editoriale

La Turchia e le donne

di Ida Magli

ItalianiLiberi | 16/11/2008

  Berlusconi ha affermato pubblicamente che vuole, e che favorirà, l’ingresso della Turchia nell’Unione Europea. Ci sono senza dubbio dei seri motivi di carattere politico dietro a questa opzione che, del resto, è condivisa da molti partiti anche nelle altre nazioni dell’UE. Ma la Turchia significa musulmanesimo, ossia oppressione delle donne. E’ indispensabile a questo punto ricordare a Berlusconi che fin dall’inizio e durante tutto il suo percorso politico sono state in grande maggioranza le donne a sostenere il suo successo e che viceversa adesso saranno le donne ad opporgli il loro deciso rifiuto. Anzi, tanto perché le cose siano chiare, le donne chiedono a tutti i partiti che si presenteranno alle prossime elezioni europee che dichiarino ufficialmente nei loro programmi la propria posizione in merito alla Turchia. Sarà su questa base che le elettrici li voteranno.
In Turchia vivono 70 milioni di musulmani. Laica o non laica che sia la guida politica dello Stato, i 70 milioni di musulmani rimangono tali, ossia rimangono fedeli, come è giusto che sia, alla loro fede religiosa, ossia al Corano. Maometto ha fatto suoi, basandovi il Corano, i primi cinque libri dell’Antico Testamento, ossia la parte più antica e che contiene, con il Deuteronomio e con il Levitico, le leggi fondamentali di comportamento e le prescrizioni ritualistiche sulla contaminazione e sull’impurità. E’ lì, dunque, che si trova quasi tutto l’armamentario contro le donne, quello che Gesù ha spazzato via con un colpo solo nel momento in cui ha affermato che nulla di ciò che viene dall’esterno e nulla di ciò che non dipende dalla volontà dell’uomo lo può contaminare. Cadono con ciò tutti i tabù che impediscono il contatto con persone e oggetti impuri, e per prime, dunque, le donne. Ma il concetto di “impurità” è talmente vasto che è impossibile accennarvi qui se non per far comprendere che implica in pratica tutta una forma mentis, sia per chi ne è il soggetto agente che per chi ne è l’oggetto. Essere considerati impuri, sentirsi impuri, credersi impuri: qualcuno sa immaginare che cosa significhi, sa valutarne in qualche modo l’ingiustizia? E’ questa la rivoluzione di Gesù, l’abisso scavato fra antico e nuovo Testamento. E’ una nuova visione del mondo, inconcepibile in Oriente, che mette la “persona” al centro di qualsiasi azione e che, proprio per questo, abolisce le differenze: ogni Uomo è Persona. La Donna è Persona.
Nessuno pensi, in buona o in cattiva fede, che si tratti di mettere in atto qualche forma di “dialogo”. Ho già detto che si tratta di una forma mentis, di una visione del mondo: come tale può fare proseliti, ma non può cambiare, tanto più che è sostenuta da una fede religiosa in espansione mentre quella occidentale è in decadenza. Le donne debbono per forza difendersi. E difendendo se stesse, proclamare i diritti delle donne ovunque. Non permetteranno che in Europa prendano il comando i musulmani, cosa che invece si prospetta vicinissima dato che nell’UE vigono i dati sulla numerosità delle popolazioni. E per quanto riguarda l’Italia le donne sono pronte a condannarne la politica dissennata che favorisce gli immigrati e concede loro la cittadinanza allo scopo, appunto, di far aumentare la popolazione a livello di potere europeo. In realtà questo significa soltanto far aumentare il potere musulmano, se non oggi, domani. Non lo sanno i nostri governanti che stiamo in rapporto di cinque a uno quanto a prolificità?
L’Africa è quasi tutta musulmana. I politici europei pensano di essere molto abili nel blandirla con strategie “mediterranee”, ma nella tela di ragno che stanno così’vanitosamente tessendo la mosca siamo noi. I governanti musulmani mantengono i popoli nella più assoluta miseria, malgrado possiedano immense ricchezze nel proprio territorio. Così facendo li spingono astutamente ad emigrare in Europa e a colonizzarla. E’ venuta l’ora che siano le donne ad alzare la voce; a condannare l’ipocrisia di facili pietismi e a pretendere una politica che non permetta rapporti con chi non rispetta i diritti umani verso nessuno, ma soprattutto verso le donne e i bambini. Lo ripetiamo: non voteremo nessun partito che favorisca il predominio dell’islamismo in Italia e in Europa.

Ida Magli

Roma, 14 Novembre 2008

 
 
 
 






 
 
 

 

 
 
www.italianiliberi.it  posta@italianiliberi.it