eDITORIALE
BODY SCANNER
Ma con più controlli ci sarà meno libertà
di Ida Magli Il Giornale | 06/01/2010
La
politica euro-americana segue da diversi anni un indirizzo contrario a
qualsiasi ragionevolezza. Dal momento dell’attacco alle Torri Gemelle
ad oggi, la dichiarazione di guerra al terrorismo da parte degli Stati
Uniti non ha mutato neanche di una virgola, né per quanto riguarda la
diagnosi, né per quanto riguarda gli strumenti della battaglia, come se
non fosse possibile ammettere errori d’interpretazione o cercare strade
di altro tipo per giungere ad una soluzione. L’Europa, a sua volta,
salvo qualche piccolo tentativo iniziale di non allineamento alla linea
comune da parte della Francia, ha seguito pedissequamente gli Americani
come se essere fedeli ad una alleanza non potesse e dovesse comportare
consigli anche critici e proposte strategiche alternative. Eppure in
Europa, e forse ancor più in Italia, l’analisi del terrorismo islamico
si è sviluppata in modo sempre più profondo, con una evidente frattura
fra ciò che affermavano i politici, convinti assertori dell’esistenza
di gruppi di “fanatici” e degli “stati-canaglia” e ciò che invece
appariva ben chiaro sia agli studiosi che ai semplici cittadini, ossia
di quale enorme entità fosse per l’Occidente il problema musulmano. Il
panorama di quello che è stato predicato e che è stato fatto è del
tutto contraddittorio. L’Unione Europea è stata realizzata sul
presupposto dell’ “uguaglianza” e della “bontà” di tutti gli uomini,
eliminando i confini fra le nazioni e fra i popoli, garantendo la
libera circolazione delle persone e delle merci, ma al tempo stesso
imponendo ai singoli cittadini sistemi di identificazione e di
controllo mai richiesti in precedenza (impronte digitali, profili
biometrici, ecc.) tranne che ai criminali. La democrazia, di fatto, e
la libertà dell’individuo sono diventate così pura apparenza. La
democrazia si fonda sul valore-potenza della parola del cittadino che
“vota”. Se viene privato del diritto di affermare il proprio nome, la
propria identità, non è più “soggetto”, non è più “cittadino”. Non può
più dire: “ Io sono”. La sopraffazione del Potere su di lui è totale
anche per il fatto che non è più neanche in grado di verificare ciò che
di lui afferma l’Autorità in base alle tecniche. Si è instaurato,
dunque, un meccanismo irrazionale ( ma forse appare irrazionale
soltanto a chi non aspira al potere) che permette ai politici di
estendere enormemente il territorio e le masse su cui governano,
scrivendo semplicemente questa loro volontà su dei pezzi di carta
chiamati “trattati”. Tale, per esempio, il trattato di Schengen, con il
quale hanno potuto gridare a gran voce quanto sia libera l’Europa nella
quale non esistono confini, mentre si assicuravano di “possedere” i
dati identificativi di tutti i cittadini dell’Unione, con l’evidente
risultato che si é resa facile la vita a chi entra clandestinamente. Inutile
dire che gli attentati terroristici hanno dato la migliore delle
giustificazioni a tutte le misure di controllo nel movimento dei
singoli individui che sono state instaurate, e che sono diventate
sempre più invasive della privacy fino a quella odierna del “body
scanner”. Le autorità italiane si sono già espresse a favore, nella
scia di quelle americane. Si tratta, però, di una decisione molto
grave. Prima di tutto per il “body scanner” in sé, strumento atroce,
offensivo della Persona, che evidentemente era stato ideato già da
tempo, cosa che permette ormai senza quasi alcun dubbio di supporre che
certi “attentati” accadano un po’ troppo a tempo giusto. Ma anche per
il fatto che si continua a seguire la politica, costosa sotto tutti gli
aspetti e poco redditizia dell’America, invece di consigliare strategie
diverse e più razionali. Il terrorismo, ossia la ribellione degli
islamici alla supremazia occidentale non finirà, per quante guerre, o
“missioni di pace” si intraprendano. Su questo dato di fatto è
indispensabile cominciare a riflettere. Tocca all’Europa, tocca
all’Italia, dire ad Obama, uomo con tutta evidenza “inesperto”, la
prima parola in questo senso.
Ida Magli 5 gennaio 2010
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