C’è
qualcuno che dica la verità sul comportamento dei politici nei
riguardi della questione della Val di Susa? No, mille volte no.
Proviamo allora a dirla noi. E’ tanto facile che si riassume in
una sola parola: Europa. Si debbono eliminare i confini fra gli Stati
per realizzare quell’Europa che da anni procura a tutti i popoli
danni e amarezze di ogni genere. E’ per questo, esclusivamente
per questo che è stato progettato il più pazzo tunnel
sotto le Alpi che si potesse immaginare.
La violenza di questa operazione è analoga alla violenza con la
quale l’unione europea, pezzo per pezzo, Trattato per Trattato,
Istituzione per Istituzione, è stata pensata e portata avanti
fino ad oggi. Senza discuterne, senza consultare il parere o la
volontà degli abitanti, e tanto meno dei cittadini, ogni Stato,
ogni Nazione è stata privata della sovranità, della
indipendenza economica, della propria moneta, della propria lingua, dei
propri confini territoriali. Tutto quello che è stato possibile
realizzare “a tavolino” mettendosi d’accordo fra
Governanti e imponendolo ai sudditi, ha trovato la massima
collaborazione nei politici italiani la cui fama di traditori dei
sudditi e di umili servi degli stranieri sussiste da duemila anni senza
tema di smentite. Nulla di più facile, perciò, che
smantellare per prima cosa l’Italia privandola di ciò che
di meglio possedeva per metterlo a disposizione degli
“europei”. Non vi dice nulla, cari Italiani, che
l’inaugurazione della Scala, il teatro d’opera più
famoso del mondo, sia avvenuta con un’opera straniera, con un
direttore straniero? Vogliamo forse, facendo questo rilievo, contestare
Mozart? Sicuramente no. Ma se c’è una cosa che non manca
per l’inaugurazione annuale della Scala è il repertorio di
opere italiane e la grandezza di direttori d’orchestra
italiani…
Una cosa, però, si sta dimostrando non facile per i distruttori
delle Nazioni: eliminare le montagne. E per giunta proprio le montagne
che impediscono di impadronirsi del tutto dell’Italia, la Nazione
che era previsto che dovesse sciogliersi come neve al sole
nell’unione europea e farsi invadere da Nord così come
è invasa da tutti gli altri confini.
E’ questo il motivo per il quale all’improvviso governanti
e politici pieni della più incredibile clemenza verso criminali,
mafiosi, ladri, clandestini, assassini, stupratori, guerriglieri, hanno
alzato alte grida, hanno imbracciato i manganelli, hanno proclamato
“la linea dura” verso i migliori, i più onesti dei
cittadini, i silenziosi abitanti di quelle bellissime valli che sono
soliti guardare alle Alpi come alla propria casa, che rispettano la
montagna come rispettano se stessi. La “linea dura” con la
più stupida, la più falsa delle motivazioni:
l’Italia non può rimanere isolata. Un’affermazione
che, però, nasconde e rivela il vero motivo. L’assillo di
creare vie di comunicazione dipende dall’assillo di dimostrare
l’unità del territorio, cancellando perfino la geografia
dell’Europa, estendendola verso l’Asia e inglobando il
Medio Oriente (non ci deve rientrare perfino Israele, perfino la
Palestina nella folle ossessione dei distruttori
dell’Occidente?). Il commercio non c’entra, la
competitività non c’entra. Sono i prodotti che dobbiamo
coltivare, non le strade più rapide per trasportarli, e noi, gli
Italiani, stentiamo sempre di più a produrre perché non
abbiamo un futuro, perché non ci permettono di credere nel
nostro ingegno.
La questione della Val di Susa, dunque, è una questione
fondamentale per tutti noi. Con l’ambientalismo, ma oltre
all’ambientalismo. La reazione dei politici ne è la prova
più forte: alludere alla presenza di eventuali movimenti
“eversivi” include una minaccia che mai fino ad oggi era
stata sbandierata. Ma noi, gli Italiani che amano l’Italia e la
sua indipendenza, dobbiamo non soltanto far riflettere ma anche far
conoscere il più possibile a coloro che sono stati tenuti
all’oscuro delle istituzioni attuate silenziosamente dai
governanti europei che è già pronta
“l’europolizia” per gli eventuali dissidenti nei
confronti di opere di interesse europeo. Questo significa che, in
teoria, potrebbero giungere in Val di Susa poliziotti tedeschi o
francesi o spagnoli… □
Roma, 8 Dicembre 2005
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