editoriale Commento al discorso di Ida Magli Giorgio
Napolitano ha inviato un video messaggio all’apertura dei lavori a
Rimini del Meeting di Comunione e Liberazione intitolato “Quale identità per l’Europa”.
All’incontro partecipa anche il presidente del cosiddetto parlamento
europeo (non ha diritto al nome di “parlamento” un organismo che non fa
le leggi), Hans-Gert Poettering, cui Napolitano alla fine del discorso
ha mandato un particolare saluto personale. |
«Non avrà più consensi se resta solo spazio economico» Napolitano a Rimini: «Ue non regredisca» Video del Presidente della Repubblica al meeting di CL, dove è ospite il presidente del Parlamento europeo Hans-Gert Poettering ROMA- «L’Unione europea non può permettersi di arretrare, di "regredire" a una "semplice rete di cooperazione intergovernativa"». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lancia di nuovo un appello a fare dell’Europa un soggetto politico e a non cedere a una visione del ribasso dell’Ue dopo il faticoso compromesso raggiunto a giugno sul Trattato. L’occasione è il Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini che si è aperto oggi e al quale il Capo dello Stato è intervenuto con un video messaggio proiettato all’inizio dell’incontro intitolato «Quale identità per l’Europa» a cui partecipa, tra gli altri, il presidente del Parlamento europeo Hans-Gert Poettering. «Il trattato di riforma dell’Unione Europea, che dovrà essere concluso entro l’autunno e in stretta ottemperanza con il mandato approvato dal Consiglio europeo di giugno, potrà migliorare le basi dell’ordinamento comune - sottolinea Napolitano nel suo messaggio - e migliorare la governabilità dell’Unione a ventisette. Ma la complessità dei negoziati, e la rinuncia a significative ambizioni del trattato costituzionale sottoscritto nel 2004, testimoniano il rischio che il processo d’integrazione regredisca ad una semplice rete di cooperazione intergovernativa». Questo non è ammissibile, prosegue il Capo dello Stato, perchè «è invece necessario continuare a coltivare le antiche e nuove ragioni dell’unità europea come antidoto al riemergere di ogni forma di intolleranza e di estremismo; è necessario continuare a fare dell’unione un soggetto politico e dotarla degli strumenti e dei poteri che sono indispensabili perchè essa possa assolvere, sulla scena internazionale, il suo ruolo di importante fattore di stabilità e di pace». RISCHO PERDITA DI CONSENSI - Napolitano è convinto, come ha ribadito più volte, che «l’Unione non potrà allargare il consenso di cui ha bisogno, tra i propri cittadini, se continuerà a presentarsi prevalentemente in termini di spazio economico. Se non saprà proporsi all’interno delle proprie frontiere e al mondo intero, come un progetto fondato su valori comuni». «Se non saprà incarnare - continua il presidente nel video messaggio - una visione solidale dei rapporti tra essa stessa e gli stati che la compongono; una visione nello stesso tempo delle relazioni internazionali, basata sul dialogo e sul rispetto dello stato di diritto, sulla ferma difesa dei principi dell’inviolabilità della persona umana e della sua dignità; una visione, infine, degli equilibri necessari tra le esigenze di competitività equità e sviluppo sostenibile». STORIA EUROPEA INTRECCIO FRA CULTURE - Napolitano guarda alla storia europea per osservare come «l’intreccio tra le culture, i popoli e gli stati d’Europa, che nel passato ha conosciuto guerre e contrapposizioni distruttive, si è tradotto, dopo l’ultimo conflitto mondiale, in una preziosa e originale esperienza di pace, che ha ampliato le possibilità di conoscenza e di progresso per tutti i cittadini del continente». «Ora che l’Europa allargata è chiamata a rinnovare la propria coesione interna e a misurarsi con la competizione globale - prosegue -, la cultura e l’identità europee, basate su valori e tradizioni comuni,sono una fonte essenziale di unità». Il video messaggio si chiude con un «particolare saluto personale» di Napolitano al presidente del Parlamento Europeo, Hans Poettering «col quale ho avuto tante occasioni di collaborazione e di incontro». 20 agosto 2007 |
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