editoriale                                         ENGLISH 

Inutile battaglia

di Ida Magli 
il Giornale | 10 Agosto 2007

In piazza l'Europa che non vuole diventare islamica

(Commento all'iniziativa riportata nella colonna a lato)

  Crediamo che sia un dovere dare il massimo della informazione possibile alla manifestazione organizzata dalla Danimarca e da molti altri Paesi dell’Ue contro l’islamizzazione dell’Europa il prossimo 11 settembre a Bruxelles davanti al Parlamento Europeo. Stop Islamisation of Europe (Sioe) è un’alleanza fra popoli in tutta Europa, uniti all’unico scopo di impedire all’islam di diventare una forza politica dominante sul Continente. Vi si è associata una grande massa di inglesi al grido: «No Sharia Here», gente che vuole mantenere la legge di Sua Maestà e fermare l’avanzata strisciante della sharia in Inghilterra.

Pur dando questa informazione noi vogliamo però anche dire con assoluta chiarezza che siamo sicuri che non si otterrà nulla. Riassumiamo i motivi più evidenti dell’inevitabile fallimento, più che altro allo scopo di far comprendere quanto sia tragica la situazione dell’Europa. Prima di tutto la scelta di Bruxelles. Questo significa che gli organizzatori non hanno capito quale sia la causa fondamentale, anzi l’unica, della islamizzazione dell’Europa. L’Unione europea è stata costruita appositamente a questo scopo: rendere agevole ai musulmani invadere l’Occidente giungendovi da tutte le parti, occupandone un 20% in Svezia, un 15% in Danimarca, un 30% in Gran Bretagna e così via. Insomma, non ci vuole molto a capirlo: se si vuole allagare un territorio, per prima cosa si tolgono le dighe. È proprio questo che è stato fatto: si sono tolte le dighe fisiche, psichiche, culturali, abolendo i confini fra gli Stati sia per le persone sia per le merci, eliminando le differenze monetarie, eleggendo due lingue ufficiali, l’inglese e il francese, le più note agli immigrati provenienti dall’Africa e dall’Asia, quasi tutti ovviamente musulmani.

È stato condannato come gravissimo peccato morale e politico il cosiddetto «nazionalismo», così che ai popoli d’Occidente, creatori degli Stati nazionali, è stata tolta l’unica passione che poteva spingerli a difendersi dalla invasione di stranieri: la Patria. La violenza con la quale i governanti hanno imposto ai propri sudditi questo comportamento è stata etichettata, da una parte come virtù di solidarietà e dovere verso i poveri, e dall’altra, incuranti della contraddizione, come sistema per aumentare il patrimonio europeo in denaro, in mercato, in competitività, in bassa forza lavoro, innalzando a Divinità assoluta la libertà degli scambi, delle commistioni, delle «integrazioni».

Questa è l’unica, vera motivazione della costruzione che porta il nome di Unione Europea: togliere agli europei il senso della proprietà, la percezione di avere diritto a possedere una qualsiasi cosa, a cominciare dal territorio sul quale vivono e per il quale hanno tante volte combattuto e sono morti; di conseguenza, non possedere né istituzioni nazionali, né moneta, né banche, né governanti, né storia, né religione propria, ma al contrario abituarsi a considerare appartenente agli stranieri, a coloro che se ne appropriano, tutto quello che si riteneva appartenesse agli europei, inclusi ovviamente il diritto, i costumi, i valori, la religione.

Se non ci si convince di questo, ossia che la Ue è stata voluta dai governanti per espropriare i cittadini, e non ci si convince quindi che ogni Stato deve prendere immediatamente tutte le decisioni indispensabili per salvaguardare la propria sopravvivenza come nazione libera, come territorio che porta un nome e che appartiene ai cittadini che ne hanno formato la storia, la lingua, la tradizione religiosa, qualsiasi protesta, anche se degna del massimo rispetto, rivolta a Bruxelles, non serve a nulla. Inoltre gli Stati che formano l’Unione Europea sono tutti molto diversi gli uni dagli altri e i bisogni dell’uno non sono affatto simili a quelli dell'altro. L’Italia, per la sua conformazione geografica, per la sua storia linguistica (la Chiesa sembra aver dimenticato che il latino di cui si è servita per quasi duemila anni, era la lingua dei Romani), artistica, scientifica, per la sua eccessiva densità demografica e la fragilità del suo territorio ha assoluto bisogno che si dichiari subito esclusa dal patto di Schengen, chiudendo tutti i confini e informando a gran voce coloro che da ogni parte del mondo si apprestano a venire in Italia che non sarà ammesso più nessuno, per nessun motivo. Inoltre l’Italia è sede della Città del Vaticano e del capo della Chiesa cattolica. Questo significa che il prossimo, inevitabile conflitto con l’islam la vedrà in prima fila, che lo voglia o no, salvo che si dichiari subito sottomessa al volere musulmano e traditrice del Cristo, cosa di cui saremo costretti a convincerci se guardiamo al comportamento tenuto fino a oggi sia dai governanti sia dal clero.

Il silenzio del clero è impressionante. Cominciare a parlare adesso, come abbiamo visto fare con timide allusioni in questi giorni, se non fosse tragicamente doloroso, sarebbe perfino ridicolo, in quanto era tutto prevedibile da almeno 15 anni. La colpa più grave di coloro che hanno responsabilità di governo, ivi inclusa la gerarchia ecclesiastica, è quella di non prevedere le conseguenze delle proprie decisioni e di non fermarsi neanche un attimo a riflettere sul futuro di quei milioni di persone che hanno loro affidato la propria patria, il futuro dei propri figli, i propri beni, la propria storia, la propria religione.

«L’Occidente diventerà il Sud-Oriente. Capirne i processi sarebbe stato lo studio preliminare che i promotori dell’Unione avrebbero dovuto fare. Il fatto però che si sia dato per scontato che l’Occidente europeo, ossia la cultura nordista, avrebbe conquistato e annesso il sud-est, ampliando smisuratamente il suo territorio, il suo mercato, la forza del Continente, questo è il gesto più sconsiderato e sicuramente perdente che i politici-economisti abbiano compiuto. Perché, come è evidente, è il sud-est afro-asiatico che si sta annettendo il nord europeo, non il contrario.
L’Occidente si sofferma spesso a domandarsi come mai si sia estinto l’Antico Egitto, come abbiano potuto sparire gli Etruschi, come abbiano fatto a disintegrarsi di colpo gli Aztechi, i Maya. Domande inutili tanto quanto quelle che fra poco rivolgeranno a se stessi gli storici chiedendosi come ha fatto a sparire di colpo la cultura europea. Non sono le conquiste degli eserciti nemici, perché queste non riescono mai di per sé, neanche con gli stermini di massa, a distruggere una civiltà. È la perdita di senso che la conquista inesorabilmente comporta, a far sparire all’improvviso anche la più forte delle civiltà. È quello che sta succedendo all’Unione Europea.
L’eliminazione delle differenze, con l’omologazione, decisa a tavolino ma di fatto impossibile, di popoli totalmente diversi, sta già portando con rapido vortice al baratro del non-senso e si concluderà con la fine della cultura occidentale nella sua forma autentica - quella europea - e l’installazione di una cultura tribale di 1500 anni fa, quella islamica, che non può cambiare perché è fondata sul Corano, ossia sulle prescrizioni magiche (riprese da quelle dettate da Mosè nei primi cinque libri dell’Antico Testamento) che si ritrovano più o meno simili nelle tradizioni mitiche di origine di ogni popolo. Gesù aveva cancellato tutte quelle dell’Antico Testamento semplicemente agendo senza tenerne conto. È l’unica maniera intelligente per non discutere all’infinito di cose che i popoli amano conservare, malgrado spesso non le conoscano affatto e comunque non le mettano in atto. Per i musulmani non è così perché la loro cultura è “stare fermi”, o meglio: conquistare e possedere il mondo tenendo ferma la religione.
La fine della cultura europea sarà la fine del Cristianesimo come religione, che si terrà contento delle sue tradizioni e delle sue opere di carità, finalmente libero da quella Figura inspiegabile, tanto facile da predicare ma quasi impossibile da capire e da imitare che è Gesù di Nazaret. Aver ridotto il Cristianesimo alle opere di bene, è l’operazione più banale e più ottusa che la Chiesa odierna abbia compiuto; una operazione che non ha nulla a che fare con la religione, ma che ha così concesso il massimo spazio a una religione che non finge di non essere religione, ma anzi sottolinea il suo essere esclusivamente religione: l’Islamismo». (Dal saggio Contro l’Europa pubblicato nel 1997, qui citato esclusivamente come prova che i pensieri e gli scopi dei politici e dei governanti possono essere facilmente previsti, e soltanto allora combattuti.)

Roma, 28 Luglio 2007

 
  

 


Useless fight

by Ida Magli 
ItalianiLIberi | 2007 July 28th


We undertook to give the best possible information about
this manifestation, but we want also to say with absolute
clarity to our readers, that we are sure it will obtain
nothing. There are so many and obvious reasons.
First of all the choice of Brussels. This means that the
organizers did not understand which is the basic cause,
indeed the only one, of the islamization of Europe.
The EU was made expressly for this purpose: let the
coming-all-over-Muslisms invade the West in the easiest way
possible, occupying 20% of them in Sweden, 15% in
Denmark, 30% in Great Britain and so forth. So it's not hard
to understand: if a territory is wanted to be flooded, first
of all the dams are removed. That's what has been done:
the physical , psychical and cultural dams were removed,
erasing the borders through the states both for the people
and the goods, erasing the monetary differences, choosing
two official languages, english and french, the ones most
known by the immigrates coming from Africa and Asia, almost
all obviously muslims.
The so called "nationalism" was condemned like a serious
moral and political sin, with the aim to steal to western
peoples, creators of the national states, the only passion
which could push them to defend from the invasion: the
Fatherland. The violence used by the governors to force
their own subjects to this behavior has been described, on
one hand, like a virtue of solidarity and duty towards the
poors, on the other, carelesses about the contradiction,
like a system to increase the european patrimony of money,
market, competitiveness and low job-force, claiming like
an absolute Divinity the freedom of the exchanges, of the
mixtures, of the "integrations".
This is the only, true motivation of that artifact called
EU. To steal to Europeans the real feel of the property,
the perception about the right of possessing something,
starting from the same territory where they live and for
which they have fought and died so many times; consequently
is builded a perception of not possessing national
institutions, neither currency, or banks, or governors,
or history, or own religion, to accustom the people to
consider belonging to strangers all that was thinked
"European", including obviously the right, the habits, the
values, the religion.
If we do not become convinced about all this and about the
necessity of each single State of taking immediately all the
indispensable decisions to safeguard its own survival as
a free nation, as a named territory belonging to its own
citizens who made its history, its beauty, its language, its
religious tradition, any kind of protest against Brussels
is useless, even if worthy of the maximum respect. Moreover
the States included in the EU are very different one from
another, and so the needs of a state are different from
the need of another one. Italy, just for its geographic
conformation, its linguistical (the Church seems to
have forgotten that "Latin" was made by Romans), artistic and
scientific history, for its excessive demographic density
and the brittleness of its territory, needs since today
to refuse the "Schengen Pact", closing all its borders and
telling loud to those people who are going to come in Italy
that will not admitted anybody more in. Moreover Italy is
also the seat of Vatican City and of the Pope (the chief
of the Catholic Church). This means that the next battle
against Islam, will see Italy in the front line if she do
not declared itself submitted to Islam will and betrayer
of the Christ before it all happens; and this we must
understand, also looking at the beahvior held by both the
governors and the clergy.
The silence of clergy is really impressive: to start speaking
now, July 28th, as we have seen on some newspaper, would be
ridiculous if only it was not so tragically painful.
Painful beacause it was all expectable easily since 15 years
at least. The most serious and absolutely unforgivable
blame of those persons who has responsabilities of government,
including the same clergy, is to be not able in
previewing the consequences of their own decisions and also
the incapacity of thinking about the future of those citizens
who entrusted them their own Country, the future of their sons,
their own history, their own religion. Those persons lack
the also minimal ability of thinking and are completely
unworthy of the name of "governor".

"The West will become the South-East. To understand the
processes of this becoming would have been the preliminary
study that the supporters of the EU would have had to do.
The fact that the European West, or better the northern
culture, would have surely conquered the Southern-East,
widening its territory, its market an the force of the
Continent was an inconsiderate and surely losing idea feeded
by the politics-economists. Because, as it's obvious, is the
Afro-Asian South-East that annexed the European North and
not the contrary.
The West is often stopped to wonder why the Ancien Egypt
disappeared, why disappeard the Etruscans or the Aztecs
and the Mayans.
These are all useless questions like those which soon the
historians will asking about the sudden vanishing of the
European culture.
They was not the conquests of the enemy armies,
because these never succeed in destroyin a civilization,
not even with mas exterminations. It was the lost of meaning
caused by the conquest like it happened for the Roman Empire
when there came the Christianity also with no weapons. And
now it's happening with the EU. The elimination of differences
by the homologation of people so deeply various, will push
with a quick twist to the abyss of the "no-meaning", and to
the end of the western culture in its original shape - the
european one - with the creation of an 1500 years old
tribal and islamic culture. It will be the end of
Christianity religion, happy itself for its charity activities
and finally free from that inexplicable and so difficult
to imitate Figure which is just Jesus of Nazareth.
The modern Churh reduced the Christianity at the charity
activities, and it is the most banal and the less
religious choice, but above all it envolved a great freedom
of acting to a religion which does not cheat about the
meaning of not being a religion: Islamism.

(This page is taken from a 1997 test, titled "Against the
Europe" just to show how easily could be previewed the
thoughts and the scopes of the governors).



 
 
  

Stop all'islamizzazione dell'Europa

 "Bruxelles demo 2007. I popoli europei dicono "BASTA!"; "NO ALLA SHARIA NELL'UE!" Unitevi a noi. Tutte le nazioni europee devono essere rappresentate!

SE AMATE LA LIBERTA',

SE AMATE  IL VOSTRO PAESE,

INTERVENITE!

Manifestazione organizzata da:
SIAD (Danimarca) sioe@siad.dk

NO SHARIA HERE (Inghilterra) sioe.nsh@btinternet.com

Siamo in contatto con Akte-islam in Germania. Stanno organizzando la partecipazione tedesca: http://akte-islam.de/1.html

Invitiamo altri a organizzare gruppi nei propri paesi.

Cerchiamo persone/associazioni di tutti i paesi europei che organizzino la partecipazione dal proprio paese. Abbiamo bisogno di blogger che ci aiutino a diffondere la parola. Dobbiamo darci da fare.

Per domande o coordinamenti fra paesi contattate SIAD o No Sharia Here.

STOP ALL'ISLAMIZZAZIONE DELL'EUROPA: ORIGINI

Stop Islamisation Of Europe (SIOE) è un'alleanza fra popoli in tutta Europa, uniti all'unico scopo di impedire all'Islam di diventare una forza politica dominante sul continente.
E' iniziata con l'unione fra SIAD, un partito politico dedito a fermare l'islamizzazinoe della Danimarca, e un'associazione informale di gente  in Inghilterra la cui chiamata a raccolta è "No Sharia Here", gente che vuole mantenere la legge inglese e fermare l'avanzata strisciante della legge sharia in Inghilterra.

SIOE sta crescendo in Europa amalgamandosi con gruppi affini."
 
www.italianiliberi.it         posta@italianiliberi.it