Lettere 


USCIRE DALL'EURO,
raccolta firme novembre 2011

L'opinione
dei lettori
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(in continuo aggiornamento)

 

L'opera di Auriti e la truffa monetaria di Stato
7 Luglio 2011
di N.M.


 Seguace dal 1968 del compianto Prof. Giacinto Auriti, leggo con vivo interesse i Suoi scritti, nei quali propugna ciò che, quasi sessant'anni fa, il mio stimatissimo Maestro cominciò a combattere, fondando il Centro di Studi politici e Costituzionali, prima presso l'Università La Sapienza di Roma, poi dall'istituto di Teoria Generale del Diritto, dall'Università d'Abruzzo Gabriele D'Annunzio di Teramo.
 
Come Ella certo non ignora, Auriti e dopo alcuni anni Savino Frigiola ed altri, intentarono causa alla Banca d'Italia S.p.A. per truffa monetaria.
 
Al termine del primo processo tenuto presso la Procura di Roma, il prof. Auriti fu condannato alle spese e la banca rimandata assolta.
 
Verso la fine del processo il Procuratore Generale Aggiunto della Repubblica, Dott. Ettore Torri, disse che sì, era possibile ravvisare nell'operato della banca la truffa, ma non il dolo poiché la dirigenza non ne aveva la consapevolezza. Al che il Prof. Aurti disse che il Dott. Torri aveva inteso dire che la dirigenza della banca aveva ormai acquisito una tale professionalità nella truffa da aver raggiunto la convinzione di aver il diritto di farla.
 
Orbene l'affermazione di Auriti non era un voluto paradosso, soltanto che non evidenziava ciò che era la realtà ancor più cruda: La banca faceva e fa ciò che fa, perché autorizzata dallo Stato, anno dopo anno decennio dopo decennio, a spossessarlo delle sue prerogative sovrane in ordine all'emissione della moneta. Sovranità che si configura anche nelle recenti dichiarazioni, fra gli altri del nostro Presidente della Repubblica, in occasione delle proposte per la nomina del nuovo Goberntaore di B.d'I. S.p.A., quando raccomandava che per prima cosa si assicurasse la totale indipendenza della banca. (vedi nota 1)
 
Questa "monarchia assoluta" dell'ente di emissione determina una sorta di licenza di rubare, usurare e infine uccidere che, inevitabilemente, contiene in sé l'esito infausto dei processi da chiunque intentati contro la grande piovra.
 
Il dito va puntato contro lo Stato, anche se sappiamo benissimo che i politici sono i servi del sistema bancario, quando non i sicari per la soppressione degli Stati della loro cultura, della bimillenaria fede e con essi della civiltà.
 
Persino nella Chiesa non si osa più alzare la voce contro il mostro, prova ne sia che nel Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, tutte le ecicliche pontiificie sono citate esclusa la "Qudragesimo Anno (1931), l'unica che prendesse di petto la questione.
 
Sette anni orsono ho cominciato a scrivere un piccolo libro, circa centocinquanta paginette, nel quale ho voluto percorre la storia del cammino della "grande usura", come la chiamava propriamente Auriti, perché penso che un'indagine storica possa rendere comprensibile a tutti la formazione del grande inganno. Ho corredato di numerose appendici lo scritto, per suffragare con prove documentali i fatti. Purtroppo non sono riuscito a trovare un editore che si senta di affrontare questa operetta, il timore di non riuscire a vendere giustifica le titubanze e ciò nonostante abbia rinunziato a quelunque diritto anche minimo pur di vedere correre queste poche pagine, convinto come sono che un breccia magari piccola potrebbe intaccare la grande mostruosa diga.
 
Sono disposto a rinunciare anche al mio nome, anche ad uno pseudonimo, mi importa veramente poco di me, tanto più che fra pochi anni di me si perderà, per grazia di Dio, anche il più pallido ricodo. Ebbene, nulla.
 
Poiché non sono musslmano e quindi per nulla fatalista, continuo a provarci, convinto e questa è forse la mia massima presunzione, Dio lo sa, che "gutta cavat lapidem".
 
Perdoni la verbosità.
 
Mi felicito con Lei per il suo coraggio, la perseveranza e l'intelligenza delle Sue argomentazioni.
 
==
1) la divaricazione fra diritto naturale, logica senso comune di giustizia e diritto positivo é in quesati casi evidentissimo, ma lo stato di corruzione generale non ne fa rilevare tutta la sua radicale perversione. 

R. la ringrazio delle sue parole di apprezzamento per il mio lavoro che mi sono d'incoraggiamento e di conforto in un'opera, come lei sa, molto difficile. Purtroppo la complicità dei giornalisti con i politici e i banchieri impedisce di far conoscere il lavoro di Auriti, la causa intentata alla Banca d'Italia e tutto il resto che lei riassume nella sua lettera. Trovare editori a stampa su questi argomenti è di conseguenza praticamente impossibile e l'informazione su questo aspetto determinante della politica italiana e europea si è sviluppata quasi esclusivamente in internet. A quanto so il Ministro dell'economia non ha ancora risposto neanche alla interpellanza parlamentare sul problema della sovranità monetaria posta dall'On. Di Pietro per il partito "Italia dei valori".


 Calcio
23 Luglio 2010
di A.B.


  Ho letto solo oggi l'articolo "Perchè il calcio non si addice all'Europa". Sapendo, col senno di poi, come è andato realmente a finire il campionato del mondo, ovvero con tre squadre europee sul podio, la sensazione è quasi dolorosa: che svarione, che topica!
Alcuni giorni fa avevo letto ne "Il Fatto" un articolo dal tono simile, in cui si sosteneva che il "soccer" è odiato dagli statunitensi, e amato dal resto del mondo, perchè è un gioco "socialista" e "collettivista", e perciò
antiamericano. Un lettore aveva replicato che, a giudicare dalla passione per il calcio, in Italia il PCI avrebbe dovuto avere il 95% dei consensi!
A volte anche la logica deve arrendersi alla dura realtà dei fatti!


R. Rimango dell'opinione che il calcio europeo faccia pena e che sia in linea con la dissolutezza e la mollezza dei maschi europei. Come del resto fa pena l'eccesso di tifo, d'investimento in denaro, di collusione di nababbi chiamati arbitri, di finta passione per la nazionale, quando le patrie sono state seppellite in quel di Barroso. Il livello di gioco - penso che almeno in questo sarà d'accordo con me - è stato, a dir poco, mediocrissimo e avrebbero meritato di vincere le squadre dei nuovi arrivati sulla scena, se non altro perché sono gli unici cui, per la loro fanciullezza culturale, si addice giocare a palla.


Riforma sanitaria USA
18 Aprile 2010
di P.S.


  Come al solito la signora Magli è stata molto precisa e puntuale anche nel suo ultimo articolo sul Giornale.
Da alcuni mesi consulto anche il sito
www.movisol.org, non so quanto sia attendibile, ma contiene spesso delle analisi interessanti:

 "Perché la maggioranza degli americani è contraria alla riforma sanitaria di Obama"

24 marzo 2010 (MoviSol) - Nonostante le grandi aspettative di un anno fa, la maggioranza degli americani aborre la riforma sanitaria approvata dalla Camera il 21 marzo, anche se con motivazioni diverse. I democratici hanno dovuto rinunciare alla propria intenzione di evitare che la Camera votasse la legge approvata dal Senato, e invece di "ritenerla" approvata, dopo un'ondata di proteste per l'anticostituzionalità di una simile mossa. (continua)




 La dittatura democratica
15 Gennaio 2010
di A.B.


   Condivido molte preoccupazioni che lei esprime nei suoi coraggiosi editoriali.  Credo lo siano anche da moltissime persone le quali però non godono della rappresentanza della maggioranza dei mezzi di comunicazione. Al contrario questi ultimi tacitano pesantemente tutte le voci contrarie ai disegni di coloro che tirano i fili e, spiace  constatarlo,  un gran
numero di persone ritiene  i mass media portatori della verita' assoluta.
Sarebbe troppo lungo spiegare questo atteggiamento, ma, da non titolato, seppure mi diletti a studiare l'animo umano e la societa', direi che si tratti  purtroppo di un effetto collaterale di una società "civile" ossia "rispetta, taci, ubbidisci" cose in se ottime ma che talvolta andrebbero "interpretate".
Soltanto all mia eta' ho capito il senso del detto "la strada per l'inferno e' lastricata di buone intenzioni" e, a quanto vedo è il cammino che l'attuale società si è lasciata convincere ad intraprendere. Più specificatamente mi riferisco agli ultimi allarmi su scala mondiale quali epidemie, terrorismo e scanner-corporali, da lei definiti una cosa atroce,
e, mi creda, direi ancor peggio.
Anni or sono vidi quel film, invero un po' pesante, dal titolo 'Minority report'. Ho sempre sperato di "andarmene" prima di vederlo realizzato, ma purtroppo sembra di no...
 
R. La ringrazio di avermi scritto e del suo apprezzamento per i miei articoli.
Certo, la maggior parte dei cittadini, come lei dice, è rispettosa e ben educata, ma i politici e i giornalisti sanno bene a quali e quante sopraffazioni siamo sottoposti. Sarebbe sufficiente la silenziosa approvazione anche dell'atroce Body-scanner, che, come avrà visto, ha fatto notizia soltanto per un giorno, a farci capire che soltanto con i tumulti veri, e non con le parole e i giudizi assennati, potremmo, forse (e sottolineo "forse" perché non so se verrebbero immediatamente imbracciate le armi contro di noi) ottenere di non essere condannati alla "dittatura democratica".


 Una piccola speranza (cfr: "Un diritto naturale difendere il territorio")
13 Agosto 2009
di S. 


   Beh proprio volendo essere ottimisti possiamo anche vederla cosi', anche se a mio avviso e' solo fumo negli occhi per tenere calmi i Nativi dato che la
vera ARMA di DISTRUZIONE di MASSA sono i ricongiungimenti al 3 grado di parentela quando nel Terzo Mondo si sposano tra parenti!
Ed e' con questo metodo che si sono stipati i 2/3 dei 15.000.000 di Immigrati attualmente presenti ed è con questo metodo e con le motivazioni ''umanitarie" (diritto d'asilo, rifugiati) che si continuerà l'INVASIONE, piu' silenziosa poiche' senza clandestini, ma alla lunga non meno pericolosa e sicuramente piu' esosa.
Che il punto di rottura sia vicino,grazie soprattutto alla crisi economica che riesploderà da Settembre, lo sa bene il Premier che aumenta - e in modo
considerevole - la presenza di militari per le strade, a fronte di (falsi) dati che parlano di una criminalità in forte calo (con le carceri di nuovo al
collasso e strapiene di Immigrati)

R. Lei ha ragione di lamentarsi. Io però insisto nel ritenere che si tratti di una piccola speranza perché è stato affermato un principio: non si può entrare di nascosto in casa altrui, il che significa anche (e questo è davvero molto dato che facciamo parte della maledettissima unione europea) che i confini dell'Italia rimangono i confini dell'Italia, ossia che possediamo ancora un territorio. Per il resto, potremmo opporci soltanto imbracciando le armi perché i capi, in Europa, nel mondo, vogliono a tutti costi il governo mondiale, come ho scritto innumerevoli volte, e adoperano a questo scopo l'unificazione dei popoli. Però, dato che è stato affermato che il territorio è nostro, diventa legittimo difenderlo con le armi.



 Ponzi e Madoff 
19 Agosto 2009
di C.A. 



  Dopo la frode planetaria compiuta da Bernie Madoff, altre frodi di tipo piramidale –i mass media nordamericani le chiamano “Ponzi scheme” – sono state scoperte dalle autorità. Mi limiterò a menzionare quella perpetrata da Allen Stanford di Antigua, ed una molto più vicino a noi, a Montréal, di cui sarebbe autore il finanziere Earl Jones.
Una premessa: i nomi degli autori delle frodi rimarranno per qualche tempo nella memoria ma dopo un po’ si affievoliranno. E veniamo al punto fondamentale: nessuno di questi questi nomi viene collegato dai mass media ad un gruppo etnico particolare. Sì, Madoff, come tutti noi sappiamo, appartiene ad un gruppo etno-religioso ben distinto; e così anche i suoi stretti collaboratori. Però  chi osasse mettere in evidenza un tal legame, allargando solo un po’ il discorso, susciterebbe la tremenda accusa di “anti...”, pagando un altissimo prezzo.
Paradossalmente, un’etnia,  un gruppo, una “razza” rimarrà invece indelebilmente collegata a queste oscene frodi. E ciò  grazie al cognome italiano dell’espressione “Ponzi scheme”, che i mass media ripetono come un mantra. Questa etnia, purtroppo, è la nostra. L’italofofobia, al contrario dell’ “anti...”, non è infatti un tabù.  Tutt’altro. Anzi, l’italofobia è il cavallo vincente dei produttori di Hollywood e dintorni (la serie televisiva “Soprano” ne è un esempio).
Ma chi fu Ponzi? Carlo Ponzi fu un imbroglione che divenne per breve tempo ricco negli USA, intorno agli anni ‘20, grazie ad una frode finanziaria piramidale sul modello della catena di S. Antonio: un sistema truffaldino che da che mondo è mondo ha separato schiere infinite di gonzi e meno gonzi dal loro gruzzolo. Ora, in Nord-America, a questo Ponzi è stata attribuita, nientedimeno, la paternità delle frodi condotte con il metodo della catena di S. Antonio. Metodo basato sull’aumento vertiginoso degli investitori, che si verifica nella fase iniziale della “catena” e che permette di pagare quelli che vengono prima con i soldi di quelli che vengono dopo (ma dopo un po’ la catena si spezza...).
Che il verbo “to galvanize” debba tutto al nostro Galvani, e che i “volts” debbano tutto al nostro Volta, pochissimi lo sanno in Nord-America. Ma tutti sono convinti che  il comportamento “peu catholique”  di Madoff debba tutto al suo ispiratore e nume tutelare: il cattolico Ponzi, dal sonoro nome italiano. E questo grazie ad un’attribuzione di paternità decisa dai mass media nordamericani ed ora estesasi all’intero pianeta. Infatti, anche le enciclopedie e i dizionari redatti in Europa dovranno d’ora in poi adeguarsi e concedere, come già avviene in Nord-America, il posto d’onore a lui: l’italiano Ponzi, “inventore” di una truffa che in realtà è millenaria e che è stata condotta a livelli di assoluta eccellenza da persone di ben altra origine.
I pregiudizi e gli stereotipi basati sull’identità nazionale ed etnica sono oggi combattuti strenuamente in nome dei sacrosanti “diritti umani”. Ma i mass media continuano imperterriti a lordarci. E lo fanno con assoluta impunità.
La paternità morale della truffa compiuta da Madoff, attribuita a Ponzi, e il vero e proprio terrore che attanaglia un po’ tutti circa un eventuale discorso sul carattere culturale ben specifico dei tanti “Madoff scheme” di cui il mondo della finanza pullula, dimostrano che la divisione tra buoni e cattivi è il pilastro su cui si regge, dal dopoguerra in poi, l’impalcatura, intoccabile, dei nuovi, trionfanti conformismi a carattere etnico.


 Antropologia e Caso Eluana
10 Febbraio 2009
di M.B. (Verona)


   Conosco da poco il suo sito, ma da parecchio i
suoi libri e  seguo con interesse i suoi articoli, che mi sorprendono sempre per l'originalità e l'ampiezza del respiro. Sono un medico psichiatra e psicoanalista freudiano deciso a cercare la verità nelle persone principalmente e anche in ciò che ci circonda come cultura e istituzioni, politiche e non. Per la mia ormai lontana tesi di specializzazione saccheggiai il suo libro
sull'Antropologia, accostando i suoi studi a quelli di Ernesto De Martino. Da allora il mio percorso culturale e professionale è stato segnato da un'esigenza interiore profonda di andare al di là di quelli che io chiamo i "luogocomunisti" che affliggono molte menti dei nostri cittadini in maniera tanto più tossica quanto inconsapevole. Apprezzo moltissimo il suo lavoro teso
a disvelare il vero significato delle ideologie che tendono a privare i cittadini/persone della loro capacità di discernere il significato autentico delle cose che pur li toccano da vicino.
Anch'io come molti altri sono stato toccato dalla vicenda di Eluana Englaro che considero una manifestazione tragica del potere esercitato su una vittima innocente. La vicenda mi ha ricordato quanto scrive Reneè Girard intorno al significato del capro espiatorio e alla necessità dei potenti (politici e magistrati in primis) di riconfermare il loro "ordine" attraverso l'uccisione di una vittima tanto esemplare quanto innocente. La forte reazione dei credenti e di chi si rifà, anche laicamente, ai principi cristiani che sostengono l'dea del valore non negoziabile della persona, mi ha comfermato di trovarmi di fronte, smarrito, impotente ma anche indignato all'ennesima oscena rappresentazione della forza del potere sul singolo. Questo potere è tanto più forte, quanto più si proclama al servizio di valori positivi occultando la sua vera natura violenta e il suo rituale bisogno di riconferma.
Non c'è nulla, nel calvario di Eluana, che non ricordi la Passione del Cristo: la tracotanza di sacerdoti e giudici, l'innocenza della vittima, la sua morte lenta e per fame e per sete, il fariseismo dei molti che potevano evitare
tale conclusione e non l'hanno fatto.
Ora Eluana potrà diventare forse il simbolo dell'ennesima battaglia "civile" (incivile!) di frange minoritarie della società italiana (radicali e comunisti e post-) che desiderano il primato del potere sul singolo, spacciando un omicidio per un'azione umanitaria.
Mi auguro invece che la coscienza della nostra appartenenza ai valori della tradizione greco-romana e cristiana ci consenta di impedire l'ennesima menzogna, l'ultimo inganno di ideologie, queste si morenti, che sviliscono la persona. 
Chiedo infine di potermi associare al Movimento Italiani Liberi sperando di poter dare il mio personale contributo contro lo smantellamento di tutto ciò che come persone e cittadini italiani, profondamente amiamo e intendiamo difendere.
 
R. Gentile e caro amico,
Mi ha fatto molto piacere sapere che la mia “antropologia” è stata saccheggiata. Sono sicura che si tratta del modo più proficuo per comprendere sia i singoli individui che la storia collettiva, e credo che la prova migliore di questo assunto la si trovi nel fatto che l’antropologia non è stata inserita in nessun corso di studi. I politici, anche quando sono ignoranti, sanno però molto bene che cosa sia pericoloso per il loro potere.
Sì, lei ha ragione: il dramma che si è svolto sotto i nostri occhi impotenti nella condanna a morte di Eluana, è il frutto perverso di un sistema sacrificale sul quale si fonda l’assolutezza del Potere. Purtroppo è difficile per la maggioranza dei cittadini rendersene conto e sicuramente molti di quelli favorevoli alla decisione del Presidente della Repubblica e del magistrato, erano in buona fede nella loro “pietà” per Eluana. Mi lasci poi dire qui quello che penso del padre. Conosco troppo bene la storia, caro amico, dall’antichità fino ai giorni nostri, per commuovermi sul dolore dei padri. L’abbandono dei figli ogni qual volta non erano funzionali agli interessi dei padri è stata una tragica costante: o perché illegittimi, o perché handicappati, o perché di sesso femminile, o perché esisteva già l’erede del patrimonio… Del resto l’infanticidio femminile in India e in Cina (per non parlare dell’Africa, che sfugge alla nostra attenzione soltanto perché lì è difficile anche fare statistiche) è ancor oggi un dato di fatto. Le confesso che io ho scritto, durante molti anni di lavoro e di studio, un grosso volume intitolato “Storia del bambino” che però non ho mai pubblicato perché mi fa paura. E’ una storia troppo atroce, di cui l’umanità, pur sapendo fin dai primi anni di scuola alcuni particolari, se non altro attraverso gli autori greci e latini, non riesce a prendere atto. Le dirò che cosa mi ha impedito la pubblicazione, che cosa mi ha fermato: un proverbio calabrese. Si tratta di un proverbio (affidato quindi alla memoria attuale) che fa parte della collezione di proverbi sul tema del rifiuto dei figli che ho  pazientemente raccolto e che suona così: “Beata quella porta dalla quale passa la bara di una figlia femmina morta”.

Per quanto riguarda l’associarsi agli Italiani Liberi, come ho già avuto occasione di dire molte volte, noi non siamo in grado di organizzare un partito che possa “fare politica” in senso stretto. Se qualcuno, però, vuole lavorare in questa direzione, ne saremo ovviamente felicissimi. Intanto può farci presente tutto quello che considera utile, scrivendolo per i lettori del sito; oppure può aiutarci a collegarci con altri amici che abbiano maggiori forze di noi. Per ora la ringrazio a nome di tutti.
Ida Magli
14 febbraio 2009


 Il progetto ebraico
27 Dicembre 2008
di F.T.


   Non sono ebrea, non ho parenti ebrei, sono italiana, cattolica e politicamente di destra ma dopo quello che ho letto nell'editoriale "Il progetto ebraico" mi sento offesa per quello che dice degli ebrei, (che poi è la solita minestra: tutti i mali del mondo sono causati dagli ebrei. Persino lo Tsunami di quattro anni fa era causato da loro) e da questo momento in poi mi guarderò bene dal sprecare tempo leggendo le sue "opinioni".
 
R. Mi dispiace. Leggere quello che riguarda gli ebrei con la pregiudiziale che appunto si tratta di "ebrei" non permette nè nel bene nè nel male di essere obiettivi. Tanto per fare un esempio: la ricchezza di ciò che hanno prodotto i filosofi, i poeti, i musicisti ebrei ha sempre trovato l'entusiasmo di tutti in Occidente compreso ovviamente il mio, che amo moltissimo Mahler, Wittengestein, Kafka. Se lei fosse disposta a rileggere quanto ho sempre scritto, anche nel mio ultimo libro, " Il Mulino di Ofelia", dove un lungo capitolo riguarda l'ebraismo, potrebbe constatare che non c'è nessuna teoria del complotto. Lo tsunami o altre simili sciocchezze non riguardano davvero un antropologo che ha dedicato tutta la sua vita a studiare e che si interroga fin dal 1994, dalla firma del Trattato di Maastricht, come si potesse spiegare un progetto così distruttivo di tutti gli ideali e di tutti i valori dei popoli d'Europa. Il crollo attuale dei mercati ne è soltanto l'ultima, inevitabile conseguenza ed è sotto gli occhi di tutti. La questione del commercio di denaro fa parte della storia medioevale che io ho studiato fin dai miei primi passi nella carriera universitaria e il libro "Gli Uomini della penitenza" pubblicato molti anni fa è il testo in cui è già citata la nascita dei Monti di Pietà e l'opera di Bernardino da Feltre. Io amo l'intelligenza ovunque si trovi e mi angoscia davvero che oggi ci sia la tendenza ad accantonare la conoscenza storica. Ogni popolo ha una sua visione del mondo; sono gli antropologi ad averlo affermato con maggiore forza: l'errore dei governanti è quello di volerle unificare.
Ida Magli

 Riflessione
3 Agosto 2008
di A.P.


   La persona, uomo o donna che sia, è sacra in tutti in sensi. Non vi pare, tuttavia, che senza famiglie permanenti e senza figli l'Italia, in particolare, e l'occidente siano alla morte? Personadonna/personamadre - personauomo/persona padre. E' inscindibile.
Temo che, al di là delle loro nefantezze, i mussulmani vinceranno su un'Italia incretinita, incosciente ed egoista e senza tradizioni...

Cominciamo a svelare il Leviatano!
Luglio 2008
di R.I. (Vigevano)


  La straordinaria, puntuale lucidità con cui analizza giorno dopo giorno i nebulosi meccanismi che stanno dietro il nefasto Progetto dell’Unione Europea, rappresenta davvero l’unico conforto, la sola consolazione rispetto all’ineluttabile precipitare dei fatti verso quella “dittatura” che, in modo sempre meno celato, si profila. Le sue chiare e inequivocabili intuizioni rispetto all’intricata vicenda politica che è l’Unione Europea hanno ormai illuminato molte coscienze. Anche ai nostri occhi le cose non sfuggono più come un tempo. Ormai anche il nostro modo di leggere i fatti quotidiani si convince e cerca di convincere, come in un infinito passaparola, che le cose stanno esattamente così come lei da tempo ha messo a fuoco. L’idea di presentare un appello al Presidente della Repubblica è pertanto sacrosanta. In modo breve e un po’ semplicistico, penso sia anche il caso di cominciare a muovere qualche passo sul difficilissimo versante pratico, concreto e avvalersi di gesti ulteriormente incisivi. Perché non ci organizziamo (non dico per raccogliere firme per un eventuale referendum, operazione totalmente fallita in Inghilterra), magari per cominciare a “divulgare”, attraverso piccole associazioni o cose analoghe, le misteriose trappole dietro le quali è ben nascosto il Super-Stato-Leviatiano-Totalitario dell’Unione Europea?

L'irrefrenabile tragedia del nostro Paese
Giugno 2008
di R.I. (Vigevano)


 Carissima Ida Magli,
stasera, da queste parti, si sente proprio l’urgenza di informarla, attraverso un breve resoconto, della quotidiana, ordinaria, irrefrenabile tragedia in cui versa questo Paese. E’ una domenica casalinga, bisogna consegnare lavori che presto scadono, amici che passeranno a trovarci ci impegnano nelle ultime pulizie domestiche. Quindi, a sera guardiamo la TV, cominciando dai telegiornali e lì la giornata finisce lasciandoci come tramortiti dalla rabbia e da un dolore che è difficile esprimere.

Tentiamo di andare con ordine nel descrivere la situazione. Ci troviamo nelle vicinanze di Milano, per cui la telecronaca regionale della Lombardia, targata Rai Tre, pur se faziosa e odiosissima, è quasi un rituale. Ma questa sera è riuscita a diventare la summa dell’orrido vero e proprio. A Bovezzo, provincia di Brescia, i cittadini che abitano nei pressi del famoso “Residence Prealpino”, palazzo che ospita  circa 200 immigrati senegalesi, in maggior parte clandestini, hanno ripreso e filmato quello che avviene usualmente nel cortile di quel palazzone: spaccio di droga, risse, scambi di merce sospetta, minacce, ecc, ecc.

Esauriti ormai da una situazione che dura da anni, questi italiani ridotti ai margini della propria patria, si sono fatti coraggio e al mattino presto, anche se minacciati, hanno allestito un gazebo con il quale hanno reso pubbliche le immagini girate con le loro macchine da presa durante l’arco di diversi mesi. Intervistati , poi, da passanti e giornalisti, hanno tristemente confessato di non avere più mezzi leciti per urlare “il loro diritto di vivere in pace”. Non possono neppure affacciarsi dai balconi a causa delle minacce e degli insulti che ricevono dai Senegalesi.

Cambio veloce di notizia, come se lo spettatore fosse un troglodita di immagini da ingurgitare, e ci troviamo ad Oggiono, in provincia di Lecco, dove un Sindaco appartenente ai DS, ha avuto la nobile idea di adibire a moschea la sala del Consiglio comunale. Visto che siamo nel periodo penitenziale dei musulmani, il Ramadan, i circa seicento islamici della zona dove potrebbero pregare al calar del sole, se non nella sala del Comune? Qui dunque tolgono puntualmente ogni sera il crocefisso dalla parete, coprono con un panno il ritratto del Presidente della Repubblica, staccano il Tricolore e il Gonfalone comunale dal muro, e, accantonando tutte le sedie e i tavoli adibiti ai lavori dell’amministrazione, per potersi genuflettere in terra, finalmente sono pronti per la preghiera.

Ma le notizie aberranti si susseguono senza tregua questa sera. A Milano, nel tiepido pomeriggio domenicale, in un parco cittadino sono state simulate, da parte delle Forze dell’Ordine, tecniche, strategie e tutti gli stratagemmi utili affinché i cittadini, specialmente i più piccoli, siano in grado di reagire e salvarsi da ogni tipo di aggressione; mentre, a riprova che ormai è troppo tardi per riuscire a difendersi da una ondata irrefrenabile di malavita ci si è resi conto, grazie ad un filmato di quelli fatti con i telefonini, che su molti autobus, specialmente di notte: risse, botte, rapine, molestie sessuali hanno quasi fatto incrociare le braccia agli autisti, puntualmente picchiati se si arrischiano ad intervenire per difendere qualche malcapitato.

Ma la bella e rincuorante notizia della serata, non poteva mancare. Ieri, sabato 23 settembre, grandioso successo al teatro della Scala, per la prima dell’opera “Teneke”; con la regia di Ermanno Olmi e la direzione di Roberto Abbado. L’opera è tratta da un romanzo dello scrittore turco Yasar Kemal. Non mancavano infatti, ben ripresi dalla televisione regionale, tanti zuccotti come copricapo maschili.

L’opera - ci spiega l’autore a lungo intervistato- racconta le feroci ingiustizie tra padroni e poveri contadini in quelle regioni dell’Anatolia in cui si coltiva il riso. Ed il più ampio commento televisivo metteva bene in luce come ovunque, nel Mediterraneo, i soprusi sui contadini si siano sempre somigliati maledettamente! Come se il commovente “Riso amaro”, del nostro Di Giuseppe, impresso in noi tutti con lo splendido volto di Silvana Mangano, avesse bisogno di una mediocre riattualizzazione fornita con i nostri soldi da un qualsiasi “Teneke” turco!
Cara Ida Magli, questa serata è proprio nera e la notte sarà piena di incubi. RaiTre è faziosa e insopportabile, ma non basta non guardarla perchè la realtà che racconta scompaia, perchè si dilegui come per magia. Ci aiuti pertanto a mettere meglio a fuoco, pur senza confortarci, il senso di quella percezione minacciosa che troppo spesso ormai sentiamo materializzarsi in vicende e in circostanze quotidiane la cui realtà ci angoscia quasi senza più speranza. 

Arcobaleni, trapianti, Chiesa Cattolica
26 Aprile 2008
di P.S.


 Mi Per quanto riguarda l’ analisi degli esiti del voto da lei svolta, mi sembra una valutazione positiva e condivido la sua opinione.
Nutro, però, alcune perplessità riguardo gli ultimi accadimenti politici che hanno decretato la fine degli “Arcobaleni” e dei vari “Comunismi” italiani  in una maniera quasi miracolosa e del tutto inaspettata, nonché molto simile all’improvviso crollo del PCUS
(fatte le debite proporzioni). Ho l’impressione che tutto sia avvenuto troppo facilmente, ma spero di sbagliarmi. Inoltre, non posso non ricordare che la Lega ebbe anche più voti nel passato e ciò in tempi
in cui la sicurezza e l’immigrazione - invasione clandestina sarebbero stati, se affrontati, problemi di facile soluzione. Infine, è molto allarmante il comportamento dei Cattolici sul tema dei trapianti anche se credo siano molto confusi un po’ su tutti gli aspetti della religione, altrimenti riuscirebbero a cogliere la contraddizione insanabile tra la difesa
incondizionata del feto e l’indulgenza con cui invece affrontano la pratica degli espianti a cuore battente e soprattutto il concetto di morte celebrale.
Il Cristianesimo è una religione complessa, per quel poco che sono riuscita a capire in questo anno e ha subito nel corso dei suoi duemila anni di storia
parecchie sovrapposizioni. Il Cattolicesimo, in particolare, è più attratto dalla sofferenza  che dalla  Resurrezione. Mi auguro che si giunga presto a un vero ecumenismo con la Chiesa Ortodossa che ha una
visione trionfale del Cristo e secondo me più equilibrata.

Condivido le sue preoccupazioni per l'improvvisa "scomparsa dei vari arcobaleni", ma non credo che ci siano altre cause se non gli esiti, forse imprevisti, dei meccanismi di una strana legge elettorale. Comunque stia tranquilla: i comunisti stanno sempre lì, e l'unica cosa preoccupante è che i cittadini non si accorgano che sono nascosti nel grande mare del partito veltroniano, progettato appositamente.
Capire i comportamenti della Chiesa è molto difficile: l'unica cosa certa è che Ratzinger continua a sbagliare soprattutto perché non permette a nessuno, neanche alle massime gerarchie del clero, di esprimere un giudizio diverso dal suo.


 Ambiente: rifiuti tossici nei concimi
11 Aprile 2008
di D.D.


 Mi scuso se richiedo la vostra attenzione, ma specie quando si tratta di salute, di noi tutti, penso che la cosa possa essere perdonata.
All'indirizzo qui sotto riporto alcuni link sull'abominevole crimine dei concimi fatti con rifiuti tossici e poi sparsi sui campi.
Onestamente penso non vi sia reato più grave che avvelenare l'acqua e la terra stessa che ci danno di che vivere.
Sarebbe opportuno innanzitutto conoscere bene quanto accade, ognuno approfondendo i fatti da sè, e poi avvisare di quanto già accaduto, e del pericolo di ulteriori crimini in tal senso, agricoltori, consorzi, associazioni, enti e quanti altri direttamente interessati, prima che il fenomeno si estenda ed anche altri terreni divengano tragicamente irrecuperabili come già in diversi luoghi del nostro ex Bel Paese.

Ringrazio infinitamente tutti per l'attenzione, vi prego di fare anche voi tutto il possibile.

link: http://www.hyperlinker.com/change/concimi_tossici.txt

 Uno sguardo al cielo
11 Dicembre 2007
di A.G.


 Le scrivo dopo aver letto molti dei suoi articoli che denunciano la crisi in cui versa la nostra amata Italia e l'Europa tutta.
Le sue considerazioni riguardanti il progetto di demolizione della cultura e delle tradizioni europee sono senza dubbio valide e sotto gli occhi di tutti. Trovo però sbagliato il continuo riferirsi alla Chiesa come ad uno dei complici
di questo progetto infame. La Chiesa è il popolo di Dio. La Chiesa siamo noi cristiani. L'essere cristiani non ci ha forse salvato in più di una occasione dal tentativo di distruzione da parte di nemici interni ed esterni? Poitiers, Lepanto, Vienna, Belgrado.. questi nomi non le suggeriscono niente? Popoli con tradizioni e lingue diverse uniti sotto il segno della cristianità. Allora come oggi in inferiorità di mezzi e di uomini. Allora come oggi in profonda crisi politica e di ideali. Eppure inarrestabili, travolgenti, eroici ed alla fine, miracolosamente aggiungo io, vittoriosi! Chi fornì l'impulso per quelle imprese?
L'Italia e l'Europa tutta è preda di politici senza scrupoli,invasioni di stranieri,violenze di ogni tipo,decadenza civile e morale. Le nuove generazioni sono allo sbando, senza ideali e guide. Eppure nonostante l'origine dei mali
sia evidente,si combatte aspramente e con tutte le forze in una sola direzione. Si combatte la giustizia,si combatte l'ordine, la legalità, si combattono i sani principi,le virtù, il buon senso. Si combatte il bene. E guarda caso la Chiesa. Si
perchè quando c'è da andare contro la Chiesa si mettono tutti d'accordo: giornali, film, libri, opere d'arte, canzoni sono un continuo richiamo a combattere il nemico. E mentre Don Camillo è denigrato, insultato e  minacciato, Peppone
se la spassa rubando, tradendo il popolo che gli ha dato il potere, favorendo il dilagare dei nemici, favorendo la distruzione della nostra cultura, dei nostri ideali, delle nostre speranze.
Non so quando accadrà, ma un giorno un uomo guidato da quel Dio che soccorse i nostri avi, sorgerà. E come accadde in quel passato non troppo lontano, il popolo guarderà al cielo
e fiero come lo fu a Lepanto risorgerà e sarà nuovamente vittorioso.

"Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome"
"L'Aquila Bianca, su ordine dell'Arcangelo Michele, scaccerà la mezzaluna dall'Europa, dove rimarranno solo i cristiani; egli regnerà da Costantinopoli.
Un'era di pace e di prosperità inizierà per il mondo..."


Ammirazione
27 Dicembre 2007
di M.


Desidero esprimere la mia ammirazione a chi, come voi di Italiani liberi, non cede di fronte alle nefaste lusinghe del pensiero globalizzatore che promette e concede copiosamente oro, allori e porpora ai traditori distruttori delle nostre antiche e giustamente preclare civiltà europee.
Un saluto particolare alla meravigliosa Ida Magli, fulgida figura di vera italiana in questa lurida accozzaglia di ombre bigie e opache che
popolano ormai la nostra amata Patria!
Nella speranza di una futura resurrezione della gloriosa Italia, vi invio i miei auguri e la mia riconoscenza per la vostra lodevole opera patriottica.
Viva l'Italia! Viva il popolo italiano!

Cercasi talenti, purché stranieri
25 Ottobre 2007
di S.
P.

E' giusto attirare i talenti degli altri paesi nell'EU? A me sembra di no, direi che questi talenti dovrebbero contribuire allo sviluppo dei loro paesi che hanno dei gravi ritardi.
Possibile che non riusciamo a formare noi le persone di cui abbiamo bisogno e dobbiamo farne incetta all'estero? Frattini diceva ieri che ciò è necessario per il declino demografico europeo. Ma quale declino! L'Europa è sovrappopolata e di figli ne nascono ancora, anche se molto meno di un tempo (per fortuna!). Io vedo ovunque bambini!
Riporto la notizia:

"Il piano: permessi nel giro di un mese a laureati e diplomati. Servirà l'invito di un'azienda

Una Carta blu europea per gli immigrati di talento

di LUIGI OFFEDDU

BRUXELLES - L'Europa cerca di attirare cervelli e lavoro specializzato con due proposte di direttive sull¹immigrazione legale che oggi approdano in
Commissione. Sono il primo passo verso la Carta blu europea, in risposta alla mitica Carta verde americana. La Carta blu potrà essere rilasciata nel giro di un mese, darà diritto a un salario adeguato e consentirà la ricongiunzione familiare. «L'Europa si apre al talento, - spiega Franco Frattini, promotore dell¹iniziativa - in concorrenza con Usa e Australia».
Alle pagine 10 e 11
Corriere della serra, martedì, 23 ottobre 2007

R: credo che questa interpretazione sia ancora troppo "ingenua": questo è soltanto l'ennesimo modo che i nostri governanti-assassini hanno trovato per far morire italiani ed europei e far entrare altre migliaia di stranieri (con diritto al ricongiungimento familiare) cui saranno affidate le "ricerche" per le quali le nostre Università non possiedono neanche un soldo e gli italiani cercano borse di studio all'estero.
Declino demografico? Frattini non ha che da leggere le statistiche su quanti erano gli Italiani nell'Ottocento, secolo notoriamente incapace di produrre intelligenze: eravamo meno della metà di quanti siamo oggi.
Ma questa è anche la risposta a colui che, pur fornito di un Nobel, ha avuto la sfrontatezza di affermare che i negri non sono intelligenti. Vedrai quanti GENI africani, del cui alto livello intellettuale ci si accerterà nel giro di un mese, svilupperanno da noi le scienze e le arti di cui abbiamo dimostrato attraverso lunghi secoli di non essere capaci...
Propongo, comunque, se sei d'accordo, che sia messo a capo della commissione di accertamento l'ineguagliabile Sgarbi, il quale trova geniale imbrattare le opere di quel povero idiota di Bernini, dopo di che chissà quanti altri "geni" andranno in giro con una pistola di vernice a spruzzo ad abbellire affreschi, ritratti, statue delle quali, privi del genio africano, siamo così poco forniti!
L'ho detto e ripetuto innumerevoli volte, ma sembra che nessuno voglia crederci: l'Europa è stata progettata per ucciderci e annientare la civiltà europea. Punto e basta.
Ida Magli


 Com'è difficile, duro e nauseante vivere in Italia
06 Ottobre 2007
di P.S.

Poichè come lei sa, noi cittadini italiani possiamo fare ben poco per esprimerci, le scrivo almeno per salutarla e dirle di non prendersela troppo. Ma non sarò falsamente ottimista. Purtroppo, in ITALIA, abbondano i "bambocci" (per una volta un ministro ha ragione) gli uomini coraggiosi e fieri sono sempre  più rari, dal momento che ce li ammazzano tutti e li portano via alla loro patria e ai loro bambini, come l'eroico LORENZO LAURIA. Nei casi più fortunati li riducono al silenzio MEDIATICO come il buon Belpietro. LA DESTRA E LA SINISTRA NON SONO
UNA CASTA, BENSI' UNA FINZIONE PER NOI ELETTORI E SOLO PER IL MOMENTO DELLE ELEZIONI, e sembra che questo paese, ormai, funzioni solo al contrario di ogni logica morale, e persino del più banale buon senso.
Ho appena sentito al TG che il rumeno, che ubriaco alla guida di un'auto ha ucciso quattro giovani, è stato dai nostri giudici condannato
agli arresti domiciliari, sei anni in un residence sul mare. (Immagino a ns.spese)

R: Ha ragione: la nostra classe politica non è una "casta" ma una "finzione". Nulla infatti è più stupefacente del successo ottenuto da un libro scritto da un giornalista di punta del Corriere della Sera come Gianantonio Stella che, invece di fare il suo dovere denunciando quotidianamente in ogni suo articolo i difetti dei politici, ha mantenuto per anni il consueto, rispettoso, giornalistico silenzio per poi gettare la sua bomba di carta mettendo in luce all'improvviso ciò che sapeva bene, ma che, scritto su un giornale, sarebbe stato pericoloso per la sua carriera di giornalista e non l'avrebbe fatto diventare un famoso e ricco scrittore del NULLA.
L'abitudine sempre più diffusa dei politici e dei giornalisti di raccontare, in qualità di scrittori di libri, cui gli editori sono proni, quello che quotidianamente sanno e fanno CONTRO DI NOI, fingendo di farlo PER NOI, è l'ennesima forma della loro corruzione; una corruzione talmente profonda e priva di vergogna che i poveri sudditi, abituati a credere che la propria gogna sia invece quella dei politici, la trovano perfino coraggiosa."
Ida Magli


Sconsolate riflessioni
20 Settembre 2007
di R. I.  (Vigevano)

Stasera, da queste parti, si sente proprio l’urgenza di informarla, attraverso un breve resoconto, della quotidiana, ordinaria, irrefrenabile tragedia in cui versa questo Paese. E’ una domenica casalinga, bisogna consegnare lavori che presto scadono, amici che passeranno a trovarci ci impegnano nelle ultime pulizie domestiche. Quindi a sera guardiamo  la TV, cominciando  dai telegiornali e lì la giornata finisce lasciandoci come tramortiti dalla rabbia e da un dolore che è difficile esprimere.
Tentiamo di andare con ordine nel descrivere la situazione. Ci troviamo nelle vicinanze di Milano, per cui la telecronaca regionale della Lombardia, targata Rai Tre, pur se faziosa e odiosissima, è quasi un rituale. Ma questa sera è riuscita a diventare la summa dell’orrido vero e proprio. A Bovezzo, provincia di Brescia, i cittadini che abitano nei pressi del famoso “Residence Prealpino”, palazzo che ospita circa 200 immigrati senegalesi, in maggior parte  clandestini, hanno ripreso e filmato quello che  avviene usualmente nel cortile di quel palazzone: spaccio di droga, risse, scambi di merce sospetta, minacce, ecc, ecc.
Esauriti ormai da  una situazione che dura da anni, questi italiani ridotti ai margini della propria patria, si sono fatti coraggio e al mattino presto, anche se minacciati, hanno allestito un gazebo con il quale hanno reso  pubbliche le immagini girate con le loro macchine da presa durante l’arco di diversi mesi. Intervistati, poi, da passanti e giornalisti, hanno tristemente confessato di non avere più mezzi leciti per urlare “il loro diritto di vivere in pace”. Non possono neppure affacciarsi dai balconi a causa delle minacce e degli insulti che ricevono dai Senegalesi.
Cambio veloce di notizia, come se lo spettatore fosse un troglodita di immagini da ingurgitare, e ci troviamo ad Oggiono, in provincia di  Lecco, dove un Sindaco appartenente ai DS, ha avuto la nobile idea di adibire a moschea la sala del Consiglio comunale. Visto che siamo nel periodo penitenziale dei musulmani, il Ramadan, i circa seicento islamici della zona dove potrebbero pregare al calar del sole, se non nella sala del Comune? Qui dunque tolgono puntualmente ogni sera il crocefisso dalla parete, coprono con un panno  il ritratto del Presidente della Repubblica, staccano il Tricolore e il Gonfalone comunale dal muro, e, accantonando tutte le sedie e i tavoli adibiti ai lavori dell’amministrazione, per potersi genuflettere in terra, finalmente sono pronti per la preghiera.
Ma le notizie aberranti si susseguono senza tregua questa sera. A Milano, nel tiepido pomeriggio domenicale, in un parco cittadino sono state simulate, da parte delle Forze dell’Ordine, tecniche, strategie e tutti gli stratagemmi utili  affinché i cittadini, specialmente i più piccoli, siano in grado di reagire e salvarsi da ogni tipo di aggressione; mentre, a riprova che ormai è troppo tardi per riuscire a difendersi da una ondata irrefrenabile di malavita ci si è resi conto, grazie ad un filmato di quelli fatti con i telefonini, che su molti autobus, specialmente di notte: risse, botte, rapine, molestie sessuali hanno quasi fatto incrociare le braccia agli autisti, puntualmente picchiati se si arrischiano ad intervenire per difendere qualche malcapitato.
Ma la bella e rincuorante notizia della serata, non poteva mancare. Ieri, sabato 23 settembre, grandioso successo al teatro della Scala, per la prima dell’opera “Teneke”; con la regia di Ermanno Olmi e la direzione di Roberto Abbado. L’opera è tratta da un romanzo dello scrittore turco Yasar Kemal. Non mancavano infatti, ben ripresi dalla televisione regionale, tanti zuccotti come copricapo maschili.
 L’opera - ci spiega l’autore a lungo intervistato- racconta le feroci ingiustizie tra padroni e poveri contadini in quelle regioni dell’Anatolia in cui si coltiva il riso. Ed il più ampio commento televisivo metteva bene in luce come ovunque, nel Mediterraneo, i soprusi sui contadini si siano sempre somigliati maledettamente! Come se il commovente “Riso amaro”, del nostro Di Giuseppe, impresso in noi tutti con lo splendido volto di Silvana Mangano, avesse bisogno di una mediocre riattualizzazione fornita con i nostri soldi da un qualsiasi “Teneke” turco!

Cara Ida Magli, questa serata è proprio nera e la notte sarà piena di incubi. RaiTre è faziosa e insopportabile, ma non basta non guardarla perchè la realtà che racconta scompaia, perchè si dilegui come per magia. Ci aiuti pertanto a mettere meglio a fuoco, pur senza confortarci, il senso di quella percezione minacciosa che troppo spesso ormai sentiamo materializzarsi in vicende e in circostanze quotidiane la cui realtà ci angoscia quasi senza più speranza.


 Permesso di critica antiamericana e antiebraica
02 Settembre 2007
di R.C.

Leggo su Italianiliberi uno dei comunicati del SIOE secondo cui in Ue sarebbe permessa la propaganda antiamericana e antiebraica, ma non quella antiislamica e questo non mi pare esatto. La UE "tollererà" pure la propaganda antiamericana, ma quanto a quella antiebraica ci sono leggi che se applicate prevederebbero l'arresto per "xenofobie" varie, antisemitismi, antiislamismi e via censurando. Anche la recente omologazione alla linea politica UE, attuata dal pessimo guardasigilli Mastella, prevede l'introduzione del fantasioso "reato" di "negazionismo" che non mi pare sia di provenienza wahabita...
Pertanto, a me sembra che la pervicace conservazione del privilegio di alcune "minoranze" altro non sia se non l'antipasto di ciò che verrà poi. Io non dimentico facilmente che la compianta Oriana Fallaci si struggeva sul perché fu denunciata da un'associazione antidiscriminazione ebraica (la Lycra già Lyca) prima ancora che dal suo corrispettivo islamico (MRAP). Incline come sono al "complottismo", non foss'altro perché bastian contrario, non vorrei mai che le "risorse" servissero solo ad annacquare il brodo multiculturale e creare a "qualcuno" l'habitat di casa propria...
Nemmeno il "cui prodest" è molto in auge, oggigiorno, ma direi che è ormai palese come la Ue sia una creatura ideologica prima che economica e l'affermare apoditticamente che in questa Ue gli ebrei siano discriminati mi pare un'autentica idiozia. Diciamo che forse in Europa ci sono ebrei più vicini al comune sentire degli europei, ma questi contano come noi, ovvero, meno di niente e fare di tutt'erbe un fascio mi sembra un insulto all'intelligenza di chi ancora ne fosse dotato.


 Ils sont fous, ces Romains!
28 Agosto 2007
di S.P. (Svizzera)

Napolitano non ha citato nemmeno una volta il nome dell'Italia! E parla e pensa in italiano! (O forse in napoletano?). Sembra però che parli bene anche l'inglese. Stucchevole, insopportabile la retorica sui "valori comuni". Quando chiedi quali sarebbero questi valori comuni di nuovo senti solo vacue affermazioni, per es. la sacralità della vita o la dignità umana e altre amenità del genere.
Continuo a non capire il silenzio generale non solo degli organi di stampa, dei giornalisti, ma del "popolo": possibile che nessuno si ribelli, faccia sentire il suo dissenso da questo progetto imposto fraudolentemente ai sudditi ignari? E pensare che le sentenze in tribunale sono ancora emesse "in nome del popolo italiano". Signor Presidente, non vuol far cessare questo scandalo? "In nome del popolo italiano"! Ma il popolo italiano non esiste più, non deve più esistere. Anzi, anche la parola popolo deve sparire: non esistono più i popoli italiano, francese, tedesco, inglese ecc. Siamo tutti europei, anzi esseri umani, figli di mamma. Abbasso i popoli, viva l'Unione europea!
Sì, la parola "popolo" presto sarà considerata razzista, discriminatoria. Credi che la Merkel osi ancora parlare del "deutsches Volk". Figurati, la signora parla ormai solo di "EU-Bürger".
Alcuni giorni fa ho avuto fra le mani biglietti di banca dell'UE: bruttissimi, scialbi. L'importante è che nessun ex popolo europeo possa riconoscersi nelle nuove - ripeto - bruttissime, anomime banconote. Non più Pascal e Voltaire sulle banconote francesi o Leonardo e Michelangelo su quelle italiane (per la verità le banconote italiane non sono mai state troppo belle).
E purtroppo devo dire che anche la Banca nazionale svizzera si appresta a sfornare una nuova serie di banconote degne di quelle dell'UE: semplicemente sconce, orrende. Per fortuna sono sempre franchi svizzeri, ma l'ideologia è quella dell'UE: nessuno deve più riconoscere il paese, i suoi geni, le sue bellezze, guardando i biglietti di banca.
Sulla serie corrente sono effigiati Giacometti, Ramuz ecc. E' finita, la Svizzera deve allinearsi alla nuova realtà: asettica, universale, antiestetica, scialba per definizione, senza identità.
Napolitano si lamenta che il processo d'integrazione europea rischia d'incepparsi o di ridursi a mera unione economica. Intanto l'UE sta subdolamente adottando e imponendo la Costituzione bocciata, ribatezzata trattato e che sarà ratificato dai parlamenti e non più sottoposto a referendum. Devo dire che la Merkel e Sarkozy mi deludono: sono loro i principali artefici di questo inganno. La parola costituzione non piace, suscita ancora qualche perplessità? Va bene, non diciamo più costituzione, ma la sostanza resta. E nessuno obietta, tutti tacciono. Non capisco.
Mi sento un po' Asterix in un oscuro villaggio gallico o elvetico che resiste agli invasori.
Ma Asterix resiste ("Ils sont fous, ces Romains!").
Viva l'Italia, viva Ida Magli!

11 Settembre 2007
30 Luglio 2007
di L.

Era ora che qualcosa e qualcuno si muovesse, purtroppo sono scettica come Lei. Oltretutto solo una minoranza sarà presente a Bruxelles perchè non è così semplice piantare famiglia e lavoro per correre là, per non parlare di chi potrebbe avere problemi economici per arrivarci.  Sarebbe secondo me utile integrare l'iniziativa lanciando l'idea di inviare e-mail da casa sia ai governi nazionali che a quello europeo, ovviamente in forma corretta dal punto di vista legale e lanciata sui giornali come notizia di attualità in prossimità dell'11 settembre. Se questo accadesse in tutta Europa  nello stesso giorno penso che i governanti ne dovrebbero tenere conto.


Preoccupazioni di un italiano
31 Luglio 2007
di un italiano

Vi devo confessare che sono sempre più preoccupato, per il ns amato paese, per il futuro dei miei filgi e per l'occidente tutto.
L'islamismo sta lentamente (e neanche tanto)ma  inersorabilmente diventanto padrone a casa nostra: è ormai talmente evidente (vedi gli ultimi tentativi di attentato a Londra eseguiti da medici )da poter essere definito palese, eppure leggendo i giornali e ascoltando la tv, le preoccupazioni più grosse della nostra classe politica ( a dir poco ridicola ed  incapace) e dei media tutti, sono le pensioni, il bacio di due gay o le droghe leggere ed i film della cucinotta. Ma dove vivono? Io non posso credere che non riescano a vedere al di là  del loro naso. O fanno finta di non vedere per non compromettere i rapposrti economici con i paesi islamici? Non possono non capire che di questo passo non avremo più rapporti economici di cui preoccuparci ma dovremo pensare a portare a casa la pelle. E noi singoli cittadini cosa possiamo fare? nulla, perchè quelle poche volte che mi sono azzardato a dichiarare in pubblico, tra amici o colleghi, che a mio avviso per salvare l'italia bisognerebbe fare una politica di defiscalizzazione per incentivare gli italiani a fare più figli e poi rimandare tutti gli islamici e gli slavi ai loro paesi nativi, sono stato tacciato di razzismo. Io non ho mai detto o pensato di ammazzare nessuno. Sono arrivato al punto che quando si discute di questi argomenti  e vengo tacciato di razzismo concludo dicendo che se amare il proprio paese e cercare di salvarlo  vuol dire essere razzista allora sì, lo sono. Perdonate il mio sfogo ma sono davvero molto preoccupato. Ho iniziato un programma di accumulo di risparmio, nel quale metterò una parte dello stipendio per far sì che se sarà necessario, prima che sia tardi, me ne andrò con la mia famiglia in qualche paese dove la libertà ha ancora un valore. (sempre che ve ne sia ancora uno). Con affetto, un italiano.


 Dai lettori di ItalianiLiberi
25 Giugno 2007

Ida,
hai scritto:

"Perdonatemi se questa sera non so andare avanti. Domani, dopodomani al massimo, parlerò di tutto, esporrò un qualche piano che ci dia ancora qualche speranza".

Non farci (farmi) aspettare troppo ti prego.

Un abbraccio
S.P. (Svizzera)

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Oggetto: ai lettori di ItalianiLiberi

La leggo abbastanza spesso ed il Suo articolo del 23 giugno mi ha fatto star male.
Apprendere che una voce come la Sua non trova parole da poter comunicare ai lettori è almeno inquietante, mi creda. Già poche sono le voci che si alzano seriamente in difesa della libertà in questo povero Paese e leggere che la Sua, seppur per qualche giorno, si tace scoraggiata è davvero preoccupante.
Attendo di rileggere i Suoi articoli al più presto, per trovare quel po' di conforto che necessita per andare avanti verso il non-futuro, come Lei lo definisce, che ci aspetta.
Voglia gradire i miei cordiali saluti e la mia profonda stima,
A. M.

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Oggetto: arrendersi mai!!

Signifer, statue signum; hic manebimus optime! Coraggio ida, scriva ancora. Difenderemo cio che ci resta con tutte le nostre forze.

Con grande stima
A.N.R. (Udine)

R: La ringrazio dell'incoraggiamento. La situazione è gravissima, soprattutto perché nessuno, né politici né giornalisti, ci vuole dire nulla, non vuole farci capire nulla.Mi farò forza, però, continuerò almeno a scrivere, a tenere i legami con quei pochi che amano ancora la patria, sperando che sorga qualcuno che abbia le forze economiche e politiche per mettere in atto un movimento di ribellione e di contrasto.
La ringrazio con tutto il cuore, e la saluto con affetto
Ida Magli



Un lettore ci informa
05 Giugno 2007
di L.A.


Oggetto: La UE assolve e difende la Massoneria

Roma, 1 giugno 2007
Corte Europea: Massoneria; condanna dell´Italia, Raffi (Goi) "di nuovo censurati comportanti discriminatori nei confronti dei Liberi Muratori"

"Ancora una volta, dopo il caso della regione Marche, la Magistratura europea ha condannato lo Stato italiano per aver violato, in pregiudizio dei Massoni la libertà di associazione, censurando comportamenti di criminalizzazione e di discriminazione nei confronti dei Liberi Muratori del Grande Oriente d´Italia di Palazzo Giustiniani. Ora è un imperativo che tutti gli Enti pubblici e le Regioni che ancora contemplano al proprio interno dispositivi legislativi o regolamentari contrari alla Massoneria - adottino, con immediatezza, ogni misura necessaria a rimuovere la violazione censurata dalla Corte Europea."

Così il Gran Maestro del Grande Oriente d´Italia di Palazzo Giustiniani, avvocato Gustavo Raffi ha
commentato la sentenza con la quale la Corte Europea dei Diritti dell´Uomo ha accolto il ricorso presentato dal Grande Oriente, difeso dall´avvocato Anton Giulio Lana, contro la legge regionale del Friuli Venezia Giulia (15 febbraio 2001, n 1) che obbliga di dichiarare la propria eventuale appartenenza alla Massoneria, per accedere alle cariche regionali indicate dall´articolo 55 della legge.

La Corte di Strasburgo, infatti, pronunciandosi
contemporaneamente sulla ricevibilità e sul merito, ha riconosciuto, per sei voti contro uno, la violazione dell´articolo 14 (diritto a non subire discriminazioni) letto in combinato disposto dell´articolo 11 della Convenzione europea dei diritti dell´uomo (diritto alla libertà di associazione) dichiarando, inoltre, che la condanna dello Stato convenuto rappresenta di per sé un risarcimento a titolo di danno morale fermo restando l´obbligo dello Stato di rimuovere la situazione di incompatibilità
con la Convenzione europea dei diritti dell´uomo.

"Con tale legislazione - ha aggiunto l´avvocato Raffi - si è perpetratata una discriminazione tra cittadini e si sono coartati e affievoliti i diritti dei Liberi Muratori che, per conservare la loro identità ed il diritto di accesso a ruoli di responsabilità, sono stati costretti a dimettersi dalla Massoneria, al fine di non rendere dichiarazioni mendaci".

"Grande - ha aggiunto il Gran Maestro Raffi - è ora la soddisfazione dei Liberi Muratori per questa ennesima condanna del governo italiano per la violazione della Convenzione europea dei diritti dell´uomo. Si tratta ancora una volta di un messaggio forte giunto dall´Europa che censura ogni forma di discriminazione attuata nei confronti nei confronti di individui o associazioni nel nostro Paese.

"Adesso - ha concluso - la Regione Friuli Venezia
Giulia dovrà modificare la legge censurata in modo da dare piena attuazione agli obblighi assunti dall´Italia mediante la ratifica della Convenzione europea dei diritti dell´uomo".


 Primo: evitare le figuracce
19 Maggio 2007
di A.M.

A: stefano.lorenzetto@ilgiornale.it, lettori@ilgiornale.it
Cc: p.guzzanti@mclink.it, posta@italianiliberi.it, FERRERO_P@camera.it

 

Sono un chimico, sono un proibizionista "non fanatico" e leggo spesso il vostro giornale. Trovo che il seguente articolo del Giornale (segui link)  sia davvero sgradevole. Per 2/3 l'argomento è tecnico-scientifico, neanche biomedico nota bene, e l'approccio è una statistica da bar dello sport. Si mettono insieme molecole molto diverse, con storie diverse ed interessi commerciali diversi. Si mette in discussione quello che Lancet ha faticosamente affermato e che tutta la Chimica cerca di far "passare" da anni: l'uomo è più vizioso di quello che sembri e si è costruito una scala di sostanze "nocive" a suo uso e consumo; detta scala è errata, pur essendo comunemente recepita.
La causa dell'errore è stata la stratificazione di abitudini e credenze "locali". Esempio: negli USA possono essere tolti i figli ad una madre che usi diazepammine sotto prescrizione medica, in Inghilterra ormai trovano queste molecole nell'acqua dei fiumi, in Italia una delle maestre di Rignano ne faceva uso e "va tutto bene".
Un altro? Nello stesso articolo è evidente che, per alcune sostanze, il problema è la disgregazione psichica di chi fa uso di QUALUNQUE droga fin dall'adolescenza o con cadenza quotidiana. Ed è questo il punto. Varrebbe la pena di stigmatizzarlo di più, perchè è per questo motivo che molecole diverse vengono accomunate: per l'effetto "psicotropo" momentaneo e per le modificazioni della personalità nel tempo. In questo modo sarebbe semplice vietare "tutto" ai minori, costringendo genitori e soprattutto insegnanti ad intervenire, sulla base di ragioni concrete e razionali e del dovere di tutelare la loro salute ed integrità psichica.
Per i maggiorenni, fate vobis. Tanto per fare statistica, avete notato che dove coltivano l'oppio l'uva è vietata, dove fanno il malto lo bevono in una solo varietà fermentata, eccetera? Sembrerebbe che la storia delle droghe sia tanto "social", cioè politica, e poco "medical", cioè salutistica.
I mezzi di informazione potrebbero aiutarci a chiarire, e qualunque addetto potrebbe farlo, che l'eroina è la più pericolosa perché abbina tossicodipendenza, danno fisico e overdose, ma che in realtà "le pasticche" sono più mortali e che l'alcool è più subdolo nella dipendenza e nei danni a lungo termine.
Peccato che l'articolo era ciecamente fazioso, perchè avremmo potuto accorgerci di un particolare non da poco: i danni fisici, la dipendenza, la mortalità causati dal tetraidrocannabinolo sono praticamente nulli. Per questo motivo nessun paese riesce a fare una legge che abbia una logica e che funzioni.
Se avete dei dubbi chiedetevi perchè non c'è MAI un chimico "puro" in queste commissioni di lavoro, in Italia ed all'estero. Forse proibiremmo innanzitutto tante sostanze di largo impiego... mica solo il vino. E poi come glielo spieghi alle multinazionali e alla gente comune?

 Personalità di base dei popoli... e dei governanti italiani
16 Marzo 2007
di L.D.

 

Ho conosciuto il suo sito surfando online e non le nascondo che da qualche settimana mi collego con una certa regolarità, trovandomi in linea con quanto lei scrive e pubblica.
Io non vivo in Italia. Vivo in Giappone, dove non le nascondo ho trovato una dimensione professionale piu' adeguata a quelle che erano le mie aspettative, ahime' in Italia deluse da ladri in giacca e cravatta. Ma non voglio tediarla con la mia storia personale.
Piuttosto riflettevo. Gli immigrati, i clandestini... io qui vivo da italiano, da occidentale, da "bianco". Ma ho un regolare contratto di lavoro con un'azienda giapponese (mi occupo di cultura italiana) e un regolare visto di lavoro.
Non è facile il Giappone. Bello da turista, ma viverci da straniero non è facile. Non tanto per il rispetto delle leggi... il minimo. Ma bisogna adeguarsi alle abitudini , ai costumi. I Giapponesi sono di una delicatezza sconcertante, ma inflessibili.
Ti prendono le impronte all'ingresso, non mi sento discriminato anzi sono contento di farlo, perché personalmente non ho niente da nascondere e perché so che questa norma tutela anche me.
Una volta aspettavo un'amica. Si avvicina un poliziotto il quale con il garbo che caratterizza questo popolo mi chiede semplicemente "tra quanto tempo arriva la persona che sta aspettando?" gli rispondo "tra quindici minuti circa", lui guarda l'orologio e ... si mette di fronte ad osservarmi con discrezione. Quando arriva la mia amica -
giapponese - lui se ne va.
Quando venni qui la prima volta da turista, dovevo mandare i soldi in Italia per pagare il fitto di casa... all'ufficio postale l'impiegato mi chiede il passaporto e poi mi dice "perche' se sei qui da turista devi mandare soldi in Italia?"... e per fortuna c'era la bella Hatsumi che gli tolse il modulo dalle mani e mi compilo' lei il tutto... poi mi fa "guarda che quello avrebbe portato il tuo modulo alla polizia...".
Stato di polizia? No... Posto in cui ci sono delle regole che vengono rispettate da tutti. E che fa in modo che tu possa dare appuntamento alla tua ragazza sulla piattaforma della metro alle undici di sera e
la trovi tranquilla a leggersi il giornale... Lei dottoressa, ci starebbe da sola nella metro di Milano a quell'ora?
Per questo io concordo con lei... c'é qualcosa che non va nel nostro sistema, perchè non è possibile che la nostra italia sia diventata un colabrodo dove tutti entrano a proprio piacimento e portano miseria... io sono stato recentemente e ho visto le città piene di persone di etnia slava... per carità lavoratori... ma poveri in canna... le nostre belle città si sono abbrutite.
Qui questa regola non è applicabile. Non puoi venire in Giappone a lavorare se il tuo compito può essere svolto da un Giapponese = non puoi togliere lavoro ai Giapponesi. Ma ci vuole tanto a farlo anche in Italia? Cioè qui non puoi venire a lavorare in fabbrica, non puoi venire a fare il cameriere, non puoi venire a fare il lavavetri o il commesso in un supermercato. Qui entri solo se hai una qualifica specifica. E' cosi' impossibile pensare una norma del genere anche per l'Italia. Forse si... se tutto quel che lei scrive è vero.

Risposta:

 La ringrazio delle notizie che mi dà sulla sua vita in Giappone. Come lei ha capito benissimo, i Giapponesi sono gentilissimi ma
inflessibili, ossia il contrario della maggioranza degli Italiani, e soprattutto il contrario dei governanti e amministratori italiani. La personalità di base dei popoli non è una invenzione degli antropologi. Per cambiare questa situazione bisognerebbe che coloro che hanno responsabilità, e per primi gli insegnanti, si comportassero e obbligassero a comportarsi in modo diverso.
Non mi soffermo sui motivi per i quali da tanti secoli gli Italiani si sono abituati a questo atteggiamento, ma mi basta ricordarle che
in Italia c'è stato il governo del Papa per circa 1.800 anni.
Aggiungo, però, che prendere le impronte delle mani - cosa che presto avverrà anche da noi - è una sopraffazione intollerabile, quali che ne siano gli scopi, perché afferma il "potere sul corpo" dei sudditi. Ida Magli



 Sacro e Potere
27 Febbraio 2007
di M.P.

 

Ho letto con interesse il Suo articolo del 18-01-2007. Mi trovo d'accordo con Lei quando afferma che il Sacro e il Potere nella storia sono sempre stati alleati. Su questo l'antropologo Renè Girard si è diffuso lungamente come Lei certo saprà. Lui è arrivato alla conclusione che la separazione tra Potere e Sacro è un processo tuttora in corso, che procede di pari passo con la diffusione del Vangelo e del suo spirito. Spirito che tra l'altro si diffonde "contagiosamente" anche nelle culture che non sono espressamente Cristiane. Da questo punto di vista la Chiesa non è che uno strumento di cui il Vangelo, per così dire, si serve per la sua diffusione (mi viene in mente a questo proposito la teoria del "gene egoista" di Richard Dawkins, mi si perdoni l'irriverente parallelo). Quindi mi sembra che la sua critica finale verso la Chiesa, che peraltro potrebbe essere in parte condivisa, sia secondaria rispetto al ruolo che essa, anche "suo malgrado", svolge.

 
R: Sono d'accordo. La teoria del "gene egoista", oltre ad essere molto divertente, funziona e può essere applicata anche a molti altri casi, soprattutto politici, italiani.
Ida Magli



La vittoria islamica
2 Febbraio 2007
di G.M.

 

La prospettiva di una vittoria della barbarie islamica all´interno della Civiltà Occidentale è tanto spaventosa quanto possibile.
Ma, permettetemi, proprio qui è il punto. In che misura tale prospettiva è realistica?
La nostra Civiltà ha avuto e ha nemici interni ed esterni. Uno dei più perfidi e temibili è stato probabilmente il comunismo sovietico: che tra l´altro agiva dall´interno, quindi in posizione ancor più favorevole (perché va osservato come il Comunismo sia una degenerazione di parte del pensiero Occidentale, che fu accolto dalla società Russa - che è parte dell´Occidente - ad esso predisposta dalla preesistente tirannia zarista, e adottato come tecnica e politica di conquista e dominio). Tuttavia esso, sebbene dotato di ideologia seducente e di armi potenti, e soprattutto animato da dirigenti politici assolutamente spregiudicati e determinati, non ha prevalso.
Ora, come potrebbe (potrà?) una religione (o ideologia, che è la stessa cosa ) gretta, violenta, arretrata di molti secoli nella visione del mondo, "sedurre" o comunque conquistare la nostra moderna società? In che cosa, per noi, sono da imitare, ammirare o invidiare i musulmani? Questo, tanto per l´aspetto "politico" o "strategico" della questione.
E per l´aspetto "pratico" o "tattico" come potrebbero giammai i musulmani imporsi a noi? Con quali forze?  Le varie fazioni musulmane sono in lotta tra loro da sempre.
E tra loro quali capi sono oggi o domani in grado di unificare, organizzare e dirigere una massa d´urto operativa (politica e militare) abbastanza potente da soggiogare la Civiltà Occidentale?
Dubito che dalle spelonche dei terroristi possa uscire un moderno Giulio Cesare che conquisti all´Islam un Impero.
P.S./ La mole dell´Islam potrebbe anche già essere irrimediabilmente minata al suo interno dalle stesse donne islamiche, quando un numero sufficiente di loro siano state "contagiate" dal germe della Libertà.

Risposta: vedi "La vittoria islamica"


 Perché accanirsi contro l'Ue?
24 Gennaio 2007
di M.T. (
Reykjavik- Islanda)
 

Apprezzo molto il vostro lavoro di critica. Sempre stimolante. Ma perché questo accanimento contro l´Unione Europea? Magari da una visione italo-centrica (ma esiste questa visione? Forse dovremmo parlare di visione toscano-centrica? Ma non essendo più in vita la Toscana come stato nazionale con apparato culturale ufficiale 
connesso, non esiste neppure il un vero punto di vista toscano-centrico... ), insomma magari da una visione X può aver senso
sottolineare i mali e i pericoli dell´UE. Io faccio un ragionamento da ungherese nato in toscana e attualmente residente a Reykjavik, in Islanda: ma che ci aspettiamo di meglio da un´Europa che tra 1914 e 1945 ha speso tutte le sue migliori energie per sterminarsi?
Le nazioni hanno dimostrato giá i propri limiti, occorre un bilanciamento sovranazionale. Ma il processo non deve fionire qui. Occorre che le nazioni diano spazio a forme intermedie a livello
regionale, interregionale e inter-areale tra nazioni. Credo che dovremmo lavorare perché si creino forme di collaborazione
all´interno dell´UE tra gruppi di nazioni (Mediterraneo, Europa danubiana, Europa Baltica, Europa Atlantica, ...). Perché gli
interessi di Riga non son quelli di Cagliari.
Così a livello intra-nazionale: gli interessi di Milano non sono sempre quelli di Palermo.
Voi che ne dite?

R: Caro Signor MT, sono esausta! Ho passato anni e anni a spiegare i motivi di potere che hanno ispirato i governanti a preparare l'unione europea, ho scritto un libro e centinaia di articoli e non posso riassumerli in due righe. Comunque, le sarà forse sufficiente riflettere a quanto lei stesso propone pensando alla storia che abbiamo alle spalle prima della formazione delle lingue nazionali e delle patrie. I Comuni si facevano la guerra fra loro, i Ducati pure, le Repubbliche pure, i Granducati pure, e l'Italia è stata sempre il terreno di queste guerre e battaglie. Qui arrivava Carlo Magno, qui arrivava Arrigo VII,qui spadroneggiava il Papa con le sue liste di streghe e di disobbedienti alla comunione pasquale (obbligatoria ), qui spadroneggiavano i pirati e i musulmani. Dunque perché pensa che adesso non succederà più? Cosa pensa che sia l'Unione europea? La Germania che comanda, per ora attraverso le banche e attraverso il mandato di arresto europeo se ti azzardi a criticare una religione o a non fare ogni giorno penitenza in memoria dello sterminio degli Ebrei. Poi con la polizia europea. Se pensa che siano meglio i poliziotti tedeschi o francesi o islandesi invece che quelli italiani, contento lei contenti tutti. Comunque, non farà in tempo a vederlo: ci saranno i musulmani ad impedirlo. Ida Magli


Gli Italiani e l'Italia che cambia
19 Gennaio 2007
di L.

 

Sono italiana e sono fiera di esserlo. Amo il mio Paese, ma odio il suo popolo inerme, apatico davanti a ciò che sta succedendo.
Mi piange il cuore, perché io non so che fare.
Lavoro in un locale per la ristorazione autostradale e ogni giorno sono a contatto con rumeni e marocchini che mi prendono in giro (non solo a me ma anche i miei colleghi). Si divertono alle nostre spalle, ordinano le loro consumazioni nella loro lingua e si arrabbiano se non li capisci.
Mi piange il cuore nel vedere il mio paese di 15.000 anime invaso da extra mantenuti dal comune perchè disagiati e nullatenenti. Con il rischio a sera, uscendo dal ristorante, di essere picchiati per una sigaretta negata.
Che devo fare, come posso aiutare la mia Italia?

R.: Grazie della sua lettera, grazie del suo amore per l'Italia. A tutti noi "piange il cuore" e non sappiamo come fare perché non abbiamo una organizzazione in grado di manifestare con forza i nostri sentimenti e la nostra ribellione al tradimento dei politici, dei governanti, dei sacerdoti, i quali, per maggior sfregio, adoperano i nostri soldi per tradirci. Comunque, cara L., qualcosa faremo; non so ancora bene quale sarà la strada, ma ci conti. Ida Magli


La Svizzera verso la Ue: un altro
passo dell'Occidente verso il suicidio
22 Novembre 2006
di S.P. (Svizzera)

 

Segnalo un articolo di oggi della Neue Zürcher Zeitung che mi dà da pensare. Mutatis mutandis la questione si pone in termini analoghi anche da noi.
I giapponesi finora avevano per così dire eretto le barricate intorno al loro paese: adesso qualcosa si muove e sono disposti a "importare" manodopera. Per il momento sembrano preferire il "modello coreano" (permessi di lavoro temporanei - più o meno il sistema degli stagionali qui da noi). Ma probabilmente dovranno aprirsi di più all'elemento straniero. La differenza tra i giapponesi e noi sta, almeno per il momento, nel fatto che loro sembrano ancora in grado di decidere se e chi far entrare, di
regolare il flusso, mentre da noi in Italia e in Europa sono già saltati o stanno saltando tutti i controlli e le difese.
E' un fatto però che anche la "grande muraglia" che gli Stati Uniti stanno
erigendo a sud per bloccare i messicani non so se terrà. Certo frenerà il flusso, ma bloccarlo proprio non credo.
Fra quattro anni saremo 7 miliardi. Nel 1972 - primo rapporto del Club di Roma - eravamo "appena" tre miliardi (in realtà eravamo già tanti o troppi all'epoca). Come faremo ad arginare le migrazioni di massa proprio non lo so. Temo il peggio.
E' singolare che il problema demografico e la sovrappopolazione siano diventati un assoluto tabù. Che la Chiesa e l'islam non vogliano sentir parlare di controllo delle nascite posso capirlo, e che anche i comunisti si
rifiutino di considerare il problema, pure.
Ma che le tante altre persone ragionevoli di questa terra non si sentano è singolare. Sartori ne aveva parlato per un certo tempo sulla prima pagina del Corriere alcuni fa ed aveva poi raccolto gli articoli in volume ("La
terra scoppia"). Anche A. Ronchey si preoccupava (una volta). Oggi l'unica questione che interessi è la crescita economica che - dicono - può essere favorita dall'incremento demografico. In effetti l'incremento di manodopera straniera in Svizzera ha fatto della Svizzera uno dei paesi più ricchi del mondo.
Resta il fatto che la Terra è finita e la crescita demografica ed economica
non possono continuare all'infinito.
Questo silenzio sulla demografia non so spiegarmelo. Si parla di accesso
all'acqua potabile per tutti gli esseri umani - un diritto umano - ma di acqua ce n'è poca già oggi. Guerra alla fame e dimezzamento del numero dei sottonutriti entro il 2015 (e l'altra metà?), ma nel frattempo un altro
miliardo di persone si aggiungerà agli attuali 6,5 miliardi...

Domenica prossima, 26 novembre, gli svizzeri faranno un altro passo verso
l'Unione Europea accordandole un miliardo di franchi per il "fondo di coesione". La Svizzera comincerà così a pagare senza essere ancora membra dell'Unione! C'è una strana rassegnazione o incomprensione di ciò che è
l'Unione Europea, anche in questo paese che finora si è rifiutato di aderirvi. Un po' alla volta si ritroverà nell'UE senza nemmeno accorgersene, come vogliono del resto i politici (anche quelli che non lo dicono
apertamente). Strano che la gente non si renda conto che con l'abolizione dei confini e la libera circolazione delle persone scompaiono anche gli stati nazionali:
cancellati, con la loro lingua, cultura e tradizione. Il consigliere federale Blocher ricordava poco tempo fa che la Svizzera, con la libera circolazione delle persone, apriva il suo mercato del lavoro in teoria a 450
milioni di cittadini dell'Unione. Una cosa semplicemente spaventosa. E nessuno fiata, a parte il partito di Blocher (l'UDC - Unione democratica di centro) che si oppone all'adesione all'UE e passa per partito di estrema destra. E' comunque il maggior partito elvetico con un 26% di elettori.

29 Novembre 2006
di S.P. (Svizzera)

Comunico dunque che la Svizzera ha votato ieri a favore di un versamento nel fondo di coesione dell'UE: un miliardo di franchi, che
saranno utilizzati per progetti di sviluppo nei nuovi dieci paesi dell'Unione europea (la parte del leone la farà la Polonia, con circa la
metà dell'importo). La somma di per sé non è immensa. Se la Svizzera facesse già formalmente parte dell'UE di miliardi di franchi dovrebbe versarne 4 o 5 l'anno.
Tuttavia è un ulteriore passettino della Svizzera verso l'UE, anzi ormai è già quasi membro: ha aderito allo spazio di Schengen (non ha dunque più frontiere), ha accettato la libera circolazione di tutti i cittadini
dell'Unione (450 milioni), che potranno dunque cercarsi un lavoro e stabilirsi in Svizzera, e ora si è dichiarata persino disposta a fare dei versamenti di spontanea iniziativa (più o meno: è stata in realtà messa sotto pressione). Cosa ci resta? La moneta e un minimo di libertà, ma non so
per quanto tempo ancora.
A favore dei versamenti ha votato il 53,2 % cento dei votanti, contro il 46,8. Era sembrato che il no potesse farcela, invece.
L'argomento vincente è stato che con gli aiuti all'ex blocco comunista si aprirà un mercato immenso di cui anche noi svizzeri approfitteremo. E' giusto dunque, anzi è nel nostro interesse, partecipare attivamente allo
sviluppo di quelle economie. Un argomento non proprio campato in aria: c'è del vero. Se l'economia è tutto, l'espansione economica che la UE perseguita con diabolica
perseveranza contribuirà alla crescita e al benessere di tutti.
La cosa strana è che appena alcuni anni fa - tre o quattro anni fa - ben il 72% degli Svizzeri votanti si erano espressi contro l'immediata apertura di trattative per l'adesione all'UE come chiedevano i socialisti, i verdi e il movimento per l'adesione.
E poco dopo hanno detto sì a Schengen, hanno cancellato le proprie frontiere, e proclamato la dissoluzione del paese con la libera circolazione! Vacci a capire.



Le donne e l'impurità
14 Ottobre 2006
di L. M.

 

Volevo segnalare che sul Corriere della Sera del 10 ottobre 2006 (edizione internet) è comparso un articolo in cui si riferiva che un cittadino marocchino ha rifiutato l'avvocato d'ufficio al processo in quanto si trattava di una donna. I motivi erano 3. il fatto che fosse
donna, il fatto che fosse occidentale, il fatto che fosse "cristiana".
L'argomento è stato ripreso anche nella rubrica di Magdi Allam "Noi e gli altri" (sempre via internet) che è a tutt'oggi visibile mentre l'articolo non riesco più a vederlo.
Il medesimo articolo sempre in data 11 ottobre è comparso su Repubblica Online.
Vi risparmio i miei commenti sul caso ma vorrei sapere se è possibile pubblicare  un articolo su questo argomento.
Siamo "alla frutta" in questo nostro addormentato Paese che permette agli islamici di avere tanti diritti, pochissimi
doveri e nessun rispetto soprattutto verso le donne che ahimè...in Italia hanno ancora la possibilità di studiare e magari laurearsi!

R: Forse i giornalisti hanno pensato di salvarsi l'anima definendo il soggetto del processo come "marocchino", ossia con la nazionalità, la quale naturalmente non spiega nulla in quanto il problema risiede nel fatto che i marocchini sono musulmani. Non si può pretendere che un musulmano affidi la propria difesa ad una donna visto che non può avere nessuna fiducia in lei proprio in quanto donna. Così come non si può pretendere che si affidi ad un medico di sesso femminile.  Un musulmano non  dà nemmeno la mano ad una donna per salutarla perché deve conservarla pura e le donne sono impure. L'impurità copre ogni altra imperfezione, è la sintesi della imperfezione, dell'inferiorità femminile e della sua pericolosità. Il concetto di "impurità" è esistito ed esiste ovunque (su di esso si regge il sistema delle caste in India) e, per quanto riguarda il mondo ebraico, dal quale dipende quello musulmano, soltanto Gesù ha provato a scardinarlo. Sono i nostri politici che, nella loro spaventosa ignoranza, nella presunzione dettata dall'assolutezza del Potere, affermano che i musulmani   possono e debbono "rispettare i nostri valori". E al tempo stesso l'Unione Europea obbliga a non valutare, a non giudicare le religioni! Siamo governati da folli che hanno inaugurato un nuovo  sistema di vita, quello basato sul principio di contraddizione.
Ida Magli

 Impediamo lo scempio della nostra Italia
19 Settembre 2006
di F.M. (Pisa)

 

 Faccio parte dei siti www.iostoconoriana.it e www.thankyouoriana.org. Entrambi i siti sono nati un pò di tempo fa e si rifanno alle idee di Oriana Fallaci, a difendere i nostri valori, la nostra cultura, la nostra civiltà, la nostra
Italia.
Non a caso sul cuscino di 40 rose bianche che abbiamo portato sotto la clinica Santa Chiara a Firenze c'era il nastro che recitava "Grazie Oriana... la tua Italia". Non ho ancora smesso di piangerla, chissà se mai smetterò ma di una cosa sono certa che dopo la scomparsa della cara Oriana non dobbiamo assolutamente arrenderci, anzi dobbiamo andare avanti con più forza e determinazione, anche alla luce dei fatti che stanno avvenendo in questi giorni contro il Santo Padre.
Quindi abbiamo deciso di fare una manifestazione o comunque una qualche
iniziativa per impedire la costruzione della moschea a Colle Val D'Elsa, iniziative che avremmo fatto comunque al di là della scomparsa di Oriana.
Ovviamente iniziative pacifiche, rispettose ma molto forti e determinate!
Volevo sapere se potevamo avere il vostro appoggio... unirci per impedire che avvenga questo scempio!



 Italiani "fino a esaurimento scorte"?
17 Settembre 2006
di A.P.

 

 Proprio oggi ho scoperto il vostro sito Internet e sono venuto a conoscenza della vostra stessa esistenza. Ho letto alcuni articoli pubblicati nel sito e li ho trovati molto interessanti. Condivido pienamente le vostre preoccupazioni riguardo il presente e soprattutto il futuro dell'Italia. In quest'ultimo periodo ho contattato tramite posta elettronica molti deputati e senatori del nostro Parlamento per protestare vivacemente contro il disegno di legge dell'attuale governo che intende regalare la cittadinanza "a cani e porci" (e pensare che a questo governo ho persino dato il voto!). A parte il fatto che pochissimi si sono degnati di darmi una risposta (segno di quanto si preoccupino della sorte degli Italiani), ho ricevuto da parte di quelli del centrosinistra solo risposte assurde e "politicamente corrette", del tipo... "gli immigrati ci servono perchè noi Italiani siamo sempre di meno, servono alla nostra economia" oppure "anche noi Italiani siamo stati un popolo di migranti... bla bla bla". Capito? I nostri politici, compresa buona parte del centrodestra, non cercano soluzioni per risolvere il drammatico problema della nostra natalità, ma pensano soltanto a permettere l'ingresso in Italia di più extracomunitari possibili. Ecco la soluzione al problema natalità: ci sono gli extracomunitari che fanno figli! (poi se gli Italiani si estinguono in fondo chi se ne frega). Ma la risposta più aberrante che ho ricevuto è stata quella di un senatore/senatrice di Rifondazione Comunista (del/della quale naturalmente non faccio il nome), secondo cui l'identità nazionale è un concetto falso, un'invenzione di matrice reazionaria nata solo per seminare odio e inimicizie. Appena ho letto il messaggio non sapevo se dovevo mettermi a ridere o a piangere (forse a piangere, visto che si parla di un senatore/senatrice della Repubblica Italiana che ha giurato di servire il Popolo Italiano). Cose da pazzi.
Mi piacerebbe molto rimanere in contatto con voi per scambiare idee e riflessioni. Buon lavoro (e che Dio ci assista).



 L'Italia in pericolo
8 Settembre 2006
OGGETTO: IDEE
di A.P.

 

 Preferisco morire italiano piuttosto che islamizzato. Tanto si muore. E' meglio morire "al meglio". □



 Politici italiani
1 Settembre 2006
di A.V.

 

 Ho letto il suo recente articolo La nostra civiltà destinata a scomparire, condivido le premesse ma come fa ad appellarsi a Berlusconi contro l'islamizzazione dell'Italia quando lui e' uno dei più convinti sostenitori dell'entrata della Turchia nella Unione europea? Non potrebbe fare riferimento ad altri politici e partiti più europeisti anche se più piccoli?

 
Risposta:

  Non mi appello a Berlusconi, ma gli consiglio, dato che vuole rimanere in politica, di distinguersi dalla Sinistra operando per la salvezza dell'Italia perché non ha un altro modo per vincere. Se, come lei dice, è un frequentatore del sito, avrà visto che io mi batto da anni contro l'Unione Europea. A parte tanti altri motivi per i quali il progetto di unificazione europea non avrebbe mai dovuto essere ideato, uno è proprio la questione della Turchia in quanto si sarebbe dovuto prevedere fin dall'inizio che mettendola dentro avremmo avuto milioni di musulmani all'interno, ma che tenendola fuori li avremmo avuti come nemici. L'Italia poi, data la sua posizione geografica, facendo parte dell'UE non avrebbe potuto essere proprio lei a votare contro e tenersela come dirimpettaia.
L'unificazione europea è stata progettata fin dall'inizio come la leva per la distruzione delle nazioni e della civiltà europea e il trasferimento in Europa, e in primis in Italia, dell'Oriente musulmano. L'ho sostenuto quando dirlo sembrava un'assurdità; ho supplicato tutti i politici italiani, di qualsiasi tendenza, a tenerne fuori l'Italia, così come ho supplicato la Chiesa (può dare un'occhiata all'archivio del sito per farsene un'idea), ma inseguivano poltrone, ricchezze da spendere senza controllo, la pseudo potenza di comandare a tanti popoli; delle conseguenze distruttive di tale operazione non importava loro nulla;
La crisi e l'euro
7 Agosto 2011
di C.T.


 Stiamo vivendo un periodo di incertezza economico-finanziaria che preoccupa potenti e gente comune. La ricetta impostaci per riempire i buchi dello Stato è semplice: “pagate”. Non per avere un servizio migliore o per raggiungere un obiettivo alto ed ambizioso, ma per ragioni contabili: bisogna far quadrare i conti. Chi li fa questi conti? L’Europa, che per bocca di vari politici non eletti da nessuno di noi, sentenzia ed impone quel che i tedeschi accertano sul nostro conto. Lo ha detto Berlusconi nel suo discorso alla Camera; lo ha ribadito recentemente nella anticipazione del pareggio di bilancio al 2013 il Ministro Tremonti. “Così ci dice l’Europa, così facciamo” è il ritornello utilizzato per giustificarsi e per mostrare al Potente amico d’oltralpe la assoluta soggiacenza dell’Italia ai suoi diktat. Agli elettori si dirà che abbiamo fatto così perché così vuole l’Europa e perché i debiti (specie quelli fatti dai politici) si pagano e quindi gli italiani devono mettere mano al portafogli perché vivono “al di sopra delle loro possibilità”. Anche la Bce è stata chiara: se volete che ci compriamo i vostri titoli dovete fare così. Quando ci dicevano che per fare l’Europa si doveva rinunziare a parte della nostra sovranità ci dicevano proprio questo ed oggi dobbiamo accettare le imposizioni della Germania vera detentrice della sovranità che abbiamo ceduto: come se avessimo perso una guerra e fossimo stati invasi dalle panzer divisionen.
È inutile commentare; lo farà meglio di me il lettore.
Serve chiedersi se noi meridionali abbiamo una nostra posizione in questa faccenda e se questa posizione è la stessa della BCE. Per darsi una risposta servirebbero centinaia di pagine e decine di argomenti diversi ma, per quel che riguarda appunto la Banca Centrale Europea, e quindi l’euro, le considerazioni sono semplici e chiare: quando fu introdotto l’euro si dissero tante cose per lo più sbagliate e che le cose sarebbero andate molto meglio per almeno tre ragioni: sotto il profilo dei prezzi perche non sarebbero più aumentati come prima; sotto quello dell’occupazione perche sarebbe stata molto più bassa; sotto quello del costo del danaro perche sarebbe stato più basso e tutto uguale in tutta l’area che avesse adottato l’euro. Niente di tutto questo è accaduto. Sul piano dei tassi di interesse va detto che sono stati gli stessi in tutta Europa solo per qualche mese: infatti oggi mentre la BCE applica un solo tasso per tutte le proprie operazioni con chiunque vengono poste in essere, altro e ben diverso è il tasso che concretamente viene applicato agli Stati e alle imprese. Dopo un primo periodo in cui tutti i tassi d’Europa si sono livellati, è iniziata una fase nella quale i tassi sono stati, sono e saranno diversi per ogni debitore e, precisamente tanto più alti quanto più il debitore si trova in difficoltà. Cioè si è instaurato un sistema che usualmente viene imposto dagli usurai per i quali il debitore più in difficoltà paga di più. E, come accade nei rapporti con gli usurai, quei debitori non solo non si riprendono più ma il loro fallimento viene accelerato proprio dal rincaro del costo del danaro. Nel nostro caso il pagamento può avvenire in termini di maggiori tassi (con l’aumento del premio per il rischio-paese) o di maggiori tasse per rendere più credibile la capacità di restituzione del debitore sovrano. In entrambi i casi si accelera la caduta del Pil e quindi si aumentano le difficoltà economiche ed occupazionali del malcapitato paese. Questa situazione per il Sud d’Italia (ma anche per tutto il Mediterraneo del Nord) significa la morte in breve periodo. E se il sud muore neanche i debiti saranno pagati.
Il fallimento “tecnico” dell’euro sta proprio qui: noi siamo entrati nella moneta unica per ridurre i tassi da pagare sul debito e quindi (lo asseriva Ciampi) si rendeva più facile pagare un debito che già allora non era in linea con i Trattati. Ma oggi che i tassi sono tornati elevati e proibitivi, stare nella moneta unica è follia: abbiamo gli stessi tassi usurai di prima della sua introduzione e, per di più, abbiamo una moneta forte che ci impedisce di esportare e di far crescere il mercato interno. Quindi se nel brevissimo periodo non si può uscire dall’euro è necessario (almeno) che la gestione dei tassi interni ad ogni economia sia gestita da quella economia. E siccome il Meridione d’Italia è una economia diversa da quella dell’Italia del Nord anche esso deve avere la possibilità di gestire un proprio tasso di interesse “ufficiale” secondo le esigenze specifiche della propria area.
Peraltro se non scendono i tassi (e le tasse) come può pensarsi che l’economia riparta? E se non c’è un partito unico meridionalista chi lo deve dire? E perché la Lega non lo chiede per il Nord e per tutta l’Italia? forse perché non arriva a pensare un federalismo vero o forse perché è al servizio della Germania? Non lo sappiamo, ma vogliamo propendere per la tesi della pochezza culturale (peraltro avallata dai suoi migliori esponenti) e quindi della incapacità di pensare cose così sottili.
Noi abbiamo il dovere verso noi stessi, i nostri figli ed in ossequio al nostro orgoglio meridionalista, di alzare la testa e dire chiaro e forte che il nostro interesse in questa situazione che si torni ad una gestione dei tassi di interessi più vicina alla gente e alle imprese. La BCE faccia statistiche e il tasso di risconto generale di tutta l’Europa. Le Banche centrali nazionali e locali (ecco a cosa dovrebbe servire una Banca del Mezzogiorno) facciano la politica monetaria  locale per rimettere al centro della politica economica l’occupazione cioè sviluppo dell’economia, delle imprese e delle famiglie e non le esigenze contabili di una casta estranea ed ostile alla gente. Bari, 7.8.2011

"Euroscettici" italiani: ci sono ma non sono rappresentati
3 Agosto 2009
di G DS


  Sono Italiano, ma ormai da diversi anni vivo a Londra.
Come saprà qui in Inghilterra il British National Party ha avuto 2 parlamentari eletti al parlamento europeo. Ora io di questo partito sono membro e funzionario e ho avuto modo di dare delle interviste alla stampa italiana:

link 1
link 2
link 3

Mi piacerebbe creare un contatto con lei e mi piacerebbe poter collaborare per combattere contro l'Unione Europea. In Inghilterra la stampa è euroscettica e ci sono diverse associazioni che combattono l'Unione Europea.
Non so se lei parla inglese ma quando ho tempo potrei tradurre in italiano uno degli articoli qui pubblicati, sarebbe abbastanza per svegliare gli italiani.

R.
Mi ha fatto molto piacere conoscerla. Purtroppo in Italia non c'è ufficialmente nessun partito e nessun giornale euroscettico, anche se sono molti gli Italiani che hanno verso l'UE sentimenti negativi per diversi motivi, che vanno dal terribile impatto che ha avuto l'euro sull'economia alla convinzione che si tratti dell'ennesima istituzione che serve soltanto a provvedere molte poltrone ai politici succhiando soldi ai cittadini. Sarà certamente utile per il nostro sito avere qualcuno dei suoi articoli, eventualmente sia in inglese che in italiano dato che ci sforziamo di far conoscere il pensiero degli Italiani Liberi anche all'estero, soprattutto affinchè si sappia che anche in Italia esistono gli "euroscettici". Qualsiasi cosa lei ritenga utile pubblicare sul nostro sito la mandi pure e, in questo momento, se ci sarà in Inghilterra il referendum che i vari governi hanno promesso. Vorrei anche sapere se la Regina ha controfirmato il Trattato di Lisbona.


 Son lacrime d'oro,
o l'illusione di essere
15 Agosto 2008
di E.


  Son lacrime d’oro! Così le hanno definite ieri al telegiornale. E’ oro, Professoressa Magli, ci deve credere! Si tratta delle lacrime di commozione dei “nostri” atleti vincitori alle Olimpiadi di Pechino.
Non ne perdiamo una, non ci sfugge un gemito, un’espressione mimica; tutto è scrutato dalle telecamere e narrato dai media, con atteggiamento sobrio ma soddisfatto. C’è di che gratificare il sentimento di orgoglio nazionale, come è naturale che sia.
I sentimenti identitari di tutti i popoli della terra paiono debordare da quei perimetri ovali. Anche l’italianità trionfa negli stadi e li travalica con potenza.
I colori della bandiera nazionale sono più preziosi che mai, in questi giorni. Così è stato e così sarà per sempre. Ogni volta che vinceremo ci compiaceremo di essere italiani, ci emozioneremo vedendo il tricolore, ogni volta le più alte cariche dello stato si complimenteranno con i “nostri” campioni. Saranno fieri di farlo, tanto più che siamo una moderna democrazia con una delle costituzioni più avanzate e ammirate nel mondo. Queste lacrime tengono alto il nome dell’Italia. Ne fanno risplendere il volto. Sono preziose come l’oro.

Il nome più diffuso nel Regno Unito è Mohamed, in tutte le sue varianti, Muhammad, Mahmud… E’ notizia di ieri, l’ha data il Tg2. Ci ha informato anche che quei genitori ormai britannici non sanno nemmeno più qual è l’origine storica di quel nome, a che cosa rimanda (!). Un semplice fatto di tradizione, un banale attaccamento alle proprie radici.
Resistono i nomi dei principini, William, Harry, resistono nomi più in voga, Jack, Thomas. Ma negli ultimi anni sono stati tutti sorpassati dal nome del Profeta.
Addio Norman, Gertrude, Virginia. Sul gradino più alto del podio c’è Mohamed. Ha battuto tutti, e di parecchie lunghezze.
Ma che c’entra!?

Gioiamo per le “nostre” medaglie, per i “nostri” successi, riversiamoci nelle strade delle “nostre” città, come si fa per i mondiali di calcio, per festeggiare e tenere alto il nome dell’Italia.
Quella è solo una notiziola curiosa di mezza estate, che c’entra!? Tanto il tricolore continuerà a sventolare. L’Italia non muore mai. Come potrebbe, bella e nobile com’è! Nutrita dalla linfa vitale delle sue tradizioni democratiche è proiettata verso l’avvenire.
Le medaglie d’oro e i successi ci saranno sempre, le città dove celebrarli pure, saranno italiane per sempre, ovvio, forti di tanto passato illustre.

Rallegriamoci tutti insieme e festeggiamo uniti questi momenti preziosi. Versiamo pure qualche lacrima, per amor di patria, tanto sono lacrime d’oro. E l’oro è metallo prezioso e incorruttibile.

Ponte sullo Stretto
20 Gugno 2008
di F.P.


Scopro casualmente stamane il vs sito, e leggo - finalmente - ciò che da tempo penso sul Ponte nell'articolo di Ida Magli.
Io ho scritto, mesi addietro,  questa lettera semiseria al Presidente Berlusconi, finita chissà dove, certamente nel vuoto. Ma ora Ida Magli mi riaccende nel cuore la speranza di non essere il solo a sentire come enormemente importante questo problema.
Sono ingegnere, che ha fatto il liceo classico, considero il progetto del ponte molto rischiso sul piano tecnico, criminale sul piano culturale, controproducente sul piano economico.
Come posso contribuire a sostenere queste idee con Voi? Dalla lettura del sito, apprezzo in generale le Vs opinioni che sono assolutamente da me condivise.
Lavoro come consulente - anche se pensionato - ma ho ancora voglia, tempo e energia da dedicare al nostro paese.
Sono a Vs disposizione, se posso rendermi utile. Grazie comunque.
Cercherò di propagandare il vostro sito.

 
lettera al Presidente Berlusconi 31.03.2008
Ogg. Scilla e Cariddi (autore Ilva Tron, editore Mondadori per la collana “Banane Oro”) Ho acquistato per i miei nipotini questo prezioso volumetto della Mondadori. Mi permetto di consigliarlo affinché anche Lei possa leggerlo ai suoi nipotini per poi portarli a vedere Scilla e Cariddi  prima che le caverne e gli scogli eternati da Omero a Virgilio, vengano sommersi da colate di calcestruzzo per realizzare il... ponte sullo Stretto di Messina.
Suo affezionato elettore, auspico che il Popolo delle Libertà si renda conto che la Trinacria senza ponte, ma con le vestigia che ci hanno lasciato i nostri padri, “vale” in cultura e turismo incommensurabilmente di più che scimmiottare un’isola giapponese ricca di industrie e di ponti.

Cara Professoressa
21 Gennaio 2008
di I.B. (Arezzo)


Carissima professoressa Ida Magli, è una boccata di ossigeno leggere le sue parole nelle quali vedo riflesso in maniera straordinaria quello che sento e che penso. Quell'allarme che è diventato indignazione, rivolta e, anche, purtroppo, timore. Paura. Mi permetta uno sfogo, anche se sono certa che queste considerazioni le giungeranno numerose da altri cittadini che, come me, vedono il nostro Paese allo sbando nel silenzio di coloro che dovrebbero, prima di altri, parlare chiaro e forte. Gli intellettuali. Ma dove sono? Cosa fanno? Esistono ancora quegli alfieri del libero pensiero, della critica, della contrapposizione coraggiosa? O tutto è ormai ridotto a piattume (che è così simile a pattume) informe, dove l'importante è essere in qualche rotocalco illustrato con la velina rifatta e dove il maitre à penser è l'Alfonso Signorini di turno? Eppure la mia Toscana scontrosa di pensatori scomodi ne ha generati, di gente che quando intingeva la penna nell'inchiostro lasciava segni profondi, più graffi che scrittura. Nella mia città natale, Cortona, è nato Pietro Pancrazi alla cui prosa limpida e chiara, cui corrispondeva un'altrettanto
lineare pensiero, alle volte chiedo aiuto: ma Pancrazi è morto prima che io nascessi e il suo  solitario sepolcro cortonese è ormai ignoto ai più. Quanto alla società è talmente frammista di soggetti che disperatamente cercano un'affermazione personale, un'intervista alla
TV locale,uno straccio di foto sulla cronaca del rione, che la sola reazione possibile è l'isolamento, lo scorbutico silenzio che racchiude il rifiuto. E poi  lo spettacolo nazionale della sciatteria istituzionale, dell'ignoranza, dei finti accademici che danno lauree a distanza (effettivamente la distanza dalla cultura e dal sapere è notevole), del magistrato che si fa politico e del politico che si fa magistrato, ma contrariamente ai fermenti rivoluzionari, qui non c'è il pensiero a sostenere l'azione, qui c'è l'interesse personale che alligna dal sacco di immondizia napoletano al cavalierato
quirinalizio. In mezzo il popolo italiano che sta per smarrire quel se stesso da così poco tempo riconquistato. Ci colonizzeranno, ci annacqueranno... Cara professoressa, come lei anch'io ritengo l'Europa un progetto totalitario e l'euro una violenza sociale vergognosa che ha impoverito in ogni senso gli italiani, ma soprattutto trovo terribile il silenzio, l'assenza di pensiero che non sia la protesta vibrata dell'uomo medio, la mancanza totale di una formulazione antagonista ufficiale, istituzionalmente valida a cui dare appoggio e
seguito. L'Europa dei conti e dei ragionieri non è la mia. Ma non so come uscirne.


  Mi permetta di pubblicare sul sito la sua lettera affinché gli Italiani sappiano che siamo in tanti ma che, come lei ha ben capito, mancano coloro che potrebbero formare una voce e una forza istituzionale. Io non posso perché non ho i mezzi
organizzativi: questa "democrazia" appartiene, come la nobiltà di un tempo, a chi il potere e le
ricchezze già le possiede.
Comunque non diamoci per vinti: farò il punto della situazione in forma più dstesa sul sito.
Intanto mi permetta di dirle che se non ricevessi le vostre lettere sarei troppo disperata per poter scrivere ancora. Faccia pubblicità alle nostre idee, ai libri che ho scritto in questi anni per salvare l'Italia almeno fra le persone che conosce, e "resistiamo"!

Grazie!
2 Gennaio 2008

  Ringrazio tutti coloro che mi hanno mandato gli auguri per il nuovo anno, auguri che ho accolto con tanta speranza e che ricambio con grande affetto. Vorrei poter ringraziare in particolar modo una lettrice che si firma Dilva, ma che non mi dà modo né di conoscerla né di dirle che i suoi fiori sono bellissimi. Avrei molto piacere di sapere qualcosa di lei. Nel caso mi legga, la prego di mandarmi un suo recapito. Grazie.

Ida Magli

 Disegno di Legge Prodi-Levi contro internet
20 Ottobre 2007
di F.S.


Vorrebbe per favore farci sapere la sua posizione e opinione su un fatto in fieri a mio giudizio gravissimo come il disegno di legge, praticamente contro internet, cosi rapidamente già abbozzato e di cui ci dà allarme Beppe Grillo dal suo blog?

R: Non conosco maggiori particolari di quelli che ho letto sui giornali, ma ritengo che non sia possibile sbagliarsi sugli scopi di governanti per definizione traditori e tirannici come quelli che l'Italia subisce quasi senza reazione. La legge che obbliga la registrazione di un sito presso il Tribunale esiste da sempre come può vedere anche sotto il nome del nostro. E' una legge normale dell'editoria che fino ad oggi tutti abbiamo ritenuto giusta e sufficiente a garantire gli interessi sia dei redattori che dei lettori. Passare ad altre norme, che per giunta saranno sotto il controllo di un "garante", istituzione grottesca in uno stato di diritto e che è stata inventata appositamente per far guadagnare enormi stipendi al titolare e a fare garantire soltanto quello che si vuole "garantire", significa ciò che tutti abbiamo intuito: la rete comincia a fare paura ai politici e va imbavagliata. E sicuramente il caso Grillo è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Cosa si può fare? Io sinceramente sono convinta che ormai la legittimità di governo e di democrazia in Italia non esista più. Se nessuno ha protestato su un fatto così illegittimo come quello di cambiare i partiti che reggono il Governo senza che prima fosse dimesso il Governo stesso,significa appunto che non esistono più neanche le apparenze formali della legittimità e che le Istituzioni sono tutte affidate all'improvvisazione di ciò che sembra utile sul momento per sopraffare i cittadini in una eventuale, e forse prossima, ribellione.
Io non credo più neanche alle proteste a parole, dette o scritte, alle manifestazioni di piazza che non abbiano ben chiaro lo scopo concreto che sono decise ad ottenere. Il fenomeno Grillo è utile, ma assolutamente insufficiente a riportare alla legittimità la vita sociale e politica in Italia. Dunque, protestiamo sì; ma ben sapendo che ai nostri governanti le proteste giungono soltanto come il ronzio di qualche mosca: sanno bene di possedere tutto il potere per metterlo a tacere.
Non voglio dilungarmi di più, anche perché è mia intenzione spiegare meglio ai lettori degli Italiani Liberi il mio pensiero sulla illegittimità del governo e della democrazia in Italia.
Ida Magli




Agricoltura e dittature
01 Ottobre 2007
di R.V. (Puglia)


Avevamo capito che l'avvicendamento "forzato" dei comandanti a capo delle tre armi militari: Finanza, Polizia e Esercito corrispondeva a una forma di controllo "globale" e "integrato". Avevamo anche compreso il vero significato di una recente legge sul prelevamento coatto dai conti correnti, una legge per reati di finanza di qualsiasi natura che prevede il prelievo "forzato" direttamente dal conto corrente dei rei di colpa "fiscale" da parte di agenzie autorizzate (e compiacenti i partiti politici, che hanno concesso loro l'incarico di operare con relativa possibilità di guadagnare percentuali tanto maggiori quanto grande è la quota prevista da "prelevare"). Sapevamo anche il senso vero della propaganda sulle cosiddette "morti bianche" del lavoro, atroce definizione che "purifica" dalle vere responsabilità i nostri governanti: una propaganda utile invece a rafforzare il controllo sulle aziende, non solo per ridurre loro libertà di movimento per meglio controllarle ma, vista la forte tassazione a cui sono paradossalmente sottoposte, a farle fallire il più rapidamente possibile. È indubbio e evidentissimo che i fenomeni della evasione fiscale e del "lavoro nero" sono conseguenze della stessa forte tassazione fiscale.
Se non bastasse, sapevamo anche di certi controlli sui tartassati agricoltori, già ridotti allo stremo delle forze da un mercato coatto della grossa industria di trasformazione controllato dai cosiddetti "cartelli" (olio, mandorle, grano, ortofrutta, etc.), che, grazie all'euro e al suo falso supervalore, abbattono sistematicamente i prezzi all'ingrosso e rendono il guadagno dei produttori agricoli insufficiente per ripagarsi anche delle spese. I cartelli e relativi controlli, per "verificare" se è stato eseguito il foglio di ingaggio per gli operai assunti per la raccolta agricola (tanto per fare un esempio, sarà sufficiente ricordare le commosse sviolinate dei telegiornalisti e dei politici sugli immigrati, clandestini naturalmente, assunti in nero per la raccolta di pomodori...) prevedono dal "basso" ispettori del lavoro motorizzati estremamente zelanti, e dall'"alto" l'utilizzo di elicotteri per fare riprese dei colpevoli in piena azione illegale allo scopo di bloccare qualsiasi velleità di fuga o ribellione (come è già più volte successo).

Fin qui sarebbe stato ancora tutto "normale", se non avessimo saputo che, fra i tanti divieti imposti agli agricoltori, c'è anche quello, pena una salatissima sanzione pecuniaria, di non potersi fare "aiutare" gratuitamente da chicchessia, tranne che da un parente di primo grado. In parole povere, un agricoltore che sia nonno e proprietario di un terreno in cui si devono raccogliere mandorle, olive o uva non può farsi aiutare né da amici né da nipoti né da cugini.
Non si tratta di colpire le attività industriali, artigianali o agricole strettamente a conduzione familiare rendendone impossibile l'esistenza (fra le attività economiche quella a conduzione familiare è fra le più pericolosa per lo Stato e per il fisco in quanto è la meno "controllabile" ed è proprio quella che i regimi comunisti hanno proibito per prima), ma più in generale di porre sotto stretto controllo il lavoro di ogni singolo individuo. È di pochi giorni fa la notizia (sul Corriere della Sera-Puglia del 13 settembre) che gli operai addetti alla pulizia delle scuole della città di Taranto, per aver protestato contro l'imminente licenziamento da parte del Comune con il blocco del ponte girevole, che consente il passaggio delle navi dal Mare Piccolo al mare aperto, sono stati multati niente meno che su mandato della Digos con multe che vanno da 2.582 a 10.000 euro. Interrompere un pubblico servizio è certamente cosa riprovevole, ma è certo che d'ora in poi le proteste saranno sempre più "controllate" e soprattutto "multate": quale mezzo migliore del denaro o della confisca dei beni per impedire qualsiasi ribellione?

In conclusione, mi sembra che abbiamo soltanto un problema: trovare nuovi termini per definire le dittature.