Provo a illustrare nel modo
più chiaro e sintetico possibile i motivi per i quali i
responsabili della vita, della cultura e della storia italiana, i
leader politici debbono guardare in faccia la realtà. La
massiccia importazione dell'islamismo porterà nel giro di
pochissimo tempo allo sradicamento della civiltà italiana, a un
brevissimo periodo di conflitto e infine alla sua morte. So bene che ci
si affanna da anni a convincere i poveri italiani che viceversa le
culture si debbono e si possono integrare, che esiste un islamismo
moderato con il quale si può convivere; ma non è vero.
Nessuno si deve offendere se si parla con la durezza della
realtà quando si tratta della vita e della morte di un popolo.
Ai nostri governanti stiamo parlando del popolo che hanno giurato di
servire, il popolo italiano. Anche ammesso che qualcuno lo consideri
soltanto un rischio, e non una certezza, anche in quel caso nessun
governante ha il diritto di farlo correre al proprio popolo.
In base a quale logica si pensa di poter far convivere i costumi, il
pensiero, i sentimenti di pastori nomadi vissuti circa 1850 anni prima
di Cristo nella terra di Canaan con quelli dell'Italia del 2006 dopo
Cristo? Maometto ha fondato il Corano, quello che detta a tutti i
fedeli musulmani ciò che debbono credere e che debbono fare, sui
primi cinque libri dell'Antico Testamento e ha motivato le sue scelte
affermando che si riallacciava ad Abramo perché sia gli ebrei
che i cristiani se n’erano allontanati e dunque l'unica
rivelazione valida è quella fatta a Maometto e nessuno
può cambiarne nulla. Questo è il nocciolo del problema.
Si sgozzano gli agnelli e se ne offre il sangue alla divinità
come facevano i pastori migliaia di anni fa; si possono sposare quattro
donne perché così si faceva migliaia di anni fa; nessuno,
tranne il marito e i parenti più stretti, può vedere e
toccare le donne che pertanto sono totalmente nascoste dagli abiti
perché così si faceva migliaia di anni fa; la giustizia
si basa sul corpo (se hai rubato ti taglio la mano, se sei fuggito ti
taglio il piede, se sei adultera ti sgozzo) con il sottile pensiero
giuridico di migliaia di anni fa, e così via. Guardateli i Paesi
musulmani, in Africa e in Medio Oriente: sono poveri, poveri
intellettualmente, poveri economicamente, soltanto perché
Maometto li ha bloccati alla vita di migliaia di anni fa.
Riflettendo a tutto questo ci si domanda anche come mai la gerarchia
della Chiesa (che in Italia avrebbe potuto influire sulle decisioni dei
governanti) abbia deciso di tradire Gesù Cristo e di far vincere
Maometto. Sarebbe bastato, infatti, anche un piccolo segnale di
protesta da parte dei vertici per far venire liberamente alla luce i
timori sia dei parroci che dei loro parrocchiani. Allora perché?
Io non ho nessuna risposta convincente. Il dialogo, la carità,
la tolleranza non sono ammessi quando si tratta di tradire la propria
fede e di privare totalmente l'Europa del cristianesimo. L'altra
domanda è perché siano così blande le reazioni del
centrodestra. Già sarebbe bastata una posizione forte
sull'immigrazione durante la battaglia elettorale per farlo vincere,
stando attenti a non lasciare la parola esclusivamente alla Lega, ma
puntando sulla creatività intellettuale e artistica degli
italiani incompatibile con la cultura islamica. Forse esiste ancora una
possibilità di salvezza, ma bisogna muoversi subito e farlo con
assoluta determinazione appellandosi esclusivamente al dovere che
impegna coloro che hanno responsabilità di governo nei confronti
degli italiani. Berlusconi faccia questo sforzo: organizzi una
manifestazione degli italiani per gli italiani; per la propria storia,
per la propria arte, per la propria religione, per la propria
civiltà.
il Giornale n. 198 del 23-08-06 pagina
1
|