EDITORIALE
Verso la fine della battaglia? di Ida Magli Italiani Liberi | 27/10/2009
L’Ufficio
del Presidente Klaus ha risposto alla lettera-appello degli Italiani
Liberi, tramite la Redazione Esteri del quotidiano “Il Giornale”, con
una lettera gentilissima (che pubblichiamo a fianco) e che, nella sua
brevità, ci rivela una cosa importantissima, di cui nessuno ci aveva
informato: “A Klaus giungono moltissime lettere ed e mail da tutti i paesi d’Europa” per incitarlo a non firmare.
La
strategia di non far sapere ai cittadini nulla di quanto riguarda
l’Unione Europea, salvo le preordinate acclamazioni e le lodi
entusiastiche da parte dei governanti e dei politici, intese a far
crescere un minimo di sentimenti positivi nei popoli verso
l’unificazione, è stata messa in atto fin dall’inizio dell’operazione e
la complicità dei giornalisti in questo silenzio ha fatto sì che non
potesse nascere in proposito nessuna curiosità, nessun interesse,
nessun dubbio, nessun dibattito. L’invenzione linguistica
dell’etichetta di “euroscettico”, immediatamente applicata a chiunque
si permettesse il più piccolo dubbio, ha reso falsa perfino la
posizione degli oppositori, non riconosciuti in quella che nelle
democrazie è la legittima facoltà di opporsi a qualsiasi idea politica,
e collocati in un “limbo” sconosciuto alle aule parlamentari.
Euroscettico è un termine privo di contenuto; afferma che nei confronti
dell’unificazione europea non puoi essere contrario, ma eventualmente
“scettico”, un freddo imbelle incapace di vero pensiero. Nel caso, poi,
che insistessi nell’esprimere un’opinione contraria, passeresti subito
nella categoria degli “eurofobici”, altra invenzione che definisce come
malati di mente coloro che si oppongono all’UE, anch’essi perciò privi
di interesse dal punto di vista politico e da consegnare eventualmente
agli psichiatri.
Vaclav Klaus si aggira negli incubi dei governanti d’Europa anch'egli
con l’etichetta negativa di un testardo euroscettico, che ha resistito
per anni alle lusinghe e alle minacce. Adesso, però, dopo il sì degli
Irlandesi e quello del Presidente polacco, la sua posizione è diventata
difficilissima. Probabilmente il futuro primo ministro inglese,
Cameron, che, da capo dei Conservatori, ha promesso lo svolgimento di
un referendum, si augura che Klaus firmi il Trattato dandogli così un
buon motivo per venir meno alla promessa. Tutto questo, naturalmente,
sapendo che gli Inglesi si esprimerebbero in massa per il No. Ma, come
ormai tutti sanno e considerano giusto, l’unione europea è stata
realizzata appositamente per liberarsi dai vincoli della democrazia,
delle patrie, delle nazioni, dei desideri dei Popoli, e la tanto
osannata “madre della democrazia” non esita a ratificarne la morte. Noi,
però, vorremmo suggerire a Klaus, come ultima prova del suo amore per
la patria, di dare le dimissioni da Presidente nel caso in cui l’UE
volesse costringerlo alla firma. Il 65% della popolazione ceca sta
dalla sua parte, ma dalla sua parte stanno anche quei milioni di
cittadini europei che non hanno potuto in nessun modo far sentire la
propria voce e che non vogliono perdere la libertà e l’indipendenza
nazionale. Non sappiamo quale sia l’iter per la nomina di un nuovo
Presidente, ma quello che è certo è che, fino a quando non entrerà in
vigore il trattato di Lisbona, l’UE non può nominare Blair alla sua
presidenza, come sarebbe nelle intenzioni proprio per disinnescare la
bomba del referendum inglese. I tempi, dunque, si allungherebbero
parecchio e forse, a quel punto, Cameron avrebbe vinto le elezioni e
potrebbe mantenere la promessa fatta ai suoi elettori indicendo il
referendum. Se davvero Klaus è convinto che l’unificazione europea è un
male, il suo temporaneo sacrificio sarebbe il gesto più giusto, davanti
alla sua coscienza, e davanti a tutti noi.
Ida Magli
Roma, 27 ottobre 2009
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Risposta pervenuta alla redazione Esteri del Giornale da parte dall'ufficio della Presidenza della Repubblica Ceca
In seguito all'invio della lettera - appello dell'associazione Italiani Liberi indirizzata a Vaclav Klaus, Il Giornale ha ricevuto questo riscontro in data 22 ottobre u.s.: "Thank you for your e-mail. We appreciate it very much, trust me. (...) We get many supporting letters and e-mails from all european countries. Thank you once more for yours one. We wish you nice day. Regards, Radim Ochvat"
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