editoriale

Inganni e tradimenti

di Ida Magli 
ItalianiLiberi | 27 Maggio 2007


Si compie ancora una volta il rito delle elezioni. Vorrei spiegare, nel modo più chiaro e più conciso possibile, quali siano i motivi per i quali noi, gli Italiani, non ci salveremo comunque, né con queste elezioni né con altre se non porremo duramente ai nostri politici la domanda su che cosa intendano fare riguardo all’Unione Europea. Purtroppo il sistema delle elezioni affidate al popolo tranquillizza, anzi addormenta lo spirito critico nei confronti dei politici, sia verso quelli che governano che verso quelli che stanno all’opposizione.Al tempo stesso fa credere che, viceversa, lo spirito critico sia fortissimo in quanto si svolge una specie di pseudo battaglia fra i due fronti, pseudo battaglia cui partecipano, fingendo di informare, anche i giornalisti.
      Cerco di spiegare il motivo principale. Nessuno dei Partiti esistenti oggi in Italia, piccoli o grandi che siano, ha come scopo la difesa dall’unione europea, la limitazione del suo potere, nemmeno nei campi per i quali alcuni dei Partiti affermano di combattere. Prendiamo per esempio l’immigrazione. E’ soprattutto la Lega che si  è fatta della battaglia contro l’immigrazione  la propria bandiera, ma sa benissimo che si tratta di una battaglia utile soltanto per gettare la polvere negli occhi dei poveri  Italiani e averne i voti. Le normative europee impediscono qualsiasi limitazione in quanto, con il trattato di Schengen, tutti i cittadini dei 27 paesi entrati nell’Unione possono circolare liberamente, stabilirsi dove vogliono, lavorare dove vogliono, dare il proprio voto a chi vogliono e dove vogliono. Avete sentito la Lega parlare di questo? No, sicuramente no. Ma non basta. Gli Italiani non ne possono più di sopportare gli Zingari e sperano nelle focose parole dei leghisti per esserne liberati. Ma nessuno ha loro spiegato che sono le normative europee che garantiscono agli Zingari il diritto a conservare i propri costumi e a fingere di vivere da nomadi stabilendosi nei paesi dell’Unione. Naturalmente i veri “nomadi“ erano quelli che  nei secoli passati si spostavano nelle vastissime  steppe ungheresi, ucraine, russe allevando e vendendo cavalli e razziando i villaggi degli agricoltori. Che importa? Invece delle razzie si svuotano le tasche dei romani nella metropolitana e invece dei cavalli si fa commercio di lussuose automobili rubate.
      Se passiamo all’ immigrazione sia regolare che clandestina dall’Africa e dal Vicino e Medio Oriente troviamo ancora una volta che è il progetto (mai spiegato a chiare lettere ai poveri Italiani) di estendere l’Unione Europea a tutti i paesi “ mediterranei “ a far affluire in Italia gente da ogni luogo vicino e lontano. Inutile dire che si possono trasformare in “europei” i paesi dell’Africa e dell’Oriente fino ad Israele soltanto con la solita prassi dell’inganno e della falsificazione verbale e mentale che sta alla base della costruzione europea. Che senso ha il fatto che l’Africa del Nord è bagnata dal Mediterraneo? La cultura dei Marocchini è forse simile a quella italiana? Qualche marocchino ha forse mai composto “Casta Diva“ o “Un bel dì vedremo”? E la lingua italiana? E’ forse nato qualche Petrarca o qualche Leopardi in Libia o in Tunisia?  Ma questa è la situazione. Si vuole la distruzione delle nazioni, delle culture, delle lingue per poter unificare i territori. Siccome però nessun Partito, lo ripeto, nessuno, né di destra né di sinistra affronta questo argomento, noi sappiamo che non ci possiamo fidare, che veniamo ingannati di proposito in tutto.
     Naturalmente il progetto di unificazione europea era sbagliato fin dall’inizio e la situazione di oggi ne è soltanto la conferma. (Nessuno tiri fuori la forza dell’euro. Ci tornerò in un altro articolo, ma sia sufficiente a capire che si tratta di una moneta immaginaria il fatto che il suo valore non corrisponde allo sviluppo dell’economia e che è servita soltanto a nasconderci il pagamento dell’inflazione riducendo di colpo della metà il valore della lira.) Ma i nostri politici non ne parlano agli Italiani, i giornalisti meno che meno come se la questione non ci riguardasse. Prodi (come del resto tutti i governanti prima di lui, compreso Berlusconi) è il più zelante nello spronare alla firma della costituzione europea, ossia alla rinuncia di quello che resta della sovranità e della indipendenza delle Nazioni. Non un dibattito si svolge in proposito, neanche sulle enormi difficoltà che la gestione delle istituzioni europee necessariamente comporterà. Qualcuno ha mai spiegato agli Italiani come si farà a farsi governare a turno da un Polacco, da un Rumeno, da un Tedesco? E la Polizia? Chi sopporterà di farsi arrestare da un Austriaco o da un Francese? E’ vero che gli impassibili Commissari europei hanno già provveduto a metterci il più forte dei bavagli: il mandato di arresto europeo se ti azzardi a dire una sola parola di critica su chiunque, ma anche di questo agli Italiani non è stato permesso discutere.
      Lo stesso tipo di discorso vale per gli altri temi, in apparenza “caldi“, sui quali fingono di accapigliarsi oggi i Partiti. I Dico? In Europa sono stati già approvati, sia per le coppie etero che per quelle omosessuali, come pure le adozioni e l’eutanasia. Dunque, è tutto inutile. O si esce dall’unione europea, oppure ci si adegua. I cattolici? La prima a tradire è stata la Chiesa cattolica, la quale sa bene che in Europa i cattolici sono in minoranza. Ma non per nulla è stato eletto un Papa tedesco. La leadership dell’Europa è stata fin dall’inizio affidata alla Germania e, di conseguenza, come è avvenuto nella storia passata quando è stato eletto il primo  Papa tedesco in concomitanza con  il potere degli Ottoni (Bruno di Carinzia con il nome di Gregorio V) così, dopo il prudente passo di “avvicinamento”, indispensabile dopo tanti secoli di Papi italiani, con l’elezione di un polacco, è arrivata l’ora di Ratzinger. Lo scopo dei politici è sempre e soltanto il proprio potere, compreso quello dei Papi, non l’interesse dei sudditi, un interesse che viene o non viene  perseguito a seconda se serva all’aumento del potere. Il vero “conflitto di interessi” è questo: quello fra i politici e i sudditi.
      Dunque, è l’Unione Europea il vero scopo dei politici e dei Partiti, in Italia così come in Francia, in Germania, in Olanda, in Libia, in Grecia, in Turchia, in Israele, mentre in altri paesi, come l’Inghilterra, i governanti non vogliono perdere la propria sovranità perché sanno di poter essere più potenti rimanendone fuori (la forza della sterlina sta lì a dimostrarlo).
     Infine, un accenno a quei paesi che, viceversa, sperano con l’unione europea di poter raggiungere una più forte autonomia e indipendenza, staccandosi dal cordone ombelicale cui sono legati: l’Irlanda, la Scozia, le Province  Basche; e, sotto sotto, la Padania di Bossi. Sì, proprio così: anche la Lega spera di raggiungere il suo originario scopo autonomistico senza dover più pronunciare la parola poco gradevole di “secessione”. Si farà l’Europa delle Regioni, e a questo lavorano i sempre più forti  “Governatori”. Addio Unità d’Italia, addio Risorgimento, addio lingua italiana, addio Patria…
Sono talmente ottusi, questi politici, talmente incolti, da credere che comunque l’Europa si farà e sarà forte, ricca, faro di civiltà e di pace per tutto il mondo. Non si avvedono dell’involuzione psicologica, sociale e culturale cui l’hanno già tragicamente spinta. Con il solito disprezzo per i sudditi, non si rendono conto che sono i popoli la ricchezza di una Nazione, quello che creano gli individui appartenenti ad una determinata nazione. Ma soprattutto questo è vero per le Nazioni dell’Europa d’Occidente: sono loro che hanno prodotto Shakespeare e Molière, Dante e Leonardo, Bach e Mozart, Leopardi e Goethe, Vivaldi e Bellini, Beethoven e Verdi, Kant e Machiavelli, Michelangelo e Giotto, Newman e Galileo… insomma gli innumerevoli geni che illuminano la storia di tuttal’ Umanità. Era forse “padano” Giuseppe Verdi quando rivendicava l’italianità della sua musica, era forse “padano” Alessandro Manzoni quando si ostinava a trovare il focus della lingua italiana “risciacquandola in Arno”? Ah! Come aveva ragione Verdi!
“Dio ci guardi dall’aver fiducia nei nostri governanti e nelle nazioni straniere”.

Ida Magli

Roma, 27 Maggio 2007

 
  
 
 
  

 

 
 
www.italianiliberi.it         posta@italianiliberi.it