editoriale
Commento al discorso del Presidente dell'Iran
di Ida Magli ItalianiLiberi | 30/04/2009
Il
Presidente dell’Iran, Mahmud Ahmadinejad, ha attirato recentemente
l’attenzione del mondo pronunciando un importante discorso alla
Conferenza dell’ONU sul razzismo, tenutasi a Ginevra il 20 Aprile
scorso (denominata Durban II). Noi riproduciamo qui sotto il testo
integrale così come l’abbiamo ricevuto, anche se ci dispiace non poter
garantire la fedeltà della traduzione in quanto manca il nome del
traduttore. Si tratta di un discorso molto interessante, sia per
comprendere alcuni punti di vista di carattere religioso nei confronti
dell’Occidente, sia per poter valutare in modo documentato la cattiva
fede dei nostri mezzi d’informazione, i quali si sono lanciati in una
critica totale, perfino equiparando Ahmadinejad a Hitler, senza
riportarne però neanche una frase. In realtà, l’uso del concetto di
“razzismo”, indotto dall’Occidente, non è utile oggi a nessuno in
quanto nasconde il problema vero che è quello della distinzione fra le
Nazioni e gli Stati, fra popoli e culture diverse, e Ahmadinegjad se ne
serve, come fanno i governanti d’Occidente, per spingere alla riforma
delle istituzioni di governo mondiale, non per abolirle. Per quanto
riguarda una tale riforma, non si può certo dargli torto:
nessun’istituzione nella quale siano presenti degli Stati che hanno
diritto di veto può essere “giusta”. E' l’esistenza di queste
istituzioni che va messa in discussione: il diritto di veto segnala che
esistono Stati o Governi più potenti di altri, o che pretendono di
esserlo. Questa è, però una realtà che non ci si può illudere di
cancellare e sarebbe molto più utile rendersene conto, rinunciando al
governo mondiale e cercando gli accordi indispensabili di volta in
volta, piuttosto che aspettare che altri Stati o altri Governi
impongano la loro forza e prendano il posto di quelli oggi in declino. Un
altro aspetto molto interessante del suo discorso è il riferimento a
Dio e alla spiritualità che ne deriva, una spiritualità che nelle sue
parole appare molto influenzata dal Dio di Gesù di Nazaret più che da
quello dell’Antico Testamento e del Corano. Anche su questo tema, non
si può dare torto ad Ahmadinegjad: l’Occidente odierno mostra una
faccia in concreto quasi del tutto priva di spiritualità, malgrado
l’ostentato rispetto per le religioni e per i “poveri”, immigrati o
meno; anche quando ci si riferisce agli Ebrei, lo si fa in funzione
dell’antisemitismo, in ricordo dell’Olocausto o in difesa di Israele,
certamente non per motivi religiosi. Noi, però - gli Italiani - non
abbiamo la possibilità di portare in posizioni più equilibrate (o
meglio più sincere) il nostro rapporto con il Medio Oriente. Non c’è
permesso capire quasi nulla di quello che avviene perché la politica
dei nostri governanti, così come l’informazione, è dominata dagli
interessi dell’Unione Europea e di conseguenza da quelli
ebraico-americani. E' un fatto che si vede chiaramente dalla
preparazione alle prossime elezioni: non una sola parola viene detta
riguardo ai problemi dell’Europa. Ci si accapiglia, in modo indecoroso,
sulla presenza delle belle donne o di nomi noti nelle liste, contando
sulla loro funzione di “esca” per i voti in quanto non hanno nessun
altro compito. Il Parlamento Europeo serve esclusivamente a collocare i
propri adepti nelle ricche poltrone di Strasburgo rafforzando il
partito in patria, e ad ingannare i cittadini sull’esistenza politica
dell’Europa. Forse converrà ripetere per coloro che non lo sapessero
che il nome di “Parlamento” è un orribile bluff in quanto quello
europeo è un organismo che non può emanare leggi e che non governa.
Quelli che governano sono la Commissione, il Consiglio e la Banca
Centrale, e lì non arrivano Veline.
Ida Magli Roma, 30 Aprile 2009 _______________________________ Testo
del discorso pronunciato dal presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad
alla conferenza sul razzismo della Durban Review, tenutasi il 20 aprile
a Ginevra.
Signor
Presidente, onorevole segretario generale delle Nazioni Unite,
onorevole Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani,
signore e signori.
Ci siamo riuniti a seguito della conferenza
di Durban contro il razzismo e la discriminazione razziale per cercare
di agire concretamente in nome della nostra causa, che è sacra e
umanitaria.
Nel corso degli ultimi secoli l'umanità ha
attraversato grandi dolori e grandi sofferenze. Durante il Medio Evo,
pensatori e scienziati sono stati mandati a morte. A quell'epoca è
seguita l'era della schiavitù e della tratta. Persone innocenti sono
state prese prigioniere a milioni, separate dalle loro famiglie e dai
loro cari e deportati in Europa ed in America nelle peggiori condizioni
di vita che si possano immaginare. Un periodo oscuro, cui non furono
ignote le occupazioni, i saccheggi ed i massacri di persone innocenti.
Sono
passati molti anni prima che le nazioni insorgessero e combattessero
per la loro libertà e per la loro autodeterminazione: hanno pagato un
prezzo molto alto nel farlo. Milioni di persone hanno perso la vita per
cacciare le potenze occupanti e per stabilire governi indipendenti e
nazionali. Tuttavia non trascorse molto tempo prima che le potenze
rapaci imponessero due guerre all'Europa, due guerre che hanno afflitto
anche parte dell'Asia e dell'Africa. Queste guerre terribili sono
costate la vita a cento milioni di persone ed hanno lasciato il
retaggio di devastazioni imponenti. Il fare tesoro della lezione
impartita dalle occupazioni, dagli orrori e dai crimini di quelle
guerre avrebbe senz'altro rappresentato una luce di speranza per le
epoche a venire.
Ma le potenze vincitrici si sono autonominate
conquistatrici del mondo, ignorando o minacciando i diritti delle altre
nazioni con l'imposizione di leggi ed accordi internazionali oppressivi.
Signore
e signori, prendiamo un momento in esame il Consiglio di Sicurezza
delle Nazioni Unite, che è uno dei retaggi della prima e della seconda
guerra mondiale. Quale logica regola un organismo i cui partecipanti
hanno diritto al veto incrociato? Una logica simile come può non
confliggere con i valori spirituali o umanitari? Non contrasta con i
principi accettati di giustizia, uguaglianza davanti alla legge, amore
e dignità umana? Non rappresenta una discriminazione, un'ingiustizia,
una violazione ai diritti umani, un'umiliazione che colpisce la
maggioranza delle nazionalità e dei paesi sovrani?
Per quanto
riguarda la salvaguardia della pace e della sicurezza internazionali,
il Consiglio di Sicurezza è l'organo decisionale più importante del
mondo. Come possiamo aspettarci una giustizia ed una pace effettive,
quando di fatto le discriminazioni sono legalizzate e gli stessi organi
legislativi sono in preda alla coercizione e alla forza, piuttosto che
avere come guida la giustizia e i diritti?
La coercizione e
l'arroganza sono all'orgine dell'oppressione e della guerra. Anche se
oggi molti sostenitori di fatto del razzismo condannano con parole e
slogan la discriminazione razziale, un gruppo ristretto di potenze può
ancora decidere per tutte le altre nazioni tenendo conto dei propri
interessi ed a propria discrezione, e può facilmente violare tutte le
leggi e tutti i valori umani, cosa già verificatasi.
Dopo la
seconda guerra mondiale si è fatto ricorso all'aggressione militare per
privare un popolo intero della propria terra, col pretesto delle
sofferenze patite dagli ebrei, e sono stati inviati migranti
dall'Europa, dagli Stati Uniti e da altre parti del mondo al fine di
istituire un governo assolutamente razzista nella Palestina occupata.
In concreto, nel tentativo di porre rimedio alle conseguenze del
razzismo in Europa, si è aiutata la costruzione in Palestina della più
crudele, repressiva e razzista forma di governo.
Il consiglio di
Sicurezza ha contribuito a consolidare il regime di occupazione e lo ha
sostenuto per sessant'anni, consentendo agli occupanti di commettere
ogni sorta di atrocità. Ancora più deplorevole è il fatto che molti
governi occidentali e quello degli Stati Uniti si siano impegnati a
difendere questi razzisti intenti a perpetrare un genocidio, mentre le
coscienze risvegliate e le menti più libere del mondo condannano
l'aggressione, le brutalità ed i bombardamenti contro i civili
perpetrati a Gaza. I sostenitori di Israele, a fronte di questi
crimini, o approvano o tacciono. Cari amici, illustri delegati,
signore e signori. Quali sono le cause prime delle guerre statunitensi
contro l'Iraq, o dell'invasione dell'Afghanistan? Quali motivazioni
hanno sostenuto l'invasione dell'Iraq, se non l'arroganza del governo
statunitense, le crescenti pressioni esercitate dai ricchi e dai
potenti per espandere la propria sfera di influenza per perseguire gli
interessi di gigantesche aziende produttrici di armi a scapito di una
nobile cultura con migliaia di anni di storia alle spalle, la volontà
di eliminare tutte le minacce, potenziali o pratiche che fossero, dei
paesi arabi contro il regime sionista, e quella di controllare e
saccheggiare le risorse energetiche del popolo iracheno?
Per
quale motivo quasi un milione di persone sono state uccise o ferite, ed
altri milioni sono state strappate alla loro terra? Per quale motivo il
popolo iracheno ha avuto danni per centinaia di miliardi di dollari? E
perché il popolo americano è stato tassato per miliardi come risultato
di queste azioni militari? L'aggressione all'Iraq non è stata forse
progettata dai sionisti e dai loro uomini nel governo statunitense di
allora, insieme ai paesi produttori di armi e ai detentori delle
ricchezze? L'invasione dell'Afghanistan ha forse riportato la pace, la
sicurezza e la prosperità economica nel paese?
Gli Stati Uniti e
i loro alleati non si sono limitati a fallire, nel loro intento di
limitare la produzione di stupefacenti in Afghanistan; negli anni della
loro presenza in Afghanistan le colture si sono perfino moltiplicate.
La questione essenziale è: quali sono le responsabilità e le colpe del
governo statunitense che decise l'invasione, e dei suoi alleati?
[Gli
statunitensi ed i loro alleati] rappresentano forse tutti i paesi del
mondo? Hanno ricevuto un mandato? Sono stati autorizzati dai popoli del
mondo ad intromettersi ovunque, ed in modo particolare nella nostra
regione? Questi comportamenti non sono forse un chiaro esempio di
egocentrismo, di razzismo, di discriminazione, di prevaricazione nei
confronti della dignità e dell'indipendenza delle nazioni? Signore e
signori, chi è responsabile per la crisi economica mondiale attualmente
in atto? Da dov'è cominciata la crisi? Dall'Africa, dall'Asia o dagli
Stati Uniti, paese dal quale si è diffusa in Europa e nei paesi alleati?
Per
molto tempo il loro potere politico ha imposto all'economia
internazionale regolamentazioni economiche inique. Hanno imposto un
sistema finanziario e monetario privo di autentici meccanismi di
supervisione internazionali a nazioni e governanti che non avevano
alcun ruolo nelle campagne o nelle politiche repressive. Non
permettevano neppure ai loro cittadini di supervisionare o controllare
le politiche finanziarie messe in atto. Hanno introdotto una quantità
di leggi e di regolamenti contrari a tutti i valori morali, al solo
scopo di proteggere gli interessi dei detentori di ricchezze e di
potere.
Gli Stati Uniti, inoltre, hanno imposto una visione
dell'economia di mercato e della concorrenza che negava molte
opportunità economiche cui invece sarebbe giusto accedessero anche gli
altri paesi del mondo. Hanno scaricato i loro problemi sugli altri,
mentre l'ondata della crisi imperversava infliggendo alla loro economia
migliaia di miliardi di dollari di perdite. In questi stessi giorni,
stanno iniettando centinaia di miliardi di dollari di denaro liquido
preso dalle tasche dei loro cittadini e da quelli di altre nazioni in
banche, compagnie ed istituzioni finanziarie sulla via del fallimento,
complicando ulteriorimente la situazione per la loro economia e per il
loro popolo. Stanno semplicemente pensando a come mantenere il loro
potere e la loro ricchezza. Non potrebbe importargliene meno dei popoli
del mondo; non si interessano neppure del loro.
Signor
Presidente, signore e signori, l'origine del razzismo sta nell'ignorare
che l'essenza dell'esistenza umana è data dal fatto che l'uomo è la
creatura prediletta di Dio. Il razzismo è anche il risultato
dell'allontanamento dall'autentico percorso della vita umana e dagli
obblighi che, nel mondo creato, spettano al genere umano; un
allontanamento che impedisce una consapevole devozione verso Dio
rendendo incapaci di pensare al significato profondo della vita o al
percorso verso la perfezione che sono i principali testimoni della
presenza divina, e di valori immanenti che hanno ristretto l'orizzonte
delle prospettive umane ad interessi effimeri e limitati, divenuti
l'unico campo di azione. Ecco perché il potere del Male ha preso forma
ed ha esteso il suo dominio, togliendo a tutti la possibilità di
accedere ad opportunità di sviluppo eque e giuste.
Il risultato
di tutto questo è stato lo scatenarsi di un razzismo che rappresenta
ora una serissima minaccia per la pace tra le nazioni e che ha
disseminato di ostacoli ovunque, nel mondo, il cammino verso la
costruzione di una convivenza pacifica. Senza dubbio il razzismo
simboleggia un'ignoranza profondamente radicata nella storia ed è segno
indubitabile di frustrazione nello sviluppo della società umana.
Per
questo è importantissimo identificare le manifestazioni del razzismo
nelle situazioni o nelle società afflitte dall'ignoranza deliberata o
dalla mancanza di conoscenza. Questa crescente consapevolezza generale,
insieme alla comprensione del significato profondo dell'esistenza
umana, è il principale strumento per combattere le manifestazioni
razziste, e testimonia sia la centralità del genere umano nel creato,
sia il fatto che la soluzione del problema del razzismo passa dalla
riscoperta dei valori morali e spirituali ed in definitiva dalla
propensione alla devozione verso un Dio onnipotente.
La comunità
internazionale deve cominciare a muoversi collettivamente per stimolare
questa consapevolezza nelle società più depresse, laddove l'ignoranza
data dal razzismo ancora prevale, in modo da fermare la diffusione di
questo malevolo contagio. Cari amici, il razzismo che la comunità
universale si trova ad affrontare oggi sta offuscando, in questo inizio
del terzo millennio, l'immagine dell'umanità.
Il sionismo
mondiale impersona un tipo di razzismo che falsamente si richiama alla
religione, e che abusa dei sentimenti religiosi per mascherare il
proprio odioso ed orribile volto. E' molto importante dunque mettere in
luce gli obiettivi politici di alcune tra le potenze mondiali e di
coloro che controllano enormi ricchezze ed enormi interessi in tutto il
mondo. Costoro mobilitano tutte le loro risorse, la loro influenza
economica e politica e tutti i media del mondo per sostenere, invano,
il regime sionista e per diminuirne in piena malafede l'indegnità e la
vergogna.
Qui non si tratta di una semplice questione di
ignoranza, e questo brutto modo di agire non può essere contrastato
semplicemente con l'azione dei consolati. Occorre fare sforzi concreti
perché gli abusi dei sionisti e dei loro sostenitori politici ed
internazionali arrivino alla fine, nel rispetto della volontà e delle
aspirazioni dei popoli. I governi devono ricevere incoraggiamento e
sostegno nella loro lotta vòlta a stadicare questo razzismo barbaro ed
a promuovere una riforma globale nei meccanismi che regolano le
relazioni internazionali.
Non c'è dubbio che tutti voialtri
siate consapevoli delle cospirazioni intessute da alcune potenze e
dalle conventicole sioniste contro i traguardi e contro gli obiettivi
di questa conferenza. Purtroppo esistono una vasta opera letteraria e
molte prese di posizione in sostegno dei sionisti e dei loro crimini.
Ed è vostro compito, onorevoli rappresentanti delle nazioni, svelare
queste macchinazioni che vanno contro ogni valore ed ogni principio
umano.
Deve essere chiaro che boicottare quest'assemblea, che ha
un'enorme importanza internazionale, significa sostenere nei fatti
questo palese esempio di razzismo. Difendere i diritti umani significa
innanzitutto difendere il diritto di tutti i popoli di partecipare alla
pari in tutti i processi decisionali internazionali di una qualche
importanza, senza subire l'influenza di questa o di quella potenza
mondiale.
In secondo luogo, è necessario ripensare le
organizzazioni internazionali esistenti ed i regolamenti che le fanno
funzionare. Questa conferenza è una specie di esperimento e l'opinione
pubblica mondiale di oggi e di domani trarrà precise conclusioni sulle
nostre decisioni e sulle nostre azioni. Signor Presidente, signore e
signori, il mondo sta attraversando mutamenti rapidi ed epocali. Le
relazioni di potere sono diventate deboli e fragili. Possiamo sentire
scricchiolare i pilastri del sistema mondiale. Le istituzioni politiche
ed economiche più importanti sono sull'orlo del collasso. Si sta
avvicinando una crisi mondiale per la politica e per la sicurezza. Il
peggiorare della crisi economica mondiale, per la quale non si
intravedono prospettive di miglioramento, dimostra la montante ondata
di cambiamenti globali di portata molto ampia. Ho spesso sottolineato
l'importanza di correggere la rotta sulla quale il mondo viene a
tutt'oggi mantenuto ed ho anche messo in guardia sulle conseguenze che
qualunque ritardo nell'affrontare questo compito di fondamentale
responsabilità potrebbe portare con sé.
Oggi, in questa preziosa
occasione, vorrei ribadire a tutti i leader politici, a tutti i
pensatori e a tutti i popoli del mondo rappresentati in questo
incontro, a tutti coloro che desiderano la pace e la prosperità
economica che le politiche economiche mondiali basate sull'ingiustizia
sono giunte alla fine del loro cammino. Lo stallo cui si è giunti era
inevitabile, a causa della logica vessatoria che sta alla base di
queste politiche. Alla base del controllo condiviso degli affari
mondiali ci sono invece aspirazioni nobili, incentrate sugli esseri
umani e sul primato d'Iddio Onnipotente, che rendono vano ogni politica
ed ogni piano che vada contro la volontà vera dei popoli. La vittoria
del giusto sull'ingiusto e l'instaurazione di un sistema globale basato
sulla giustizia costituisce la promessa d'Iddio Onnipotente e dei suoi
profeti, ed ha rappresentato un obiettivo comune per tutti gli esseri
umani nelle diverse società e nelle diverse generazioni che si sono
succedute nella storia. La realizzazione di un futuro come questo
dipende dalla consapevolezza della creazione e dalla fede dei credenti.
La
costruzione di una società globale rappresenta infatti il
raggiungimento di un nobile obiettivo, rappresentato dall'instaurazione
di un sistema comune globale che dovrà funzionare con la partecipazione
di tutti i popoli del mondo ai processi decisionali più importanti; la
costruzione di una società globale è anche la radice stessa di questo
sublime obiettivo.
Le competenze scientifiche e tecniche e le
tecnologie di comunicazione hanno prodotto una capacità di comprensione
comune e diffusa ovunque nella società mondiale, ed hanno anche fornito
il terreno necessario all'edificazione di un sistema comune. Adesso
tocca agli intellettuali, ai pensatori ed ai politici del mondo farsi
carico delle proprie responsabilità storiche, credendo fermamente nella
base di cui dispongono. Voglio anche porre l'accento sul fatto che
il liberalismo occidentale ed il capitalismo sono arrivati alla fine,
perché non sono riusciti a percepire la vera essenza del mondo e degli
esseri umani.
Hanno imposto i loro obiettivi e le loro direttive
agli esseri umani. Non esiste in essi alcun riguardo per i valori umani
e per quelli divini, per la giustizia, la libertà, l'amore e la
fratellanza; hanno basato la vita sulla competizione estrema, ponendo
avanti a tutto gli interessi materiali individuali e di gruppo.
Adesso
dobbiamo fare tesoro del passato sforzandoci tutti insieme di
affrontare le sfide del presente, e a questo proposito, in conclusione,
vorrei guidare la vostra gentile attenzione su due questioni importanti.
In
primo luogo, è assolutamente possibile cambiare in meglio la situazione
mondiale presente. Sarà possibile farlo soltanto attraverso la
cooperazione di tutti i paesi, che permetterà di ottenere il meglio
dalle competenze e dalle risorse esistenti. Partecipo a questa
conferenza perché sono convinto dell'importanza delle questioni
affrontate, del fatto che è nostra comune responsabilità difendere i
diritti dei popoli a fronte del sinistro fenomeno del razzismo, e
perché è importante che io stia con voi, i responsabili del mondo.
In
secondo luogo, tenendo conto dell'inefficienza del sistema politico,
economico e di sicurezza internazionale, è necessario non perdere di
vista i valori divini ed umani, facendo costante riferimento ad
un'autentica definizione di essere umano basata sulla giustizia e sul
rispetto dei diritti di tutti i popoli in ogni parte del mondo e
riconoscendo gli errori commessi in passato da chi controllava il
pianeta. Occorre intraprendere azioni comuni per la riforma dei sistemi
esistenti.
Sotto questo aspetto è fondamentale riformare
rapidamente il funzionamento del Consiglio di Sicurezza, eliminando
l'istituto discriminatorio rappresentato dal diritto di veto, e
cambiare il sistema finanziario e monetario mondiale.
E' evidente che il non comprendere quanto questi cambiamenti siano urgenti significherà affrontare ritardi a caro prezzo.
Cari
amici, fate attenzione al fatto che muoversi in direzione favorevole
alla giustizia e alla dignità umane è come seguire la corrente rapida
di un fiume. Non dimentichiamo l'essenza dell'amore e degli affetti. La
prospettiva del futuro promesso all'umanità rapprsenta una grande
risorsa che può tenerci uniti nella costruzione di un mondo nuovo.
Per
fare del mondo un posto migliore, pieno di amore e di benedizioni, un
mondo privo di povertà e di odio, che raccolga la crescenti benedizioni
d'Iddio Onnipotente e la retta gestione operata da esseri umani nella
loro completezza, stringiamoci tutti le mani, per l'amicizia e per la
costruzione di un mondo nuovo.
La ringrazio signor Presidente,
ringrazio il Segretario Generale e tutti i signori partecipanti per
aver avuto la pazienza di starmi ad ascoltare. Molte grazie.
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