“E’
l’umanità che ha abbandonato la Chiesa o è la Chiesa che ha abbandonato
l’umanità?”. Parole del poeta Thomas Eliot fatte proprie da Luigi
Giussani, e riportate in un articolo di Antonio Socci su “il Giornale”
del 18 Novembre.
Non le conoscevo, così come non conoscevo la
spiegazione data da Giussani a questa terribile domanda: “La Chiesa ha
cominciato ad abbandonare l’umanità perché ha dimenticato chi era
Cristo... ha avuto vergogna di Cristo…”. Io non so se si sia ancora in
tempo, ma queste parole debbono essere gridate ovunque, con forza, da
coloro che si ritengono cristiani, perché nessun altro lo può fare,
come la storia della Chiesa ha dimostrato attraverso i lunghi secoli
che ne sostanziano il passato. Ciò che l’ha salvata, nelle crisi più
gravi, è stato sempre qualcuno al di fuori della gerarchia, ma armato
soltanto della fede in Gesù e attraverso di quella capace di vedere e
denunziare gli errori, le debolezze, i tradimenti della
Chiesa-Istituzione.
I movimenti penitenziali dal XII secolo in poi, la predicazione
popolare, culminata con S. Francesco ma che non avrebbe potuto
trionfare se non avesse dato voce a tutti coloro che soffrivano in
silenzio la mancanza del Gesù vero, del Gesù che
aveva parlato alla mente, all’anima degli uomini e delle donne
né di povertà né del potere ma di ciò che
li definisce come uomini e donne: la sete di una bellezza in-finita.
La crisi delle strutture organizzative della Chiesa – suore,
preti, ordini monastici – è drammatica nelle sue cifre
concrete (anche se ci si ostina a non discuterne pubblicamente). Dal
Concilio Vaticano II in poi il declino è stato inarrestabile. Il
numero complessivo dei Sacerdoti si è ridotto di due terzi,
senza prendere in considerazione l’età media che supera i
sessanta anni. Le Religiose, che hanno rappresentato fin
dall’inizio la presenza più diffusa e più fattiva
della Chiesa Cattolica in tutte le parti del mondo e il cui rapporto
con i consacrati di sesso maschile è stato sempre di tre a uno,
oggi in Europa non esistono quasi più (le si cerca in
India, in Africa, nelle Filippine). Se guardiamo la situazione negli
Stati Uniti ci possiamo rendere conto ancor meglio del fatto che
è indispensabile un'invenzione
geniale, una volontà che non abbia timore di nulla se si vuole
che il Cristianesimo sussista in Europa non nella prassi turistica, ma
nella sua forza di fondazione della civiltà romano-occidentale.
In America il numero delle Religiose durante
gli ultimi quarant’anni è passato da 180.000 a 68.000, con
una età media di 70 anni e soltanto il 7% al di sotto dei
50, il che significa che si stanno estinguendo. I Religiosi Sacerdoti
sono passati da 23.000 a 14.000 con una età media di 80 anni e
soltanto il 21% al di sotto dei 60. Il tutto a fronte di una
popolazione cattolica (battezzata) che è passata, parallelamente
all’incremento della popolazione, da 45 milioni a 65 milioni.
Dunque, è vero: la Chiesa-Istituzione
“si vergogna di Gesù”; si vergogna della
bellezza, della trascendenza, della verità del suo
messaggio. Su questo però non si può venire a
patti, non si possono instaurare “dialoghi”. E’ il
sistema logico dell’uomo che lo impedisce perché non
ammette contraddizioni, perché riconosce nella
“forma” ciò che è giusto e ciò che
è sbagliato. Se Gesù non si è difeso, durante il
suo processo, se non ha “dialogato” con Pilato sebbene
questi lo esortasse a farlo, è perché la logica del
diritto romano era fondata su di un piano diverso dalla logica del
diritto ebraico e pertanto il dialogo non era possibile. Nessuno sapeva
meglio di Gesù, che aveva fondato la sua rivoluzione sulla
inutilità dei tabù, dei sacrifici, della ripetizione
rituale, quanto ambedue le logiche fossero incompatibili con la
sua…
Si dice che il dialogo è
necessario per conservare la pace, perché le religioni non
fanno guerre. Cerchiamo, possibilmente, di non dire sciocchezze: sono i
Governanti, i Capi, i Re, gli Imperatori, i Faraoni, i Dittatori, i
Papi che hanno sempre fatto le guerre per aumentare o il proprio
potere, o il proprio territorio, o le proprie ricchezze, o tutto questo
insieme mandando i sudditi a combattere in nome delle religioni. Adesso
i governanti hanno deciso di aumentare il proprio potere, il proprio
dominio territoriale, le proprie ricchezze in nome della Pace
convincendo i cristiani a rinunciare alla difesa della verità,
della bellezza, della “forma” evangelica. La
religione è stata strumento in passato così come è
strumento oggi.
Qualcuno, però, alla fine si
scuoterà dall’inerzia del conformismo, dalla
vigliaccheria: ne siamo sicuri. Non occorrono né decine,
né centinaia di preti o di religiosi che ammiccano dal video
esperti di tutto: dal calcio alla prostituzione, ai drogati.
E’ sufficiente che uno, uno solo gridi ad alta voce di non voler
tradire Gesù. Saranno i laici ad unirsi a lui. □
Roma, 18 Novembre 2005
|