Di
una “costituzione” non c’è affatto bisogno. Nessun uomo, o gruppo di
uomini, possiede né la capacità, né il diritto, di “fondare” con suoi
pensieri e sue parole il dover essere di una Società. Il presupposto
del Decalogo biblico (forse primo, lontanissimo esempio di
“costituzione”) è che sia stato dettato da Dio. E naturalmente è valido
soltanto per chi crede in quel Dio. Noi crediamo che sia necessario,
non una costituzione, ma un decalogo dei doveri dei governanti. La
costituzione italiana è stata elaborata da uomini di potere e, in base
a una prassi costante degli uomini di potere italiani, non è stata
neanche sottoposta al giudizio dei cittadini. In questi giorni se ne
sta celebrando con solennità la nascita, quasi si trattasse appunto di
un testo sacro, e addirittura si spende il denaro dei contribuenti –
cosa per lo meno scorretta - per reclamizzarne i vari articoli sui
mezzi di comunicazione di massa. Non vi sembra un po’ ridicolo? Noi,
gli Italiani, siamo stati truffati da questa costituzione in modo tale
che ci ritroviamo senza confini, con una nuova cittadinanza, con una
nuova moneta, con una nuova bandiera, sudditi di un secondo Parlamento,
di una nuova costituzione, senza che ce ne sia stata detta neanche una
parola, né che ce ne sia stato chiesto il permesso. Si tratta, infatti,
di una costituzione pensata da marxisti, per loro natura privi di
qualsiasi fiducia nel cosiddetto “popolo”, e quindi costruita in modo
da poterlo ingannare nelle cose più importanti, o meglio, in modo da
poter far passare attraverso soltanto un solo, poco appariscente
divieto (il parere dei cittadini nella politica estera), la
trasformazione totale della società. Insomma, una costituzione
truffaldina. Nella costituzione italiana dell’Europa, infatti, non si
parla. Tutta la costruzione europea, con la perdita di sovranità che ha
comportato, è passata attraverso la cosiddetta “politica estera”, per
la quale è vietato il ricorso al parere dei cittadini, così come è
vietato per il regime fiscale. La nostra democraticissima repubblica
vieta ai cittadini di metter bocca laddove si esercita davvero il
Potere: le tasse e il rapporto con gli altri Stati. Dunque una
costituzione che ha dimostrato in tutti questi anni di essere
stata dettata quasi esclusivamente nell’interesse dei governanti. E’
citato una sola volta il “tradimento” di chi governa, ma mai è stato
invocato, né per l’aver costituito attraverso i partiti e le loro
tangenti, una società per delinquere, né per aver svenduto la Patria,
il territorio della Patria, la indipendenza e la libertà degli Italiani
che possono essere chiamati a rispondere e tratti in arresto da
magistrature e polizie di altri Stati se facenti parte dell’unione
europea. C’era tutto questo nella Costituzione? Adesso,
con la medesima protervia, è stata approvata una costituzione “europea”
di cui non ci è stata detta neanche una parola (chiamandola
“Trattato” per ingannare quei cittadini che l’avevano bocciata quando
era stata sottoposta a referendum) e alla quale naturalmente dovremo
credere ed obbedire, ma che importa? Si tratta di “politica estera”,
così come grottescamente si trattava di politica estera quando ci è
stata tolta la sovranità sulla nostra moneta e ce ne è stata imposta
un’altra. Sì, cari Italiani, i soldi che abbiamo in tasca e con i quali
viviamo sono politica estera. Non
possiamo dilungarci troppo; ma una parola, almeno, la vogliamo dire su
quella prima affermazione, uscita dalla bocca di Marx, che definisce
l’Italia una repubblica fondata sul lavoro? Il “lavoro”? Di che cosa
si tratta? Di una divinità che pre-sussiste agli uomini, che ne forma
l’essenza? L’uomo è Uomo, e basta. E’ fondato su se stesso; e nel caso
creda in un Dio, è fondato su quel Dio. Di questa costituzione,
dunque, noi, che siamo e ci sentiamo “Uomini”, dobbiamo vergognarci. Le
parole pronunciate dai nostri governanti in questi giorni sono vuote e
inutili; dettate esclusivamente dal disprezzo benevolente verso i
propri sudditi di chi possiede il potere. L’unica cosa
necessaria – lo ripetiamo – è un brevissimo, ma essenziale, elenco dei
Doveri cui sono obbligati coloro che detengono i massimi poteri:
politici, magistrati, militari. Questa è la nostra “costituzione”.
Roma, 02 Gennaio 2008
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