editoriale

Vietato schierarsi
coi maestri di vigliaccheria

di Ida Magli 
il Giornale | 26 Marzo 2007

Si è sentito ripetere più volte in questi giorni che il comportamento del governo Prodi ha fatto perdere la credibilità dell’Italia agli occhi degli Alleati nella guerra al terrorismo, mentre la sinistra afferma invece che questo succederebbe se l’opposizione non votasse il finanziamento della missione in Afghanistan. Ma prima di preoccuparsi dell’opinione degli Alleati, i politici debbono preoccuparsi dell’opinione degli italiani, della propria credibilità nei confronti di coloro che li hanno delegati a governarli anche nella politica estera. Purtroppo fino dalla fondazione della Repubblica i politici italiani hanno sempre considerato la politica estera come un campo d’azione personale, anzi come l’unico, vero campo d’azione nel quale accumulare potere e prestigio, forti del dettato costituzionale che impedisce ai cittadini di esprimere la propria volontà nella politica estera tanto quanto nella imposizione delle tasse (non male per una democrazia!).
Perché proprio di questo si tratta: il giudizio sulla condotta del governo Prodi e del ministro degli Esteri è prima di tutto il giudizio degli italiani i quali non ne possono più di essere considerati come una intera Nazione di vigliacchi, di ipocriti, di traditori, di stupidi cinici che si ritengono astuti perché riescono a tradire, senza pagarne il prezzo, i propri figli lasciandoli alla mercè dei terroristi.
L’affare Mastrogiacomo non può essere scisso dalla questione del finanziamento alle missioni degli italiani nelle varie zone di guerra proprio perché ha messo in luce negli uomini di governo l'assunzione di comportamenti incompatibili con la loro funzione che è quella di salvaguardare un popolo, una società, un gruppo. Le parole del Presidente della Camera in proposito, ossia che si può essere fieri di aver salvato una vita umana, mettono sgomento in quanto sono sgorgate dalla sua coscienza di comunista: la «società» per Marx è data dai rapporti interindividuali; non esistono né popoli, né nazioni. È questo il vero retroscena di cui deve tenere conto l’opposizione, e soprattutto Forza Italia: non deve votare mai insieme alla sinistra, e tanto più non deve votare nella politica estera perché diventerebbe complice di princìpi dissolutori della società italiana, complice del tradimento nei confronti degli italiani prima ancora che del tradimento nei confronti di Alleati i quali non potranno fidarsi mai più nell’avere a fianco in una qualsiasi azione di rischio gente pronta soltanto a salvarsi la pelle.
Sicuramente Oriana Fallaci, al posto di Mastrogiacomo, non avrebbe accettato che la sua patria venisse a patti con dei terroristi per salvarla, tanto meno avrebbe accettato che fossero rimessi in battaglia per combattere contro i nostri. Anche Quattrocchi sicuramente non l'avrebbe accettato: aveva l'orgoglio di essere italiano, di dimostrarlo nella morte. Sono questi i veri italiani, gli italiani dei quali Berlusconi deve tenere conto perché alle prossime elezioni tutto potremo dimenticare o perdonare ai politici, tranne che di averci ridotto a vergognarci di noi stessi, a vergognarci davanti ai nostri figli avendo assunto ad unico valore la propria sopravvivenza a costo di quella del gruppo.
E che ne pensano i cattolici del capovolgimento del principio evangelico del dare la propria vita per gli altri? Votare a favore del governo sarebbe la vera «diserzione» in quanto significherebbe avallare i suoi principi, condividerli e assicurarne la prosecuzione.
Ida Magli

Il Giornale del 2007-03-26 pagina 1

 
  
 
 
  

 

 
 
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