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Lettera appello di Ida Magli Rinascita | 20/10/2009
Gentile Direttore,
non
si farebbe promotore di una lettera ai Presidenti Kaczynski e Klaus, di
solidarietà e di incoraggiamento a resistere da parte di tutti quei
cittadini d’Europa, in primis gli Italiani, che pur essendo oppositori
dell’Unione Europea, non hanno potuto in nessun modo far sentire la
propria voce di dissenso? Io avrei voluto farlo da molto tempo, ma
sono troppo piccola; non ho i mezzi per far giungere, davvero, in
maniera efficace e non pro forma, questo appello, che rimanga almeno
alla Storia come ultima testimonianza dello sforzo di ribellione alla
tirannia che è stata instaurata in Europa dagli Stati che fingono di
essere democratici. A Lei, caro Direttore, che ha dei validi
giornalisti corrispondenti dall’Est, ed è amico dei popoli balcanici,
non sarà difficile organizzare un’operazione di questo tipo. La
ringrazio anche a nome di tutti gli Italiani Liberi e la saluto con
affetto
Ida Magli
Purtroppo
nelle stanze di Bruxelles (e Francoforte) i giochi sono già stati fatti
e imposti ai governi sudditi. E sembrano utopici i tempi per una
possibile nuova defenestrazione di Praga. Imbavagliati
i popoli, censurate le informazioni vere, quelle non politicamente
corrette, adesso gli italiani liberi possono soltanto sperare in una
battuta d’arresto del processo mercificatore dell’uomo e della politica
nazionale ed europea che abbia mallevadore il partito conservatore di
Cameron, probabile vincitore delle elezioni della prossima primavera.
Se lo sarà, si tratterà tuttavia di un’àncora avvelenata, intrisa com’è
di un thatcherismo di ritorno. Ma tant’è. Stiamo assistendo ad un nuovo
ratto di Europa all’incontrario, alla sua definitiva spoliazione. L’unica
personale speranza è la certezza che la storia non cammina mai su una
linea retta verso l’infinito, ma ritorna sempre su stessa. Così anche
la nostra piccola testimonianza, la nostra piccola battaglia attuale,
ha un senso, perché verrà fatta propria da altri per ricostruire un
futuro di identità, di libertà e di, vero, progresso.
Suo Ugo Gaudenzi
Rinascita, 20 ottobre 2009
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