eDITORIALE
L'Europa adora tutti gli dei. Tranne il nostro di Ida Magli Il Giornale | 21.12.2010
La
Commissione europea ha stampato più di tre milioni di copie di un
“diario” in ognuna delle lingue dei paesi dell’Unione, da distribuire
nelle scuole secondarie come un gradito regalo agli alunni,
accompagnato da numerose pagine dedicate a far conoscere ed apprezzare
le meravigliose virtù dell’Europa unita. Inutile aggiungere che si
tratta di un costosissimo regalo, fabbricato a spese di tutti noi,
poveri contribuenti, che sicuramente avremmo trovato assurda e
incompatibile con la dignità dei cittadini, se fosse stato uno dei
governi nazionali a deciderla, un’iniziativa pubblicitaria che ricorda
da vicino lo spirito di regalia festiva degli antichi regnanti
borbonici alla ricerca di consenso.
Se passiamo oltre a questo primo sgradevolissimo aspetto, però, ci
troviamo di fronte ad un abuso che è già stato molto criticato
all’arrivo nelle scuole inglesi delle prime trecentomila copie del
diario. Manca, infatti, nel giorno del 25 dicembre, la festività del
Natale. Il foglio bianco è riempito da una banalissima frase
sull’affetto degli amici, tanto che non si riesce a capire come mai si
tratti di un giorno di vacanza. Dunque la festa cristiana della nascita
di Gesù è stata cancellata. Le feste delle altre religioni di minoranza
in Europa però ci sono: ebraiche, musulmane, sikh, hindu. A chi ha
chiesto spiegazioni, naturalmente è stato detto che non si voleva
offendere la sensibilità di nessuno e che, anzi, la prossima volta le
feste religiose saranno cancellate del tutto così da non suscitare
critiche.
Prescindiamo dal “diario” in sé: quello che dobbiamo guardare in faccia
è la volontà dei governanti dell’Europa di “educare” i nostri figli, e
di educarli in base ai precisi precetti della mondializzazione, di cui
l’Unione europea è il più pregiato anticipo. Le religioni devono
entrare a far parte, ammesso che le si voglia far sopravvivere, nella
dimensione della vita privata; una vita privata che è ridotta, in
pratica, alla sfera del singolo individuo dato che i legami della
famiglia, della comunità, della nazione, si scioglieranno
nell’indistinta fratellanza universale. Il messaggio che giunge
chiaramente dall’abolizione del Natale è senza equivoci in quanto è
proprio il Natale la festa che racchiude e rappresenta da oltre due
millenni, oltre alla nascita di colui che per i cristiani è il
Salvatore, la dolcezza e la speranza dell’amore familiare, il rispetto
e la tenerezza per chi nasce, la gioia e la ricchezza della maternità
anche nel buio, nel freddo, nella povertà che accompagnano sempre,
anche quando è ricco, la vita dell’uomo.
Non facciamoci illusioni: è la dottrina della massoneria mondialista
che governa a Bruxelles quella che viene imposta ormai sfacciatamente.
L’Unione europea è stata fatta; il trattato di Lisbona è stato firmato,
con la sua programmatica esclusione delle radici religiose della
civiltà europea. Non hanno più nulla da temere. Non c’è che da
preparare i giovani europei all’aridità affettiva, alla separazione e
alla dimenticanza della storia passata. Storia che deve essere prima di
tutto e soprattutto depurata dalla devozione cattolica di cui è piena:
quella religiosa, ma anche quella artistica in tutti i campi: Dante e
Petrarca tanto quanto Palestrina, Monteverdi, Della Robbia, Mantegna,
Raffaello… nell’arte ci avevano già provato con il lancio
dell’astrattismo, della a-figuratività. Non ci erano riusciti. Adesso,
però, i loro strumenti sono fortissimi perchè non hanno più bisogno di
nascondersi nelle “mode” stilistiche: possiedono il Potere, quello
vero, quello di governo. Non conosciamo i nomi di coloro che hanno
preparato il diario, ma sappiamo con sicurezza una cosa: che se ne
siamo venuti a conoscenza soltanto oggi, in cui non è più possibile
fermarlo, è perché c’è stata la connivenza di tutti i parlamentari
europei, di tutte le Commissioni, incluse quelle di bilancio che hanno
stanziato il denaro occorrente, di tutti gli Osservatori in Europa
delle Chiese Cristiane e di quella Cattolica in particolare. L’Unione
europea lavora alla distruzione dei popoli. Sradicarli dalla religione
è il mezzo più efficace.
Ida Magli Roma, 20/12/2010
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