eDITORIALE
Sguardo sull'Europa di Ida Magli ItalianiLiberi | 11.04.2011
Guardiamola,
dunque, quest’Europa! E’ davvero ripugnante. Ripugnante per la sua
vigliaccheria, per la sua infame ipocrisia, per la sua proditoria
aggressione a popoli infinitamente più deboli quali gli Africani, ma
soprattutto per la sua volontà di uccidere i propri cittadini e la loro
civiltà addossando loro anche il costo dell’omicidio.
Che
fine ha fatto l’Unione europea? Si è dissolta. Nessuno delle migliaia
di politici che risiedono a Bruxelles ha neanche ricordato, in questi
giorni di negazione bellica della fondazione “pacifista” dell’EU, di
aver trionfalmente nominato soltanto pochi mesi fa, a
completamento della costituzione-trattato di Lisbona, un ministro degli
Esteri, per giunta britannico a sottolinearne la forza e l’importanza
(la baronessa Ashton) con l’assunzione di ottomila funzionari per
l’apertura di ambasciate in ogni paese del mondo. La politica estera
ogni Stato se la fa per sé.
L’Unione era un bluff e
serviva a rendere l’Europa oggetto passivo della conquista islamica, in
base alle leggi e normative appositamente predisposte: eliminazione dei
confini e dei controlli doganali per le persone e per le merci;
rigorosissima protezione degli stranieri contro gli interessi, di
qualsiasi genere, degli abitanti; mandato di arresto europeo per
“reati” inesistenti come il razzismo, ma inventati anche questi per
difendere gli stranieri e severamente perseguiti tramite la Lega
Antidiffamazione e le sue diramazioni. Tutte cose che ormai sappiamo a
memoria e che, se stupiscono, è perché non si riusciva a credere fino
in fondo che i governanti d’Europa avessero davvero come unico scopo,
nel costruire l’Unione, la distruzione dei propri Stati, insieme
alla morte culturale e fisica dei loro Popoli.
Adesso ne
abbiamo delle prove talmente evidenti che è impossibile sbagliarsi. La
Francia ha aggredito la Libia e la Costa d’Avorio, mandando in frantumi
perfino il tabù della parola “guerra”, senza neanche consultarsi con i
tanto amati “fratelli” europei. Ma nessuno creda che i politici non
conoscessero bene i motivi che hanno preparato e scatenato l’attacco:
le pseudo ribellioni praticamente contemporanee di tutti gli Stati nord
africani sono state istigate e finanziate dagli Stati Uniti per avere
un’ apparenza di giustificazione “democratica” nel mettervi i piedi,
collocarvi governi di suo gusto, e non andarsene più. E’ una
vecchia e consolidata strategia americana quella di provocare guerre
“democratiche” e non vincerle mai del tutto. Servono esclusivamente per
potervi rimanere e occupare per sempre il suolo straniero.
Perdite di vite? Enormi spese militari? Immagine negativa? Ma certo.
Queste sono tutte cose che pagano i sudditi, quelli americani e quelli
dei paesi associati alle sue imprese; per l’America quello che conta è
essere presente per omologare a se stessa a poco a poco tutti i popoli,
oltre ovviamente ad impadronirsi del loro petrolio o delle loro
miniere. La conseguenza inevitabile, però, per gli Stati europei
che le si affiancano, è il travaso in Europa delle popolazioni
africane. Neanche se supponessimo di essere governati da totali idioti,
potremmo credere che non avessero messo nel conto che, bombardandoli a
casa loro, sarebbero scappati da noi. Anzi, dato che radunare i soldi
per il viaggio richiede una lunga preparazione, gli è stato soltanto
offerto il momento e l’occasione propizia.
Quello che sta
succedendo nella gestione degli immigrati tunisini fra Italia e Francia
rappresenta soltanto una piccolissima prova della macroscopica
menzogna con la quale è stata costruita l’Unione europea: siamo
uguali, siamo fratelli, abbiamo la stessa patria, la stessa
cittadinanza, lo stesso territorio, la stessa moneta, ci vogliamo tanto
bene, non ci faremo mai più la guerra. Ce la faremo, invece (questa è
una facile previsione), ma costituirà soltanto l’ultima fase della
nostra agonia. Lo scopo sarà stato raggiunto: distruggere l’Europa
della civiltà, della scienza, della filosofia, dell’arte, del
cristianesimo, del diritto, della bellezza, e mettere al suo posto
l’Europa degli Africani, ossia di chi non ha mai prodotto “pensiero” e
che quindi non sarà di nessun ostacolo a coloro che stanno appunto, in
silenzio, aspettando di veder passare lungo il fiume il cadavere
europeo: la Russia e la Cina. Sarà un grave indebolimento anche per
l’America, questo è certo. Anche gli Americani, infatti, non sanno
“pensare”: sono stati quasi soltanto gli immigrati dall’Europa -
Tedeschi, Francesi, Italiani - a dare il massimo contributo alla
produzione intellettuale americana. Cosa di meglio, però, possono
sperare popoli che sanno pensare quali i Russi e i Cinesi?
Ida Magli Roma, 11 aprile 2011
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