava necessariamente da parte degli
Stati la consegna delle religioni al vissuto privato. Per poterle far
convivere tutte è stato sancito l’obbligo del rispetto assoluto verso
le religioni, un rispetto che in realtà significa che nessuno può
discuterne né criticare in pubblico i contenuti né i costumi che ne
discendono, ma al tempo stesso che le istituzioni sono tenute ad
ignorarle.
continua
EDITORIALE
APPELLO DI IDA
MAGLI
CONTRO LA
RATIFICA DEL TRATTATO DI LISBONA,
PER IL DIRITTO, PER L'ITALIA, PER LA COSTITUZIONE
|
AppelloIdaMagli.doc |
Contro la ratifica del Trattato
di Lisbona
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 26.06.2008
Il giorno in cui il Governo avrà
ratificato il Trattato di Lisbona non esisterà più l’Italia come
Nazione. Gli Italiani non possederanno più una patria; così come, con
la eliminazione dei confini, già non possiedono più un proprio
territorio. La sovranità e l’indipendenza saranno soltanto un ricordo.
“Breve ricordo” per un popolo che è stato dominato, occupato, governato
da stranieri per la maggior parte della sua storia.
Chi avrebbe mai potuto pensare che, dopo una guerra così tragica,
combattuta per il folle sogno di Mussolini di essere alla pari con la
Germania, ci saremmo ritrovati a voler essere ancora dominati, guidati
dalla Germania? Questo è infatti il vero motivo della costruzione
europea: la Germania comanderà sull’Europa con la pace invece che con
la guerra.
continua
EDITORIALE
1998: lettera
al Presidente della Repubblica O. L. Scalfaro
Una
battaglia in sintesi
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 23.06.2008
La mia battaglia contro l’unione
europea è cominciata molti anni fa; per essere più precisi è cominciata
da quando è stato firmato il trattato di Maastricht. Mi resi conto,
studiandolo, della volontà dei governanti di ridurre
all’uguaglianza i costumi, i valori, la cultura, la “personalità di
base” dei cittadini d’Europa attraverso il condizionamento di uguali
programmi scolastici e di uguali leggi. Feci allora molte cose: giri di
conferenze nelle città e nei paesi dal sud al nord d’Italia; contatti
con i più importanti esponenti politici sia italiani che stranieri;
scrissi il libro Contro l’Europa
nel quale indicavo i maggiori pericoli insiti nella realizzazione del
progetto di Maastricht; cercai la collaborazione con i movimenti
esistenti all’estero contro l’unione europea.
continua
EDITORIALE
Un popolo non si amalgama con le
mozzarelle
di Giordano Bruno Guerri
il
Giornale | 18.06.2008
"Un
giorno, un importante diplomatico italiano mi disse: «Bisogna fare
l'Europa, anche contro la miopia dei popoli». A parte la strana
concezione della democrazia, che va bene finché i popoli ubbidiscono e
va forzata quando i popoli sono "miopi", si tratta davvero di miopia o
di qualcosa percepito come profondamente innaturale?"
continua...
EDITORIALE
Ue: finita la Commedia degli Inganni
di Ida
Magli
il
Giornale | 17.06.2008
Le
reazioni a caldo dei politici al No
degli Irlandesi sono state talmente “rivelatrici” del loro vissuto più
vero e più profondo che è assolutamente doveroso soffermarsi ad
analizzarle. Vorrei possedere la competenza dei commentatori del calcio
e la loro sicurezza di essere, oltre che capiti, anche intuiti dai
lettori, per spiegare con efficacia i reali retroscena - psicologici
prima che politici - della commedia degli inganni che si sta svolgendo
sul palcoscenico della costruzione europea.
continua...
editoriale
Ora si può arrestare
una deriva devastante
di Ida Magli
il
Giornale | 14.06.2008
Il
risultato negativo del referendum irlandese fa esultare i molti che
sperano in un ripensamento da parte dei governanti nel proseguire sulla
strada intrapresa. Una strada devastante visto che si propone di
costringere i popoli a sottoporsi ad una dittatura priva di nomi,
nascosta sotto le vesti di democrazie apparenti. Certamente questa è
l’ultima occasione che rimane per salvarsi dal baratro, o almeno
l’ultima che rimane prima di giungere alla fase, che alla fine
diventerà inevitabile, dei conflitti
continua...
editoriale
Una proposta (originale) per la scuola
di Ida Magli
il
Giornale | 12.06.2008
“Tutto
quello che non so, l’ho imparato a scuola”. E’ una delle battute
fulminanti di Longanesi, pronunciata diverse decine di anni fa, ma che
ognuno di noi, vecchio o giovane che sia, riconosce immediatamente come
vera. E’ così. Si esce dopo tanti anni dalla scuola senza “conoscere”,
nel senso tecnico del termine, senza padroneggiare, senza aver “fatto
proprio” nulla di quello che si è studiato. Se ne accorgono bene i
genitori (per non parlare dei nonni) quando vogliono aiutare i figli a
fare i compiti, anche delle elementari. È sufficiente una domanda sulla
superficie di un poligono o sul congiuntivo di un verbo a mandarli in
tilt. Inutile cercare le colpe: non è colpa di nessuno. E’ passato il
tempo, è cambiata la società, è cambiato il modo di vivere e la scuola
è rimasta fuori dalla storia, fuori dalla realtà.
continua... (ERRATA CORRIGE 22
giu 08: l'articolo a questo link era stato pubblicato incompleto. Ce ne
scusiamo)
editoriale
ReFERENDUM IN IRLANDA
Perché no
al trattato di Lisbona
"E'
LA FORMA PIù ASSOLUTA DI TOTALITARISMO"
di Ida Magli
il
Giornale | 07.06.2008
In questi giorni, con la ratifica da parte del
Parlamento italiano del cosiddetto Trattato di Lisbona, si porrà fine
definitivamente all'esistenza delle Nazione Italia. E mano a mano si
porrà fine all'esistenza di quasi tutte le altre nazioni in Europa. Non
bisogna sorprendersi del silenzio che accompagna l'atto più importante
che sia mai stato compiuto dal 1870 con il Regno d'Italia. È un
silenzio che non è dovuto soltanto al volere dei governanti, ben sicuri
fin dall'inizio dell'operazione “Unione europea“ che bisognava tenerne
all'oscuro il più possibile i cittadini, ma anche alla obiettiva
difficoltà per i giornalisti di fornire informazioni e tanto meno
spiegazioni di un progetto che esula da qualsiasi concetto di
«politica“.
Il Trattato di Lisbona è infatti una «visione del mondo» universale,
una teologia dogmatica con le sue applicazioni pratiche, la forma più
assoluta di totalitarismo che sia mai stata messa in atto.
continua...
editoriale
Sfregio all'isola
in nome del Potere
di Ida Magli
il
Giornale | 25.05.2008
La Sicilia è bella perché è un’isola. Il suo
fascino consiste soltanto nell’essere un’isola; nella sua storia, vera
ma soprattutto “mitica”, come l’isola più difficile da raggiungere,
stregata da Sirene pericolose e conturbanti. Dei Siciliani si
sopportano i caratteri chiusi, i cupi silenzi narrati da Verga,
esclusivamente perché sono i caratteri di un profondo mistero: quello
di un’isola più isola di tutte. Non sarebbe esistito uno scrittore come
Verga, tanto meno un Pirandello se non fossero nati nell’isola Sicilia,
se non fossero stati plasmati dalla “isolanità”. Non si può fare alla
Sicilia, all’Italia, una violenza così devastante perché quello che si
vuole edificare non è un ponte, una struttura di comunicazione, ma un
mostro di dominio, che imporrà se stesso al paesaggio gridando a gran
voce che il Potere è stato in grado di sfregiare la meravigliosa,
dolcissima bellezza che la natura ha donato all’Italia. A che serve
questo ponte?
continua...
editoriale
Perché la sinistra
vuole la fine degli Italiani?
di Ida Magli
il
Giornale | 22.05.2008
Perché
gli italiani di sinistra odiano tanto se stessi? Perché odiano i propri
genitori, i propri figli, la propria terra, la propria lingua, la
propria cultura, al punto da volerne la fine a tutti i costi?
La violenza con la quale impongono, ormai da molti anni, l’invasione
dell’Italia da parte degli stranieri ha questo solo significato: la
prossima fine del popolo italiano. Ed essi lo sanno bene, anche se
fingono di non saperlo. È stata la sinistra, infatti, a importare le
scienze umane, a far conoscere agli italiani la sociologia,
l'antropologia, la linguistica, l'etnologia, la fenomenologia, la
etnopsichiatria; sono stati gli editori di sinistra, da Einaudi a
Feltrinelli fino al Saggiatore, a tradurre e a divulgare nelle
Università i testi più famosi di Marcel Mauss, di Robert Hertz, di
Bachofen, di Boas, di Lévi-Strauss, di Margaret Mead, di
Wittgenstein... continua...
editoriale
L'orgoglio dei Romani
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 01.05.2008
Cosa
è successo veramente a Roma? Non sembra che i commentatori ufficiali, i
giornalisti, i politici stessi si rendano conto dei motivi profondi che
hanno fatto scattare la ribellione dei Romani.
No, non sono state le innumerevoli buche nell’asfalto o l’ingorgo
inestricabile del traffico; non sono state le truffe e le rapine
quotidiane e neanche l’intollerabile aumento della violenza degli
immigrati, le vere cause del drastico volta faccia dei Romani nei
confronti dell’amministrazione di sinistra. continua...
editoriale
Trapianti e corpi santi
di Ida Magli
il
Giornale | 23.04.2008
Che
cosa succederebbe se si scoprisse che nel corpo di padre Pio c’è il
cuore di un altro? Oppure, cosa succederebbe se si scoprisse che un
rene di padre Pio è stato trapiantato nel corpo di un altro? Come si
farebbe a venerarlo? La devozione per il “corpo” di un santo, esplosa
in questi giorni intorno alla salma di padre Pio, è stata come
minimo incoraggiata e approvata dalle autorità ecclesiastiche con la
pubblicità data all’esumazione e ai preparativi per esporla allo
sguardo del pubblico. Si tratta di una devozione però che, a parte
gli eccessi odierni dovuti in massima parte all’amplificazione
suggestiva della informazione di massa, è esistita fin dai primi tempi
della storia del cristianesimo ed è proprio da questa devozione che è
nato il culto delle reliquie e la santità dello spazio, il santuario,
che le custodisce. Ma il motivo di fondo di questa devozione è inerente
ad una delle affermazioni più entusiasmanti della dottrina cristiana,
la promessa della resurrezione del corpo, una promessa che non ha mai
fatto nessuna altra religione. continua...
editoriale
L'acquisto
del territorio italiano
di Ida Magli
il
Giornale | 23.04.2008
Genova
non appartiene più ai genovesi. Il centro storico è stato comprato, un
pezzo alla volta, un negozio alla volta, dagli immigrati africani, in
maggioranza marocchini e tunisini, e i genovesi vi si sentono ormai
stranieri; non osano quasi più attraversarlo, tanto meno passeggiarvi.
Le moschee vi pullulano e nessuno può validamente opporsi all’erezione
della moschea principale, di faccia al Duomo.
Firenze non appartiene più ai fiorentini. Il centro storico è stato
comprato, un pezzo alla volta, un negozio alla volta, dagli immigrati
africani e i fiorentini vi si sentono ormai stranieri; non osano quasi
più attraversarlo. Ricchissimi “sceicchi” hanno acquistato i palazzi
intorno al Duomo, anche quelli abitati da secoli dai discendenti di
Dante. continua...
editoriale
Il buon senso
della normalità
di Ida Magli
il
Giornale | 17.04.2008
Ancora
una volta gli Italiani sono riusciti a salvarsi. E’ una costante della
loro storia, quella per la quale è nato il mito dello “Stellone
d’Italia”. Nessun popolo è stato governato sempre come gli italiani,
nella loro lunga storia, da despoti utopisti, da traditori, da
vigliacchi, da ladri, e nessun popolo è stato capace come gli
italiani di salvarsi sempre all’ultimo minuto, con uno scatto
improvviso di ribellione, di realismo, di volontà di vita. Questa
volta, poi, sembrava quasi impossibile. Al governo erano giunti
finalmente tutti i più “puri della democrazia” e sarebbe stato molto
difficile percepire il pericolo mortale che portavano con sé se non
fosse giunto chiarissimo ai cittadini-sudditi, proprio per il fatto che
si era concentrata nel gruppo di Prodi l’essenza dello spirito
comunista, il significato e il peso del dispotismo utopico. continua...
editoriale
Per chi votare?
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 30.03.2008
(...) Non c’è nessun partito oggi in Italia, nessun
movimento, nessun leader che si proponga di agire esclusivamente
negli interessi degli Italiani, che delinei realisticamente il quadro
di questi interessi e quali siano le cose essenziali da fare per
salvaguardarli. Alla base di questa mancanza ci sono motivi di vario
genere. Alcuni nascono dalla profonda ignoranza dei politici e degli
amministratori, accompagnata da una smisurata presunzione. continua...
editoriale
Camorra, pezzi di Stato
e grandi opere
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 09.03.2008
Tanto
fragore in questa campagna elettorale ma nessuna informazione. Il
silenzio sui temi veramente importanti è totale. Non parlano i
politici, né di destra né di sinistra; non parlano i giornalisti, né di
destra né di sinistra; non parlano gli studiosi, i tecnici del sapere,
non chiamati da nessuno a dire il proprio parere, tanto meno a
“rappresentare” in Parlamento le competenze indispensabili a far vivere
una società complessa e difficile come quella contemporanea. Il sapere
disturberebbe troppo nell’assurdo palcoscenico del più stupido, più
irrazionale sistema di governo al quale i partiti hanno ridotto la
democrazia. continua...
editoriale
La verità
sulla situazione politica
attuale
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 12.02.2008
La
“grande decisione” di fondere sia a destra che a sinistra in due soli
partiti le varie entità esistenti è scaturita da una sola motivazione:
collocarsi con chiarezza e con un peso autorevole nel parlamento
europeo. Cosa che non è stata minimamente detta all’elettorato.
Berlusconi a dire il vero vi ha alluso ogni tanto richiamandosi al PPE
che è il partito popolare europeo (il vizio di adoperare una
molteplicità di sigle fa parte del disprezzo verso i cittadini con la
volontà di impedire loro di capire bene i contenuti che vi sono
nascosti) ma l’ha fatto “di passaggio”, senza darvi importanza. continua...
editoriale
Quando ribellarsi
è giusto
e indispensabile
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 24.01.2008
Adesso
li conosciamo bene tutti i nostri parlamentari, governanti e non
governanti. Abbiamo l’ultima definitiva prova che l’unico loro
interesse è quello che li riguarda come persone: cosa fare per se
stessi oggi; cosa fare per se stessi in vista del proprio futuro. Non
esistono finzioni in quanto perfino le parole che adoperano escono
dalla loro bocca e giungono alle nostre orecchie vuote del significato
apparente e piene del significato reale: “dobbiamo far passare i
giorni mancanti al raggiungimento della nostra pensione… dobbiamo
trovare il trucco per rimanere al governo anche senza avere la
maggioranza… dobbiamo metterci d’accordo con gli uomini più forti per
avere domani il loro appoggio nel diventare presidenti della
repubblica… dobbiamo tenerci buono il presidente della repubblica per
non far sciogliere le camere… dobbiamo trovare una legge elettorale che
impedisca al popolo di avere il minimo potere esprimendo una
preferenza…” Insomma il vero, assoluto conflitto
di interessi è quello tra i sudditi e i detentori del
potere. continua...
editoriale
L'Università,
i politici italiani
e il Papa
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 17.01.2008
Vogliamo
provare ad analizzare con un minimo di obiettività quello che è
successo in questi giorni? Prima di tutto l’ipocrisia e le menzogne del
Governo. Nessuno può invitare il Capo di un altro Stato (il Papa è il
Capo dello Stato del Vaticano) senza essersi consultato e aver avuto il
consenso del Governo continua...
editoriale
I doveri dei governanti
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 02.01.2008
Noi,
gli Italiani, siamo stati truffati da questa costituzione in modo tale
che ci ritroviamo senza confini, con una nuova cittadinanza, con una
nuova moneta, con una nuova bandiera, sudditi di un secondo Parlamento,
di una nuova costituzione, senza che ce ne sia stata detta neanche una
parola, né che ce ne sia stato chiesto il permesso. vai
all'articolo
editoriale
Risposte alle lettere
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 12.12.2007
(Risposta a Michele Brunati)
Il
problema del rapporto con la Lega è molto difficile da spiegare ai miei
lettori, senza narrare qualcosa di quello che ho fatto. Subito dopo la
firma del trattato di Maastricht, quindi nel 1994, ho avuto un incontro
con Bossi durante il quale ho cercato di spiegargli quali fossero le
conseguenze del progetto di unione europea e di moneta unica,
pregandolo di fare in modo da tenerne fuori l’Italia. continua...
editoriale
Il Potere e noi
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 02.12.2007
Ho
provato molte volte a spiegare ai nostri lettori perché con la nostra
Associazione non siamo riusciti, pur avendone la massima volontà, a
presentarci in forma organizzata sulla scena politica e porre così
finalmente le basi per tentare di salvare gli Italiani dalla
estinzione, estinzione fisica e di conseguenza culturale. Spinta da
molte lettere, delle quali potete leggere qui accanto l’ultima in
ordine tempo, ma non ultima nella sua chiarissima forza e nello
schiaffone che mi ha dato, cercherò di riassumere sia le cose già
dette, sia quelle che forse ho dato per sottintese e che invece
necessitano di una spiegazione più esplicita da parte mia. Lo faccio
(spero che almeno per coloro che mi seguono da più tempo questo sia
facile da capire) per sentirmi dire da voi di non rinunciare; perché
attendo che qualcuno trovi delle soluzioni al problema e me le
suggerisca; insomma io mi presento oggi a voi come un malato di una
malattia inguaribile e che tuttavia si aspetta sempre che la
diagnosi sia sbagliata. continua...
editoriale
La cancellazione dell'europa
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 16.11.2007
La
pantomima che tutti i partiti hanno giocato in questi mesi è finalmente
giunta alla sua conclusione. Nessuno voleva far cadere il governo, per
il motivo, più volte detto e scritto pubblicamente neanche il più
piccolo senso di vergogna, che i parlamentari dovevano maturare il
termine minimo per ottenere la pensione.
L’unica cosa che i sudditi di tali parlamentari possono dire è che li
disprezzano. L’Italia non è mai stata governata, neanche nei periodi
più bui, da rappresentanti tutti degni del medesimo disprezzo.
Governanti che osano perseguire, attraverso il fisco, i cittadini
trattandoli da ladri quando essi fanno votare i colleghi, cosiddetti
pianisti, al proprio posto (cosa documentata più volte da “Striscia la notizia“) truffando
così due volte i cittadini: nella approvazione delle leggi con una
falsa maggioranza e derubandoli con l’indennità di presenza non
dovuta. Cosa ne pensano i magistrati presenti in parlamento? Cosa fanno
gli integerrimi Violante, Di Pietro, ecc. se non controllano che non ci
siano ladri neanche nel luogo dove lavorano, quando un dipendente di
una qualsiasi azienda che facesse timbrare il cartellino da qualcun
altro verrebbe da loro condannato per truffa? continua...
editoriale
Vergognarsi
dei propri governanti
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 01.11.2007
Non
possiamo fare altro. Vergognarci. Il degrado di tutte le istituzioni,
ivi compresa la Magistratura, il continuo parlare soltanto di se
stessi, dei propri interessi, dei propri partiti, da parte dei
politici; la loro incapacità, ormai diventato un tratto dominante del
loro carattere, della loro personalità, di ricordarsi che il potere gli
è stato dato dal popolo italiano, sono giunti ormai al limite finale.
Noi italiani, gente comune, non possiamo fidarci di nessun partito, di
nessun politico, neanche di quelli che occupano le massime cariche
istituzionali e che avrebbero come unico dovere quello
di garantire almeno le regole formali. Invece non lo fanno, e non
si accorgono neanche di non farlo. Sarebbe sufficiente riflettere al
fatto che sono stati cambiati i partiti che reggono il governo attuale
senza dimissionare il governo stesso, per comprendere che viviamo nella
illegittimità politica. continua...
editoriale
L'insopportabile disprezzo della destra
per gli intellettuali
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 03.10.2007
Ho saputo all’improvviso,
soltanto dall’editoriale pubblicato sul Giornale, che Belpietro non sarebbe
più stato il Direttore del Giornale,
al quale collaboro da molti anni.
Seguo un impulso irrefrenabile nello scrivere quello che sto scrivendo,
un impulso che non è dettato dal profondo dispiacere di perdere, in
Belpietro, oltre ad un amico carissimo, una persona che ha sopportato
con pacata serenità i miei pezzi più violenti, più disperati contro la
politica della distruzione dell’Italia che politici e governanti di
tutte le tendenze hanno ostinatamente perseguito in questi ultimi anni.
Un Direttore che ha lasciato passare, con la mia firma, le uniche
affermazioni ostili all’unione europea che il complice consenso di
governanti e giornalisti non ha mai lasciato filtrare, accompagnate
dall’allarme che invano ho cercato di sollecitare di persona da oltre
quindici anni, bussando alla porta di vescovi, di cardinali, di
dirigenti di partito, di giornalisti, di industriali, di monaci, di
associazioni, di scrittori, di editori, di intellettuali, di storici,
di filosofi, di attori (sì, compreso Grillo) in Italia e all’estero. continua...
editoriale
13.09.2007 - AGGIORNAMENTO
Fissata
per l'11 settembre ma annullata per gli arresti della polizia belga, si
è tenuta infine ieri a Bruxelles la conferenza per illustrare le
ragioni della manifestazione anti-Sharia. Il comunicato di Ida Magli e
di Italiani Liberi è stato letto alla presenza dei parlamentari europei
e della stampa
internazionale.
|
Comunicazione a Bruxelles
di Ida
Magli
ItalianiLiberi
| 12.09.2007
Per
la manifestazione contro l'islamizzazione dell'Europa era prevista una
conferenza stampa, organizzata dai parlamentari fiamminghi e da quello
italiano, Mario Borghezio, che viceversa non è stato possibile tenere a
causa dell'arresto dei manifestanti da parte della polizia belga.
L'onorevole Borghezio, al quale esprimiamo qui la solidarietà degli
Italiani Liberi, avrebbe letto durante questa conferenza anche il testo
che espone la mia opinione e quella degli Italiani Liberi sulla
privazione di libertà imposta dall'Unione Europea.
Lo riportiamo
qui, dunque, per farlo conoscere ai lettori del nostro sito:
- - -
"L’Associazione Italiani Liberi mi ha incaricato nella mia qualità di
presidente prima di tutto di ringraziare la Lega Nord e in
particolare l’onorevole Borghezio che ci permettono attraverso questa
conferenza stampa di far sentire la nostra voce. Una voce che intende
far presenti con forza al Parlamento Europeo e all’opinione pubblica
delle varie nazioni dell’UE le ragioni per le quali siamo profondamente
sconvolti dalla privazione di democrazia rivelatasi in tutta la sua
gravità in questa occasione.
Gli Italiani da molto tempo manifestano ai propri governanti la loro
preoccupazione per i pericoli che l’eccessiva immigrazione dai paesi
islamici ha portato con sé. Sono pericoli contro i quali è praticamente
impossibile combattere in quanto provengono dalle profonde differenze
culturali, storiche, religiose, prima di trasformarsi in insicurezza
sociale, in disagio psicologico e infine in sopraffazione. Ma se
non è permesso esprimere il proprio dissenso dalla politica
immigratoria del governo europeo nella città di Bruxelles, che ne è in
qualche modo il simbolo, e non sono ammesse neanche le voci di protesta
di alcuni gruppi di cittadini di varie nazioni dell’UE, allora siamo
costretti a prendere atto che il deficit di democrazia che caratterizza
la struttura dell’Unione fin dall’inizio ci priva della libertà
fondamentale cui abbiamo diritto e alla quale non rinunceremo mai: la
libertà di espressione.
L’Associazione Italiani Liberi chiede con insistenza da molto
tempo al governo italiano di sospendere il trattato di Schengen, unica
soluzione che permetta il controllo dell’immigrazione in un paese come
l’Italia, sovraffollato e dotato di particolari caratteri geografici,
storici, culturali, artistici, religiosi. Lo chiede ancora una volta
oggi, mentre esprime la propria solidarietà ai gruppi di
manifestanti contro l’islamizzazione dell’Europa.
Ringrazio della loro cortesia l’onorevole Borghezio e tutti
coloro che mi hanno ascoltato".
Ida Magli
Presidente Associazione Italiani Liberi
Roma, 11 settembre 2007
editoriale
Cattolici sotto processo
nell’Africa arabizzata
di Ida Magli
il
Giornale | 05.09.2007
L’Africa è oggi non soltanto
quasi del tutto musulmana, ma anche arabizzata. Questo significa che
molti dei caratteri psicologici e culturali che l'Europa conosceva,
oggi non esistono più. Il ricordo della storia passata, inoltre, per la
maggior parte degli Africani è incancellabile quale che sia la
generosità degli aiuti e i rapporti di simpatia che varie nazioni
europee, ivi inclusa (...) continua...
editoriale
Italiani in via d'estinzione
di Ida Magli
ItalianilLiberi.it
| 02.09.2007
Perché vanno a fuoco
ettari e ettari di boschi in Italia e in Grecia? Per avere “terreno”
dove stanziarsi e vivere. Non si tratta della solita camorra o della
solita mafia, ma di un motivo di plateale evidenza: gli esseri umani
hanno bisogno di spazio, e provenendo dall’Africa e dall’Oriente
vogliono a tutti i costi impadronirsi di quello più abbordabile:
l’Italia, che è ormai quasi del tutto piena, e la Grecia, piccola per
estensione ma luogo di ancoraggio utilissimo per tutti gli altri luoghi
dell’Europa d’Occidente (Turchia aiutando). continua...
EDITORIALE
Bruxelles trema
di Ida Magli
il
Giornale ("L'Europa a
Maometto") |
31.08.2007
Dopo diverse
prese di posizione, rinvii giustificati da errate adempienze
burocratiche oppure dall’uso della lingua francese invece di quella
tedesca, alla fine la manifestazione a Bruxelles prevista per il
prossimo 11 Settembre è stata proibita. Cosa avrebbero voluto chiedere
nella capitale simbolica dell’Unione Europea gli organismi danesi,
inglesi e di diverse altre nazioni con la loro manifestazione? Il
blocco dell’immigrazione musulmana e la massima attenzione affinché i
Tribunali non scivolassero, come sta già accadendo anche negli Stati
Uniti, nell’applicazione della giustizia, in sentenze dettate dal
diritto islamico più che da quello romano-occidentale. La
decisione di rivolgersi a Bruxelles era ovviamente dettata dalla
fiducia nella entità politica “Europa” da parte di alcuni degli Stati
che ne fanno parte, una Europa ritenuta creatrice, da lunghi secoli,
della cultura occidentale e che nessuno fino ad oggi avrebbe mai
ritenuto capace di perderla, islamizzandosi nel pensiero e nel costume
giuridico, non in base alla fede religiosa, ma per ragioni di
opportunità politica.
continua...
30.08.2007
Bruxelles ha definitivamente proibito la riunione dell'11 settembre,
per motivi di ordine pubblico
|
28.08.2007
Stop all'islamizzazione Ue:
Bruxelles infine vieterà il divieto?
Ancora un aggiornamento: il Consiglio di Stato belga ha fissato per
oggi l'udienza sul ricorso contro il veto del sindaco alla
manifestazione dell'11 Settembre (vedi articolo
più sotto) |
I
comandanti in capo del fortino di Bruxelles forse si sono resi conto
che proibire una manifestazione da parte di diversi Paesi dell'Unione,
fra i quali l'Inghilterra (che è stata sempre poco convinta che valesse
la pena di annegare nell'Ue la propria libertà), li espone ad una
bruttissima figura e a qualche probabile contestazione. Sembra perciò
che ci abbiano ripensato e abbiano deciso di permetterla. Ancora non è
del tutto chiaro quello che avverrà. Comunque noi terremo informati i
nostri lettori, e invitiamo tutti coloro che possano e che vogliano, ad
unirsi ai rappresentanti degli Italiani Liberi presenti alla
manifestazione per far sentire anche ai nostri governanti, soprattutto
a quelli che si apprestano a dargli il diritto di voto, che non tutti
gli Italiani sono disposti a farsi dominare dagli stranieri e a
inchinarsi davanti a Maometto.
Ultime
notizie
La burocrazia trionfa
Una
(non) decisione all'appello contro il veto a manifestare è stata
presa oggi 28 Agosto da una Corte di lingua tedesca (in Belgio
convivono fiamminghi, francesi e tedeschi): "Non è nostra competenza,
rivolgetevi a una corte francofona".
E' stato inoltre fatto notare che il rappresentante dei manifestanti
non può pretendere di rappresentarli tutti e 20mila, e che forse
sarebbe stato formalmente necessario fissare 20mila udienze separate!
Questa è la giustizia belga e della Ue: nessuna giustizia. In Belgio
vige ormai l'apartheid?
(tratto
dal sito SIOE
http://sioe.wordpress.com)
Stampa internazionale:
THE
WALL STREET JOURNAL
DIE
WELT
|
EDITORIALE
"Quale
identità per l'Europa?": messaggio del Presidente della
Repubblica all'apertura del Meeting di Comunione e Liberazione
Commento al discorso
di Napolitano
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 21.07.2007
Giorgio Napolitano ha inviato un video
messaggio all’apertura dei lavori a Rimini del Meeting di Comunione e
Liberazione intitolato “Quale
identità per l’Europa”.
All’incontro partecipa anche il presidente del cosiddetto parlamento
europeo (non ha diritto al nome di “parlamento” un organismo che non fa
le leggi), Hans-Gert Poettering, cui Napolitano alla fine del discorso
ha mandato un particolare saluto personale.
Faccio un
breve commento al discorso di Napolitano (riprodotto qui di seguito
nella versione pubblicata dal Corriere
della Sera) perché non si può rimanere in silenzio di fronte al
fatto che colui che dovrebbe rappresentare la Nazione Italia non ne
pronunci neanche il nome e si faccia promotore della sua scomparsa,
auspicando che avvenga al più presto l’integrazione di “valori comuni”
che sono alla base del progetto europeo. continua...
EDITORIALE
ENGLISH
Manifestazione davanti al Parlamento europeo
per l'11 settembre 2007
Stop all'islamizzazione dell'Europa
28.07.2007
Inutile battaglia
Commento di Ida Magli
il
Giornale | 10.08.2007
Aggiornamento:
vietata la manifestazione dell'11 settembre.
E' in corso una raccolta
di firme
Opinioni pericolose |
Il
sindaco di Bruxelles, il socialista Freddy Thielemans, ha recentemente
diffuso un comunicato stampa in cui vieta la dimostrazione dell'11
settembre, sostenendo l'impossibilità a garantire la pubblica sicurezza
e il fatto di non voler turbare la popolazione islamica di Bruxelles.
Invocando la mancanza di sicurezza egli evidenza precisamente le
ragioni denunciate della manifestazione SIOE.
Si
vuole appunto mettere in guardia da situazioni come questa, in cui la
gente non può più usare la propria conquistata libertà di espressione e
sentirsi al sicuro. E' allarmante constatare che questa condizione già
regna nel cuore d'Europa!
Se
qualcuno aveva ancora bisogno di una certezza, adesso ce l'ha:
Bruxelles, che ci piaccia o no, è di fatto la capitale dell'Ue, e la
capitale è nelle mani dei musulmani.
|
EDITORIALE
ENGLISH
Nazione in svendita
di Ida Magli
Il
Giornale | 13.07.2007
Il
comportamento degli attuali governanti nei confronti degli immigrati
musulmani è talmente sconvolgente, talmente inaccettabile, talmente
ingiusto per chi sa di essere cittadino d'Italia, figlio della storia,
della lingua, del diritto italiano, da rendere praticamente impossibile
una qualsiasi reazione, o meglio una reazione che sia davvero reazione.
A noi, Italiani; a me, cittadina italiana che ha sentito per tutta la
vita come suo massimo privilegio, come la massima dote che le sia stata
concessa al momento della nascita l'essere italiana, è rimasta soltanto
una cosa: il silenzio. continua...
EDITORIALE
Ai lettori di "ItalianiLiberi"
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 23.06.2007
Avrei
voluto, in questi giorni in cui i traditori che governano i popoli di
Europa hanno preso come al solito delle decisioni che riguardano la
nostra libertà, la nostra indipendenza, il nostro futuro (che è un non-futuro) senza minimamente
preoccuparsi di chiedere il nostro parere, ed anzi trovando
le “uscite“ più astute e più utili per non doverci dare conto di
nulla, avrei voluto, dicevo, esporre a tutti coloro che mi
leggono, con chiarezza e con tutte le precisazioni indispensabili,
quello che sta succedendo. Vi chiedo scusa, invece, di non essere
riuscita a farlo. Non ci sono riuscita, anche se l’ho desiderato con
tutte le mie forze, perché, all’improvviso, ho avuto il senso di una
solitudine insuperabile, invincibile; il senso dell’inutilità del
messaggio che ripeto da tanti anni senza alcun risultato. Soprattutto
ho capito – ed è la prima volta, ve lo assicuro - perché sceglievano il
silenzio coloro che durante le battaglie del Risorgimento si
lasciavano impiccare allo Spielberg gridando soltanto: “Viva
l’Italia!”, senza aggiungere neanche una parola.
Sì, l’ho capito. Ma vi rendete conto che sono stati soprattutto i
governanti italiani, da Napolitano a Prodi a D’Alema, a volere a tutti
i costi che si raggiungesse qualche conclusione, un Trattato comunque
che cancellasse quel po’ di libertà e di indipendenza di cui ancora
godono gli Stati; che sono stati i governanti italiani a incoraggiare
la Tedesca e il Francese (mi rifiuto di chiamarli capi di governo)
a trovare un accordo con quegli irriducibili patrioti che sono i
“piccoli gemelli polacchi”, poverini, con quell’eterno
guastafeste che è il Britannico, amato sì quanto vi pare, ma pur sempre
uno che guarda prima di tutto alla indipendenza della propria patria!
Perdonatemi se questa sera non so andare avanti. Domani, dopodomani al
massimo, parlerò di tutto, esporrò un qualche piano che ci dia ancora
qualche speranza. Oggi non posso. Ripeterò, per fare coraggio a me
stessa, prima ancora che a voi, le parole che Giuseppe Garibaldi ha
inciso fin da quando ero bambina nel mio cuore:
“Non
riconosco a nessun potere sulla Terra il diritto di alienare la
nazionalità di un popolo”.
Ida Magli
Roma, 23 Giugno 2007
VEDI ANCHE LETTERE
Governo - Finanza -
Presidenza della Repubblica
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 03.06.2007
Malgrado
non rientri se non marginalmente nell’ambito degli interessi del
movimento “Italiani Liberi“, non possiamo fare a meno di commentare in
poche righe la questione Visco-Guardia di Finanza. Non si può fare a
meno di commentarla soprattutto per il fatto che né i politici né i
giornalisti affrontano chiaramente il dato essenziale. Il dato
essenziale è presto detto: il Governo ha tolto a Visco una parte dei
suoi poteri e ha rimosso il generale Speciale dal comando dell’Arma
assegnandogli un altro incarico (in teoria più prestigioso). Perché?
continua...
EDITORIALE
Inganni e tradimenti
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 27.05.2007
Si
compie ancora una volta il rito delle elezioni. Vorrei spiegare, nel
modo più chiaro e più conciso possibile, quali siano i motivi per i
quali noi, gli Italiani, non ci salveremo comunque, né con queste
elezioni né con altre se non porremo duramente ai nostri politici la
domanda su che cosa intendano fare riguardo all’Unione Europea.
Purtroppo il sistema delle elezioni affidate al popolo tranquillizza,
anzi addormenta lo spirito critico nei confronti dei politici, sia
verso quelli che governano che verso quelli che stanno all’opposizione.
Al tempo stesso fa credere che, viceversa, lo spirito critico sia
fortissimo in quanto si svolge una specie di pseudo battaglia fra i due
fronti, pseudo battaglia cui partecipano, fingendo di informare, anche
i giornalisti.
continua...
EDITORIALE
Non vogliamo
la festa del 25 Aprile
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 26.04.2007
No.
Il 25 Aprile non è la festa di tutti; anzi non è, non può, non deve
essere una festa. Noi, gli Italiani, non potremo mai perdonare ai
partigiani di averci consegnato alla Storia come il più barbaro dei
popoli, di aver fatto in nostro nome quello che né i selvaggi né i
civili hanno mai fatto anche quando hanno condannato a morte i propri
governanti, i propri re. Piazza Loreto non ci appartiene; ma noi non
finiremo mai di piangere sulla nostra ignominia conservandone la
memoria, perché ben sappiamo che ha concluso in maniera
oscena una guerra che tutti i responsabili, i governanti di ogni parte
hanno condotto in modo osceno.
continua...
EDITORIALE
L'Italia agli Italiani
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 21.04.2007
Le
notizie sulle prediche degli imam rivelate da Annozero sono molto
preoccupanti. Quello che più preoccupa però è la fiducia, o meglio la
speranza, che traspare da quanto dicono molti commentatori, cioè che si
tratti di eccessi di alcuni «fanatici», ben distinti dalla massa degli
immigrati musulmani residenti in Italia. A confortare poi questa
fiducia ci sono le allegre ragazzine che si liberano del velo e che
dichiarano di voler vivere come le loro coetanee occidentali, non più
succubi della autorità oppressiva dei padri. Si tratta di una fiducia e
di una speranza che tengono poco conto della realtà di una religione
come quella fondata sul Corano.
continua...
EDITORIALE
Tra speranza e illusioni
di Ida Magli
il
Giornale | 01.04.2007
Le
notizie sulle prediche degli imam rivelate da Annozero sono molto
preoccupanti. Quello che più preoccupa però è la fiducia, o meglio la
speranza, che traspare da quanto dicono molti commentatori, cioè che si
tratti di eccessi di alcuni «fanatici», ben distinti dalla massa degli
immigrati musulmani residenti in Italia. A confortare poi questa
fiducia ci sono le allegre ragazzine che si liberano del velo e che
dichiarano di voler vivere come le loro coetanee occidentali, non più
succubi della autorità oppressiva dei padri. Si tratta di una fiducia e
di una speranza che tengono poco conto della realtà di una religione
come quella fondata sul Corano.
continua...
EDITORIALE
Vietato schierarsi coi maestri
di vigliaccheria
di Ida Magli
il
Giornale | 26.03.2007
Si è
sentito ripetere più volte in questi giorni che il comportamento del
governo Prodi ha fatto perdere la credibilità dell’Italia agli occhi
degli Alleati nella guerra al terrorismo, mentre la sinistra afferma
invece che questo succederebbe se l’opposizione non votasse il
finanziamento della missione in Afghanistan. Ma prima di preoccuparsi
dell’opinione degli Alleati, i politici debbono preoccuparsi
dell’opinione degli italiani, della propria credibilità nei confronti
di coloro che li hanno delegati a governarli anche nella politica
estera.
continua...
EDITORIALE
Sì, ritiriamoci
ma dal governo Prodi
di Ida Magli
il
Giornale | 09.03.2007
Noi
non ne possiamo più. E con «noi» intendo riferirmi a tutti quelli che
erano in piazza nella grande riunione di Roma, o la seguivano in
televisione, oppure ancora quelli che, pur silenziosi, hanno aspettato,
sperato, creduto, dal primo insediamento del governo Prodi, che ogni
momento fosse quello buono per farlo cadere.
Noi siamo essere umani e la nostra pazienza è esaurita. Non sopportiamo
di essere presi in giro da quelli che ci governano; ma soprattutto non
sopportiamo di non essere presi in considerazione da quelli cui avevamo
affidato l'unica speranza della salvezza dell'Italia dal comunismo.
Perché di questo si tratta con l'attuale governo: del comunismo; in
tutte le decisioni che ha già preso e in quelle che si appresta a
prendere.
continua...
EDITORIALE
Al voto per salvare l'Italia
di Ida Magli
il
Giornale | 24.02.2007
La
caduta del governo Prodi non può (e non deve) essere vissuta come una
vicenda politica da gestire con gli strumenti messi a punto ormai da
decenni, di astuti regolamenti e formali adempienze costituzionali. È
venuta l'ora di guardare in faccia la realtà: il «condominio» fra
comunismo e Democrazia cristiana è stato imposto dall'esistenza della
Russia sovietica e dalla condizione catastrofica nella quale l'Italia
si trovava alla fine della guerra. Oggi che non esistono più né l'una
né l'altra, ci troviamo di fronte a quello che i marxisti avrebbero
voluto fin dall'inizio: il più puro (depurato dal bolscevismo)
comunismo in tutte le più importanti cariche dello Stato, sposato,
secondo i dettami di Marx, con il capitalismo finanziario e bancario
euro-internazionale. Romano Prodi ne è stato fino ad oggi la maschera
(appositamente scelta per fare da maschera) e il garante-gestore.
continua...
EDITORIALE
La vittoria islamica
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 03.02.2007
Approfitto
dell’occasione che mi ha dato la lettera del signor G.M. per chiarire
in modo che spero esaustivo un problema che mi viene posto spesso.
Il fatto è che i Lettori, malgrado io abbia più volte tentato di
mettere in luce i termini esatti della questione, non riescono a
credervi.
Parto dalla prima obiezione: visto che non è riuscito a prevalere
il Comunismo sovietico, che agiva dall’interno e in una società come
quella russa, comunque parte dell’Occidente e predisposta dalla
tirannia zarista, come potrebbe una religione gretta, arretrata di
molti secoli, “sedurre” …conquistare la nostra moderna società?
continua...
EDITORIALE
ENGLISH
Negazionismo
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 28.01.2007
Adesso
che siamo usciti dalla “Giornata della Memoria“, sarà forse possibile
fare una riflessione sincera su tale celebrazione; una riflessione che
in realtà è indispensabile se si vuole davvero evitare che l’antipatia
verso gli Ebrei non sedimenti, più o meno oscuramente, anche nell’anima
delle persone più tranquille. I primi a capirlo dovrebbero essere gli
Ebrei, ma questo è molto difficile anche perché nessuno si azzarda a
dire loro quello che pure la grande maggioranza ha pensato di fronte
all’imposizione della giornata della memoria, con il suo
accompagnamento di programmi televisivi tutti dedicati esclusivamente
agli Ebrei negli anni della seconda guerra mondiale e della
persecuzione. Proviamo dunque a dirlo. Prima di tutto, ovviamente, che
in quella guerra sono morti 80 milioni di individui e che un numero
incalcolabile ha sofferto fame, freddo, distruzioni, lutti
e paure inenarrabili in ogni parte del mondo; non soltanto gli Ebrei.
continua...
EDITORIALE
L'Europa
vuole l'invasione
di Ida Magli
il
Giornale | 18.01.2007
Tutto
quello che ha scritto Renzo Martinelli nell'articolo intitolato La porta spalancata naturalmente è
vero. Quello che non è vero è che i governanti di Europa non lo
sappiano e che si prestino alla conquista musulmana «con ottusa
indifferenza». Lo vogliono, invece; lo vogliono con tutte le loro
forze. Le prove sono abbacinanti. Mi sia permesso portare fra le prove
il fatto che dal 1997, quando ho pubblicato il libro Contro l'Europa, nel quale
affermavo appunto che i Musulmani avrebbero vinto senza sparare neanche
un colpo e che l'Unione europea era stata progettata appositamente per
portare l'Oriente musulmano nel «centro» geografico e culturale del
mondo, fino ad oggi, accumulando innumerevoli articoli su questo
argomento, nessuno li ha raccolti. Nessuno ha mai voluto discutere di
questo problema, neanche per negare quanto dicevo.
continua...
EDITORIALE
L'Italia virtuale
del ministro Ferrero
di Ida Magli
il
Giornale | 14.01.2007
Il
ministro Ferrero invita a fare una riflessione seria sul fenomeno
dell’immigrazione. «Gli esiti della tragica vicenda che ha interessato
Erba interrogano la nostra società civile e chiedono a tutti noi un
surplus di autocritica», dice. E lamenta il fatto che si parli degli
immigrati soltanto quando si verificano episodi di cronaca nera
creandone un’immagine negativa, mentre il loro lavoro produce il 5 per
cento del Pil. Bene: parliamone.
continua...
EDITORIALE
Morte di una nazione
di Ida Magli
il
Giornale | 02.01.2007
Dunque
adesso abbiamo la prova: gli stranieri ben presto saranno la
maggioranza. Romeni o marocchini, non ha importanza: stranieri
comunque. È necessario, forse, ripetere ancora una volta che non è la
cittadinanza scritta all’anagrafe che crea l’italianità? Sappiamo bene
che è ciò che affermano i nostri governanti, ma è un’affermazione
dettata esclusivamente dalla volontà di imporre con l’esercizio del
potere l’uguaglianza fra i popoli, negando le differenze. Le
caratteristiche di un popolo, di ogni popolo, si tramandano a livello
genetico, non soltanto fisico ma anche culturale, perché quelle
culturali dipendono per prima cosa da fattori biologici. Il tipo di
intelligenza, per esempio, la forma mentis, è con tutta evidenza
specifica negli individui appartenenti ai diversi popoli.
continua...
NOTA:
Dal 1° Gennaio 2007 la Bulgaria e la Romania sono state ammesse a
far parte dell'Unione Europea.
I politici e giornalisti ne hanno dato quasi tutti la notizia con
grande allegria. L'Unione Europea è formata adesso da 27 Paesi che
parlano 27 lingue diverse.
L'informazione televisiva non ha fornito neanche il minimo dato sulla
realtà concreta, ed ha intervistato esclusivamente romeni e bulgari,
tutti ovviamente felicissimi. Agli italiani non è stato chiesto
nulla venendo meno così perfino alla tanto vantata "par condicio", che è rispettata
sempre anche quando si tratta delle squadre di calcio.
Segue un quadro
sintetico che non ha altro scopo che fornire al lettore alcuni dati
essenziali su i due Paesi.
EDITORIALE
Ma il Palazzo
non vuol vedere
di Ida Magli
il
Giornale | 29.12.2006
Dai
dati del sondaggio effettuato in questi giorni su quello che gli
italiani pensano nei confronti dell'immigrazione musulmana, risulta con
grande evidenza l'assoluto distacco di coloro che guidano la società
italiana - membri del governo, politici, opinionisti, sacerdoti - da
ciò che la maggioranza dei cittadini pensa, sente, desidera, soffre.
Sì, soffre. Soffre perché non riesce a capire i motivi del
comportamento dei leader, un comportamento che anche soltanto alla luce
del buon senso appare distruttivo degli interessi degli italiani, di
tutto ciò che essi possiedono e che hanno conquistato con le fatiche,
le lotte, le passioni, le angosce di lunghissimi secoli.
continua...
EDITORIALE
Dissoluzione dei limiti
di Ida Magli
il
Giornale | 11.12.2006
Per
prima cosa neghiamo che il riconoscimento delle coppie omosessuali sia
una questione che riguarda i cattolici, o soprattutto i cattolici.
Riguarda tutti noi, anzi soprattutto i laici. La sopravvivenza della
specie umana, la più debole per natura fra tutte le specie, è affidata
per prima cosa al pensiero, al suo sistema logico, alla capacità di
comprendere le leggi che reggono l'universo usandole per costruirsi un
ambiente funzionale ai suoi bisogni primari. La formazione di una
«società» è uno fra i più indispensabili di questi bisogni ed è
assicurata dallo scambio matrimoniale ai fini della procreazione. Non è
questione di religioni, o della morale di una particolare religione fra
le altre. Si tratta di stabilire se vogliamo che la nostra società,
quella «italiana», sopravviva, oppure se la decisione del
riconoscimento delle coppie omosessuali (maschili, sia ben chiaro, sono
i maschi che lo perseguono a tutti i costi) segnala, come ormai da
diverso tempo appare sempre più chiaro, l'ultimo passo verso la sua
dissoluzione. continua...
stampa
"La
Ue sta diventando uno stato di polizia"
Source: Pravda.ru | 03.12.2006
URL: http://italia.pravda.ru/world/3956-0
Commento di
Ida Magli
Avevamo
a suo tempo dato notizia della prima intervista rilasciata dal
dissidente russo a proposito dell'Unione Europea. Posso aggiungere
soltanto una cosa. La situazione è molto più grave di quanto non dica
Bukowski a causa della assoluta mancanza di informazione e di
discussione che vige attualmente nei paesi coinvolti nella dittatura
europea, e soprattutto in Italia.
In Italia tutto quello che è stato fatto e che continua ad essere fatto
per distruggere la nazione italiana non è mai stato sottoposto a
referendum con la motivazione che si tratta di politica estera, esclusa in base
alla Costituzione da qualsiasi voce dei cittadini. Neanche l'assurdo
che siano "politica estera" i soldi che abbiamo in tasca è riuscito a
suscitare un minimo commento da parte dei giornalisti. Nel frattempo è
stato attivato il mandato di arresto europeo per i reati di opinione, ossia
qualsiasi giudizio sulle religioni, sugli stranieri, sugli immigrati e
i loro costumi. continua...
EDITORIALE
La pazienza è finita
di Ida Magli
il
Giornale | 30.11.2006
I
motivi espliciti della decisione presa dalla Commissione Ue contro
l'ingresso della Turchia riguardano l'annosa questione del
riconoscimento di Cipro. È lecito supporre, però, o almeno lo si spera,
che un qualche residuo di buon senso abbia ispirato una Europa che fino
ad oggi non ha quasi mai dimostrato di possederlo. Non è possibile,
infatti, essere ciechi di fronte agli enormi problemi di carattere
culturale, religioso, storico, psicologico, che avrebbe portato con sé
la presenza di oltre 70 milioni di turchi nel centro più sensibile, più
connotato dalla civiltà occidentale, quale l'Italia, la Francia, la
Spagna, l’Austria, la Germania.
continua...
EDITORIALE
Invito agli Italiani
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 26.11.2006
La
Banca Monte dei Paschi di Siena, una delle più antiche banche italiane,
ha finanziato con denaro dei suoi clienti l'edificazione della grande
moschea che sta per sorgere sul Colle Val d'Elsa. Riteniamo questo
comportamento gravemente lesivo della fiducia e degli interessi dei
correntisti italiani (salvo, cosa che non sappiamo, che abbia
preventivamente chiesto il loro consenso). Invitiamo, pertanto, gli
Italiani che non siano d'accordo su questo impiego del proprio denaro,
di chiudere il loro conto corrente presso questa Banca trasferendosi in
un'altra.
Chiediamo, inoltre, data la nostra scarsa dimestichezza con le
normative esistenti in proposito, a coloro che possiedono specifiche
competenze nel campo dei rapporti fra istituti di credito e utilizzo
dei depositi dei clienti, di volerci gentilmente informare di quali
siano le possibilità di legge in proposito. □
EDITORIALE
La sordità dell'Islam
di Ida Magli
il
Giornale | 23.11.2006
Dire
che qualche protesta era già stata messa nel conto, che si tratta di
intolleranze che non riguardano la maggioranza dell'opinione pubblica,
non è sufficiente a giustificare l'ostinazione con la quale Ratzinger
ha perseguito e persegue il suo viaggio in Turchia. Si tratta, infatti,
di una volontà esclusivamente politica dato che non vi sono interessi
«pastorali» in grado di motivare la presenza del Capo della Chiesa
Cattolica in un Paese profondamente musulmano.
continua...
EDITORIALE
Due libri sui ladrocini
di Stato
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 16.11.2006
Presento
qui un breve commento a due libri che ho letto attentamente in questi
giorni e di cui i lettori del sito troveranno l’indicazione
bibliografica nella nostra apposita rubrica. Si tratta di due libri,
uno in vendita in edicola insieme al quotidiano Libero e che costa
soltanto 3 euro, dal titolo di per sé estremamente interessante: Prodi, Telecom & C.
L’altro, pubblicato da Mondadori, si presenta in maniera meno esplosiva
con il titolo: Una
repubblica fondata sulle rendite, ma in realtà altrettanto
interessante. I loro autori sono Davide Giacalone e Geminello Alvi.
Detto in breve: siamo di fronte al panorama dell’Italia nata dalle mani
di economisti, esperti di finanza, banchieri, allo scopo di concentrare
su di sé tutto il potere politico e di distruggerla come nazione e come
stato indipendente consegnandola nuda di qualsiasi proprietà a
quell’acropoli di ladri dei beni dei popoli che se ne stanno arroccati
nella Torre di Francoforte. continua...
EDITORIALE
La finzione della Ue
di Ida Magli
il
Giornale | 11.11.2006
Siamo
governati in base al principio di contraddizione. O meglio: il
principio di contraddizione è quello che permette ai nostri governanti
di esercitare il massimo del proprio potere su ogni singolo cittadino
fingendo invece di esservi costretto per garantire la nostra sicurezza.
Facciamo soltanto alcuni esempi. Gli immigrati clandestini
imperversano; si fanno addirittura dei muri all'interno delle nostre
più nobili e belle città, ma non esistono confini (figurarsi muri) fra
le varie Nazioni dell'Unione Europea così che chiunque può entrare in
Italia, stabilirvisi, acquistare terreni ed edifici, usufruire dei
nostri servizi sanitari e scolastici. Ovviamente questo significa anche
che un clandestino entrato, per esempio, in Spagna, prende allegramente
il treno e sbarca a Milano o in qualsiasi altra città senza che nessuno
gli chieda documenti. continua...
EDITORIALE
Bisturi contro la libertà
di Ida Magli
il
Giornale | 5.11.2006
Si è sentito da più parti in questi giorni
accennare alla decisione di alcune Regioni di offrire gratuitamente
come prestazione sanitaria la cosiddetta «circoncisione rituale». Su
questo problema aveva espresso parere negativo la Commissione di
Bioetica diversi anni fa con un documento che agli occhi di un
antropologo appare di un semplicismo a dire poco sorprendente, ma che
tuttavia arriva, pur affermando la liceità della circoncisione, a
negare che lo Stato debba pagarla. Malgrado questo parere negativo, le
Regioni, alle quali oggi è demandata la gestione del Servizio Sanitario
di Stato, hanno preso decisioni in favore della prestazione gratuita
accollando così, con la complicità del denaro, la responsabilità
culturale ed etica della circoncisione sulle spalle di tutti noi. continua...
EDITORIALE
Reconquista musulmana
di Ida Magli
il
Giornale | 17.10.2006
Dobbiamo convincerci che esiste un disegno
politico preciso, un progetto che ha cominciato ad essere messo in atto
contemporaneamente a Maastricht, per togliere all'Occidente europeo il
suo connotato di diversità, allo scopo di realizzare una società
europea che coincida con il territorio geografico di tutto il
Continente. La parte asiatica, che si vorrebbe far giungere fino ad
Israele per poter così includere gli Ebrei e l'Ebraismo nel connotato
religioso di questa Europa, è ovviamente quella che non somiglia per
nulla all'Occidente, alle sue caratteristiche culturali, psicologiche,
storiche, artistiche, politiche, ma è proprio questo il punto: siamo
noi, i diversi, che dobbiamo omogeneizzarci con l'Oriente, lasciandoci
penetrare e trasformare. continua...
EDITORIALE
Coperte e sottomesse
di Ida Magli
il
Giornale | 08.10.2006
Il
problema del velo sulla testa delle donne musulmane è stato risolto in
modo diverso nei vari Paesi europei: in Italia sono libere di portarlo
purché lasci scoperto il volto, cosa che del resto è obbligatoria per
tutti i cittadini i quali non possono girare mascherati. In Francia,
dopo numerose discussioni, è stato deciso che è vietato soltanto alle
ragazze che frequentano le scuole dello Stato il quale difende così la
propria laicità; in Gran Bretagna adesso il problema si è posto proprio
per le scuole in quanto il velo porrebbe una differenza, una
separazione fra le ragazze musulmane e le altre. Motivazioni abbastanza
labili visto che in Occidente ognuno va vestito come preferisce e anzi
sembra che non si finisca mai di cercare il massimo della stravaganza,
di ciò che possa rendere diversi dagli altri. Ma la questione della
testa, o per meglio dire dei capelli femminili, è molto più complessa
di quel che non appaia e la sua storia è una delle più appassionanti e
delle più violente che si ritrovino nel costume dei popoli. continua...
EDITORIALE
Aiutiamo il prof in fuga
dall'Islam
di Ida Magli
il
Giornale | 04.10.2006
La disavventura del professore
francese costretto, per ragioni di sicurezza personale, a vivere
nascosto sotto la protezione della polizia per aver criticato Maometto
e il Corano, può essere, o forse sarebbe meglio dire che deve essere
l'occasione per mettere tutti noi con chiarezza di fronte alla realtà.
L'Occidente, l'Europa è andata fiera fino ad oggi della libertà di
pensiero, di espressione, di giudizio assicurata a tutti i suoi
cittadini dai sistemi di governo laici. I governi laici hanno
assicurato a loro volta alle religioni la libertà di parola e di culto
e, per quanto a volte ci si sia trovati a discutere duramente riguardo
ai problemi che inevitabilmente si pongono alla ragione e alla
coscienza dell'uomo nell'ambito dell'etica, tuttavia le discussioni
sono rimaste discussioni che hanno semmai fornito la prova di quanto
ambedue le parti fossero sicure della propria libertà. continua...
EDITORIALE
L'Italia-corridoio
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 24.09.2006
Caro
Berlusconi, così non va. Noi non vogliamo perdere la bella tensione
immessa nella gente di Forza Italia dalla ruvida sincerità e dallo
stile inaugurato da Guzzanti. Ma non lo capisce che senza aggressività
si è belli che vinti? E l’aggressività consiste nel dire sempre no,
votare sempre no, se vuole che qualcuno abbia ancora fiducia in lei e
nella possibilità di far cadere il governo delle sinistre. Si leggono
bei progetti di riorganizzazione del partito, si parla di congressi, di
nuove strutture per essere più vicini alla gente come se avessimo
chissà quanto tempo davanti, e soprattutto come se avessimo infinite
riserve di pazienza. Non è così. continua...
EDITORIALE
Mandato d'arresto europeo
per Benedetto
di Ida Magli
il
Giornale | 18.09.2006
Se il
Papa fosse un cittadino dell'Unione Europea sarebbe già iniziata la
procedura per un mandato d'arresto europeo nei suoi confronti. Non
stiamo scherzando: l'Unione Europea ha vagheggiato un mondo perfetto
nel quale è reato criticare o esprimere un giudizio che possa offendere
la razza, la cultura, la religione sia di un individuo che di un
popolo. È un progetto fuori dalla realtà, almeno per quanto riguarda il
mondo musulmano, e la vicenda che ha coinvolto in questi giorni
Ratzinger lo dimostra. Il Papa si è visto costretto a giustificare il
suo pensiero, a scusarsi con i musulmani (i musulmani in generale, non
i terroristi) delle parole che ha detto. Parole, solo ed esclusivamente
parole. Non minacce, non ingiurie, non armi. Siamo in molti a pensare
che non avrebbe dovuto piegarcisi; ma la conclusione da trarre è
comunque questa: che la figura più rappresentativa della storia
dell'Occidente (storia effettiva, a prescindere da credenti e non
credenti) non può più dire nulla senza temere di venire interpretato in
senso negativo dai musulmani e scatenare così non si sa quali
ritorsioni. continua...
EDITORIALE
Primo: salvarci dall'Islam
di Ida Magli
il
Giornale | 04.09.2006
Nell'articolo
pubblicato il 31 agosto scorso con il titolo «La nuova sfida»,
Gianni Baget Bozzo si pone alcuni problemi riguardo all'assetto che
dovrebbe assumere il partito di Forza Italia in vista delle prossime
battaglie, a cominciare già dal nome. Vorrei fare alcune osservazioni
in proposito, soltanto per gli aspetti sui quali ho maggiormente
riflettuto, in quanto ritengo che siano alla base delle sconfitte
subite da Berlusconi.
(...)
Dunque noi possiamo, e dobbiamo, affermare con forza che non abbiamo
nulla in comune con Maometto; e tocca a noi, credenti e non credenti,
affermarlo anche se la Chiesa non se la sente di farlo e i preti non ne
hanno il coraggio. Non è certo la prima volta nella storia dell'Italia
che sono i laici a salvare il cristianesimo. continua...
EDITORIALE
Stop ai soldati
di Ida Magli
il
Giornale | 31.08.2006
Nel
discorso fatto al Meeting di Rimini Berlusconi ha detto che era
costretto a «rimanere in politica» e che si sarebbe preso cura degli
Italiani. Ebbene il momento di dimostrarlo è venuto subito: deve votare
No alla missione in Libano. Quella presa da Prodi è una decisione
scriteriata, sufficiente da sola a testimoniare che persegue
esclusivamente gli interessi della propria immagine di potere in Europa
e quella di potenza di una Unione Europea che di fatto come tale è
inesistente, calpestando, annullando gli interessi e la vita stessa
degli italiani. continua...
EDITORIALE
La nostra civiltà
destinata alla morte
di Ida Magli
il
Giornale | 23.08.2006
Provo
a illustrare nel modo più chiaro e sintetico possibile i motivi per i
quali i responsabili della vita, della cultura e della storia italiana,
i leader politici debbono guardare in faccia la realtà. La massiccia
importazione dell'islamismo porterà nel giro di pochissimo tempo allo
sradicamento della civiltà italiana, a un brevissimo periodo di
conflitto e infine alla sua morte. So bene che ci si affanna da anni a
convincere i poveri italiani che viceversa le culture si debbono e si
possono integrare, che esiste un islamismo moderato con il quale si può
convivere; ma non è vero. Nessuno si deve offendere se si parla con la
durezza della realtà quando si tratta della vita e della morte di un
popolo. Ai nostri governanti stiamo parlando del popolo che hanno
giurato di servire, il popolo italiano. Anche ammesso che qualcuno lo
consideri soltanto un rischio, e non una certezza, anche in quel caso
nessun governante ha il diritto di farlo correre al proprio popolo. continua...
EDITORIALE
Una idea
grottesca ed infame:
il fascismo islamico
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 14.08.2006
Non
so con sicurezza chi sia stato ad avere un’idea così grottesca ed
infame. A quanto si legge su diversi giornali pare che sia stato
qualche storico; ma per quanti misfatti siano stati compiuti attraverso
i secoli nel falsificare la storia, non sembra possibile giungere a
farlo nella contemporaneità, davanti agli occhi di quelli stessi che la
stanno vivendo. Eppure è proprio questo che si sta tentando di fare:
cambiare totalmente le carte in tavola e fornire interpretazioni false
di ciò che accade cambiandone i significati. Inutile soffermarsi sugli
strani arrampicamenti sugli specchi compiuti dai commentatori per
trovare qualche giustificazione logica alla definizione di “fascisti“
affibbiata ai musulmani ribelli che combattono contro l’Occidente.
Giustificazioni logiche non ne esistono e avrebbero dovuto essere
proprio gli italiani a negarle se non altro perché quando si parla di
fascismo, si parla di loro. Invece no. Come al solito, agli italiani si
affibbiano tutti i caratteri deteriori senza neanche la serietà
dell’intento.
continua...
PS/
Invito i lettori di questo articolo a scrivere e a far scrivere il
maggior numero possibile di lettere ai direttori dei giornali
protestando contro questa idea e chiedendo che non adoperino più il
termine di "islamofascisti".
EDITORIALE
Riflessioni dolorose
ma indispensabili
sulla situazione
degli Italiani
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 23.07.2006
Provo a fare un quadro, sintetico e il più
possibile chiaro della situazione che stiamo vivendo, sia per
rispondere alle obiezioni e ai dubbi di coloro che ci hanno scritto (
le lettere pubblicate qui a fianco rappresentano il punto di vista di
molti altri), sia perché siamo ormai giunti al momento che altre volte
i popoli hanno sperimentato: trovare un’ultima strada per salvarsi e al
tempo stesso lasciare una testimonianza di se stessi, dei motivi della
propria fine.
continua...
EDITORIALE
Salvare
l'Italia: come?
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 20.06.2006
Mi si
chiede di dire, di fare qualcosa. Io posso ripetere, in maniera forse
ancora più chiara (e più disperata) di quanto non abbia già fatto tante
volte quello che nessuno vuole credere. L’Italia è perduta, l'Europa,
con tutta la sua storia, la sua cultura, il suo pensiero, i suoi poeti,
i suoi scrittori, la sua arte, la sua musica, i suoi figli, è perduta.
Sono perdute perché questa era la meta che si erano prefissi coloro che
hanno progettato l’Unione Europea. Distruggere l’Occidente (la cultura
occidentale è quella dell’Europa d’Occidente) affinché si realizzasse
sulla nostra terra lo scontro, e la vittoria (vittoria sicurissima)
dell’Oriente musulmano contro l’America.
continua...
EDITORIALE
Storia
e significato
di una vittoria
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 13.05.2006
Molti
lettori del Sito, amici, studiosi, conoscenti, sacerdoti, mi
sollecitano a “dire qualcosa”, a commentare in qualche modo la
situazione attuale. Eppure non mi sembra che ci sia molto da dire. In
Italia il Comunismo c’è da moltissimo tempo: in pratica fin da quando è
nato. Il periodo fascista e la seconda guerra mondiale ne hanno segnato
soltanto una pausa. Una pausa imposta con la forza e subìta accumulando
sdegno, volontà di rivincita, convinzione che sarebbe finalmente giunto
il momento della giustizia,
della verità.
La interpretazione della guerra e del suo esito come storia
della lotta e della vittoria dei “partigiani” ne è una testimonianza
evidente. Anzi: non ne è soltanto una testimonianza, ma anche – ed è
questo che non si è mai voluto studiare,
ossia capire davvero – una leggenda di fondazione mitica, quindi
irrazionale e sacra.
continua...
EDITORIALE
Il
buonsenso degli Italiani
e l'insipienza dei politici
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 17.03.2006
So che
è mio dovere commentare in qualche modo l’esito della consultazione
elettorale, ma confesso che lo faccio con grande fatica, sapendo che
non ci sono ormai che pochissime speranze perché l’Italia abbia ancora
un futuro come “Italia”. Quello che mi addolora di più, poi, è avere
avuto la prova del buon senso degli Italiani, della loro volontà di
agire anche in extremis per questa salvezza malgrado l’insipienza, gli
errori, gli interessi di parte con i quali si sono comportati i
politici.
continua...
STORIA
Riportiamo
la dichiarazione che Palmiro Togliatti, Segretario del Partito
Comunista italiano per moltissimi anni, ha fatto durante il 16°
Congresso del Partito bolscevico russo con un solo commento. Nessun
esule ha un tale disprezzo per la propria Patria da rinunciarvi con
così profonda soddisfazione. Essere orgoglioso di diventare cittadino
sovietico, poi, dopo la strage di milioni di contadini, dopo la
persecuzione e l'uccisione di poveri fedeli della Chiesa, colpevoli
soltanto di essere quello che erano da secoli nella società russa, fa
di Togliatti un uomo del quale siamo noi, Italiani, a vergognarci.
EDITORIALE
Riflessioni
per il voto
alle prossime elezioni
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 09.03.2006
Esporrò
il più sinteticamente possibile la situazione attuale, nell’intento di
fare cosa utile a tutti coloro che leggono il nostro Sito quale che sia
il loro orientamento politico preferenziale. Le prossime elezioni,
infatti, si presentano con una caratteristica precisa: sono quasi
certamente l’ultima occasione per tentare (sottolineo “tentare” in
quanto non dipende ormai quasi per nulla da noi cambiare il prossimo
destino dell’Italia) di far capire non soltanto agli Italiani, non
soltanto ai nostri politici, ma anche e soprattutto al resto del mondo
occidentale che ci guarda, cosa sta per avvenire in un Paese, in un
Territorio - quello Italiano - che è stato sempre e che sarà
inevitabilmente anche domani il centro del conflitto.
continua...
EDITORIALE
L'Europa
è un bluff
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 25.02.2006
No,
carissimi amici degli Italiani Liberi, non è purtroppo un titolo mio.
Invidio moltissimo quelli che l’hanno inventato, ma non è mio. E’ il
titolo che hanno dato all’ultimo numero della rivista Limes, uscito in questi giorni,
firme assolutamente insospettabili di ostilità all’Europa. Basta
guardare i nomi che figurano nel comitato scientifico: da Luciano
Canfora a Enrico Letta, da Angelo Panebianco a Romano Prodi...
Che cosa è successo, dunque? Forse si sono finalmente
accorti che non si può andare avanti verso “il nulla” senza fermarsi
almeno un momento a riflettere? Da come si sta svolgendo la campagna
elettorale sembrerebbe di no: sull’Unione europea nessuno dice una
parola, né da una parte né dall’altra. Un silenzio talmente concorde,
mentre tutt’intorno rimbombano i devastanti effetti del trattato di
Maastricht, della moneta unica, della liberalizzazione dei mercati,
della eliminazione dei confini
continua...
EDITORIALE
Dio
è amore
e le parole del Papa
sono soldi
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 22.01.2006
Il quotidiano La Stampa ha pubblicato ieri (21 Gennaio 2006) un lungo articolo
riguardo alle normative decise con un decreto vaticano intorno alla
pubblicazione di “tutti gli atti e i documenti attraverso i quali il
Pontefice esercita il proprio Magistero”. Proprio così: quelli in cui
esercita il proprio Magistero. Non come autore, quindi, di poesie, di
romanzi o di qualsiasi altra forma letteraria, ma come Sacerdote, come
Rappresentante di Dio, come messaggero di Gesù.
continua...
EDITORIALE
I discorsi dei Potenti
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 01.01.2006
Abbiamo
avuto sotto gli occhi in questi giorni in che modo si falsifichi la
storia. Un modo che è giunto al suo compimento con quanto hanno detto
solennemente ai loro sudditi i detentori del potere la sera dell’ultimo
dell’anno. Noi non dobbiamo avere il minimo dubbio: è stato sempre
così. La storia che conosciamo è falsa perché è quella che ci viene
tramandata dai detentori del potere, con la certezza che essi vi
infondono che l’unica cosa giusta sia quello che hanno fatto e alla
quale i sudditi debbono credere, ringraziandoli.
continua...
EDITORIALE
Le rivelazioni
del Corriere Economia
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 15.12.2005
Ci fa piacere far conoscere ai
nostri Lettori questo articolo sulla questione delle monete forti e
deboli scritto da un fine analista finanziario come Geminello Alvi, in
quanto vi sonno espressi chiaramente dei giudizi del tutto negativi sia
sull’euro che sull’Unione europea. In sintesi: i ricchi venditori di
petrolio degli Emirati e qualche altro riccone residente in Russia
investono in dollari. In circa un anno la proporzione dei depositi Opec
detenuti in dollari è cresciuta dal 61,5% al 69,5%; la parte detenuta
in euro è calata dal 24 al 16%. Che l’Unione europea sia un disegno in
fallimento, dopo i referendum, è elementare intuito - ne deduce Alvi -
qualcosa che capiscono anche a Mosca o negli Emirati. continua...
EDITORIALE
La
Val di Susa e l'Europa
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 8.12.2005
C’è
qualcuno che dica la verità sul comportamento dei politici nei riguardi
della questione della Val di Susa? No, mille volte no.
Proviamo allora a dirla noi. E’ tanto facile che si riassume in una
sola parola: Europa. Si debbono eliminare i confini fra gli Stati per
realizzare quell’Europa che da anni procura a tutti i popoli danni e
amarezze di ogni genere. E’ per questo, esclusivamente per questo che è
stato progettato il più pazzo tunnel sotto le Alpi che si potesse
immaginare.
La violenza di questa operazione è analoga alla violenza con la quale
l’unione europea, pezzo per pezzo, Trattato per Trattato, Istituzione
per Istituzione, è stata pensata e portata avanti fino ad oggi. continua...
EDITORIALE
Gesù
non ha dialogato
con Pilato
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 18.11.2005
“E’
l’umanità che ha abbandonato la Chiesa o è la Chiesa che ha abbandonato
l’umanità?” Parole del poeta Thomas Eliot fatte proprie da Luigi
Giussani, e riportate in un articolo di Antonio Socci su “il Giornale”
del 18 Novembre.
Non le conoscevo, così come non conoscevo la spiegazione data da
Giussani a questa terribile domanda: “La Chiesa ha cominciato ad
abbandonare l’umanità perché ha dimenticato chi era Cristo... ha avuto
vergogna di Cristo…”. Io non so se si sia ancora in tempo, ma
queste parole debbono essere gridate ovunque, con forza, da coloro che
si ritengono cristiani, perché nessun altro lo può fare, come la storia
della Chiesa ha dimostrato attraverso i lunghi secoli che ne
sostanziano il passato. Ciò che l’ha salvata, nelle crisi più gravi, è
stato sempre qualcuno al di fuori della gerarchia, ma armato soltanto
della fede in Gesù e attraverso di quella capace di vedere e denunziare
gli errori, le debolezze, i tradimenti della Chiesa-Istituzione. continua...
EDITORIALE
Chi ha detto che
il comunismo è morto?
di Ida Magli
ItalianiLiberi
| 13.11.2005
Berlusconi
ha impostato la conferenza che ha tenuto in questi giorni al convegno
dei circoli di Forza Italia, sulla persistenza della mentalità
comunista in buona parte della Sinistra italiana. Ha quindi ricordato
che il Comunismo è crollato drammaticamente nell’Unione Sovietica
lasciando dietro di sé terribili eccidi, tirannia, povertà, per cui non
ha senso riporre fiducia in coloro che non l’hanno del tutto rinnegato.
Discorsi ovvi, si direbbe. Ma non è così. continua...
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Bernard Connolly Chief Global
Strategist AIG |
10.11.2011
-Pubblichiamo
qui il testo ufficiale del Rapporto al Parlamento europeo
dei Periti Indipendenti che hanno accertato la responsabilità
collegiale dei Commissari (i Ministri) nei casi di frode, cattiva
gestione e nepotismo in seno alla Commissione europea presieduta dal
francese Jacques Santer e di cui facevano parte due italiani: Mario
Monti ed Emma Bonino. A causa di questo Rapporto la Commissione è stata
costretta a dimettersi con oltre un anno di anticipo sui cinque anni di
scadenza del mandato, ma ai Commissari è stata "concessa" ugualmente la
pensione oppure l'opzione al seggio di parlamentare europeo.
Amministrazione da burla della giustizia che rispecchia la gestione da
burla e l'immensa corruzione morale, che va molto al di là di quella
concreta, con cui è governato l'impero europeo.
La
Chiesa e la pubblicità
Gli spot televisivi che incitano i cittadini a
dare l’otto per mille
alla Chiesa Cattolica sono presenti da oltre un mese a ogni ora, in
ogni rete, in ogni canale, con un tale affollamento da configurarsi
come un vero e proprio plagio. Un plagio che dovrebbe essere impedito e
condannato alla stregua di qualsiasi plagio dalle autorità di controllo
sui mezzi d’informazione. La cosa più sconcertante è che l’assillante
ri
> La dittatura europea:
intervista a Ida Magli (Adversus.it)
di Alessio Cristianini
ADVERSUS
| 14.01.2011
"Bisogna
ritornare immediatamente alla propria sovranità monetaria lasciando
l'euro, come ha proposto anche l'ex ministro ed economista Paolo
Savona; e se non si vuole abbandonare del tutto l'Unione, sospendere il
trattato di Schengen, ripristinando i confini territoriali e il
controllo delle persone e delle merci..."
LA DITTATURA EUROPEA
di Ida Magli
BUR 2010
IN LIBRERIA DAL 24 NOVEMBRE 2010
"L'Unione
Europea, proposta più di cinquant'anni fa come un grande passo verso il
futuro, nel 2007 ci è stata imposta come un processo giusto e
inesorabile...
Oggi, i risultati sono davanti agli occhi di tutti, eppure in molti
faticano a vederli, perché ormai la macchina degli interessi politici
ed economici che l'ha messa in moto ha censurato le coscienze anche
degli italiani, che accettano l'Unione come un dato di fatto, e con
essa la perdita dell'identità nazionale, così come diversi diritti
personali.
In questo personalissimo e forte pamphlet, Ida Magli, tra i primi e più
autorevoli oppositori dell'Unione, risale all'origine di questo
disastro, andando a cercare, nella storia e nei suoi incontri, i
principali colpevoli, senza sconti a nessuno, dalla cattiva politica
alla Chiesa, dagli intellettuali pavidi ai banchieri pronti a imporre
su tutti la lorolegge. Il risultato è la storia di come un progetto
nato solo sulle carte geografiche ha contribuito a renderci più poveri,
meno sicuri, e certamente meno liberi".
il Giornale, 22/11/2010
"ANTROPOLOGIA
DEL POTERE: MA QUALE EUROPA DEMOCRATICA. E' IN MANO A BANCHE E MASSONI"
> Il libro "la Dittatura europea" di Ida Magli, edito dalla BUR-
Rizzoli è stato presentato a Milano il 5 Marzo 2011 nella sala Pirelli
del Consiglio Regionale della Lombardia. Sono intervenuti con
l'autrice: il Presidente della Regione Davide Boni, il parlamentare
Mario Borghezio, il Direttore dell'Ufficio Stampa della Regione Gian
Luca Savoini con una introduzione di Max Bastoni
Chiediamo
ai nostri lettori che vogliono aiutarci nella nostra lotta contro
l’Unione Europea, di tradurre in una qualsiasi delle lingue che
conoscono, anche e soprattutto se è di quelle meno note, come per
esempio il polacco, il ceco, il serbo, l’ungherese, il russo, di
tradurre qualcuno degli articoli che pubblichiamo o di mandarci il
testo originale e la traduzione in italiano di articoli riguardanti
argomenti di nostro interesse che hanno occasione di leggere nella
stampa straniera. E’ chiaro, ormai, che entrando in vigore il trattato
di Lisbona, la nostra azione non può essere altro che tentare, unendoci
agli altri movimenti anti UE esistenti in Europa, di convincere
qualcuno ad aiutare la nascita di un partito in Italia che si proponga
questo scopo.
UALTRE
TRADUZIONI PUBBLICATE:
Towards the End of the
Battle? (27.10.2009)
President Klaus and the
Last Signature (21.10.2009)
Teaching the Koran in
Italian Public Schools (18.10.2009)
The
Koran is the Real Problem (15.10.2009)
The
Irish and the Silence about Europe (02.10.2009)
Integration
is a Mirage (21.09.2009)
Fake Integration and Cultural
Divide (17.09.2009)
The
Asylum Right is a Pretence that UNO alone likes (15.09.2009)
Let us calm down:
this it is not racism at all (03.09.2009)
Notre faiblesse est leur force
(18.08.2009)
Our
Weakness is their Strength (18.08.2009)
The
Irish, Us, and Europe (29.06.2009)
170 million “NO’s”
to Europe (12.06.2009)
L'Empire
euro-américain est aux portes (02.04.2009)
L’hypocrisie de la tolérance (19.01.2009)
stampa
Le armi, le guerre e il Ponte sullo Stretto di Messina
di Antonio Mazzeo
infoaut.org
| 12.11.2008
stampa
Czech MPs mull suspension of Klaus' powers over Lisbon
treaty
di Andrew Rettman
EUOBSERVER
| 25.06.2009
stampa
Says the EU is not a product to sell in Iceland
membership EU: gli ultimi
sondaggi in Islanda confermano l'opposizione della maggioranza degli
Islandesi
Source:
Fá núll í almannatengslum (Jónas.is 12/04/09)
Posted by Hjörtur J. Guðmundsson at 4/13/2009
stampa
Strasburgo, quel buco a spese dei contribuenti
Le
speculazioni finanziarie colpiscono anche la previdenza integrativa
degli europarlamentari
di Ivo
Caizzi
CorrierEconomia
| 30.03.2009
stampa
UE: cambiale islandese per eludere i “no” referendari
di Maurizio De Santis
Tratto da Giustizia Giusta
2 marzo 2009
stampa
Crac Madoff, perde 1,4 MLD e si toglie
la vita
Link: Libero
News
Tra
le vittime della truffa organizzata da Bernard Madoff c'é anche Liliane
Bettencourt, l'erede dell'Oreal considerata la donna più ricca del
mondo. Lo afferma Bloomberg citando fonti vicine al dossier, secondo le
quali la Bettencourt avrebbe investito parte della sua fortuna da 22,9
miliardi di dollari con Madoff attraverso Thierry Magon de La
Villehuchet, il finanziere trovato morto, probabilmente suicida, ieri a
New York.
continua
NOTIZIE
Presidente Repubblica Ceca: nell'Europa sempre meno
democrazia
e libertà
Link: Czech
President: Democracy and Freedom Are Losing Ground in Europe
Il
presidente della Repubblica Ceca Vaclas Klaus, uno dei pochissimi
uomini politici decenti d'Europa, è stato attaccato rabbiosamente da
vari leader europeisti, capeggiati dall'ex sessantottino Cohn-Bendit
"il rosso", in un recente incontro di vertice. La Repubblica Ceca è
attualmente alla presidenza della Commissione europea, e Klaus aveva
detto che i cittadini europei sono preoccupati per il carattere
illiberale della UE.
STAMPA
Vi spiego quant'è inutile essere deputato
di Paolo Guzzanti
Il Giornale
| 02-12-2008
Io
sono un parlamentarista fanatico e controcorrente. Sono cresciuto nel
culto del Parlamento inglese, quello sulla cui porta la regina deve
bussare tre volte prima di essere ammessa. E sono depresso e arrabbiato
per lo sfacelo dell’immagine del Parlamento italiano. La verità? Oggi
questa istituzione non serve quasi a niente. Gli italiani si
concentrano sul preteso scandalo dei pianisti e allora confesso: quando
vado al bagno a fare pipì dopo quattro ore inchiodato sulla panca, il
mio vicino se occorre vota per me e io per lui quando gli rendo la
cortesia. Suonano il piano quelli della maggioranza e quelli
dell’opposizione. Io credo che sia una sorta di ultima trincea mentale
di difesa. Io vorrei che il Parlamento riacquistasse la sua dignità
perduta, la sua funzione smarrita (non da oggi: da quando frequento le
camere è sempre la stessa solfa) e la sua dignità.
continua
STAMPA
Crisi e moneta
di plastica
di Raffaele Ragni
Rinascita
| 03-12-2008
Le
crisi di borsa si somigliano tutte. L’evento speculativo segue sempre
la stessa dinamica, dall’euforia al crollo, fino ad una ripresa
illusoria che prepara un nuovo crollo. Gli economisti si rivelano
sempre incapaci, sia di prevedere la crisi che di risolverla, offrendo
falsi rimedi ed evitando accuratamente di spiegare il fenomeno in
maniera comprensibile anche ai non addetti ai lavori.
continua
STAMPA
Quei dubbi sulla morte censurati
da 40 anni
di Stefano Lorenzetto
Il Giornale
| 04-09-2008
È
giusto dichiarare una persona morta in base a una legge che ha lo scopo
di favorire i trapianti? Un quesito spesso ignorato dalla stampa.
A me pare che il vero scandalo sia questo: c’è voluto un quotidiano
straniero (L’Osservatore Romano),
diretto da un docente universitario di filologia patristica prestato al
giornalismo (Giovanni Maria Vian), per porre con forza l’interrogativo
che da 40 anni viene censurato dagli organi d’informazione italiani: è
giusto dichiarare morta una persona in base a una convenzione di legge
che ha il solo scopo di favorire i trapianti d’organo? Perciò dobbiamo
essere grati a Lucetta Scaraffia, componente del Comitato nazionale di
bioetica, che s’è assunta questa scomoda incombenza sulla prima pagina
del foglio vaticano e ora deve sopportare il peso delle critiche e
degli insulti.
continua
STAMPA
L'Ue pagherà gli stipendi all'autorità palestinese
Un
aumento di 40milioni di euro per pagare gli statali, che si aggiungono
ai 256 milioni di euro già elargiti quest'anno per altre vie.
di Lucia Kubosova
Euobserver
| 21-08-2008
STAMPA
Bukovsky e la politica imperialista
di Mosca
di Alessandra Nucci
Italia Oggi
| 15-08-2008
STAMPA
INCENTIVI
La Ue rimborsa chi vuole estirparli, e la regione non
dichiara le aree "off limits"
L'Emilia
sceglie di non tutelare i vigneti
di Alessandro Goldoni
QN - Il
Resto del Carlino
| 07-08-2008
STAMPA
Esempi di quelle barzellette sui matti prodotte in abbondanza
dal parlamento europeo...
Povera Europa
ferma ai cetrioli
di Massimiliano
Lussana
Il Giornale
| 26-06-2008
STAMPA
Italian Lisbon vote builds pressure on Ireland
Euobserver.com
Il
voto unanime del Senato italiano a favore del Trattato di Lisbona
mercoledì 23 luglio dovrebbe aiutare a costringere l'Irlanda a
ri-votare, dichiarano i politici italiani.
No vuol dire No
Euobserver.com
STAMPA
Europa, ma quanto ci costi: un rosso da 30 miliardi di
euro
di Giacomo Susca
Il Giornale
| 11-08-2008
STAMPA
Ma l'Europa
è ancora in Europa?
di Alain Finkielkraut
Il Giornale
| 14-07-2008
lettere
La distruzione
della scuola italiana
di Raffaello Volpe
10 Luglio 2008
stampa
Il movimento "No
Euro" inneggia alla bocciatura irlandese dell'Euro
Nuovo
AbruzzoPress | 17 Giugno 2008
stampa
Ue,
il timido allarme
della Corte dei conti
L’eurobilancio bocciato da 13 anni
Tra
indennità e esenzioni,
un impiegato neoassunto può guadagnare 4.000 euro netti
Gli stipendi gonfiati di Bruxelles. A partire
dagli uscieri
di Ivo Caizzi
CorrierEconomia | 24 Giugno 2008
stampa
Dopo il referendum irlandese sul Trattato di Lisbona
di Christopher Booker
Daily
Telegraph | 15 Giugno 2008
stampa
Filippine: i vescovi denunciano il commercio di
organi. Le principali vittime sono i bambini
Zenith.org | 01.02.2008
Rendiamo
noto questo comunicato che si riferisce a un articolo sul traffico di
organi apparso nell’Osservatore Romano e al quale, secondo il solito,
non è stato dato nessun rilievo dalla stampa italiana. |
continua...
stampa
Kristel Marcarini 19 anni in coma per ectasy - morta
per espianto
LEGA
NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
E LA MORTE A CUORE BATTENTE
COMUNICATO
STAMPA | 18 Aprile 2008
stampa
I colletti bianchi
e il secondo livello
dell'ecomafia
di Ernesto Ferrante
Rinascita | 04 Marzo 2008
Pentiti,
“colletti bianchi” della Pubblica Amministrazione, complici e
fiancheggiatori, certificazioni false, migliaia di tonnellate di
rifiuti provenienti dal milanese sversate in una discarica casertana,
una catena alimentare avvelenata ed un futuro sempre più cupo per i
campani. Questo lo scenario emerso dalle indagini della procura
napoletana che, per la prima volta, hanno accertato “ufficialmente” il
legame tra il clan dei Casalesi ed il business dei rifiuti sversati
illegalmente. Lo smaltimento illecito dei rifiuti in Campania “è dovuto
anche alla complicità” di chi è preposto al controllo, ma anche al
comportamento compiacente o anche gravemente omissivo o semplicemente
‘leggero’ di altri, anche nell’ambito delle istituzioni”. E’ quanto ha
scritto il gip nel provvedimento cautelare eseguito lunedì dai
carabinieri nell’operazione “Ecoboss” che coinvolge il clan dei
Casalesi. “Va rimarcata, in primo luogo - si legge nel provvedimento -
sia la carenza di verifiche che la grande difficoltà nel ricostruire i
flussi dei rifiuti da parte delle autorità preposte al controllo, ed in
tale contesto non può sottacersi che proprio appartenenti alla pubblica
amministrazione in alcune circostanze sono i primi conniventi di queste
organizzazioni criminali continua...
stampa
Commercio di vite
by Paolo
Lambruschi
Avvenire | 15 Febbraio 2008
VIENNA
- Un buco nero i cui contorni cominciano a delinearsi. In
apparenza il traffico d'organi è una branca minore nella
giungla globale della tratta di esseri umani che per le
Nazioni Unite vale quasi 32 miliardi di dollari all'anno. Ma è in
crescita fortissima. Come quello a scopo sessuale, inganna i più
poveri, persone disperate, indebitate o economicamente prive di
supporti, spesso analfabete o mentalmente ritardate, che popolano le
baraccopoli di fango e lamiera del mondo. E li convince a risolvere i
problemi di sopravvivenza vendendo a un malato una parte di sé. Ma
spesso la menomazione mette ai margini e non viene neppure
retribuita secondo le promesse. years in the European Parliament, nothing
could shock me any more. continua...
trapianti
La storia «Affari»
in Nepal: 2.000 euro
per un rene
di Stefano Vecchia
Avvenire
| 15 Febbraio 2008
continua...
stampa
Il dualismo
tra Unione europea
e Wto (organizzazione mondiale del commercio) rallenta il mercato
globale
Wto/Omc:
Organizzazione mondiale del commercio
di Dario
Ciccarelli
Il
Sole 24Ore | 29.01.2008
In una
società per azioni, i diritti e i doveri appartengono agli azionisti.
In un'assemblea di condominio ai condomini. Nelle organizzazioni
internazionali e nel diritto inter-nazionale alle Nazioni. Finora tutto
chiaro. Se aggiungiamo però che oggi esiste un mercato globale, il cui
funzionamento è assicurato dal diritto internazionale, emerge
inevitabile un dubbio: cos'è l'Unione europea? continua...
stampa
Despostism
in the European Parliament
by Daniel Hannana
| 25.01.2008
I
thought that, after eight years in the European Parliament, nothing
could shock me any more. continua...
stampa
Flash di
Televideo RAI | 15.12.2007
Stanno
arrivando, al ritmo di 15'000 al minuto le domande di assunzione dei
lavoratori extra-comunitari non stagionali, pervenute online al
ministero dell'Interno.
Da oggi possono essere inviate le domande dei cittadini dei paesi con
cuil'Italia ha sottoscritto accordi bilaterali: Albania, Algeria,
Bangladesh, Egitto, Filippine, Ghana, Marocco, Moldavia, Nigeria,
Pakistan, Senegal, Somalia, Sry Lanka e Tunisia.
Tutti gli altri dovranno attendere le altre due date stabilite: 18 e 21
dicembre. Indicazioni sul sito del Viminale. Il decreto flussi fissa in
170'000 gli ingressi dei lavoratori extra-comunitari non stagionali per
l'anno in corso.
stampa
E sulla vigilanza l'Europa si disfa
di Giuseppe
Sarcina
Corriere
Economia | 10.12.2007
Sui
controlli finanziari l'Europa ci lascia da soli. Nel giro di pochi
giorni è apparso con chiarezza come l'Unione Europea sia troppo divisa
al suo interno per poter assumere una linea comune sul difficile
terreno della vigilanza. All'inizio della settimana la proposta di un
"manuale anti-crisi" portata a Bruxelles dal ministro dell'economia
Tommaso Padoa-Schioppa ha ottenuto il consenso della commissione, della
banca centrale europea, di governi importanti come quello della
Francia. Ma non ha superato le resistenze della Gran Bretagna e lo
scetticismo della Germania. Risultato: il dibattito su come rafforzare
le reti di protezione, in modo da avvistare per tempo altri casi
"sub-prime", è stato rinviato ad aprile. Nel linguaggio comunitario è
un modo per dire: l'accordo non c'è, per ora lasciamo perdere. Più o
meno la stessa cosa è
successa sul versante dei "fondi sovrani", veicoli carichi di liquidità
(si calcola almeno due trilioni di dollari, una cifra incredibile) e
che rispondono ai governi di Cina, Paesi del Golfo, Russia. Anche in
questo caso la frattura interna alla Ue ha vanificato il tentativo di
imporre regole di trasparenza. E, ancora una volta, sono gli inglesi a
guidare il fronte "aperturista" che ha avuto facilmente la meglio sulle
preoccupazioni della cancelliera tedesca Angela Merkel. Bruxelles,
dunque, si fa da parte. E i governi restano in campo da soli, con le
loro strategie. L'Italia rischia di rimanere spiazzata. Urge un piano
di riserva.
stampa
Immigrazione: protesta la polizia tedesca
di Maurizio
Blondet
| 21.11.2007
GERMANIA
- Il sindacato che rappresenta le 40 mila guardie di confine germaniche
terrà una manifestazione a Frankfurt am den-Oder, cittadina al confine
con la Polonia. Motivo: protestare contro l'ampliamento della zona di
libera circolazione di Schengen (1).
Da dicembre infatti ben nove Paesi nuovi entreranno nella zona, e i
suoi cittadini potranno circolare in Europa con la sola carta
d'identità.
Si tratta di Slovacchia, Slovenia, Estonia, Ungheria, Lituania e
Lettonia, Polonia, repubblica ceka e Malta.
Poiché molti di questi Stati confinano con la Russia, la Bielorussia e
l'Ucraina, i poliziotti tedeschi temono una «ondata di criminalità». continua...
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La nuova Schengen e la lezione rumena
di Giuseppe
Sarcina
Corriere
economia | 12.11.2007
Parlando
della «crisi romena» il premier Romano Prodi ha commentato: chi poteva
immaginare che da quel Paese sarebbero arrivati così tanti immigrati?
In modo implicito ha risposto l'ex presidente della Repubblica Carlo
Azeglio Ciampi in un'intervista pubblicata dalla «Stampa»:
«Sull'allargamento europeo siamo stati precipitosi». continua...
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Tutta colpa
del liberismo
di Geminello
Alvi
il
Giornale | 03.11.2007
Ed eccoci a
vagare nelle strade che erano le nostre, tra stranieri sempre più a
loro agio, mentre noi siamo ridotti a felicitarci di ritrovare almeno
ogni tanto un viso consueto. Così il vicino a cui non avevamo mai
badato diventa prezioso, rassicurante. Perché almeno lui è italiano,
come l'altro passante che a sua volta ci riconosce e pure lui si
riconforta: i nostri visi per fortuna sono restati quelli di una volta,
di prima dell'euro, della Ue larga, e della globalizzazione. continua...
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L'orgoglio di essere (solo) italiani
di Paolo Granzotto
il
Giornale | 21.10.2007
LETTERE
Disegno di Legge
Prodi-Levi contro internet
20 Ottobre 2007
di F.S.
Vorrebbe
per favore farci sapere la sua posizione e opinione su un fatto in fieri a mio giudizio gravissimo
come il disegno di legge, praticamente contro internet, cosi
rapidamente già abbozzato e di cui ci dà allarme Beppe Grillo dal suo
blog?
R: Non
conosco maggiori particolari di quelli che ho letto sui giornali, ma
ritengo che non sia possibile sbagliarsi sugli scopi di governanti per
definizione traditori e tirannici come quelli che l'Italia subisce
quasi senza reazione. La legge che obbliga la registrazione di un sito
presso il Tribunale esiste da sempre come può vedere anche sotto il
nome del nostro. E' una legge normale dell'editoria che fino ad oggi
tutti abbiamo ritenuto giusta e sufficiente a garantire gli interessi
sia dei redattori che dei lettori. Passare ad altre norme, che per
giunta saranno sotto il controllo di un "garante", istituzione
grottesca in uno stato di diritto e che è stata inventata appositamente
per far guadagnare enormi stipendi al titolare e a fare garantire
soltanto quello che si vuole "garantire", significa ciò che tutti
abbiamo intuito: la rete comincia a fare paura ai politici e va
imbavagliata. E sicuramente il caso Grillo è stata la goccia che ha
fatto traboccare il vaso.
Cosa si può fare? Io sinceramente sono convinta che ormai la
legittimità di governo e di democrazia in Italia non esista più. Se
nessuno ha protestato su un fatto così illegittimo come quello di
cambiare i partiti che reggono il Governo senza che prima fosse dimesso
il Governo stesso,significa appunto che non esistono più neanche le
apparenze formali della legittimità e che le Istituzioni sono tutte
affidate all'improvvisazione di ciò che sembra utile sul momento per
sopraffare i cittadini in una eventuale, e forse prossima, ribellione.
Io non credo più neanche alle proteste a parole, dette o scritte, alle
manifestazioni di piazza che non abbiano ben chiaro lo scopo concreto
che sono decise ad ottenere. Il fenomeno Grillo è utile, ma
assolutamente insufficiente a riportare alla legittimità la vita
sociale e politica in Italia. Dunque, protestiamo sì; ma ben sapendo
che ai nostri governanti le proteste giungono soltanto come il ronzio
di qualche mosca: sanno bene di possedere tutto il potere per metterlo
a tacere.
Non voglio dilungarmi di più, anche perché è mia intenzione spiegare
meglio ai lettori degli Italiani Liberi il mio pensiero sulla
illegittimità del governo e della democrazia in Italia.
Ida
Magli
stampa
Segnale di resa
di Giordano
Bruno Guerri
il
Giornale | 12.09.2007
Nella nostra
civilissima Europa si può, per fortuna, manifestare pro o contro tutto.
Contro e per le Chiese, le leggi, i governanti. Si può scendere in
piazza contro l'Europa, e spazi di manovra pubblica vengono concessi
persino a gruppi di neonazisti e di pedfili. Ieri, però, nell'Unione Europea è stato
ufficializzato un nuovo tabù: quello di dimostrare contro
l'islamizzazione del nostro continente. Beninteso, nel corteo proibito
dal sindaco di Bruxelles Freddy Thielemans, per l'anniversario dell'11
settembre, ci sarebbero stati anche elementi di deprecabile xenofobia,
razzisti e estremisti di destra con i quali è meglio non avere a che
fare. La Sioe (Stop the islamization in Europe), però, aveva lo scopo
più che condivisibile di presentare al Parlamento comunitario una
petizione contro le leggi possibiliste sulla sharia, che hanno già
avuto applicazioni ambigue in Danimarca, in Germania, e anche in
Italia, sulla poligamia e sul «diritto» di picchiare moglie e figli.
Non si trattava, dunque, delle vecchie diatribe - peraltro importanti -
sulla liceità del velo o sui simboli religiosi negli edifici pubblici,
ma di una questione che entra nel cuore del nostro diritto e della
nostra civiltà. continua...
economia
Eurolandia cresce meno
Un nuovo rialzo dei tassi
diventa più difficile (.pdf)
di Rodolfo Parietti
il
Giornale | 05.09.2007
A Est la moneta unica
è già fuori moda (.pdf)
Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca
temono che le pesanti condizioni per l’adesione frenino lo sviluppo
di Marcello Foa
il
Giornale | 05.09.2007
stampa
Ida Magli: "Islam, stupida ingenuità Ue"
«E'
la stessa Unione Europea a voler islamizzare il nostro continente. Le
autorità dimostrano vigliaccheria, inutile cercare di sensibilizzarle»
di Mirko Molteni
la
Padania | 31.08.2007
11
Settembre a bruxelles
Divieto di critica all'islamizzazione, permesso
di critica antiamericana e antiebraica
dal
sito SIOE | 18.08.2007
"(...) the
mayor Freddy Thielemans had just given permission to a demonstration /
march on sunday Sept. the 9th. in Brussels. The demonstration will
proclame that it wasn´t Islamists but Americans and Jews who stood
behind the act of terrorisms against World Trade Center on Sep. the
11th 2001."
LEttere
Allarme genocidio
di R.M.
Lettere
a ItalianiLiberi | 13.08.2007
"(...)
una situazione come quella attuale, preordinata in ogni particolare,
che favorisce sotto tutti gli aspetti la consegna del territorio e di
tutte le istituzioni (incluso il servizio sanitario di Stato
pagato con le tasse dei cittadini anche per quelli che arrivano
proditoriamente, di nascosto e che non hanno mai pagato e mai
pagheranno neanche un soldo per i servizi che ricevono), non si è mai
verificata nella storia. Insomma: il genocidio ha sempre riguardato il
comportamento di governanti contro stranieri, oppure verso gruppi di
popolazioni stanziate col tempo in seguito a guerre in una parte del
territorio e che se ne contendono la proprietà, ma mai, ripeto: mai, in
funzione della rapida estinzione del proprio popolo da parte dei suoi
governanti, cancellandolo dalla storia"
continua...
EDITORIALE
Il sogno oltre
la morte
di Ida Magli
il
Giornale | 31.07.2007
Oggi
è morto Ingmar Bergman e noi, rimasti adesso, senza di lui, tanto più
soli in questi terribili anni Duemila, riconosciamo di non sapere quasi
nulla di lui così come non sappiamo quasi nulla di noi stessi. Non
sappiamo nulla tranne quello che Bergman ha tentato di dirci in ogni
modo, in tutta la sua opera: la Vita è un tragico gioco con la Morte. continua...
STAMPA
Il Partito
degli immigrati
Il presidente ad Affari: con la Amato-Ferrero 3
milioni di nuovi elettori. Né destra né sinistra, anche se...
Affari
Italiani | Giovedí 17.05.2007
STAMPA
Bukovskij denuncia l'EURSS,
il copione sovietico per l'Ue
In una novità editoriale la lucida analisi
della dinamica politica eurasiatica
vedi
anche:
Presentato “EURSS”, lo scandaloso saggio
del dissidente russo
STAMPA
Il partito dei Romeni
di theriddle
Liberoblog/politica |
13.4.2007
STAMPA
Diventiamo cinesi per farci rispettare
di Maurizio
Blondet
Effedieffe.com
| 12.4.2007
iniziative
La rabbia, l'orgoglio, la ragione: l'incontro del 29
Aprile a Firenze
stampa
L'Eurabia è in marcia
di Fjordman
| 10.2.2007
stampa
"Guastafeste" in agguato oggi a Berlino. L'Olanda si
aggiunge a polacchi e cechi
di Giuseppe
Sarcina
Corriere della Sera | 24.3.2007
LIBRI
Gesù di Nazaret
Marzo
2007
E'disponibile in
libreria la ristampa del "Gesù di Nazaret" di Ida Magli. Data la sua
attualità, ne proponiamo la prefazione
prefazione
Gesù di Nazaret
stampa
Cara Destra, quante occasioni ti sei fatta sfuggire
di Geminello
Alvi
il Giornale |
15.2.2007
versione
PDF
stampa
Terrorismo e chiacchiere
di Piero Ostellino
Corriere della Sera | 11.1.2007
La
condanna del raid americano in Somalia contro Al Qaeda da parte
dell’Onu, dell'Unione europea e di alcuni governi nazionali compreso il
nostro — il ministro degli Esteri ha manifestato «la contrarietà
dell'Italia a iniziative unilaterali che potrebbero innescare nuove
tensioni» — fa tutta la differenza fra chi combatte il terrorismo e chi
dice di voler combattere il terrorismo. continua...
stampa
CIRCONCISIONE RITUALE
Notizie
dalla Asl Torino
Articoli del Corriere della Sera e della Stampa | Ottobre 2006
stampa
Bush ora può vincere
di Paolo
Guzzanti
il Giornale |
11.11.2006
Lo spettacolo italiano di scomposta allegria
per «la sconfitta di Bush» è piuttosto un ritratto della sinistra
mediocrità della sinistra italiana: tutto ciò che viene propinato e
ammannito in genere da giornali e telegiornali politicamente corretti
in questi giorni, è falso. E la sinistra italiana se ne accorgerà
proprio a proposito della politica estera americana.
continua...
STAMPA
I senatori copiano i deputati: stipendi più alti
di Gianni
Pennacchi
il Giornale |
04.10.2006
I parlamentari
si aumentano le indennità del 4% annuo fino al 2008. La spesa passa da
80 a 83,7 milioni di euro per poi arrivare a 86,7
continua...
STAMPA
In morte di Oriana Fallaci. L'ateismo cristiano
di Turi Vasile
Agenzia Radicale/suppl. telem.
| 18.9.2006
STAMPA
La carità sbagliata
di Gianni Baget Bozzo
il Giornale |
22.8.2006
STAMPA
The
Peacekeeping Forces in Lebanon?
To Further EU Grandeur
Brussels is using terrorism
to further
its federal ambitions
by Daniel
Hannan
The
Daily Telegraph
STAMPA
Geminello Alvi - una certa idea dell'economia
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