editoriale

Governo - Finanza - Presidenza della Repubblica

di Ida Magli 
ItalianiLiberi | 3 Giugno 2007

  Malgrado non rientri se non marginalmente nell’ambito degli interessi del movimento “Italiani Liberi“, non possiamo fare a meno di commentare in poche righe la questione Visco-Guardia di Finanza. Non si può fare a meno di commentarla soprattutto per il fatto che né i politici né i giornalisti affrontano chiaramente il dato essenziale. Il dato essenziale è presto detto: il Governo ha tolto a Visco una parte dei suoi poteri e ha rimosso il generale Speciale dal comando dell’Arma assegnandogli un altro incarico (in teoria più prestigioso). Perché?
Se avesse ritenuto falsa la denuncia fatta dal Generale, Prodi non avrebbe dovuto toccare per nulla Visco e condannare il Generale in quanto si tratta di un militare. Un militare che mente, e mente accusando un Ministro del Governo in carica di agire in modo da impedire l’accertamento di una forma di corruzione nell’ambito dei politici stessi,  non può certo essere punito semplicemente cambiando di posto. C’è però una inchiesta in corso da parte della Magistratura. Bene: volendo attenersi al rispetto per la Magistratura, dovevano essere sospesi dal proprio incarico tutti i protagonisti, in attesa del risultato dell’inchiesta. D’altra parte la situazione è comunque politicamente gravissima, sia che si appuri che Visco ha davvero premuto per allontanare dalla vicenda Unipol alcuni ufficiali della Guardia di Finanza, sia che viceversa si accerti che il Comandante dell’Arma e altri quattro ufficiali insieme a lui, abbiano mentito accusandolo. In realtà, sarebbe stata necessaria una inchiesta parlamentare su tutta la vicenda a fianco di quella della Magistratura e, lo ripeto, nel frattempo sospendere dal proprio incarico tutti i protagonisti
  Qui si tratta di uno scontro fra poteri di cui, per giunta, il Presidente della Repubblica rifiuta di prendere atto. In definitiva, la famosa divisione dei poteri che, in teoria, dovrebbe garantire secondo la Costituzione la loro libertà, è diventata una specie di “spazio vuoto“ nel quale sprofondano e spariscono le responsabilità. Ma il Presidente della Repubblica è anche il Capo delle Forze armate e qui si tratta proprio del comportamento del Generale che comanda una forza armata come la Guardia di Finanza che ha fra i suoi principali compiti l’accertamento della corruzione e che accusa un membro del Governo. Gli Italiani hanno visto sparire dalla scena politica interi Partiti ad opera della Magistratura coadiuvata dalla Guardia di Finanza e hanno potuto giudicare anche il comportamento non sempre limpido dei Presidenti della Repubblica in quella circostanza. Ma non è stata tanto la corruzione a rimanere loro impressa (una corruzione di cui erano a conoscenza da lungo tempo), quanto l’esibizione di innumerevoli menzogne e di una vigliaccheria quasi impensabile da parte di uomini cui era affidato il destino dell’Italia.
  Della vigliaccheria di Re, di Ministri, di Generali è purtroppo piena la storia italiana, ma è l’unica cosa che gli Italiani non hanno mai dimenticato e che non hanno perdonato. Non la perdoneranno neanche oggi.

Ida Magli

Roma, 3 Giugno 2007

 
  
 
 
  

 

 
 
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