eDITORIALE

Facciamo il punto

di Ida Magli
Italiani Liberi | 21.11.2011



    Ringraziare tutti coloro che hanno mandato la loro adesione alla proposta di uscire dall’euro non sarebbe possibile date le nostre piccole forze. Voglio però esprimere almeno la mia gioia personale nel toccare con mano quanti siano gli Italiani che si sentono Italiani, che amano la Patria e sono pronti a compiere sacrifici per salvaguardarne la libertà e l’indipendenza. Posso aggiungere che ne ero sicura? Che ne sono stata sempre tanto sicura da scrivere un libro intitolato in base a  questa assoluta sicurezza: “Omaggio agli Italiani”? Siete voi, voi che ci leggete, che ci scrivete, che custodite nel vostro cuore, anche quando non lo dite, la passione tutta italiana del non essere soggetti a nessuno, coloro cui ho offerto il mio omaggio. Ve lo ripeto oggi. So che non c’è differenza fra noi e l’Italiano “Dante Alighieri” quando rivolgeva la sua furia contro i predatori dell’Italia con la potenza dei suoi versi; che non c‘è differenza fra noi e  l’Italiano “Giuseppe Garibaldi” quando scriveva con sdegno: “Non riconosco a nessuno il potere di cambiare la cittadinanza di un popolo” (*); che non c’è differenza fra noi e l’Italiano Giuseppe Verdi quando scriveva, con l’Italia nel cuore, i suoi mirabili Inni alla libertà.  Sono loro i nostri “Rappresentanti”.

Molti di voi ci hanno anche espresso la loro preoccupazione per la difficoltà dell’impresa. Infatti, anche se siamo ormai in tanti, anche in altri siti del web, a discutere delle questioni legate alla sovranità monetaria e del ritorno alla lira, quello che manca è un modo concreto, realistico, che non comporti (se non in ultima istanza) operazioni eversive della legalità, per abbandonare l’euro e l’l’Ue. Naturalmente i maggiori traditori, quelli che hanno in pratica chiuso ogni via d’uscita, sono stati i parlamentari di maggioranza che hanno votato un “Sì” illegittimo tanto quanto è illegittimo il governo Monti. Prima di questa votazione avevamo progettato, insieme al carissimo “crociato” curatore del nostro sito, di mettere alla gogna i traditori pubblicando i loro nomi e invitando ad escluderli da qualsiasi altra elezione. Come è difficile “pensare”, “credere” al tradimento della patria! Non avremmo mai immaginato che avrebbero tradito in massa. Invece così è stato. Comportamenti che ispirano un tale ribrezzo che non si riesce nemmeno a trovare le parole per definirli, fanno però intravedere l’immensità della loro miseria morale, l’abisso della loro vigliaccheria. Prendiamo atto che in Italia non esiste più rappresentanza parlamentare e che sono state svuotate di senso tutte le istituzioni democratiche.

  C’è però un filo logico che ha guidato i politici fino a questo punto: è lo stesso filo logico con il quale è stata costruita l’unione europea. Finzione, finzione, finzione. Come dice il Prof. Caracciolo: “l’Europa è un bluff”. Tutto è finto nell’Ue: le istituzioni, le banche, i comportamenti, i nomi, indicano cose che non esistono, oppure  mascherano quelle che esistono. Esiste un Parlamento? Lo eleggiamo e lo paghiamo, questo è certo, ma non risulta che abbia deliberato la guerra alla Libia. Quella l’ha deliberata Sarkozy, ossia un tizio che non ricopre nessuna carica nell’Ue. Esiste un ministro degli Esteri dell’Ue? E’ stato nominato e lo paghiamo, questo è certo, ma dal dicembre 2010, data della sua nomina, evidentemente l’Ue non ha svolto nessuna operazione con l’Estero visto che non si è mai sentito fare il nome della Signora Baronessa Ashton per nessuna impresa, tanto meno per quella libica. E la Banca centrale europea? Quella sì che lavora! Peccato, però che lungi dall’essere “europea”, appartiene a dei ricchissimi privati, quali i Rosthschild, i Rockfeller, la Regina d’Inghilterra ed altre nobili teste che non hanno nulla a che fare con noi. Tutta l’unione europea è costruita come un castello di carte, privo di realtà perché privo dei popoli, del loro nome, del loro lavoro, della loro storia, della loro civiltà; ed per questo – bisogna sottolinearlo ancora una volta – è per questo che la moneta non vale nulla, che l’Europa non vale nulla. E’ inutile fare manovre di migliaia di miliardi, è inutile aver gettato via la libertà, l’indipendenza, la democrazia: sia l’euro che l’Ue sono “vuote” come ben sanno i politici e gli investitori, e pertanto crolleranno. Non sono mai state sottoposte alla volontà e al giudizio degli elettori: per questo sono vuote. Non appena il capo del governo greco ha soltanto alluso alla possibilità di indire un referendum, tutti hanno tremato e l’hanno costretto a rinunziarvi. In cambio (!) è stato nominato capo del governo un banchiere, ex vice della Bce. Ma lo sa benissimo anche Silvio Berlusconi il quale ha sempre ratificato i trattati europei, incluso il più importante, quello di Lisbona, alla chetichella, in orari notturni, senza praticamente discussione e senza che i cittadini ne sapessero nulla. Il suo tradimento verso l’Italia è tutto concentrato lì, nell’aver tenuto mano alla finzione europea. Il servilismo nei confronti dell’Europa, però, non gli è servito a farsi stimare, anzi. I banchieri disprezzano i sottomessi; amano soltanto chi rischia, chi ha l’impudenza e la sfrontatezza di giocare anche quello che non possiede: inginocchiarsi davanti a loro serve soltanto a farsi calpestare. Ha fatto il suo servizio ed è stato buttato via.

Adesso, però, che facciamo? E’ evidente che, senza andare alle elezioni, è quasi impossibile cambiare la situazione legalmente. Aspettiamo ancora qualche giorno. Gli Italiani Liberi sono in contatto con diversi movimenti per l’uscita dall’euro. In particolare io sono in contatto con Magdi Cristiano Allam che lavora moltissimo in questa direzione, che ha fatto preparare da tecnici le linee economiche di massima per l’uso della lira e che ha preso posizione pubblicamente per l’uscita dell’Italia dall’Europa. Noi non siamo in grado, da soli, di organizzare una manifestazione a Roma, come ha proposto qualcuno dei nostri firmatari, perché non possediamo né le forze né il denaro per farlo in modo significativo, ossia con molta gente. Continuiamo però ad accumulare firme, intenzioni e proposte: ce ne serviremo appena potremo affiancarci ad altri, ovviamente informandovi e chiedendo la vostra opinione e il vostro consenso.

Ida Magli
21 novembre 2011

*Io ho chiesto due volte, con una raccomandata al ministro dell’Interno Maroni, che mi venisse tolta la cittadinanza europea, una cittadinanza che rifiuto e che è illegittima (una finzione anch’essa) in quanto l’Ue non è uno Stato. Non ho ricevuto nessuna risposta.



 
 
 

 

 
 
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