eDITORIALE
Il Governo mondiale si avvicina
di Ida Magli Italiani Liberi | 10/11/2009
Anche la Borsa ha gli “invisibili”.
E’ questo il sorprendente titolo apparso in prima pagina sul Corriere
Economia del 26 ottobre. scorso. Chi sono questi “invisibili”? Certo
non è un caso che si alluda agli invisibili nel contesto di normali
riflessioni sull’andamento della Borsa. Pare, infatti, che essi siano
quasi tutti ricchissimi banchieri, i più grandi capitalisti (dico
“pare” perché un alone di mistero li circonda). E’sorprendente invece
che compaia apertamente un riferimento, sia pure per scherzosa
analogia, a quella élite del Potere che di fatto guida il mondo, ma di
cui non si parla mai, e che appunto deve a questo silenzio la sua
“invisibilità”. Gli effetti, però, si vedono: la “globalizzazione”
avanza a grandi passi, perseguita con una volontà implacabile e con una
strategia abilissima proprio da quegli invisibili che stanno ormai per
raggiungere il Governo Mondiale, il Nuovo Ordine che si erano
prefissati. Per realizzarlo era necessario livellare, uniformare,
omogeneizzare, unificare tutto: i mercati, le monete, i territori, le
nazioni, i governi, i costumi, i valori, le religioni, i sessi, i
corpi. Nulla è rimasto indenne dall’opera uniformatrice, e in America
come in Europa siamo adesso di fronte al fatto compiuto. C’è
una cosa, però, che gli “ invisibili” non possono unificare subito, a
viso aperto, fino a quando non avranno in mano tutto il potere: i
governi democratici. Il motivo è evidente: in qualsiasi democrazia i
parlamenti hanno bisogno per vivere di almeno due idee contrapposte.
Contrapposte significa che devono essere diverse fra loro, diseguali.
Come mandare avanti, dunque, nell’appiattimento del pensiero unico,
nell’uniformità dei bisogni, dei desideri, dei valori, il sistema
democratico con i suoi Partiti, le sue Destre e Sinistre, i suoi
Liberali e Socialisti, le sue votazioni in Parlamento? Di qui la
pseudo- politica del bisticcio continuo, la vacuità dei mille
pettegolezzi, le discussioni sulle inezie, l’invenzione del nulla. Un
quadro questo che non è per niente, come qualcuno potrebbe pensare,
precipuo dell’Italia, perché in realtà si presenta analogo in quasi
tutti gli Stati democratici, in America come in Francia o in
Inghilterra, ognuno con i propri scandali sessuali, con le tangenti, le
ruberie, i favoritismi. Da qualche parte non si chiamano già più
“partiti”, ma “associazioni”, lobbies. In realtà tutti sanno, e per
primi i politici, che i parlamenti sono diventati una pura facciata. In
Italia, però, la situazione è molto più difficile che negli altri Stati
a causa della presenza di una Sinistra ferma agli ideali del comunismo;
ideali che coincidono quasi tutti con quelli del Governo Mondiale che
si sta realizzando, e che quindi le impediscono di svolgere perfino la
parvenza di una opposizione. Uguaglianza, internazionalismo,
mondialismo, sono sostanza del suo credo; per questo a nessuno, quanto
alla Sinistra, piace l’unificazione europea, l’eliminazione delle
Nazioni, il governo sovra- nazionale, l’uguaglianza fra religioni,
etnie, popoli, individui, sessi, con quello che ne consegue di passione
smodata per gli immigrati, per gli islamici, per gli omosessuali.
Peccato, però, che siano i più grandi banchieri e i maggiori
capitalisti del mondo quelli che spingono verso l’unificazione dei
popoli e dei governi. Sembrerebbe una contraddizione ma non lo è, in
quanto più i sudditi sono uguali e più è facile governarli. Ma per la
Sinistra che, in Italia, ha per anni condannato come i peggior nemici,
i “padroni”, padroni di casa, padroni della fabbrica, padroni
dell’industria, insomma “ i ricchi”, questa situazione l’ha
praticamente paralizzata, ridotta a non saper più quale programma
proporre, visto che non è in grado neanche di denunciare i crimini
delle grandi banche americane, massime colpevoli della crisi economica.
Contro le banche neppure uno sciopero. Si potrebbe concludere che,
non avendo nulla a cui opporsi, alla Sinistra non è rimasto altro
nemico che Berlusconi. Ma è proprio così? Anche Berlusconi è un
entusiasta sostenitore dell’unificazione europea, passo determinante
per l’unificazione mondiale, firmandone senza esitare tutti i Trattati;
anche Berlusconi simpatizza con le Organizzazioni Mondiali e lavora per
estenderne il potere all’Est come in Africa; anche Berlusconi partecipa
ai summit dei Banchieri. Un odio personale, dunque, come ritengono
molti opinionisti? L’odio personale non è una politica e, com’è
evidente, significherebbe la fine della Sinistra. E’ più probabile,
invece, che, dietro all’odio per Berlusconi, che serve a nutrire i
fedelissimi, la Sinistra stia silenziosamente lavorando per svuotare la
dialettica parlamentare e affrettare così quella fine dei parlamenti
nazionali indispensabile all’instaurazione e al funzionamento del
governo mondiale.
Ida Magli Roma - 31 Ottobre 2009
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