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"L'integrazione è un miraggio. E' scritto nel Corano"
di Ida Magli ItalianiLiberi | 22/09/2009
Sono
contenta di dare qualche spiegazione al nostro simpatico dentista
riguardo al mio auspicio che la Chiesa aiuti il mondo musulmano a
rivedere almeno quelle norme dell’Antico Testamento incompatibili con
il mondo moderno, sulle quali si basa il Corano. Faccio, prima di
tutto, qualche precisazione su ciò che sapeva Maometto. Il fatto che
fosse “analfabeta” sembra del tutto negativo a noi che a stento
ricordiamo a memoria il nostro numero di telefono. Ma il “sapere”
biblico è stato sempre trasmesso (e lo è ancora oggi) oralmente, sia
nel mondo ebraico che in quello musulmano, per il semplice motivo che,
essendo sacro, soltanto i pochi adepti, rabbini o imam, potevano
scriverlo o trascriverlo. La Sacra Scrittura è appunto questo:
“scrittura sacra”. Gli Ebrei devoti portano attaccati alle frange del
proprio abito i cosiddetti “filatteri”, ossia pezzetti di carta con
scritto qualche versetto della Bibbia, più o meno come qualche devoto
cattolico porta addosso qualche reliquia. Il Corano viene stampato (e
tradotto in altre lingue) soltanto da pochi anni, decisione che è stata
presa dopo lunghissime discussioni a causa dell’enorme espansione della
religione islamica, che non permetteva più, di fatto, la trasmissione a
voce e la trascrizione a mano da parte degli imam. Maometto quindi
conosceva a memoria, come tutti ai suoi tempi, la parte “normativa”
della Bibbia, quella che viene appunto chiamata “Legge” e che guida il
fedele nel comportamento rituale e morale. E su quella ha fondato il
Corano. Tanto più, poi, la conosceva perché dal III secolo in poi
erano divampate le discussioni teologico - scritturistiche, non soltanto
fra Ebrei e Cristiani, ma anche fra i Cristiani stessi con le prime
“eresie” sulla natura del Cristo, sul valore del battesimo, ecc. Sono
state queste discussioni a suggerire a Maometto l’idea di farsi largo
nel mondo impadronendosi della “rivoluzione” cristiana sull’ormai
compiuto Tempo della Salvezza. (Ho già spiegato tutto questo nel
saggio “ Il Mulino di Ofelia”, nel quale dico pure che – e in questo
sono d’accordo con il nostro lettore – se non ci fosse già stata l’idea
cristiana, Maometto non sarebbe stato capace di pensare nulla).
Per quanto riguarda, invece, la consequenzialità logica della teologia
musulmana, in base alla quale quindi non si può cambiare nulla, non
bisogna mai dimenticare che la logica “teologica” è sempre apparente in
quanto non ha nessun riscontro con la realtà. Per questo può affermare,
per esempio, che Dio è Uno e Trino; ma – ed è questo il motivo per il
quale ho fatto appello alla Chiesa Cattolica – non può affermare che il
Sole gira intorno alla Terra. La forza della sacra scrittura, tuttavia,
è tale che la Chiesa continua a fare “teologia” con la stessa
disinvoltura di prima. Non che io speri molto in questa soluzione;
ma qualcosa bisogna pur tentare per impedire che i padri continuino ad
uccidere le figlie. Le leggi dei singoli Stati non ci possono riuscire
perché agli occhi dei credenti la legge di Dio è più forte di quella
degli uomini; e comunque, una imposizione di questo genere apparirebbe
“ingiusta”. Se, viceversa, le istituzioni religiose si mettono
d’accordo, in termini di “interpretazione” della Scrittura, la
coscienza dei fedeli non avrà motivo di ribellarsi ed anzi sarà ben
felice di obbedire. Non vorrei, però, che ci fosse nessun equivoco
sulla mia posizione. Sono convinta che avremmo il dovere di far capire
a tutti gli uomini, quale che sia la loro religione, che le normative
del Sacro servono a dare forza al Potere e a coloro che detengono il
Potere. Se ho tanto studiato il Sacro, in tutte le sue forme, è perché
ho tentato di liberare l’umanità dalla sopraffazione del Potere. Ma in
questo ovviamente non si può aspettarsi l’aiuto di nessuno. Ida Magli
P.S. Vista la modestia con la quale si è presentato il nostro Lettore, voglio rivelargli una cosa. I
dentisti hanno un posto d’onore fra gli Italiani Liberi. Prima di tutto
perché uno dei pilastri su cui ci reggiamo, fra i Fondatori, è un
raffinatissimo odontoiatra, con il quale abbiamo avviato, ormai da
molti anni, una complessa ma molto istruttiva “storia antropologica dei
denti”. Poi perché io sono stata sempre convinta che i dentisti non
conoscono a sufficienza l’importanza della loro professione (anche in
quei casi in cui si fanno pagare molto, o troppo). Per tentare di
convincerli a trasferirsi nell’accogliente mondo delle Scienze Umane,
ho preso l’abitudine di dedicare al significato dei denti almeno una
pagina di ognuno dei miei libri, con rapidi excursus sull’analogia
“denti-vis” e sul “mostrare i denti-sorriso” come prima forma di
linguaggio, umanissima trasformazione del primario: “guarda che ti
mangio” in segnale di non-aggressività e di pace. Tempo addietro
successe, a causa di queste mie incursioni nel mondo dei denti, che un
sensibilissimo dentista mi chiese di fare la relazione introduttiva ad
un importante Congresso odontoiatrico, cosa cui aderii con entusiasmo.
Purtroppo, però, non se ne fece nulla perché lo sponsor del Congresso
giudicò (giustamente) poco “produttiva” in termini economici la
presenza di un antropologo. Io continuo, tuttavia, ad essere una
fermissima sostenitrice dell’importanza dei denti e dei dentisti.
| LETTERE
Oggetto: "L'Integrazione è un miraggio. E' scritto nel Corano"
21 Settembre 2009 di L.B.
Ho letto l’articolo di Ida Magli:“ L’integrazione è un miraggio. È scritto nel Corano.” Una volta tanto, su un punto, non sono d’accordo e - nella mia cultura da dentista di provincia - vorrei spiegare perché.
Da Il Giornale del 21.09.09: "L’integrazione è un miraggio. È scritto nel Corano"
"…Purtroppo
però questa convinzione discende da una totale ignoranza di che cosa
sia una cultura come quella musulmana, fondata e plasmata da un Libro
Sacro che risale a molti secoli prima di Cristo in quanto Maometto ha fondato il Corano sul ripristino dell'osservanza dei primi cinque libri dell'Antico Testamento.
L'uccisione della donna infedele, per esempio, anche da parte del padre
oltre che del marito, tanto per riferirci ad un episodio che ci ha
sconvolto soltanto pochi giorni fa, è prescritta dal Deuteronomio,
ossia da uno dei libri più antichi della Bibbia convalidati da
Maometto. Sarebbe
necessario che la Chiesa proponesse essa stessa una revisione dell'
Antico Testamento, spingendo così anche gli studiosi del Corano a
prendere in considerazione questa possibilità, soprattutto per quanto riguarda la legislazione incompatibile con il mondo moderno. Sia ben chiaro però che questo è soltanto un auspicio…
Ida Magli "
Queste sono le mie considerazioni: Maometto
era semi- analfabeta, tant’è vero che la qualità letteraria del Corano
è portata come prova della sua origine divina. Pur non sapendo né
leggere, né scrivere Maometto aveva certamente nozioni delle
religioni ebraica e cristiana, praticate dai popoli con cui gli arabi
politeisti avevano continui contatti. Mi sembra difficile che nelle
sure del Corano il profeta si rifaccia direttamente al Deuteronomio e
all’antico Testamento, di cui doveva avere solo notizie riferite. Comunque sia, quello che è incontestabile è che il Corano dice di se stesso di essere il messaggio definitivo, promesso da Dio e finalmente rivelato agli uomini in forma chiara e completa. Non c’è spazio per altri messaggi successivi, né vi saranno messaggeri dopo Muhammad. L’Islam è perciò immutabile e immodificabile nonostante l’evoluzione della società, della cultura e della morale e il progresso della scienza e della tecnica. Il Corano non è separabile in parti: o lo si accetta completamente o si è “negatori” passibili di dure rappresaglie fino alla morte. Il Corano non è interpretabile: deve essere preso alla lettera. Il
Corano contiene nei versetti delle sue sure numerose contraddizioni, ma
Allah può fare ciò che vuole e non risponde a nessuno, neanche alla
logica, perciò ha previsto il principio dell’abrogazione: vale l’ultima cosa detta al profeta. Con
queste premesse, mi sembra inutile, molto controproducente e
pericoloso augurarsi che la Chiesa cerchi di trovare errori nelle sue
radici, perché la cosa la indebolirebbe e non avrebbe nessun effetto
sull’Islam. Gli unici islamici buoni sono quelli… che non osservano il Corano.
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