eDITORIALE
La dittatura europea
di Ida Magli Italiani Liberi | 23.11.2011
Adesso che
la dittatura si è instaurata ufficialmente e con il consenso di coloro
che dovevano difendere la democrazia, possiamo trarre le conseguenze di
quanto è accaduto con la sicurezza di essere nel giusto. Tutto questo
era infatti già stato previsto più di un anno fa e reso pubblico con il
libro intitolato appunto: “La dittatura europea”. L’unica differenza
consiste nel nome di Monti invece di quello di Draghi, che avevo
indicato come primo instauratore della dittatura dei banchieri soltanto
perché non era ancora avvenuta la sua nomina a capo della Banca
centrale europea, ma si trattava di nomi interscambiabili.
Il
Capo dello Stato finalmente respira l’aria a lui più congeniale.
L’internazionalismo mondialista, che è stato sempre indispensabile ai
banchieri, sono stati però i comunisti a teorizzarlo e a
perseguirlo per primi dal punto di vista politico. Per Lenin non
esistevano né nazioni né città capitali: qualsiasi città poteva essere
la capitale del mondo e nulla gli era più odioso del nazionalismo e
delle patrie. Napolitano, dunque, procede senza remore, non essendo più
l’Italia una repubblica parlamentare, a usare della sua autorità e del
suo potere per additare la strada giusta dell’uguaglianza comunista. In
primis, ovviamente, in odio all’Italia e all’italianità, la
cittadinanza agli stranieri. La maggioranza degli Italiani non lo
vuole? Suvvia, imparate ad essere giusti e buoni, perché è questo il
compito della politica comunista: educare i cittadini. E poi, che
importanza volete mai che abbia una cittadinanza? Per i dittatori
d’Europa nulla o quasi, visto che hanno imposto con sfrontata
disinvoltura agli oltre 500 milioni di sudditi la cittadinanza europea
ben sapendo che non è valida dato che l’Ue non è uno Stato. Coraggio,
dunque, il più in fretta possibile verso il multiculturalismo e il
mondialismo. Pagano i cittadini, mica i dittatori. L’importante è
raggiungere lo scopo: cancellare gli Stati nazionali, privandoli di
ogni potere. L’Europa à già a buon punto. Nessuno pensi che ci sia
qualcuno fra i banchieri e i politici che si preoccupi delle questioni
finanziarie, dei debiti pubblici, di quanto perde la Borsa o di quanto
sale il famoso “spread”. Era questo che volevano: affondarci tramite il
debito e ci stanno riuscendo a meraviglia. L’operazione si è dimostrata
forse un po’ troppo lenta per i loro gusti: per questo hanno deciso di
mettere l’acceleratore dissestando i governi. La prima a caderci è
stata l’Italia. L’operazione Monti serviva a questo. Nessuno
Stato, infatti, è tanto debole quanto quello che, privo del governo
legittimo, improvvisa cariche politiche, riduce a marionette i
rappresentanti votati dal popolo e inventa soluzioni alla giornata. E’
debole in sé, ma è ancor più debole agli occhi del mondo, inclusi
ovviamente quelli dei mercati di cui si cercava la fiducia. E’
sufficiente il buon senso per capirlo: è troppo evidente. I banchieri e
i politici europeisti ci hanno ingannato, atrocemente ingannato, cari
Italiani, dicendo che ci saremmo salvati con “un uomo forte”, e
gettandoci così allo sbaraglio di un’azione politica d’emergenza e
priva di regole. Indebolire gli Stati svuotando la democrazia di ogni
significato e di ogni potere è infatti il loro scopo: assediarli giorno
per giorno, ora per ora, con il crescendo del panico per il debito è
soltanto il loro strumento.
Ida Magli
www.italianiliberi.it
Roma, 23 novembre 2011
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