editoriale

Per chi votare?

di Ida Magli 
ItalianiLiberi | 30 Marzo 2008


  Mi si chiede da molte parti di dare qualche chiarimento e, di conseguenza, qualche indicazione o consiglio riguardo alle prossime elezioni. La lettera che pubblico qui accanto riassume con onesta semplicità il pensiero di tutte le altre ed è per non deludere le loro aspettative che mi sono decisa a scrivere le poche considerazioni che seguono. Confesso che non lo avrei fatto, se non ci fosse stata questa fiducia a spingermi. Non c’è, infatti, nessun partito oggi in Italia, nessun movimento, nessun leader che si proponga di agire esclusivamente negli interessi degli Italiani, che delinei realisticamente il quadro di questi interessi e quali siano le cose essenziali da fare per salvaguardarli. Alla base di questa mancanza ci sono motivi di vario genere. Alcuni nascono dalla profonda ignoranza dei politici e degli amministratori, accompagnata da una smisurata presunzione. Su quest’ignoranza e presunzione non si può influire in tempi brevi dato che sono dovute alla mistificazione della “uguaglianza democratica” e alla assolutizzazione del potere da parte dei leader dei partiti. Sono loro che hanno scelto per noi le persone che ci devono comandare, e le hanno scelte in base alla loro obbedienza e fedeltà ai capi, obbedienza e fedeltà  accompagnate da caratteristiche che non hanno nulla a che fare con la competenza e, tanto meno, con l’amore per l’Italia. Nomi noti come quelli dei parenti di politici di lungo corso; nomi noti come quelli di vedove o figlie o sorelle pronte a sfruttare la fama raggiunta con la tragica uccisione dei loro congiunti; l’appartenenza al genere femminile assunta di per sé a sapere onnivalente; per non parlare del patrimonio di voti assicurato da coloro che hanno lasciato per lunghi anni mano libera  alle strutture criminali. Candidati di questo tipo sono presenti in tutti gli schieramenti e sarebbe sufficiente questa constatazione a farci comprendere che non è il nostro interesse a guidarli ma piuttosto quello di prendere in giro la democrazia accalappiando gli elettori nel modo più facile e spregiativo. Dobbiamo, quindi, per quanto riguarda le prossime elezioni, riferirci soltanto alla situazione che ci troviamo davanti e scegliere di conseguenza, mettendo a tacere la ripugnanza che tale situazione ci ispira e il desiderio di sottrarvisi rinunciando a votare.
 Dato che l’unico potere che conta è quello dei capi dei partiti, prima di guardare ai programmi che presentano, dobbiamo riflettere su quanta fiducia possiamo avere nella loro volontà di realizzarli una volta vinte le elezioni. E’ ovvio, infatti, che senza questa sicurezza è inutile votare. Da questo punto di vista è indubbio che il più affidabile sia il centro destra, sia per alcuni aspetti psicologici dei suoi leader che per quanto riguarda gli indirizzi di massima della loro politica. Di fatto tanto Berlusconi quanto Fini e Bossi sono creatori di un movimento più che di un partito e non ne dipendono, tanto che difficilmente tali movimenti sopravvivrebbero, o almeno rimarrebbero identici se i fondatori venissero a mancare. (Non si pensi al lungo passato del partito oggi presieduto da Fini: è soltanto per le capacità politiche  di Fini e il prestigio che è riuscito a dare ad una vecchia immagine screditata che il partito lo segue su strade che in realtà sono del tutto aliene alla psicologia dei suoi elettori).
  Possiamo ritenere, quindi, che il centro destra non aumenterà le tasse dato che in concreto è questa l’unica caratteristica “liberale” che può contraddistinguerlo sul piano ideologico da tutte le sinistre, compresa quella di Veltroni. Sì, è triste constatarlo, ma è così: gli ideali sono ormai racchiusi soltanto nei soldi. Sicuramente Berlusconi terrà fede alla promessa che ha fatto in prima persona: togliere l’ICI sulla prima casa. Anche in questo vale il ragionamento che abbiamo già fatto: Berlusconi non può mancare alle sue promesse perché non si può nascondere dietro a nessun partito, come sono soliti fare i leader della sinistra, e dietro a nessuna altra volontà che la sua. E’ esclusivamente la sua faccia che ne uscirebbe distrutta. Naturalmente sarà molto importante che vengano eletti amministratori del centro-destra nei Comuni e nelle Regioni dato che le tasse sulle abitazioni rappresentano uno dei loro maggiori introiti e non sarà facile metterne a tacere le pretese.
  Anche per quanto riguarda qualche vantaggio economico per le famiglie si può pensare che qualcuna delle proposte che sono state avanzate si realizzerà. Non ci è stato detto, però, dove si troveranno i soldi, cosa preoccupante data la pessima congiuntura economica già in atto e che probabilmente si aggraverà nel prossimo futuro. Nessuno, né a destra né a sinistra, ha fatto un elenco delle spese da ridurre, anzi. I reciproci programmi comportano enormi aggravi di bilancio. La differenza che per ora siamo in grado di vedere consiste da una parte nel progetto berlusconiano di rilanciare l’economia attraverso grandi opere pubbliche e dall’altra nel proposito di Veltroni di affidarsi al recupero della evasione fiscale proseguendo l’azione già intrapresa da Prodi. E’ inutile soffermarsi qui ad analizzare gli aspetti economici negativi della seconda via, come, per esempio, l’incertezza sulla quantità di denaro che può essere recuperato e che pertanto non può essere iscritto a bilancio, così come la restrizione dei consumi mano a mano che i cittadini vengono privati del maggior reddito di cui godevano. Un’analisi, questa, che è già stata fatta in abbondanza da vari economisti e commentatori politici.
Ma ci sono  aspetti molto più gravi di quelli economici nella caccia all’evasione e dei quali nessuno parla, neanche a destra. Sono le restrizioni della libertà, il controllo dello Stato su ogni comportamento del cittadino attuato attraverso il movimento del denaro.
In questi giorni sono state prese a livello europeo alcune decisioni che dimostrano la volontà degli  Stati di distruggere la libertà del singolo cittadino, la sua vita privata e la sua indipendenza come “persona”, conoscendone, controllandone e prendendo nota di ogni mossa, annegandolo contemporaneamente nel mare informe dell’indistinto, del virtuale, del Potere silenzioso che, senza che l’individuo se ne accorga, lo prevarica. Con la solita giustificazione – una giustificazione del tutto invalida ma che nessuno contesta - di dover contrastare gli affari illeciti, sono stati quasi completamente eliminati i passaggi di denaro in contanti e per assegno, obbligando all’uso della carta di credito. Non ho bisogno di spiegare che cosa significhi: non possediamo più neanche il più piccolo margine di vita privata. Come mai le Istituzioni nazionali ed europee non si sono dedicate al controllo delle spericolate e illecite attività finanziarie delle Banche invece che perseguire e tassare i piccoli movimenti dei nostri conti correnti? Domanda inutile fino a quando i cittadini non si ribelleranno. Ma i cittadini non si ribellano, plagiati dalla retorica di una inerte democrazia che ha tolto loro qualsiasi volontà.
  Le “grandi opere” programmate da Berlusconi sono anch’esse piene di aspetti negativi. Il principale lo conosciamo bene: è la presenza dominante della criminalità organizzata e dalla quale nessuno ci dice come faremo a liberarci. Le centrali nucleari, per esempio, sono opere che per ovvi motivi di intrinseca pericolosità, non possono correre neanche il più piccolo rischio di inadempienza criminale nella loro costruzione. Non parliamo, poi, del ponte sullo Stretto o del tunnel sotto le Alpi. Anche volendo prescindere dal loro intollerabile impatto ambientale (è uno dei difetti maggiori del centro destra non aver mai voluto prendere in considerazione l’ambientalismo degli  elettori), chi potrà sottrarre alle mani delle varie mafie che spadroneggiano in Italia almeno le forniture di cemento?
  In conclusione, credo che si debba necessariamente votare per il centro-destra, se non vogliamo precipitare in una crisi economica ancora più grave di quella nella quale già ci troviamo. E’ una decisione sgradevole e che obbliga a far sentire contemporaneamente il proprio no alle grandi opere. Nessuno degli schieramenti ci salverà né dall’unione europea, né dalla perdita  dell’italianità. Ma almeno il processo sarà ritardato imponendo un freno all’immigrazione e al  predominio musulmano. Dobbiamo sperare in questo ritardo e impegnarci ad approfittarne. Approfittarne per salvare l’Italia dalla estinzione culturale, storica, fisica. Un compito immane; ma tanto entusiasmante da costringerci a lavorare al di là della speranza.

Ida Magli

Roma, 30 Marzo 2008

  

Da: < ... >
Data: 25 marzo 2008 13:31:44 GMT+01:00
A: <posta@italianiliberi.it>
Oggetto: elezioni


(...) leggere i suoi editoriali è come prendere una boccata d'ossigeno,
anche se la realtà dei fatti è dura.
La prego di continuare a farci vedere con i suoi occhi e la sua mente 
lucida come stanno in realtà le cose, soprattutto ora che le elezioni
sono imminenti e ci trovano spaesati e davvero non sappiamo più cosa
fare.

lettera firmata


 
 
  

 

 
 
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