editoriale

I doveri dei governanti

di Ida Magli 
ItalianiLiberi | 2 Gennaio 2008

Di una “costituzione” non c’è affatto bisogno. Nessun uomo, o gruppo di uomini, possiede né la capacità, né il diritto, di “fondare” con suoi pensieri e sue parole il dover essere di una Società. Il presupposto del Decalogo biblico (forse primo, lontanissimo esempio di “costituzione”) è che sia stato dettato da Dio. E naturalmente è valido soltanto per chi crede in quel Dio. Noi crediamo che sia necessario, non una costituzione, ma un decalogo dei doveri dei governanti.
 La costituzione italiana è stata elaborata da uomini di potere e, in base a una prassi costante degli uomini di potere italiani, non è stata neanche sottoposta al giudizio dei cittadini. In questi giorni se ne sta celebrando con solennità la nascita, quasi si trattasse appunto di un testo sacro, e addirittura si spende il denaro dei contribuenti – cosa per lo meno scorretta - per reclamizzarne i vari articoli sui mezzi di comunicazione di massa. Non vi sembra un po’ ridicolo? Noi, gli Italiani, siamo stati truffati da questa costituzione in modo tale che ci ritroviamo senza confini, con una nuova cittadinanza, con una nuova moneta, con una nuova bandiera, sudditi di un secondo Parlamento, di una nuova costituzione, senza che ce ne sia stata detta neanche una parola, né che ce ne sia stato chiesto il permesso. Si tratta, infatti, di una costituzione pensata da marxisti, per loro natura privi di qualsiasi fiducia nel cosiddetto “popolo”, e quindi costruita in modo da poterlo ingannare nelle cose più importanti, o meglio, in modo da poter far passare attraverso soltanto un solo, poco appariscente divieto (il parere dei cittadini nella politica estera), la trasformazione totale della società.
Insomma, una costituzione truffaldina. Nella costituzione italiana dell’Europa, infatti, non si parla. Tutta la costruzione europea, con la perdita di sovranità che ha comportato, è passata attraverso la cosiddetta “politica estera”, per la quale è vietato il ricorso al parere dei cittadini, così come è vietato per il regime fiscale. La nostra democraticissima repubblica vieta ai cittadini di metter bocca laddove si esercita davvero il Potere: le tasse e il rapporto con gli altri Stati. Dunque una costituzione che ha dimostrato in tutti questi anni di essere stata dettata quasi esclusivamente nell’interesse dei governanti. E’ citato una sola volta il “tradimento” di chi governa, ma mai è stato invocato, né per l’aver costituito attraverso i partiti e le loro tangenti, una società per delinquere, né per aver svenduto la Patria, il territorio della Patria, la indipendenza e la libertà degli Italiani che possono essere chiamati a rispondere e tratti in arresto da magistrature e polizie di altri Stati se facenti parte dell’unione europea. C’era tutto questo nella Costituzione?

  Adesso, con la medesima protervia, è stata approvata una costituzione “europea” di cui non ci è stata detta neanche una parola (chiamandola  “Trattato” per ingannare quei cittadini che l’avevano bocciata quando era stata sottoposta a referendum) e alla quale naturalmente dovremo credere ed obbedire, ma che importa? Si tratta di “politica estera”, così come grottescamente si trattava di politica estera quando ci è stata tolta la sovranità sulla nostra moneta e ce ne è stata imposta un’altra. Sì, cari Italiani, i soldi che abbiamo in tasca e con i quali viviamo sono politica estera.

  Non possiamo dilungarci troppo; ma una parola, almeno, la vogliamo dire su quella prima affermazione, uscita dalla bocca di Marx, che definisce l’Italia una repubblica fondata sul lavoro?
Il “lavoro”? Di che cosa si tratta? Di una divinità che pre-sussiste agli uomini, che ne forma l’essenza? L’uomo è Uomo, e basta. E’ fondato su se stesso; e nel caso creda in un Dio, è fondato su quel Dio.
Di questa costituzione, dunque, noi, che siamo e ci sentiamo “Uomini”, dobbiamo vergognarci. Le parole pronunciate dai nostri governanti in questi giorni sono vuote e inutili; dettate esclusivamente dal disprezzo benevolente verso i propri sudditi di chi possiede il potere.
 L’unica cosa necessaria – lo ripetiamo – è un brevissimo, ma essenziale, elenco dei Doveri cui sono obbligati coloro che detengono i massimi poteri: politici, magistrati, militari. Questa è la nostra “costituzione”.

Roma, 02 Gennaio 2008

 
  



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Noi, gli Italiani, siamo stati truffati da questa costituzione in modo tale che ci ritroviamo senza confini, con una nuova cittadinanza, con una nuova moneta, con una nuova bandiera, sudditi di un secondo Parlamento, di una nuova costituzione, senza che ce ne sia stata detta neanche una parola, né che ce ne sia stato chiesto il permesso.
               
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