editoriale
la Redazione 24.10.2016
La
Redazione di ItalianiLiberi informa i lettori di avere compiuto il
riordino sistematico e ragionato del presente sito, fondato da Ida
Magli. Gli editoriali, che sarà possibile visionare direttamente dai
link dell’indice in formato pdf, sono
stati suddivisi in base alla cronologia e alle tematiche affrontate di
volta in volta dalla studiosa. Vi si affiancano editoriali e articoli
rispondenti agli argomenti principalmente trattati dall’antropologa e
coerenti rispetto alla sua ricerca scientifica. Fra gli editorialisti
presenti è stata dedicata una sezione allo storico Giordano Bruno
Guerri, cofondatore dell’Associazione ItalianiLiberi. Vi è, inoltre,
una sezione i cui editoriali sono stati scritti dai componenti della
redazione, e un’ulteriore composta da articoli di autori i cui
argomenti sono strettamente connessi alle tematiche sulle quali Ida
Magli ha costantemente posto la sua riflessione. Abbiamo individuato
tredici sezioni tematiche, alle quali ne è stata aggiunta una dedicata
alla sua scomparsa.
Le singole parti saranno brevemente introdotte per chiarire gli aspetti
più significativi, precisando che i temi più sentiti e amati riguardano
la difesa dell’Italia in relazione all’avvento dell’Unione europea.
L’attenzione di Ida Magli per l’Europa-Ue come problema antropologico
centrale, nostro e del nostro tempo, è stata massima fin dal Trattato
di Maastricht (firmato nel ‘92, entrato in vigore nel ’93), alla messa
a punto della moneta unica (in Italia nel ‘98, col Governo Prodi). Sono
gli anni in cui Ida Magli scrive “Per una rivoluzione italiana” (con il
capitolo su “L’integrità culturale”, 1996) e “Contro l’Europa” (1997),
la cui versione aggiornata è del 2000 e da quel momento mai più
ristampato, come il primo: inequivocabile segnale. I suoi primi
articoli erano esplicativi e lungimiranti rispetto a ciò che l’Unione
europea avrebbe rappresentato; precedono la nascita dell’associazione
“Italiani Liberi” e di questo sito, inaugurati nell’ottobre 2000,
strumenti e testimonianza del suo totale impegno personale per
costruire e organizzare (da zero e nel silenzio più assordante della
stampa e degli intellettuali) una critica all’Unione europea.
Pensiamo che il riordino sistematico del materiale qui raccolto possa
rappresentare un valore, sia per la varietà e ricchezza dei contenuti
enucleati dalla scienziata sia per l’attualità che immediatamente si
scorge nella lettura. La chiarezza di analisi degli argomenti più
complessi, affiancata all’eccezionale metodo di analisi che sostanzia
la sua ricerca scientifica, fa del materiale qui disponibile una
preziosa testimonianza storica e antropologica e un punto di partenza,
crediamo, profondamente rivoluzionario, oggi più che mai.
evENTI
Al Vittoriale l'ultimo saluto
a Ida Magli
Cari Amici,
il 4 giugno, alle 12, le ceneri di Ida Magli verranno tumulate al Vittoriale degli Italiani.
La cerimonia, semplice e privata, verrà preceduta da un alzabandiera, alla presenza di familiari e amici.
Nel pomeriggio il Vittoriale, "non a caso in festa" - dice
Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione - inaugurerà due
mostre e tre opere d'arte nel parco.
Chi volesse essere presente è pregato di comunicarlo entro il 1 giugno all'indirizzo email posta@italianiliberi.it che inoltrerà all'organizzazione del Vittoriale
EVENTI
Ricordo di Ida Magli
al Teatro Eliseo di Roma
Domenica
13 marzo il Teatro Eliseo di Roma ha celebrato Ida Magli con un evento
musicale a lei dedicato. Sono intervenuti, ricordando la grande
antrpologa, Luca Barbareschi, Barbara Palombelli, Giordano Bruno Guerri >> VIDEO
PRIMO PIANO
Chi era Ida Magli?
I ricordi e i pensieri di chi l'ha conosciuta
|
“l’intelligenza sa di essere
libera, quali che siano le coercizioni esteriori. Sa che la grandezza
dell’Uomo è nel pensiero, e sa che c’è sempre almeno un altro uomo che
lo afferra e lo trasmette.”
|
Barbara Palombelli, giornalista
PRESENTAZIONE DI "DIFENDERE L'ITALIA" - Il Foglio 04 dic 2013
Franca Mionetto, allieva
Barbara Pavarotti, allieva
IDA MAGLI, L'IMMORTALE
Raffaello Volpe, docente
IL GENIO DI IDA MAGLI, LA NEMICA DELL'OVVIO OSTEGGIATA DAI POTENTI
Alessandra Fagioli, scrittrice
IN RICORDO DI IDA
Marianne Bengtsson, allieva
RICORDARE IDA
Paolo Quinto, politico
RICORDANDO IDA MAGLI
Marina Mascetti, archeologa
IDA MAGLI: VEDERE LA VERITÀ OLTRE LE APPARENZE
Nico Carlucci, allievo
PREGHIERA LAICA
Francesco di Maria, docente
RICORDO DI IDA MAGLI
Rosaria Impenna, allieva
IDA MAGLI E L’ANTROPOLOGIA COME L’ULTIMA FILOSOFIA
Luisa Falconi, allieva
RACCONTARE IDA CON IL RICORDO
Piero Padovan, dentista
L'IMPERDONABILE ANTROPOLOGA DI NOI SELVAGGI
Maria Grazia Quieti, allieva
FRAMMENTI DI RICORDI
Federica Zanoni, allieva
GRAZIE IDA MAGLI!
Addio a Ida Magli
Roma, martedì 23 febbraio 2016
Nella notte di sabato scorso 20 febbraio si è spenta, serenamente, Ida Magli,
confortata dall’affetto del figlio. Noi, suoi allievi e amici, ci
ripromettiamo nei prossimi giorni di dedicare spazio al suo ricordo.
Oggi ci è difficile, e ce ne scusiamo con i lettori che in
ItalianiLiberi hanno sempre riposto fiducia. Il messaggio che Ida Magli
ha lasciato a tutti noi è stato quello di difendere gli Italiani dalle
menzogne e dall'odio contro la bellezza e l'intelligenza che nei secoli
abbiamo creato. Il nostro popolo - ci ricordava - ha sempre
sofferto moltissimo per colpa dei governanti. Ida Magli ha dedicato
tutte le sue forze a darci speranza e a combattere per l’Italia e la
sua cultura, e ci ha lasciati col disappunto di non avere più tempo per
“fare ancora qualcosa” per salvarci…
Questo sito continuerà a raccogliere la sua opera e i suoi articoli
scritti negli ultimi venti anni, sia pubblicati, che inediti, perché
considerati troppo “scomodi”. Speriamo che possano continuare a
fornire un sicuro punto di riferimento e uno stimolo per continuare
l’opera della grande antropologa.
Farewell to Ida Magli
Rome, february 23rd, 2016
Saturday night, february 20th, Ida Magli passed away peacefully, comforted by the love of her son.
In the next days we – her students and friends – will give more space
to her memory. Right now it is tough to do so, and we apologize
to readers who always trusted ItalianiLiberi.
The message that Ida Magli has left to all of us is to defend the
Italians from the lies and the hatred against all the beauty and
intelligence that we have created over the centuries. Our people - she
used to said - has always suffered enormously because of its rulers.
Ida Magli has devoted all her strength to give us hope and to prompt us
to fight to defend Italy and its culture; she left us with the
disappointment of not having had more time to "do something else" to
save us ...
This website will continue to gather and collect her works and articles
written in the last twenty years, both published and unpublished (when
they were considered too "uncomfortable" or controversial). We hope
that her writings will always be a reference point and an encouragement
to continue the work of the great anthropologist.
IN LIBRERIA
di Ida Magli
in libreria
La dittatura europea riedizione 2015
di Ida Magli
editoriale
di Raffaello Volpe
ItalianiLiberi | 01.02.2016
"(...)
alcuni sanno o intuiscono che l'arrivo delle donne al potere, non per
merito, ma solo per una questione di parità numerica di "genere",
comporterà una perdita di “potenza”, e quindi di potere per tutti. Per
quanto i nostri governanti mascherino la loro vera natura, gli
Italiani, viceversa, ne hanno intuito la sterilità senza futuro.
Prevederli nelle loro mosse per evitarci le pericolose conseguenze di
scelte che compiranno per il futuro dell'Italia farà la differenza fra
la vita e la morte"
editoriale
di Ida Magli ItalianiLiberi | 30.10.2015
Ho
seguito fin dall’inizio le vicende politiche di Ignazio Marino nella
speranza che, malgrado il deterioramento della sensibilità sociale e
democratica verificatosi in Italia nel corso degli ultimi anni,
qualcuno mettesse l’accento sull’unico, drammatico errore che è stato
commesso eleggendo a un’alta carica politica un chirurgo di trapianti,
ma non l’ha fatto nessuno. Eppure è evidente che il punto nevralgico è
quello: si ha a che fare con una personalità particolarissima, che ha
scelto una specialità chirurgica di limite nella quale si trova a
decidere della vita e della morte, a operare su individui debolissimi
che dipendono da lui per la propria sopravvivenza. Chi ha, o ha avuto,
il potere di decidere della vita e della morte, deve essere
necessariamente escluso dalle istituzioni del Potere, da qualsiasi tipo
di governo. Non può governare né gruppi né popoli; non è adatto a
nessuna attività nel mondo della “politica”, tanto più in una
democrazia. >> continua
editoriale
di Rosaria Impenna
ItalianiLiberi | 13.09.2015
Video: La presentazione di Giordano Bruno Guerri e il discorso di Ida Magli
SALÒ
- Domenica 13 settembre al Vittoriale degli Italiani si sono svolte
numerose cerimonie, tra cui l’inaugurazione dello splendido Arengo e
dei canili stupendamente restaurati. A seguito di tali manifestazioni
al MuSa, Museo di Salò, è stato conferito il Premio del Vittoriale 2015
all’antropologa Ida Magli. Le motivazioni di tale scelta, ha spiegato
il presidente Giordano Bruno Guerri, risiedono nel prezioso e ricco
contributo apportato dalla studiosa, alla cultura italiana. Dialogando
cordialmente con Ida Magli, in un delizioso scenario del MuSa, Guerri
ha ricordato la peculiarità innovativa dell’opera dell’antropologa,
tracciandone un puntuale itinerario a partire dalla “scoperta
dell’ovvio”, riflessione indubbiamente cruciale, che ha connotato di
una propria unicità, l’antropologia elaborata dalla studiosa. La
scoperta dell’ovvio le ha infatti permesso di usare per prima e con
risultati straordinari, gli strumenti offerti da tale sapere, per
comprendere “l’uomo bianco”, la nostra storia, il sistema di valori e
significati che accompagna l’itinerario del nostro modello culturale.
La sua lucida analisi nel decodificare i “miti”, i tabù, le false
sicurezze, l’ha sempre posta a combattere in prima persona, con
coraggio e passione il proprio alto impegno civile, ha dichiarato
Guerri. L’inesauribile lavoro dell’antropologa, attento a decifrare il
nostro passato per spiegare il presente e cogliere i tratti culturali
del futuro è ovunque presente nella sua vasta opera, ma è sicuramente
in “Omaggio agli Italiani” che Magli, muovendo dal principio che un
popolo è un io, sembra raffigurare la statura intellettuale di Gabriele
D’Annunzio ricordando: “Questa è la grandezza degli Italiani, aver
continuato a pensare sempre, a creare sempre, perché soltanto
l’intelligenza sa di essere libera, quali che siano le coercizioni
esteriori. Sa che la grandezza dell’Uomo è nel pensiero, e sa che c’è
sempre almeno un altro uomo che lo afferra e lo trasmette”. Per questo
Ida Magli, parlando agli Italiani, a partire dai presenti, ha ricordato
l’impegno, la missione a cui non potranno ancora una volta sottrarsi,
quella dell’intelligenza. Soltanto attraverso l’uso intelligente del
pensiero (e non attraverso le armi, le bombe), che ha connotato di
bellezza e invenzioni, soprattutto in ambito musicale, la storia degli
Italiani, essi, nonostante il difficile presente, riusciranno a
salvarsi.
Hanno ricevuto il Premio del Vittoriale nelle scorse edizioni: Ermanno
Olmi, Paolo Conte, Umberto Veronesi, Giorgio Albertazzi e Alberto
Arbasino.
La presentazione di Giordano Bruno Guerri
"Chi è Ida Magli, la nostra festeggiata? Sono veramente felice
che il premio sia stato assegnato a lei, perché Ida Magli non insegna cosa pensare, Ida Magli insegna a pensare. A me ha insegnato a pensare;
i suoi libri, quando ho cominciato a leggerla (e parlo degli anni
Settanta) mi hanno veramente rivelato un modo diverso di affrontare le
cose.
Ho avuto anch’io un’esperienza politica, sono stato nominato
Assessore alla Cultura di un paesino della Calabria che si chiama
Soveria Manneli, e ho accettato l’assessorato proponendo che si
chiamasse non Assessorato alla Cultura, ma Assessorato al Dissolvimento
dell’Ovvio. Il Prefetto ha fatto delle resistenze ad accettare questa
dizione, perché non capiva bene che cosa volessi dissolvere. Ecco, io
avevo preso questa definizione leggendo i libri di Ida Magli, che
appunto dissolve l’ovvio,
pensa in modo diverso: non secondo le idee ricevute, non secondo gli
schemi abituali ma, per esempio, studiando l’uomo bianco, l’uomo
occidentale (cioè noi), con gli stessi strumenti dell’antropologia
culturale con i quali in genere si studiano i selvaggi.
Questo metodo è applicabile anche ai nostri comportamenti
quotidiani, dal tifo alla politica, e il suo contributo al pensiero,
non solo italiano ma anche europeo (i suoi libri sono tradotti in molte
lingue) è stato veramente determinante. Non forse alla portata di
tutti, perché i pensieri originali, contro corrente, sono difficili da
affermare. Penso soprattutto ai problemi come quelli che ha affrontato
recentemente, come l’Unione europea, le donne...
Mi diceva prima: «Io sono una maschilista» e poi forse ci
spiegherà perché. Insomma io sono onorato e felice, Ida, che tu accetti
il premio Vittoriale; smetto di parlare perché vorrei che fossi tu a
farlo. Adesso l’amico Cassali, responsabile del settore Cultura del
Comune di Salò leggerà la motivazione e il sindaco Cipani ti consegnerà
il premio".
La motivazione del Premio
Ida Magli ha usato per prima e a fondo gli strumenti dell’antropologia
culturale per studiare la nostra vita sociale e il carattere dell’uomo
contemporaneo. Lo ha fatto negando le false sicurezze e la
rassegnazione all’ovvio, sempre combattendo in prima persona, con alto
impegno civile e lucida passione. Decifrando il mondo passato, Ida
Magli spiega il presente e intuisce il futuro. Il suo Omaggio agli Italiani
sembra raffigurare perfettamente il pensiero di D’Annunzio. «Questa è
la grandezza degli Italiani – ha scritto – aver continuato a pensare
sempre, a creare sempre, perché soltanto l’intelligenza sa essere
libera, quali che siano le coercizioni esteriori, sa che la grandezza
dell’uomo è nel pensiero e sa che c’è sempre un altro uomo che lo
afferra e lo trasmette».
Il discorso di Ida Magli
Giordano Bruno Guerri mi ha strappato a una convalescenza, mi ha
chiesto di venire qui e vi prego di scusarmi se rimango seduta mentre
vi parlo. Mi fa tanto tanto piacere conoscervi, parlarvi, naturalmente
tutti i doni che mi sono stati fatti sono preziosissimi.
Sento una certa consonanza - spero che non sembri superbia - con
D’Annunzio perché Giordano dice la dissoluzione dell’ovvio... bene, chi
ha rotto l’ovvio più di D’Annunzio? Non ha fatto altro che
scandalizzare il mondo facendo sempre cose che nessuno si aspettava!
C’è un’altra cosa che io credo in qualche modo di avere capito di
D’Annunzio, ed è il fatto che sono convintissima che l’aver studiato
uno strumento da bambino (a D’Annunzio fecero studiare il violino) dà
la certezza di potersi buttare, di poter provare anche sbagliando. La
musica è veramente l’unica scienza che ti permette di andare oltre. Io
di questo sono convintissima perché, quando suoni o quando canti, anche
se conosci perfettamente quello che stai facendo non sei mai sicuro di
non sbagliare. Ti devi in qualche modo affidare. Ecco, io credo che
D’Annunzio abbia sempre fatto così. Forse ne ha fatto anche un suo modo
di vivere, di questo andare al di là dell’ovvio, del normale, del
correre rischi. Penso che aver suonato uno strumento gli abbia dato
questa capacità, anche se forse lui non se ne è reso conto.
Io invece me ne sono resa conto – io suono il pianoforte, sono
diplomata all’Accademia di Santa Cecilia – perché ho imparato a fare
Antropologia sull’uomo bianco, cioè su noi stessi (come ricordava
Giordano); mentre l’antropologia in genere studia gli uomini selvaggi.
Perché ho questo senso, che il metodo antropologico sia un sistema
musicale, e che si possano in qualche modo scrivere su un pentagramma i
vari tratti culturali di un popolo. Giordano mi ricordava che in
enigmistica c’è un sistema di fare i puntini, unendo i quali viene
fuori una figura. Bene, io faccio antropologia così, cioè piazzo lì
qualche puntino – forse il tratto culturale più importante è quello –
poi ne tiro fuori un altro e un altro ancora… Se prende figura, se
prende una forma, allora significa che non sto sbagliando. Se non
prende figura, cambio puntini.
Io ho fatto antropologia dell’uomo bianco in questo modo, e qualche
risultato l’ho avuto, nel senso che credo di conoscere abbastanza bene
il mondo del Sacro nostro, non quello dei popoli primitivi. Quindi ho
scritto molto sul Cristianesimo, ho scritto un libro su Gesù di cui
sono sempre molto contenta, e ho scritto un libro su una santa per la
quale quindi sono affine a Giordano. Abbiamo difeso insieme Maria
Goretti, battaglie ormai passate.
Soprattuto ho capito che per fare Storia quello che bisogna saper
collegare non sono i fatti, non sono le date, ma quello che c’è sotto
ai fatti, quello che c’è sotto alle battaglie, alle vittorie, ai
sistemi politici; e questo lo storico da sé non lo può raggiungere.
Bisogna farlo attraverso questo sistema che io chiamo musicale, che è
un sistema antropologico, e dà molta soddisfazione.
Attraverso questi strumenti, veramente si capisce che cosa sia l’Uomo,
e cioè la imprevedibilità dell’uomo. Perché lo storico, di solito, si
fonda su ciò che è già stato fatto, e non può ovviamente prevedere
niente; mentre invece con l’Antropologia è possibile anche prevedere. E
mi permetto (dato che l’ha richiamato Giordano) di fare un esempio. Io
non sono una visionaria – sono una donna, ma non sono una visionaria;
ho scritto un libro contro l’Europa, intitolato proprio così: «Contro
l’Europa», quando era una bestemmia parlar male dell’Europa. Era il
1997, non c’era ancora l’euro, la moneta; però era talmente certo che
l’Unione europea non si sarebbe mai potuta fare, che ancora adesso, a
distanza di tanti anni, tutti si lamentano ancora non è stata fatta
l’Unione europea. Cioè esiste solo a tavolino, esiste formalmente,
esistono ricche poltrone per i nostri politici; ma l’Unione europea non
si è fatta. Ho fatto questo esempio perché veramente io stessa rimango
stupita nel vedere quanto l’Unione europea non si possa fare, ancora
adesso.
Però io ero partita allora da strumenti antropologici: non avevo nessun
motivo per prevedere che l’Unione europea non si sarebbe fatta, se non
proprio l’analisi degli strumenti culturali.
Detto questo, credo che si possa parlare qui, dove Giordano da tanto
tempo fa vivere D’Annunzio, fa vivere la vita che ha fatto D’Annunzio,
i suoi sentimenti, i suoi pensieri, i suoi amori, le sue passioni, le
sue, diciamo così, stravaganze. Ecco, io credo che D’Annunzio, malgrado
tutto questo lavoro per comprenderlo, sia da capire soprattutto dal
punto di vista musicale.
Mi ha colpito il fatto che D’Annunzio abbia difeso Wagner, disputando
con un filosofo di un certo calibro, che sicuramente riteneva di essere
più formato di D’Annunzio per capire Wagner, e invece non lo era. E
infatti la difesa che ha fatto D’Annunzio è una difesa di profonda
concezione musicale. E nel difendere la musica (e non il significato e
le parole di tanti che sostenevano il dramma musicale di Wagner), ha
dimostrato effettivamente di sapere che cosa fosse la musica. Perché
non è vero che la musica nasce con quella trama, quei personaggi: la
musica nasce prima nel pensiero e nell’anima del musicista. Se non c’è
quella, non è possibile; naturalmente [è possibile] fare i compiti bene
e senza errori, un dramma musicale, ma non fare musica. E questo
D’Annunzio l’ha capito da sé, c’è arrivato da sé.
Io sono convinta che – anche se D’Annunzio è stato tanto studiato –
questo aspetto sia ancora da approfondire. E stasera vorrei
invitare Giordano a seguire questa strada. Perché lo so, è vero, lui ha
fatto amicizia con Debussy, ha fatto tante cose, però è questo punto
qui che ti vorrei suggerire, cioè l’andare oltre a quello che uno pensa
di D’Annunzio. Quando ha accompagnato con la musica Monaci, il San
Sebastiano, non era questa la grandezza di D’Annunzio nel capire la
musica.
Credo sinceramente che i critici musicali siano le persone meno adatte
a capire la musica; è un grande e intelligente poeta quello che può
capire la musica, e in Italia ne abbiamo avuti veramente pochi. Quindi,
se mi posso permettere di dare un suggerimento, questa sera inviterei
Giordano ad approfondire questo aspetto e trovare (non so in che modo
ma Giordano è molto bravo anche sul piano delle cose concrete) trovare
un modo per rilanciare una novità di D’Annunzio. Perché ho notato che
purtroppo in Italia, non soltanto per D’Annunzio, si cerca di mettere
da parte le cosiddette persone scomode. Più scomodo di D’Annunzio credo
che al mondo ci siano state poche persone; ma non bisogna metterle da
parte perché si tratta di persone che appunto sono andate al di là
dell’ovvio, sono quelle che hanno indicato nuove strade. Ecco, vorrei
vedere incominciare una nuova strada di D’Annunzio.
Per il resto, cosa posso dirvi? Posso dirvi, certo, che sappiamo tutti
che l’Italia sta vivendo un periodo molto difficile, che non sappiamo
chi ci porterà fuori da questa situazione, perché purtroppo abbiamo
delle strutture politiche molto mediocri...
Però io ho scritto un libro – posso permettermi di citarlo? – con un
titolo voluto: «Omaggio agli Italiani». Certo, tutti a parlar male
degli Italiani, che sono passivi, che sono vigliacchi... Io sono
convinta che non c’è un popolo come gli Italiani, non soltanto sul
piano storico ma anche sul piano della fantasia. Un popolo che ha
saputo sopravvivere a secoli e secoli di politica fatta dai Papi, senza
farsi intellettualmente intimorire, perché anzi, le armi che hanno
usato gli Italiani per difendersi dallo Stato pontificio, sono state
soltanto le armi dell’intelligenza. Cioè: gli Italiani non hanno mai
fatto la rivoluzione. Benissimo, ma hanno fatto delle rivoluzioni
intellettuali talmente forti, talmente profonde... Ma chi ha avuto
altri geni come hanno avuto gli Italiani? Io sono convinta (e mi spiace
dirlo) che è stato lo Stato Pontificio a fare da fermento
all’intelligenza degli Italiani, costretti a guardarsi dalla censura da
una parte, dal rogo dall’altra. E però... chi ha prodotto tanto
intellettualmente, artisticamente, scientificamente? Nessun altro
popolo, ve lo posso assicurare, nessun altro popolo. Allora l’«Omaggio
agli Italiani» è questo: l’Italiano non si lascia ammazzare perché
produce intellettualmente. Non si può fare la rivoluzione con i fucili,
con le bombe: ma che rivoluzione è quella? Non è una rivoluzione, è
troppo facile, è troppo banale... ma soprattutto non serve, non
produce. Ma gli Italiani hanno prodotto: aprite un’Enciclopedia della
Musica, praticamente i nomi degli italiani sono il 90 per cento. Aprite
un’Enciclopedia della Scienza, dell’Arte, di tutto: lo stesso. E anche
soprattutto le scoperte. Gli Italiani hanno prodotto tanta musica, ma
noi abbiamo pure avuto Guido da Arezzo, che ha inventato la notazione
musicale: non c’era arrivato nessuno a immaginarsela. Si andava avanti
con i sistemi del Gregoriano, e un giorno lui si è rifiutato di copiare
( la musica bisognava copiarla, scriverla a mano) e ha inventato il
sistema per la notazione musicale. Se non ci fosse stato un Italiano,
io sono convinta che ancora non avremmo una notazione musicale.
Questo strappo che fa l’intelligenza degli italiani è totalmente,
totalmente originale, non ce l’ha nessun altro. Io non credo che sia
possibile ammazzare questo; certo, ci stanno provando, ci stanno
provando...
E allora questa sera, proprio perché mi trovo in un ambiente così
favorevole per un discorso del genere, così capace di comprenderlo,
così capace di sopportare che venga detto da una personcina come me,
che per giunta sono una donna... (lo so che le donne oggi vanno di
moda... ma peggio che mai, era meglio quando non andavano di moda)
Ecco allora io stasera faccio questo auspicio:
cerchiamo di renderci conto che stiamo vivendo un periodo terribile,
forse peggiore di quello dello Stato pontificio, e che dobbiamo
combattere con l’intelligenza. Dobbiamo - da stasera, da domani -
renderci conto che la nostra rivoluzione deve essere questa: dobbiamo
di nuovo sollecitare le intelligenze. Cosa che naturalmente i politici
non vogliono, fanno di tutto per avere la scuola tutta uguale, tutto
deve essere uguale... No! Tutto deve essere diverso!
Sono convinta che aver fatto questa proposta, qui, questa sera, insieme
a voi, permetterà non dico di cominciare proprio da domani, però
perlomeno di cominciare a riprenderci, questo sì, e io ci conto. Vi
ringrazio.
editoriale
Le conseguenze dell'uscita dell'Italia dall'Eurozona
Il
testo che vi proponiamo è molto interessante ed esaustivo soprattutto
perché cerca di rispondere ai vari interrogativi che l'ipotesi di
uscire dall'euro suscita di solito. Non è il solo testo esistente:
basta fare un giro in internet per scoprire quanto grande sia ormai
l'insofferenza degli italiani verso la moneta unica, della quale
nessuno riesce più a negare di averci impoverito e reso più deboli
tanto economicamente quanto politicamente. Io, però, voglio aggiungere
qui due osservazioni che mi sembrano ineluttabili.
La prima è che la moneta unica è fallita perché non poteva non fallire
in quanto strumento di un'Europa che non esiste e che non può esistere.
L'Ue non è uno Stato, il parlamento europeo è un finto parlamento in
quanto rappresenta uno Stato che non esiste e difatti non legifera se
non marginalmente. Le decisioni, come è noto, le prende la Banca
Centrale europea, il Consiglio o, a piacere, la Merkel insieme a
Hollande. Tutto è "finzione" di ciò che è stato costruito sotto il nome
di Unione europea, ma la finzione era indispensabile, sia perché
unificare politicamente le nazioni più progredite del pianeta era (e
rimane) un'idea assurda, sia per soddisfare i politici dei vari Stati i
quali possiedono così una miriade di poltrone, di stipendi, di benefici
e il gusto della grandeur: Alto Rappresentante, ecc. ecc., non vi fa ridere?
La seconda osservazione è questa: tutti sappiamo tutto, ce lo siamo
detto e ridetto e ce lo ripetiamo ogni giorno, ma non c'è nessuna
speranza di poter abbandonare l'euro o uscire dall'Europa perché,
appunto, ai politici non conviene, non intendono farlo, e hanno anche
paura dei poteri massonici di Bruxelles. Non mi sembra che dica
esplicitamente di uscire dall'Europa neanche la Lega e comunque non
avrebbe la maggioranza per poterlo ottenere. Dei referendum proposti da
Grillo è inutile parlare: sono promesse al vento e per giunta in
malafede. Non mi sembra che abbiano cambiato la Costituzione che lo
vieta in materia di politica estera e fiscale, quindi il referendum non
si può fare.
Questa è la situazione. Occorrono idee e proposte fattibili per uscirne.
(Qualche tempo fa alcuni avvocati britannici hanno affermato che la
rinuncia da parte di uno Stato alla propria sovranità monetaria, è
illegittima e "nulla").
editoriale
di Rosaria Impenna ItalianiLiberi | 06.08.2015
Sono
sempre più numerose le città che nel periodo estivo si tingono di
sgargianti costumi, piume colorate e festosi schiamazzi per
l’appuntamento che vede sfilare l’orgoglio omosessuale. Rituale forse
ormai svilito, rispetto alle autentiche rivendicazioni di libertà nei
confronti della struttura familiare borghese, che ispiravano il primo
movimento. Le molteplici istanze di rottura dai ruoli sociali e dalla
famiglia patriarcale che li legittimava, entusiasmavano i giovani che
vedevano coagulare in determinate manifestazioni vitali ribellioni.
Negli ultimi anni, viceversa, le richieste del diritto al matrimonio,
alle adozioni e al riconoscimento giuridico della famiglia omosessuale,
ci pare contrastino con le proposte che appunto, negli anni ’70 sia il
femminismo che i movimenti di liberazione sessuale dichiaravano per
abbattere qualsiasi modello di istituzione matrimoniale e familiare.
editoriale
Per
rievocare l'ultima grave crisi dell'Unione europea si deve risalire
all'ottobre del 2009, quando il presidente della Repubblica Ceca Václav
Klaus tardò nel firmare il Trattato di Lisbona, che se non l'avesse
fatto tutta l'impalcatura edificata fino a quel momento sarebbe
crollata. Anche in quel caso, al pari di Alexīs Tsipras e del suo
governo, si trattò di una sfida di breve durata. Purtroppo il
presidente Václav firmò. Un'eventuale crollo anticipato dell'Unione
europea in quel momento ci avrebbe forse risparmiato questi giorni e
quelli che seguiranno.
editoriale
di Ida Magli il Giornale | 29.02.2015
Uno
degli aspetti peggiori dell’assolutezza dittatoriale di Matteo Renzi è
la sua indifferenza ai significati che ogni comportamento assume per
gli esseri umani. La cosiddetta “riforma della scuola” ne rappresenta
forse la prova più evidente. “Via i precari” è la parola d’ordine;
“Tutti saranno assunti per concorso”; “Deve essere garantita la
qualità culturale della scuola”. Benissimo. Ma Renzi sa che l’85% per
cento del personale di ruolo nelle scuole è di sesso femminile? Sa cosa
comporta questo dato di fatto? I maschi non possiedono più nessun
sapere da trasmettere ai figli? Non hanno più nessun interesse al
futuro della Nazione? Una riflessione sull’allontanamento quasi totale
dei maschi dall’educazione e dal sapere dei figli permetterebbe di
capire che fa parte di quello stesso allontanamento testimoniato
dall’omosessualità maschile, dal coito sterile, dalla quasi assoluta
incapacità creativa della società italiana di oggi. In un certo senso
testimonia la ribellione dei maschi al predominio e all’obbedienza
verso le donne imposto loro dalla nascita fino alla fine della scuola
secondaria superiore e oltre.
editoriale
L’Italia
vive ormai da anni fuori da qualsiasi norma democratica. Siamo giunti
perfino all’assurdo che il Presidente della Repubblica è stato eletto
da un Parlamento da lui stesso dichiarato illegittimo. Ma la
responsabilità maggiore della situazione attuale è da attribuirsi alla
politica fallimentare di Berlusconi, fallimentare per il suo partito
che è praticamente diventato la ruota di scorta di Renzi, ma
soprattutto per l’Italia dato che una democrazia dove non esiste
opposizione diventa dittatura.
editoriale
Che se ne fanno gli italiani di Forza Italia? Che ce ne facciamo noi - i tanti che amano l’Italia - di Forza Italia?
Vogliamo continuare a fingere di essere vivi pur comportandoci da
morti? No, basta, basta: di questa Forza Italia non ne possiamo più;
dentro il partito sono in molti a pensarlo ed è un dovere avvertire il
capo quando sbaglia. Un leader che non ha la minima fiducia nel proprio
partito e che ritiene che gli avvenimenti non contino, che il tempo se
ne stia fermo fino a quando lui non si muoverà, è veramente fuori dalla
realtà, ripiegato sul proprio narcisismo fino a limiti abnormi.
Cominciamo dal famoso “patto del Nazareno”, un patto che per gli
italiani non esiste in quanto un accordo privato fra due leader
politici di cui il parlamento non è stato messo al corrente, è un patto
invalido. Per giunta Berlusconi continua a ripetere che è
nell’interesse dell’Italia far fare a Renzi le riforme utili alla
“governabilità”, evidentemente intendendo per governabilità il minimo
di potere ai cittadini e il massimo al capo del governo, ciò che è
appunto lo scopo di Renzi in base allo spirito dittatoriale che lo
anima: “discutete pure quanto vi pare, ma io farò quello che ho
deciso.”
editoriale
Nella
Costituzione italiana è previsto il reato di tradimento, ma nella lunga
storia della Repubblica non è mai stato invocato contro nessuno. Cosa
dovrà mai dunque fare un politico per essere accusato di tradimento?
Giorgio Napolitano ha sicuramente tradito la Costituzione e le leggi
che reggono la democrazia in Italia costringendoci a vivere
nell’illegittimità del colpo di stato compiuto chiamando Mario Monti a
governare senza la crisi e le dimissioni del governo in carica,
continuando fino ad oggi a non indire mai le elezioni, mantenendo in
vita un parlamento dichiarato illegittimo dalla Consulta in quanto
dichiarata illegittima la legge elettorale con la quale è stato eletto.
Tutte le istituzioni attuali sono pertanto illegittime, tutte le
cosiddette “riforme” decise da Renzi con il consenso di un Parlamento
illegittimo e firmate dall’altrettanto illegittimo Presidente della
Repubblica non sono valide e la democrazia non esiste più, come
dimostrato anche dal fatto che i partiti di opposizione pur di
sopravvivere nelle loro cariche consentono quasi a tutto, oppure si
oppongono quando sanno che comunque la loro opposizione non metterà in
crisi il governo.
editoriale
Nessun
popolo è stato tradito durante tutta la sua storia dai suoi governanti
in maniera così determinata, cinica, perversa quanto gli Italiani.
Governanti che, a partire dal predominio del cristianesimo, hanno
odiato, disprezzato, calpestato i loro sudditi in modo tale che la
storia degli italiani potrebbe configurarsi come una “storia per
tradimenti”. Se si esclude la breve parentesi del periodo del
Risorgimento non si vede altro che i detentori del Potere intenti al
disprezzo, ossia a poggiare i piedi sugli Italiani come “corpo”, come
pedana dalla quale slanciarsi per raggiungere i propri scopi, offrendo
ai magnati di turno, di volta in volta Papi, Re, Imperatori, Dittatori,
Banchieri, Commissari europei, il territorio, l’indipendenza, la
civiltà italiana. L’Italia è il loro “mezzo”, il loro ricchissimo
patrimonio-strumento.
editoriale
L’automobile
è stata sempre sentita dai giovani maschi come una conquista di
potenza. E di fatto lo è. Non per nulla la pubblicità di
solito presenta un nuovo modello con accanto una prorompente ragazza
sexy pronta ad accettare un passaggio: conquistare una donna è stato
sempre simbolo, almeno in occidente, di qualsiasi altra conquista. È la
velocità cui si può spingere un’automobile che suggerisce al maschio il
senso della propria potenza? No, la velocità ne è soltanto lo
strumento: il vero motivo è la possibilità di uccidere, una possibilità
che trasforma l’automobile in una potentissima arma e l’uomo che la
possiede ovviamente nel più forte di tutti, tanto quanto se avesse in
mano una pistola. Molti dei cosiddetti incidenti del sabato sera, che
di solito coinvolgono tragicamente i giovani, hanno alla base l’eccesso
di velocità, una velocità che è per i maschi ricerca della massima
potenza, quella che domina su tutti gli altri perché li terrorizza con
il timore della morte.
editoriale
di Marina Mascetti ItalianiLiberi | 20.12.2014
Le
ultime vicende del Comune di Roma e della Regione Lazio hanno messo in
evidenza un’aurea regola italiana, mutuata dalla Fiat e applicata ai
rapporti fra Stato e privati: “privatizzare” gli introiti e
“pubblicizzare” le perdite.
Un sistema di potere mafia-politica da anni guadagna sulla pelle
dei ‘disperati’, che “rendono più del commercio di droga“ col pretesto
di nobili ideali come l’accoglienza e l’integrazione; accusando di
fascismo, razzismo e xenofobia chiunque si opponga allo spreco di
denaro pubblico che è finalmente venuto alla luce. I costi sono
‘pubblici’, i ricavi invece diventano ‘privati’.
editoriale
I governanti
non guardano mai in faccia i risultati delle loro azioni se non quando,
perduta una guerra, sono costretti dai vincitori a pagare i danni della
sconfitta. Di fronte all’enorme catastrofe causata dall’unificazione
europea e dalla moneta unica, non essendoci vincitori che li
costringano a riconoscere quanto fosse sbagliato il loro progetto,
continuano a fingere che l’ “Europa” esista, piagnucolano (come ha
fatto ultimamente anche il ministro Padoan) davanti ai proprietari
della Banca centrale europea, ossia davanti a coloro cui hanno regalato
la nostra sovranità e indipendenza, affinché abbiano pietà di noi e non
ci mandino qualche lettera di reprimenda insieme alle dovute multe.
Ebbene, cosa aspettano governanti e cittadini a riconoscere come tutto
ciò sia assurdo? Che la terribile crisi economica, la tragica
disoccupazione, la perdita di speranza per il futuro, la rinuncia a
fare figli, l’invasione immigratoria che ci devasta, sono tutti
risultati di quel progetto irreale chiamato “Unificazione Europea”? La
moneta unica, con la delega a dei cittadini privati quali i proprietari
della Banca Centrale a creare il denaro prodotto dal nostro lavoro, ha
soltanto innescato la bomba che ha fatto esplodere la crisi, ma si
trattava comunque di una crisi inevitabile, quella di una costruzione
politica immaginaria: l’UE.
editoriale
L’Italia,
l’Europa, l’Occidente, sono sorpresi e sconvolti dall’assassinio messo
in atto nei confronti di persone che non hanno fatto alcun male, ma che
sono state prese prigioniere e condannate a morte perché appartenenti
al mondo degli “Infedeli”. L’uccisione sacrificale avviene per
sgozzamento (wa’d) con
successiva decapitazione fino dal tempo dei sacrifici degli Arabi
preislamici e confermata dal Corano: “Io getterò il terrore nel
cuore di quelli che non credono e voi colpiteli sulle nuche” 1.
Questo punto – il significato sacrificale dell’uccisione degli
infedeli - non è stato preso in considerazione dai nostri politici e
commentatori, mentre si tratta di un dato fondamentale, non soltanto
per cercare di capire gli avvenimenti, ma per studiare una forma di
“risposta” fornita di logica. L’assoluta “ritualità” dello
scenario che ci è stato presentato in video al momento dell’uccisione
è proprio ciò che l’ha reso terribilmente macabro, insopportabile
ai nostri occhi: la veste apposita della vittima, l’inginocchiamento,
la frontalità rispetto a coloro per i quali viene sacrificata, la
presenza incombente del sacrificatore, sono tutti segni e simboli
costitutivi del rito. Noi però siamo da lungo tempo disabituati al
linguaggio del Sacro e alla sua Potenza per cui ne siamo stati colpiti
senza comprenderlo.
________________________
1 Il Corano, sùra VI, 137, nuova versione
letterale italiana, Hoepli ed., Milano 1987, terza ediz. riveduta.
Tutte le citazioni del Corano contenute nel testo sono tratte da questa
edizione.
editoriale
di Rosaria Impenna ItalianiLiberi | 19.10.2014
Siamo rimasti profondamente turbati, noi, poveri italiani innamorati dell’Italia, dalla notizia riportata dal quotidiano Il Messaggero
qualche giorno fa, inerente “L’offerta milionaria, avanzata
dall’Università di Oxford, per la mappa segreta di Pompei”. La vicenda,
sorprendente e insolita, riguarda circostanze che possiamo far risalire
in gran parte all’archeologo di fama internazionale Amedeo Maiuri
(Veroli 1886, Napoli 1963) e alla passione con la quale si è dedicato
agli scavi di Ercolano, Campi Flegrei, Cuma, Capri, Pompei. È proprio a
Pompei che ha dedicato la massima attenzione svolgendovi una
molteplicità di lavori partendo da nuovi scavi fino al restauro delle
strutture già esistenti. Al termine dei suoi interventi solo un terzo
della città rimaneva non scavato. Parallelamente al lavoro concreto
Maiuri prendeva degli appunti e faceva delle ipotesi sulla parte del
sito ancora interrata, inclusa una mappa delle Domus, mappa che
non conosciamo perché rimasta “segreta”. Considerando che l’intero sito
si estende su 66 ettari, dei quali sono stati esplorati soltanto due
terzi, non è difficile intuire che l’area nasconde ancora numerosi
ambienti e relativi oggetti preziosi sepolti nelle Domus.
appuntamento
LIBRERIA/GALLERIA delle ARTI L'Universale - Roma - via Francesco Caracciolo 12
Interverranno Stefano Sassi, capo redattore TG2 Economia - Mario Borghezio, deputato europeo - Arturo Diaconale, direttore de L'Opinione - Ugo Gaudenzi direttore di Rinascita quotidiano presenteranno il volume, ed. Rizzoli, DIFENDERE L'ITALIA di Ida Magli, antropologa, giornalista, studiosa dell'Europa.
Già nel 1997 Ida Magli, con il libro Contro L'Europa:tutto
quello che non vi hanno detto di Maastricht ed. Bompiani,
denunciò e anticipò tutto quello che oggi è sotto i nostri occhi
naturalmente nel silenzio colpevole di grande parte della stampa
italiana.
Data la gravità della situazione nazionale, se ancora questo termine ha
un significato, un appuntamento di riflessione e di mobilitazione da
non perdere.
Metro A fermata Cipro - parcheggio a pagamento in via Tunisi 52 (si può
accedere sia da via A.Doria sia da via Candia) a poca distanza da via
Francesco Caracciolo 12
editoriale
di Ida Magli ItalianiLiberi | 27.09.2014
L’editoriale
con il quale il direttore del Corriere della Sera ha inaugurato la
nuova grafica del più importante quotidiano italiano è diventato subito
famoso perché interpretato come un durissimo attacco al Capo del
Governo. Si sono subito aggiunte alla voce del Corriere le accuse dei
Sindacati, della Conferenza Episcopale italiana e perfino di qualche
vecchio amico di Renzi: “Basta parole, passa ai fatti”. Che Renzi
definisca “riforma” ogni parola che pronuncia appare abbastanza
delirante, ma in realtà a tutte queste accuse mancano quelle
fondamentali e l’editoriale di De Bortoli da questo punto di
vista sembra perfino troppo accomodante. L’angoscia maggiore degli
italiani, infatti, non consiste in ciò che è stato denunciato:
l’eccessiva sicurezza di sé e della propria oratoria da parte di Renzi,
la superficialità e l’incompetenza con le quali vengono prese tanto da
lui quanto dai suoi ministri decisioni importanti, ma qualcosa di ben
diverso e che si può riassumere in un unico dato: gli italiani sentono
e sanno di non avere un futuro.
editoriale
"Siamo molto contenti di offrire ai lettori del nostro sito questo
testo del Vescovo di Imola sul problema dell'immigrazione. Un Vescovo
che ringraziamo perché è la prima volta che si alza una voce ufficiale
della Chiesa in difesa dell'Italia e degli Italiani. Non sarà
soltanto un grande conforto per i cattolici, ma anche per ogni
italiano. Il vigliacco silenzio della Chiesa è apparso infatti,
fino ad oggi, durante gli anni terribili che abbiamo trascorso e che
stiamo ancora trascorrendo, come una delle prove maggiori
dell'impossibilità di sfuggire al destino di morte assegnato all'Europa
e all'Italia proprio perché voluto da tutti i nostri governanti, da
tutti i nostri leader e perfino dalla Chiesa."
Ida Magli
Il Nuovo Diario Messaggero, Settimanale della diocesi di Imola) | 07.09.2014
editoriale
Le
reazioni dei nostri governanti, dei politici, perfino degli
ecclesiastici, di fronte alla ossessionante presenza dei musulmani e
delle loro gesta sul palcoscenico del mondo, sono veramente
sorprendenti. Tutti i giorni ormai da diversi anni l’Europa discute
per un motivo o per l’altro di ciò che accade in Africa o in Medio
Oriente, convoca i propri ministri degli Esteri e le Commissioni
parlamentari apposite, ma non una sola volta (almeno a quanto ne
riferiscono i giornali ) è stata concentrata l’attenzione su ciò cui
credono i musulmani, sul loro libro sacro: il Corano. In Italia poi,
dove se non altro a causa dell’invasione di islamici dovuta
all’immigrazione, il problema è ormai diventato angoscioso e nessuno sa
più come affrontarlo, i nostri leader appaiono e si comportano come
degli analfabeti tanto da aver concordemente assegnato un unico nome
alle migliaia di persone che sbarcano sulle nostre coste: i disperati.
Non c’è definizione più sbagliata di questa: se lasciano la propria
terra e si affidano a barconi sgangherati a rischio della vita è perché
non sono affatto disperati ma al contrario sono sicuri che Allah li
ricompenserà, perché è scritto nel Corano che il destino migliore
spetta a chi emigra portando la fede in Maometto presso altri popoli, o
a chi muore a questo scopo. La verità è che noi siamo come siamo sempre
stati: sicuri che gli altri ci somiglino o che debbano assomigliarci.
Siccome non siamo più credenti, o al massimo superficialmente credenti,
pensiamo che anche la religiosità altrui sia più o meno altrettanto
superficiale. In Europa, in Italia è difficile pensare che esista oggi
qualcuno così credente da dare la vita per difendere il cristianesimo.
Il Papa infatti se n’è andato in Corea ad esaltare il martirio, anche
se è evidente che dovrebbe predicarlo in Europa dato che presto sarà
sopraffatta dall’islamismo (la battuta del parlamentare grillino,
disposto a farsi saltare in aria per ottenere la liberazione del
proprio paese, è appunto una battuta: nessuno ci crede, neanche lui.
Chi si fa saltare in aria non dice battute).
editoriale
La
grande maggioranza di coloro che arrivano in terra italiana, con il
passaporto o con gli scafisti, sono di religione islamica. Purtroppo
gli italiani, a causa della particolarissima storia politica che hanno
alle spalle, si sono abituati, quasi come per reazione genetica, a non
sapere nulla delle religioni con le quali hanno sempre avuto a che
fare. Conoscono pochissimo perfino il cattolicesimo. Se si chiede a un
italiano la formula del Credo o chi sia lo Spirito Santo, si può essere
certi che non sa rispondere. Tranne quelli molto devoti (in genere
donne) oppure appartenenti a qualche associazione cattolica e di
conseguenza consapevoli dell’importanza politica della propria
religione, l’italiano medio di religioni sa soltanto quello che gli
giunge attraverso il contesto giornalistico quotidiano, il che
significa che “tecnicamente” non sa nulla. Si tratta di una
“resistenza”, inconsapevole ma profonda, instauratasi a difesa sia di
ogni singolo italiano sia del popolo italiano, dotato di
un’intelligenza critica sovrabbondante in confronto all’attitudine
“mitica” o al misticismo simbolico che connotano tanti popoli anche in
Europa.
editoriale
di Ida Magli Il Giornale | 04.08.2014
"Ho
promesso a Marco che scoprirò la verità”. È quello che dice Tonina, la
madre di Pantani, quando cerca di spiegare al mondo perché si è battuta
fin dal primo momento contro la sentenza di suicidio. Non dice quanto
soffre una madre al pensiero che suo figlio possa averla lasciata
volontariamente, non sia ricorso a lei prima di abbandonarsi alla
disperazione e alla morte. No, non è questo che dice Tonina. L’ha
promesso a Marco: è questa l’unica cosa che conta. È un rapporto
fortissimo, da persona a persona, ma da persona che conosce in
profondità la montagna della vita scalata insieme, metro dopo metro,
montagna che il Pirata sembrava aggredire con tale facilità da lasciare
sorpresi, incantati tutti quelli che lo guardavano.
editoriale
Leggendo
su vari quotidiani e in diversi siti internet che i giovani di Forza
Italia sono decisi a “dare una scossa” al partito e che discutono di
progetti e idee nuove da lanciare per il prossimo futuro, viene
spontanea una domanda o meglio un grido: una “scossa”, un “futuro”? Ma
non vedete che Forza Italia si sta suicidando? Che il partito, anche se
ancora esiste, è come se non esistesse? Da quando ha cominciato a
votare tutti i decreti di Monti, poi di Letta, poi di Renzi, Forza
Italia mantiene in vita i propri parlamentari ma non i propri ideali,
le proprie mete. Forza Italia sta uccidendo l’Italia, consegnandola del
tutto a quell’Europa, a quei banchieri che persegue l’eliminazione
delle nazioni, delle patrie, come ha affermato appena eletto
Jean-Claude Juncker (“talebano dell’eurocrazia”, come è stato
definito). È questo il motivo per cui nessuno dei governanti si è
piegato neanche per un momento a riconoscere il fallimento di tutto ciò
che è stato intrapreso con l’unificazione, i “risultati” raggiunti con
la moneta unica, con le normative di Maastricht: la macroscopica
svalutazione di ogni bene, la crisi economica di quelli che erano fra
gli Stati più ricchi del mondo, la disoccupazione,
l’invasione islamica, la perdita assoluta di Potere, di prestigio
davanti al mondo.
editoriale
di Ida Magli Il Giornale | 17.05.2014
Meriam
Yesya Ibrahim ha 26 anni, è cittadina sudanese, di religione islamica,
è incinta all’ottavo mese ed è già madre di un bimbo di appena venti
mesi. Un figlio all’anno dunque. Si trova in carcere fin dal mese di
febbraio, condannata a morte dai giudici del tribunale di Karthum a
causa della sua apostasia. Meriam infatti ha sposato un cristiano, ed è
colpevole anche di adulterio, condannata per questo a cento frustate,
perché il matrimonio con una persona di diversa religione non è valido.
Di quest’uomo, però, il marito, non circolano molte notizie. Chi è?
Quanti anni ha? Quale lavoro svolge? Come mai, pur essendo come tutti i
maschi molto più informato della moglie e consapevole della “politica”
in atto nel suo paese, non si è preoccupato di quello che poteva
succederle? Toccava a lui valutare la situazione e prendere decisioni
perché Meriam, come tutte le donne musulmane, dipendeva da lui, dalla
sua volontà, tanto quanto ne dipendeva procreando un figlio all’anno.
editoriale
di Ida Magli ItalianiLiberi | 02.05.2014
La
Cassazione ha confermato con un pronunciamento decisivo del 4 aprile
scorso e con l’efficacia del “giudicato erga omnes”
l’incostituzionalità dell’attuale legge elettorale.
Un’incostituzionalità che era già stata dichiarata a gennaio dalla
Consulta. “È stato accertato e dichiarato – afferma fra l’altro la
Cassazione - che i cittadini elettori non hanno potuto esercitare il
diritto di voto personale, eguale, libero e diretto secondo il
paradigma costituzionale. ”Discende da tale affermazione un’inevitabile
conseguenza, ossia che: “Il principio di continuità dello Stato non può
legittimare fino alla fine della legislatura le Camere elette in
violazione della libertà di voto e che sono il frutto della grave
ferita inferta alla logica della rappresentanza.”
editoriale
La
giornata della canonizzazione dei papi è una giornata senza Vangelo e
senza Gesù, contro il Vangelo e contro Gesù. L’esaltazione che la
Chiesa fa di se stessa dichiarando “santi”, ossia perfetti seguaci di
Gesù, i rappresentanti del potere della Chiesa incarnato nei Papi, è
veramente degna della pompa medioevale, quando appunto erano i Re, i
Principi, i Fondatori degli Ordini ad essere immediatamente posti sugli
altari in qualità di Santi, proposti alla venerazione dei popoli per le
loro virtù nell’esercitare il potere. Ovviamente la maggior parte di
coloro che si precipitano a Roma in questa occasione non conosce quasi
per nulla i motivi che hanno spinto Ratzinger prima, e subito dopo
Bergoglio, ad affrettare al massimo la canonizzazione di Roncalli e di
Wojtyla; ma questi motivi sono quasi totalmente dovuti al bisogno di
mettere fine, in modo che non fosse più possibile discuterne da parte
di nessuno, ai dubbi che hanno accompagnato fino ad oggi le tesi del
Concilio Vaticano II, Concilio voluto da Roncalli e avallato da Wojtyla
(oltre che ovviamente da Ratzinger il quale è stato per oltre
vent’anni, in qualità di Prefetto della Congregazione della Fede, il
braccio destro e la guida teologica di Wojtyla). Il folto gruppo dei
teologi tradizionalisti, moltissimi credenti cattolici, hanno dibattuto
il contenuto del Concilio mettendone in luce tutti gli aspetti più
contrastanti con l’interpretazione che la Chiesa ha dato nel corso dei
secoli ai testi evangelici, come testimoniano anche gli innumerevoli
libri di commento al Concilio che sono stati pubblicati nel corso degli
anni. Le canonizzazioni chiudono violentemente ogni discussione: se
sono Santi è perché sono stati “perfetti” seguaci di Gesù.
editoriale
Forza
Italia non ha una strategia, afferma Bondi? Forza Italia non ha più,
non soltanto una strategia, ma nulla, nulla di ciò per cui era nata: né
pensiero, né anima, né intelligenza, né occhi per vedere né orecchie
per sentire tanto da non essersi accorta che viviamo già da anni in una
dittatura. Dove sono i Liberali, i Moderati di cui tanto si parla? Se
sostengono Renzi non sono né liberali, né moderati. Non c’è né libertà
né democrazia in un paese nel quale sono contati tutti i soldi che
spendiamo e controllati ogni giorno i conti correnti. Che differenza
c’è con la regola dei passaporti interni del regime sovietico? Il
corrispettivo del passaporto è il numero delle monete che determina di
quanti chilometri ti puoi allontanare. “È attraverso i soldi che li
imprigionerete”. Questa la regola su cui è fondata Bruxelles e affidata
ai migliori esecutori sulla piazza italiana: Monti, Letta, Renzi. Se
Bondi non riesce a capirlo è perché è sprofondato, come tutta Forza
Italia, in un abisso di depressione. Ma non ve ne accorgete dunque che
Renzi vi sembra tanto attivo soltanto perché voi non vi muovete più?
Perché non osate né pensare, né agire, tirar fuori un’idea, una che sia
una, che non sia la ripetizione a frammenti dei triti e ritriti debiti
da pagare, Maastricht da rispettare, e non avete più neanche una
briciola di fiducia in voi stessi e nell’intelligenza degli italiani?
editoriale
Si
parla molto della crisi o addirittura della prossima morte dei libri,
di tutto ciò che è stampato. Abbiamo chiesto a una carissima amica
degli Italiani Liberi, che è di professione direttrice di biblioteca,
di raccontarci qualche cosa del suo rapporto con i libri facendoci
anche un po’ conoscere dall’interno la vita di una biblioteca.
di Federica Zanoni ItalianiLiberi | 18.04.2014
Ho
accolto con piacere l’invito degli Italiani Liberi a parlare di libri e
di biblioteche anche se io sono sfacciatamente parte in causa. Ma
proprio perché, contrariamente a quanto succede a tanti lavoratori, ho
avuto la fortuna di poter svolgere il lavoro che amo, di godere la
compagnia silenziosa e consolante dei libri durante tanta parte della
mia vita, vorrei poter condividere con il maggior numero possibile di
persone questa consolazione e questa forza. Ed eccomi qui, a dirlo
intanto a voi, agli amici degli Italiani Liberi che leggono questo sito.
editoriale
di Ida Magli Italianiliberi | 06.04.2014
Finalmente
“Renzi il Giovane” è riuscito ad inaugurare la nuova Era, quella del
primato dei giovani. L’eliminazione del Senato, il più antico consesso
romano di governo degli Anziani (Seniores) significa – ed è –
soprattutto questo, gridato a gran voce, simbolicamente ma anche
concretamente: “Via i vecchi”! Il Ministro del lavoro sta pensando ai
prepensionamenti per dare lavoro ai giovani ed è sicuramente inutile
fargli notare che soltanto con il sistema di certi popoli “primitivi”,
quello di abbandonarli senza acqua né cibo in luoghi disabitati, sarà
possibile oggi liberarsi dei vecchi dato che è la maggiore conquista
della nostra civiltà aver allungato di oltre un terzo la durata media
della vita sconfiggendo il tifo, la tubercolosi e la mortalità per
parto. Probabilmente la signora Madia non sa che le donne morivano
giovanissime perché affrontavano partorendo un rischio di morte
talmente alto che la Chiesa l’aveva equiparato a quello dei soldati in
battaglia emanando per le partorienti lo stesso obbligo di confessarsi,
all’inizio delle doglie, in vigore per i soldati prima del
combattimento. Lo stato di salute e la durata della vita dei cittadini
è il dato primario che connota una società: non è capace di governare
chi non se ne rende conto al punto di credere di poter tenere una parte
del gruppo fuori dal gioco.
editoriale
di Ida Magli Il Giornale | 15.03.2014
Renzi
“sfida l’Europa”, come afferma il Corriere della Sera, gridando ai
quattro venti che l’Italia terrà fede ai parametri di Maastricht. Se
non fosse che tali affermazioni riguardano sessanta milioni di
cittadini italiani troveremmo paradossale o addirittura grottesca la
situazione in cui si muove il capo del governo e le leggi che promette
di mettere in atto entro i prossimi mesi. Sembra, infatti, che Renzi e
tutti i politici insieme a lui, si siano dimenticati che la Consulta ha
dichiarato incostituzionale la legge con la quale l’attuale Parlamento
è stato eletto. Di che cosa parla, dunque, Renzi? Riformare la
Costituzione mentre si è fuori dalla Costituzione? È così
sproporzionato alla realtà il suo vagheggiare: ad aprile questo, a
maggio quest’altro, che si finisce col lasciarsi trasportare nel mondo
surreale dei suoi sogni.
editoriale
Oggi
si è inceppato l'iter della nuova legge elettorale di fronte a una
questione, quella dell'immissione delle quote femminili che, in base
anche al clima sociale e politico formatosi negli ultimi tempi, si
riteneva fosse ormai un dato pacificamente acquisito. Sono
passati molti anni dalle prime accesissime battaglie in proposito e non
dovrebbe più essere necessario fermarsi a spiegare come il sistema
brutale del «rendere giustizia» ai gruppi svantaggiati, come è stato
fatto negli Stati Uniti d'America per i neri e le donne, fissando in
partenza le quote a loro riservate nelle sfide politiche, nei concorsi
universitari, nelle borse di studio, ecc., pur essendo in apparenza il
più semplice e diretto, abbia portato a conseguenze così pesantemente
negative da indurre in molti casi gli stessi gruppi «protetti» a
rinunciarvi. Conseguenze negative ovviamente per l'abbassamento del
prestigio, implicito per coloro che «vincono» in base alle quote
riservate.
editoriale
Sembra
incredibile che perfino un uomo come Berlusconi, esperto di ogni tipo
di comunicazione e da sempre nemico del comunismo, non si sia reso
conto di ciò che è avvenuto in Italia nel giorno dell’avvento di Matteo
Renzi. Anzi, ha affermato che Renzi gli è simpatico perché, oltre ad
essere un uomo del fare, non è un comunista. Errore gravissimo da parte
di Berlusconi. La scena più pubblica, più “democratica” possibile del
lupo che afferra e divora un appartenente alla propria specie, è tipica
dell’avvento del dittatore comunista. È stato così che Lenin ha preso
il potere. Dopo essersi assicurato il consenso di tutti, Lenin ha
baldamente comandato: si voti. E tutti hanno obbedito. Soltanto un
piccolo episodio ha indicato quale sarebbe stato il successivo
svolgersi degli avvenimenti. Una guardia si è avvicinata a Lenin e gli
ha chiesto: “Cosa ne faccio di questo poeta che non vuole votare?” e
Lenin sbuffando ha risposto: “Cosa ne vuoi fare, cretino? Fucilalo”. Il
poeta è stato fucilato.
editoriale
di Sergio Pastore ItalianiLiberi | 11.02.2014
Pubblichiamo
con molto piacere un articolo sui risultati del referendum svizzero
scritto per gli Italiani Liberi da un vecchio, carissimo amico, che
conosce la situazione ed è in grado di valutarne i significati e le
implicazioni meglio di chiunque altro essendo un italiano che vive da
sempre in Svizzera. Questo referendum è importantissimo anche per tutti
gli altri Stati dell'Ue, e per l'Italia in particolare, prima di tutto
per il fatto stesso che uno Stato si è deciso a indire un referendum
per conoscere la volontà del popolo - cosa silenziosamente proibita in
Europa - e perché il suo risultato dimostra come i singoli popoli non
abbiano ancora del tutto perso il desiderio di vivere, e di resistere
all'ideologia distruttiva dei governanti che si servono
dell'immigrazione per sopraffare e disperdere l'identità e la sovranità
dei loro sudditi - Ida Magli
___
La
Svizzera non dice di no all'immigrazione, ma intende gestirla in base
alle sue necessità e capacità recuperando una parte di sovranità perduta.
E questo non piace all'UE, forse anche perché l'esempio della piccola
repubblica alpina potrebbe risvegliare il desiderio represso di libertà
di altri paesi europei prigionieri di quella costruzione detta Unione
Europea che intende cancellare frontiere e nazioni e creare l'uomo
europeo.
editoriale
Stamani
i Grillini sono usciti di casa senza chiudere la porta. Anzi, appena
giunti in strada hanno gettato le chiavi nel primo cassonetto. Chiunque
entri in “casa loro” - definizione ormai priva di senso - non commette
nessun reato, è libero di entrarvi e di dichiararsene familiare.
Altrettanto hanno fatto, uscendo di casa stamani, Renzi e tutti i suoi
sostenitori, gli appartenenti al Pd che guardano con entusiasmo al
governo Letta e ai suoi ministri. Finalmente è stata imboccata la
strada giusta: far sparire lo Stato italiano e il popolo italiano.
editoriale
E
adesso cosa potrebbe accadere se i cittadini vedessero riconosciute le
proprie ragioni nel primo caso continentale di una class action contro
la troika? Ben cinquanta depositanti ciprioti hanno citato in giudizio
l'Eurogruppo e le altre istituzioni dell'Unione Europea (come la Banca
Centrale Europea) per l'haircut sui loro depositi.
editoriale
di Ida Magli ItalianiLiberi | 16.12.2013
Tutti
i politici di uno Stato che pretende di far parte della società
democratica dell’Occidente avrebbero dovuto dimettersi immediatamente
all’annuncio dell'incostituzionalità della legge in base alla quale
erano stati eletti. Il capo del governo a sua volta, subito dopo le
dimissioni, avrebbe dovuto dichiarare che sarebbe rimasto in carica per
indire immediate elezioni e per gli affari urgenti. La finzione con la
quale invece gli organi istituzionali hanno deciso di ignorare la
delibera della Consulta continuando a fare decreti e progetti a lungo
termine ha dato il colpo di grazia ad uno Stato che viveva già da
anni al di fuori delle regole costituzionali assecondando le
iniziative in tal senso del Presidente della Repubblica. Per gli
italiani questo ha significato perdere ogni fiducia e ogni stima non
soltanto verso i rappresentanti, ma verso gli uomini che avrebbero
dovuto incarnarli. Qui non si tratta di ruberie, di favoritismi, di
sprechi cui si è ormai rassegnati: l’annuncio dell'incostituzionalità e
quindi dell’invalidità di tutto il meccanismo istituzionale su cui si
regge la Repubblica è stato una bomba che ha suscitato un senso di vero
e proprio sgomento.
appuntamento
editoriale
La
Grecia! Sembra impossibile, nonostante tutto quello che è avvenuto in
questi ultimi anni di crisi, che sia la Grecia a cancellare
definitivamente se stessa come Stato indipendente e come faro di
civiltà. Quella Grecia della quale l’Europa non si è mai dimenticata
durante i lunghi secoli della sua storia, con il suo Omero e il suo
Partenone, con le sue Olimpiadi e il suo Ulisse, quella Grecia per la
cui libertà hanno combattuto e sono morti Santorre di Santarosa e
George Byron, oggi rinuncia del tutto alla propria identità e si
consegna alla dittatura europea. Il Parlamento sta per approvare,
infatti, una norma che, riassumendone in poche parole il senso, punisce
con la reclusione per almeno sei mesi chiunque violi le decisioni del
“regolamento UE”. A questo punto di sottomissione sono giunti, dunque,
i governanti greci? Non ce ne dobbiamo meravigliare, per quanto ci
addolori immensamente, perché, quando si è accettato di vendere (di
svendere) tutte le proprietà di un Popolo, come hanno fatto in
quest’ultimo periodo i politici, dimenticando che non ne sono i
proprietari, ma soltanto i temporanei amministratori; quando si è
accettata la conduzione economica della cosiddetta Troika, ossia degli
inviati del Fondo monetario internazionale e della Bce, costringendo i
greci a vivere nelle più misere condizioni pur di continuare a far
parte dell’euro, l’abbrutimento finale è inevitabile.
editoriale
di Ida Magli il Giornale | 10.10.2013
La
società italiana è fra le più avanzate sul piano scientifico,
giuridico, artistico, tecnico. Quello che non possiamo, e non vogliamo
fare, è essere costretti a comportarci come se, viceversa, fossimo
poveri selvaggi, privi di capacità razionali che di fronte alle
calamità si gettano in terra, gridando le proprie colpe al cielo e il
proprio dolore al mondo nella speranza che la prossima volta il cielo e
il mondo siano più clementi. I nostri governanti perciò la smettano di
comportarsi come sciamani in terra d’Africa, con bandiere a mezz’asta
legate al bastone alzato a supplicare gli Dei e i minuti di silenzio
invocati col triplice suono del corno. Adesso basta menzogne. Vogliamo
affrontare la questione degli immigrati a Lampedusa con la razionalità
con la quale siamo allenati a risolvere le questioni in Italia, non con
la mentalità di chi in Africa invoca le piogge. I morti di Lampedusa
non li abbiamo ammazzati noi.
editoriale
di Ida Magli ItalianiLiberi.it | 04.10.2013
È
un terribile destino quello di doversi vergognare, davanti a se stessi
e davanti al mondo, dei propri governanti, un destino che la storia ha
riservato da molti secoli agli Italiani, sempre uguale lungo il
succedersi di Papi, Re, Imperatori, Principi, Dogi. La democrazia non
ha cambiato nulla a questo orrido scenario, anzi: da quando abbiamo dei
parlamentari, dei “rappresentanti”, l’umiliazione è diventata il nostro
pane quotidiano proprio perché in teoria ci “rappresentano”, sarebbero
“noi” nel loro modo di essere e di agire. La miseria dei loro
comportamenti ci ha inflitto fin dai primi passi della vita
parlamentare tutte le umiliazioni possibili; tuttavia ci eravamo illusi
che non si potesse superare la vetta raggiunta con Mani Pulite. Quello
cui abbiamo assistito nel giorno della conferma del governo Letta
invece è andato al di là di ogni possibile previsione.
editoriale
Penso
che siano molti gli italiani che oggi vorrebbero, come me, poter
scrivere una lettera confidenziale ad Angela Merkel, alla «donna»
Angela Merkel che ha in mano, con il potere politico, il destino
presente non soltanto dei tedeschi, ma di tutti coloro che sono legati
a Maastricht e alla moneta euro. Perché vorremmo scrivere alla donna
Merkel, più che al capo del governo della Germania? Perché l'euro,
Maastricht e la «dittatura del 3%» hanno portato terribili sofferenze a
coloro che vi sono stati coinvolti; perché la crisi che ha investito
l'Europa è dovuta, in modo diretto tanto quanto in modo indiretto, ai
parametri di Maastricht e alla sua moneta; perché le migliaia di
suicidi di Francia (chi potrà mai dimenticare i 57 suicidi dei
dirigenti di France Telecom?) di Grecia, d'Italia, sono stati provocati
da questa crisi, così come le migliaia di disoccupati, di imprenditori
falliti, di aziende costrette a chiudere. Faccia un giro nella
Lombardia, motore dell'economia produttiva italiana, cara Signora
Merkel, e vedrà il risultato del grande mercato promesso da Maastricht
e dalla sua moneta: le fabbriche sono tutte chiuse.
editoriale
di Ida Magli ItalianiLiberi | 19.09.2013
Il
giorno 18 settembre 2013 il video discorso di Berlusconi ha messo la
parola fine a qualsiasi speranza che potesse essere lui a liberare
l’Italia dalle catene che la stanno strangolando. Era stato detto nei
giorni scorsi che ci aveva riflettuto molto, che era stato incerto
sulle decisioni da prendere, ma nel testo che abbiamo ascoltato non c’è
neanche un riferimento a una vera riflessione, a una possibile
incertezza. Siamo stati noi, invece, gli italiani che, ascoltandolo, ci
siamo resi conto, e questa volta senza più alcuna illusione, che
Berlusconi non ha capito nulla di quello che è stato fatto in Europa,
nulla di quale sia il prossimo destino della nazione Italia.
Sembra incredibile una tale cecità in una persona che pure ha saputo
vivere, organizzare un’importante azienda e proprio in un campo dove il
prodotto da mettere sul mercato esige la massima capacità di
“comunicazione”, di rapporto con gli uomini e con le culture.
Adesso
sappiamo con certezza che Berlusconi appartiene allo stesso mondo degli
altri governanti e politici in Italia e in Europa, con un’aggravante:
gli altri sanno di che cosa parlano, cosa vogliono raggiungere, di
quali centri di potere sono servi. Berlusconi parla invece come se non
conoscesse il significato di ciò che dice, perfino di ciò che ha
progettato per il futuro.
editoriale
Lettera aperta a Silvio Berlusconi di Ida Magli ItalianiLiberi | 06.09.2013
Gentile Signor Berlusconi, stiamo
vivendo dei giorni decisivi, non per il Pdl o per il governo Letta, ma
per l’Italia e, di conseguenza, come è sempre successo nella lunga
storia che abbiamo alle spalle, anche per l’Europa. Mi sono decisa a
scriverle questa lettera perché lei è l’unica persona che sia in grado
oggi di prendere una decisione fortissima. Si tratta di una decisione
indispensabile per non far sparire dalla storia l’Italia come nazione,
e non uccidere gli italiani come popolo: abbandonare l’euro ritornando
alla sovranità monetaria, uscire dall’Unione europea che è stata creata
per eliminare gli Stati nazionali, e combattere, con la forza del Pdl,
ma soprattutto con la forza di tutti quegli italiani che amano
l’Italia, contro i governi euro-comunisti, a cominciare da quello
Letta.
Credo
di avere il diritto di rivolgerle questo appello in base al fatto che
le mie previsioni, con venti anni di anticipo sulla situazione
catastrofica attuale, si sono verificate alla lettera. Erano previsioni
basate sul metodo scientifico, più certe di quelle statistiche e
d’opinione sulle quali Lei è solito regolare le scelte, come i fatti
hanno dimostrato. Il mio primo libro Contro l’Europa
è stato pubblicato da Rizzoli nel 1997. Da allora ho scritto su questi
argomenti centinaia di articoli, molti dei quali pubblicati da “Il
Giornale”, e altri due libri, sempre pubblicati da Rizzoli: La dittatura europea e Dopo l’Occidente.
C’era tutto: la crisi economica, la vittoria del comunismo, il
dispotismo dei banchieri, l’invasione immigratoria, il fallimento del
progetto europeo, la conquista africana e islamica dell’Italia e
dell’Europa, la fine del cristianesimo, la psicosi ugualitaria.
Il Direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, mi ha chiamato al
telefono immediatamente dopo l’annuncio delle dimissioni di Ratzinger,
gridandomi: “Allora Ida, questo è “dopo l’Occidente?”. Sì, questo è
dopo l’Occidente. Ossia la fine della civiltà europea e il mondialismo
ugualitario al potere. Un Gesuita a capo dei cattolici né è la prova
più sicura. Gesuitismo e “accomodamento” sono la stessa cosa (ha subito
ricevuto sorridendo la signora Bonino: questo è l’accomodamento). Ma io
ho il dovere, oltre che la passione per la verità e l’amore per gli
italiani, proprio perché so che siamo quasi al momento dell’agonia, di
chiedere con tutte le mie forze di salvarci a chi è in grado di farlo.
Lei ha soltanto questo modo per rimanere alla storia, come ritengo
desideri e voglia, in quanto i passati vent’anni di berlusconismo hanno
“accompagnato” l’unificazione europea, la moneta unica, la distruzione
degli Stati, l’ugualitarismo comunista, la cancellazione della
borghesia, come avrebbe fatto qualsiasi altro governo e quindi non
hanno inciso nella storia. Non chieda la grazia; non costringa
gli italiani, visto che lei è un italiano, a vergognarsi insieme a Lei.
Galileo è stato condannato, dopo un terribile interrogatorio e la
tortura, agli arresti domiciliari, non per due o tre anni, ma a vita, e
l’Inquisitore, il gesuita Cardinal Bellarmino, ha intimato, come pena
aggiuntiva, che fossero cercate e bruciate in un rogo pubblico tutte le
copie del Dialogo dei Massimi Sistemi, causa prima del processo e della
condanna. Eppure Galileo, prigioniero nella piccola stanza di
Arcetri, ha continuato a corrispondere e discutere con tutti gli
scienziati del mondo sul funzionamento dei Massimi Sistemi e gli
italiani non hanno avuto paura di trascrivere il Dialogo e di
nasconderne, pena la morte, decine di copie a un Tribunale che
possedeva strumenti di ricerca molto più efficienti di quelli del
Tribunale di Milano, e le hanno nascoste tanto bene che sono arrivate
fino a noi. Questa è la storia vera degli italiani, non quella di
vigliacchi e mafiosi, stereotipo costruito appositamente da coloro che
ci governano per trattarci come un popolo indegno della libertà.
Lei, Signor Berlusconi, potrà continuare a dirigere il partito anche
dagli arresti, eventualmente anche dal carcere, perché tornare alla
sovranità, all’indipendenza, alla difesa del territorio e dell’identità
italiana dall’annientamento europeo e immigratorio, significa
ricominciare a credere di avere un futuro, per sé, per i propri figli,
per l’Italia, e avrà tanti italiani a incoraggiarlo e ad esaltarlo
quanti non ne ha ancora mai avuti. Crede, forse, che l’imposizione del
pensiero politicamente corretto (strumento ben diverso dalla censura
dell’espressione ) non abbia influito nel mettere a tacere i desideri
più profondi e più veri della maggioranza degli italiani? Quale libertà
è possibile a chi è costretto a “pensare” a “sentire”, quello che
vogliono i governanti? Crede davvero che i problemi degli italiani
siano l’Imu o l’aumento dell’Iva? Tacere, anzi essere “accoglienti”,
davanti all’invasione della propria terra è talmente contro natura che
il “Laboratorio per la distruzione”, quel potere che
silenziosamente dirige i politici d’Occidente, ha programmato
l’immigrazione come arma assoluta per indurre i popoli d’Europa, e
prima di tutto gli italiani, al suicidio, all’estinzione volontaria.
Per questo non si fanno più figli: non fa figli chi sta per uccidersi.
La nostra è ormai con tutta evidenza una società patologica; la psicosi
dell’ugualitarismo ha raggiunto i centri del sistema logico e crea,
come sempre nelle ossessioni fobiche, forme di realizzazione fuori
dalla realtà, fuori dalla natura. Purtroppo le diagnosi di patologie
psichiatriche di un gruppo non vengono quasi mai prese in
considerazione per ovvi motivi: non c’è il corrispettivo sicuro della
“normalità”. Tuttavia ci sono stati esempi recenti nella storia dai
quali i nostri governanti potrebbero apprendere qualcosa: l’implosione
della Russia sovietica, dopo i suoi “lavaggi del cervello”; gli
stermini finali della Cambogia, lo stesso Libretto rosso e la sua
smisurata esaltazione in Cina. Tutte patologie dovute all’ossessione
dell’ugualitarismo. È indispensabile fermare questa ossessione. Lei può
farlo, signor Berlusconi. La prego di farlo.
Grazie Ida Magli 6/9/2013
editoriale
di Ida Magli ItalianiLiberi | 20.08.2013
Questo
è il Preambolo della nuova Costituzione ungherese, molto osteggiata,
come è noto, dall'Unione europea. Non c'è da meravigliarsene: lo
spirito che l'anima è del tutto contrario agli intenti dissacratori
dell'Europa che tende, anche se ancora non c'è riuscita, a eliminare
gli Stati nazionali, l'amore per la patria, per la lingua, per la
religione, per la storia di ogni singolo popolo per giungere a
omologare tutti gli abitanti del continente in una massa informe, priva
di sentimenti e di valori. Gli Italiani Liberi si propongono di
stringere dei legami di conoscenza e di solidarietà con l'Ungheria
nella speranza che nasca finalmente, almeno fra alcuni dei paesi
dell'Ue, la volontà di sottrarsi all'annientamento predisposto dai
politici al servizio di Bruxelles, fra i quali eccellono i governanti
italiani. L'Ungheria gode del vantaggio di non partecipare all'area
euro, avendo conservato la sovranità monetaria, cosa che le ha permesso
di recuperare in poco tempo un'economia in crescita e di rimborsare
totalmente il prestito onerosissimo del Fondo monetario
internazionale.
editoriale
di Ida Magli ItalianiLiberi | 05.08.2013
Tutto ciò che ha scritto Magdi Cristiano Allam nell’articolo pubblicato è verissimo (Il Giornale
del 5.08.2013). Infatti, è diventato sempre più difficile dichiarare
che si ama l’Italia, visto che i diritti degli immigrati vengono quasi
sempre anteposti a quelli degli italiani. Ma è ormai da diversi anni
che mettere in luce quali siano i terribili danni inferti dalla
politica italiana ed europea all’identità, alla cultura, alla storia, e
alla stessa sopravvivenza fisica del popolo italiano, è diventato un
esercizio inutile. Inutile perché il presupposto dal quale è necessario
partire per tirare le somme da questo tipo di analisi è l’opposto di
quello da cui parte Allam. Invece di domandarsi se si ama ancora
l’Italia, bisogna riconoscere a viso aperto che l’Italia è odiata.
Tutto quanto è successo e continua a succedere ogni giorno è voluto, è
programmato allo scopo di distruggere l’Italia e gli italiani. Non è
possibile credere, infatti, che tutti coloro che governano in
Occidente, in Europa, in Italia, siano degli imbecilli, incapaci di
capire quale sarà il risultato di ciò che decretano, che legiferano e
che va sempre con una strettissima logica nella stessa direzione: la
distruzione dell’italianità, della libertà, della sovranità, della
società, dello stesso popolo italiano se per popolo si intende un
gruppo solidale e teso al proprio bene e a quello dei propri
discendenti.
editoriale
di Ida Magli ItalianiLiberi | 03.08.2013
La
società italiana e il suo governo attuale sembrano davvero un camion
che perde pezzi mentre corre sempre più in fretta verso un precipizio.
Nessuno mette mano al freno, anzi: l’aspetto più terrificante della
situazione è l’assoluta tranquillità del pilota e di coloro che lo
circondano. Guardano tutti la strada davanti a sé senza vedere neanche
il più piccolo ostacolo. La condanna di Berlusconi, a detta di tutti i
protagonisti della conduzione politica, non cambierà nulla all’assetto
del governo Letta; anzi c’è perfino chi dall’alto di un posto di
comando privilegiato, si affanna a “blindarlo”, come usano dire i
giornalisti, tanto è ritenuto indispensabile a salvare il paese
dall’inevitabile catastrofe che seguirebbe alla sua caduta. Tutto
questo è stato affermato di nuovo ieri sera davanti alla condanna di
Berlusconi.
editoriale
di Ida Magli il Giornale | 15.07.2013
Siamo
costretti a constatare, come purtroppo è già avvenuto molte volte in
passato, che siamo governati da persone la cui ignoranza è pari
soltanto al disprezzo che nutrono nei confronti dell’Italia e degli
italiani. Si sono mai chiesti i nostri politici come mai adoperano i
termini latini per affermare lo jus soli? Perché non lo traducono in italiano quando parlano di questo argomento? I tempi dello jus soli
erano quelli in cui nessuno si avventurava fuori dal proprio paese.
L’arrivo di uno straniero era perciò un avvenimento talmente raro ed
eccezionale da essere considerato un fatto “magico”, una sorte
felicissima, portatrice di ogni bene per il “terreno” (il suolo) su cui
lo straniero era approdato. Si trattava perciò sempre di un singolo
individuo, mai di un gruppo. L’esempio più famoso di questa
eccezionalità magica portatrice di bene è l’approdo sulle spiagge
d’Egitto del canestro con dentro il neonato Mosè il quale divenne
consigliere del Faraone in base al presupposto che una dote di
straordinario sapere si accompagnasse alla sua straordinaria fortuna.
Anche per Ulisse si verificò qualcosa del genere quando, apparso
naufrago e nudo a Nausicaa e alle sue compagne, fu subito circondato
dalla loro ammirata curiosità e fu condotto dal Re nella certezza che
le sue felici virtù sarebbero state utili nel governo del regno.
Insomma, era l’assoluta eccezionalità di una fortuna magico- divina a
dare valore al “suolo” sul quale lo straniero era comparso.
editoriale
di Ida Magli il Giornale | 10.07.2013
La
visita del Papa a Lampedusa ha riportato in primo piano molti dei temi
riguardanti l’immigrazione che da tanti anni si dibattono in Italia e
in Europa inutilmente perché non si riesce a trovare uno spunto comune
per dirigere gli sforzi verso un miglioramento della situazione. Una
situazione che, superata la commozione delle parole e della preghiera
recitata insieme al Papa, rimane angosciosa per la sua precarietà e per
il desiderio di trovare per queste popolazioni che fuggono dal proprio
paese, delle soluzioni “vere”, ossia funzionali ad una vita sociale e
culturale in Africa simile a quella che cercano da noi.
stampa
di Marco Calafiore Media X Press | 04.07.2013
Il
messaggio di Gesù è straordinariamente attuale. Un messaggio di amore e
al tempo stesso di rottura delle regole fondanti il sistema e il
modello di Potere nel quale ancora oggi viviamo. Un Potere sacro o una
Sacralità potente, perché in realtà sono una cosa sola, inscindibili e
intoccabili, pena la morte. Gesù era un genio assoluto, osò amare senza
pregiudizio uomini e donne, segnando il suo tempo con la diversità e
sfuggendo al condizionamento del modello di evitazione imposto dal
sacro potere Ebraico dell’epoca, per questo venne ucciso. Con il saggio
“Gesù di Nazaret” (BUR – Biblioteca Universale Rizzoli), l’antropologa
Ida Magli tenta di rispondere alla domanda: chi è Gesù? E lo fa con la
forza del sapere, ponendosi problemi antichi con interrogativi nuovi,
attraverso nuovi strumenti di analisi ed esperienza storica.
Ida Magli risponde in esclusiva alle nostre domande, condividendo con noi e i nostri lettori il risultato delle sue ricerche.
editoriale
di Ida Magli ItalianiLiberi | 27.06.2013
Da
quando Napolitano ha fatto saltare, chiamando al governo Mario Monti,
le regole della democrazia che, nel bene e nel male, avevano sorretto
le istituzioni della repubblica italiana anche nei periodi più bui
della sua storia, la crisi etico-politica, oltre che economica,
dell’Italia è andata peggiorando ogni giorno di più ed è inutile
sperare che il Signor Letta trovi una soluzione perché, anche se lo
volesse, non è in condizioni di riuscirci. I motivi sono evidenti. Il
suo governo è nato per collocare, senza più né dubbi né ripensamenti,
in maniera definitiva l’Italia alle dipendenze dell’Unione europea.
Diciamo, in sintesi, che ha concluso, fingendo di tornare alla legalità
democratica, il lavoro iniziato da Mario Monti. Tutto quello che dice
Enrico Letta sui problemi da affrontare è preceduto dall’affermazione
che gli impegni presi con l’Europa saranno mantenuti, che il rapporto
debito-Pil è ferreo e nulla potrà impedire che tale rimanga. Batterà i
pugni sul tavolo di Bruxelles? Barzellette! Enrico Letta ha costruito
la sua carriera sull’Europa e dunque quello che conta è “Lui”, Letta, e
il suo buon rapporto con l’Europa, non l’Italia e i suoi bisogni.
editoriale
di Ida Magli ItalianiLiberi | 04.06.2013
Maurizio
Belpietro, Direttore del quotidiano Libero, ha preso una bella
iniziativa. Il giorno 2 giugno, una data significativa, ha finalmente
rotto il tabù del silenzio intorno all’euro e ha titolato così il suo
editoriale: “Apriamo la discussione – Dieci buoni motivi per uscire
dall’euro”. Perché soltanto in Italia– si domanda Belpietro – non si
parla dei problemi dell’euro, mentre in tutti i paesi d’Europa si
discute animatamente e a tutti i livelli se convenga abbandonare questa
disgraziatissima moneta? I cittadini, dunque, sono invitati a
dibatterne su Libero esprimendo la propria opinione sull’uscita
dell’Italia dall’euro, e a indicare anche in quale modo farlo, tenendo
conto naturalmente delle eventuali ricadute negative di una tale
decisione.
editoriale STAMPA
The Quiet Collapse of the Italian Economy
Il crollo silenzioso dell'economia italiana
25.04.2013 LSE-The London School of Economics and Political Science di Roberto Orsi
While
attention on the Euro crisis has been focusing primarily on Greece and
Cyprus, it is no mystery that Italy, alongside with Spain, constitutes
the real challenge for the future of the common currency, in any
direction events will be unfolding. In the relative silence of the
international press, Italy’s macroeconomic situation has been showing
no sign of improvement, and indeed numerous indicators portray a
national economy which finds itself in a depression, rather than in a
however severe recession. It is no overstatement that the Italian
economy is currently collapsing. (link)
| Lettere L’Italia occupa lo 0,2% delle Terre del Mondo. Un Paese così ‘piccolo’ ha prodotto più del 70% delle Opere d’Arte della Storia dell’Umanità (censite anche dall’Unesco). Un simile Paese non può, non deve essere governato dai Banchieri!
|
| F.B.
|
di Ida Magli ItalianiLiberi | 19.05.2013
È
diventato difficile in Italia, dagli ultimi giorni del 2011 ad oggi,
rendersi conto del passare del tempo, cercare di padroneggiarlo
rievocando gli avvenimenti e tentare di fare il punto della situazione.
In realtà si è trattato di un tempo - non tempo, affondato per i
cittadini in una specie di limbo, immobile ed oscuro, di cui non si sa
nulla perché non è stato mai sperimentato in precedenza e dal quale
quindi si aspetta che siano gli esperti, i politici a traghettarci,
nella nostra veste di “ombre”, verso la luce. Ma i politici sanno bene
che questa strada non esiste perché l’unica possibile comporterebbe
rimettere in questione l’unione europea, cosa che nessuno vuole fare e
neanche osa porre di fronte a sé. Ripetono, perciò, che si vede la luce
in fondo al tunnel, ma è il tunnel che non è per nulla un tunnel, ossia
un corridoio da percorrere per raggiungere una meta: è invece la
situazione, è la realtà.
editoriale
"La
foto dei bambini vestiti da figli di eurolandia! Nient'altro,
nient'altro, nessun articolo sull'economia, non mi importa della Bce,
dei soldi da prestare o non prestare... quello che conta è la verità
che non viene mai detta: la "Divisa", l'Impero che costruiscono senza
dirlo e che è l'unica cosa che perseguono... (Ida Magli, 5 Maggio 2013)
editoriale
Il governo dei nemici
di Ida Magli ItalianiLiberi | 28.04.2013
Come
sappiamo già da molto tempo, il concetto di “rappresentanza” non esiste
più; si è esaurito, insieme alla sacralità del Potere, con gli
avvenimenti politici di questi ultimi giorni dell’aprile 2013. Adesso,
però, con la formazione del governo Letta, lo possiamo confermare con
assoluta certezza; ma soprattutto - è questa la cosa più importante –
abbiamo finalmente la grande gioia di poterlo gridare a gran voce: “Non
ci rappresentano!” Sono i nuovi governanti del popolo italiano, i suoi
despoti, i suoi sfruttatori, i suoi traditori, i suoi nemici, i
delegati di quel Potere che si nasconde dietro il Bilderberg, la
Trilaterale, l’Aspen Institut, e che indichiamo col nome di
“Laboratorio per la distruzione” visto che ne sappiamo una sola cosa:
che la sua meta è appunto la nostra distruzione, l’annientamento della
civiltà europea e degli Stati europei. Non ci rappresentano, però!
Dobbiamo essere felici quindi, di poterli guardare in faccia, uno per
uno, con la certezza di non condividerne nulla. Stanno dall’altra
parte, sono altro da noi, non sono “italiani”, ma nemici degli
Italiani, i peggiori dei nemici, quelli che spargono il sale sul
terreno prima ancora di aver vinto.
editoriale
Le stranezze dei Grillini e il Laboratorio segreto del potere
di Ida Magli ItalianiLiberi | 21.04.2013
Le
vicende degli ultimi giorni, conclusesi con la rielezione in extremis
di Giorgio Napolitano alla presidenza della Repubblica, ci hanno
confermato molte cose che già sapevamo sui detentori del potere
politico, anche se forse non avevamo sospettato fino a che punto
giungesse l’odio e lo spirito di vendetta che li animano. Ci hanno però
confermato anche il fatto più grave: che esiste un sopra-potere, di cui
non sappiamo nulla, e che guida tutto e tutti nascostamente verso mete
preordinate. Ho studiato per diversi anni gli scopi e le tecniche di
questo “Laboratorio” segreto e ho pubblicato nei due libri: La
Dittatura europea e Dopo l’Occidente tutto quello che ero riuscita a
sapere e a capire, giungendo alla conclusione che si tratta di una
struttura molto intelligente e pluriforme che persegue, in vista del
mondialismo, la distruzione degli Stati e della civiltà europea.
editoriale
Nessuna "rappresentanza", nessun Presidente della Repubblica
di Ida Magli ItalianiLiberi | 16.04.2013
I
politici, gli uomini dei partiti non sono ancora riusciti a prendere
atto che il concetto di “rappresentanza” si è esaurito, non esiste più.
La “rappresentanza”, infatti, è nata con il cristianesimo, laddove San
Paolo (e in seguito i teologi) ha elaborato l’idea che nella morte del
Figlio di Dio tutti i cristiani erano “rappresentati”, e perciò tutti
“salvati” da Lui. Siamo dunque nell’ambito del Sacro, della metafisica
del Sacro, che permette pensieri simbolici e potenze che vanno di là
dalla realtà. Il concetto di rappresentanza si è poi a poco a poco
trasferito, in maniera più debole e soltanto per analogia concessa
dalle autorità del Sacro, ai Re, agli Imperatori, unti dal Papa,
consacrati nella regalità dal Papa. Per questo un uomo della
rivoluzione francese, la rivoluzione laica per eccellenza, ha voluto
ricevere la corona dal Papa: Napoleone sentiva di non essere pienamente
Imperatore, nella potenza di autorità e di governo che l’investitura
sacra concede, senza l’intervento del Papa. Ma si trattava già di una
rappresentanza di seconda categoria che si è andata sempre più
sbiadendo e impoverendo fino quasi a scomparire con lo Stato laico
moderno. L’uguaglianza di tutti i cittadini le ha inferto il colpo di
grazia. La rappresentanza dei parlamentari e dei presidenti degli
Stati, nelle varie deboli forme in cui si è configurata in Occidente,
ne era un ultimo brandello e oggi è semplicemente una sopravvivenza
culturale.
editoriale
Il bunker patologico del proprio interesse
di Ida Magli ItalianiLiberi | 05.04.2013
C'è
un’unica e sicura dirimente oggi per capire i significati e le
intenzioni degli esponenti politici, sia quando sono ambigui, sia
quando appaiono chiari e schierati dalla parte dei cittadini: la loro
dipendenza dai cosiddetti “poteri forti”, dall’alta finanza, e
dall’Europa che ne è serva. Così, per esempio, può essere apparso
onesto e perfino simpatico il “saggio” un po’ cretino Valerio Onida
quando ha ammesso di star lì, insieme agli altri “saggi”, per occupare
la scena vuota; ma è ridiventato subito quello che è, un succube
dell’alta finanza, uno che odia l’Italia e gli italiani, non appena ha
indicato come suo prediletto per la Presidenza della Repubblica,
Giuliano Amato. Come avrebbe potuto essere diversamente, del resto,
visto che era stato scelto dal massimo odiatore degli italiani, Giorgio
Napolitano?
editoriale
Giorgio Napolitano, un uomo accecato dal potere
di Ida Magli ItalianiLiberi | 31.03.2013
La
cosa più strana, fra le tante cui abbiamo assistito negli ultimi anni,
è l’esaltazione che viene da tutte le parti verso il Presidente della
Repubblica. Gli osanna si levano verso qualsiasi cosa dica e
faccia in maniera così servile e untuosa da umiliare i poveri italiani,
costretti ad essere rappresentati da politici e giornalisti cortigiani
della Corte più miseranda che esista. Ebbene, la realtà dice che
Giorgio Napolitano, pervaso come ogni uomo che detiene il potere, dalla
sfrenata voglia di aumentarlo, ad un certo punto ha abbandonato con un
sonoro calcio le vesti di garante della Costituzione e ha cominciato a
comportarsi da dittatore.
editoriale
Il Bilderberg nomina il Presidente della Repubblica italiana
Bilderberg is Designating the next President of the Italian Republic
di Ida Magli ItalianiLiberi | 21.03.2013
In
un recente passato, che appare però lontanissimo, era stata promessa
agli Italiani l’elezione diretta del capo dello Stato. Naturalmente non
se n’è fatto nulla. In una cosa sola i nostri governi, quali che siano
le loro ideologie e i loro orientamenti politici, sono tutti
“montiani”: decisi e rapidissimi soltanto nell’aumentare le tasse. Per
tutto il resto tempi biblici in attesa che svanisca anche il ricordo
delle promesse fatte. Dunque niente elezione diretta del Presidente. Ma
c’è invece chi lo sceglie per noi e senza chiedere il permesso a
nessuno: quel Potere che in silenzio ha progettato e imposto
l’unificazione europea, che ha progettato e imposto la moneta unica e
che continua a presiedere a tutte le vicende più importanti dei singoli
Stati i quali obbediscono anch’essi nel più assoluto silenzio.
Sono uomini di cui non conosciamo altro che le facce e i nomi dei loro
messi, di quelli mandati a mettere in atto la loro volontà, ma che
possiamo riconoscere a colpo sicuro da un solo comune connotato:
l’andamento disastroso di tutte le loro imprese, il fallimento di ciò
che realizzano.
editoriale
Il tradimento, destino degli italiani
The Destiny of the Italians: Betrayal
di Ida Magli ItalianiLiberi | 17.03.2013
Tragico
destino degli Italiani essere sempre traditi da coloro che dovrebbero
difenderli! Tragico destino degli Italiani essere sempre traditi da
coloro in cui avevano riposto l’ingenua fiducia di essere finalmente
salvati da questo stesso terribile destino! Sono trascorsi soltanto
pochi giorni da quando avevamo esultato per l’arrivo in Parlamento dei
giovani, ingenui, entusiasti seguaci del movimento a Cinque Stelle ed
ecco che alla prima votazione anch’essi ci hanno tradito.
editoriale
Una strana elezione papale
A Strange Papal Election
di Ida Magli ItalianiLiberi | 15.03.2013
Nessun
Papa fino ad oggi ha osato chiamarsi Francesco. Assumere un nuovo nome
significa identificarsi in qualche modo con la persona che portava quel
nome, prenderla a propria guida. Ma certamente Francesco d’Assisi
sarebbe scappato via inorridito davanti allo spettacolo (è questa la
parola giusta: “spettacolo”) in cui si è esibito il Vaticano per
l’elezione del nuovo Papa. Francesco si sarebbe spogliato, messo nudo
davanti a tutti, nel vedere l’abbigliamento sfoggiato dai Cardinali,
attori in lenta fila compunta sul palcoscenico dell’intero mondo. Non
sappiamo neanche immaginare quanto costino tessuti, damaschi, fili
d’oro, merletti, gioielli, fabbricati appositamente per loro, ma è
certo che Francesco avrebbe pianto di orrore e di vergogna davanti ai
seguaci di Gesù vestiti come gli antichi Faraoni delle cui magnificenze
gli ebrei si erano innamorati.
editoriale
Il Presidente della Repubblica, le agenzie di rating e il nuovo Parlamento
di Ida Magli ItalianiLiberi | 09.03.2013
I
cittadini italiani, sempre disposti ad elogiare il Presidente
Napolitano, questa volta non soltanto non condividono la sua posizione,
ma la ritengono sbagliata e assolutamente inaccettabile: prendere
decisioni a causa del giudizio delle agenzie di rating. Non si capisce
proprio perché uno Stato sovrano dovrebbe piegarsi davanti a entità
come le agenzie di rating, longa manus delle banche dei cui proventi
vivono (quale tragico scherno nella frase di Rossi prima del suicidio:
“Non sanno cosa siano i derivati!”), prive di qualsiasi statuto
pubblico e non citate in nessun modo, tanto meno come organi di
controllo, nella Costituzione italiana tanto cara al nostro Presidente.
Lo Stato italiano esiste oggi come esisteva ieri; si fonda sul popolo
italiano, un popolo che è oggi, dopo le elezioni, lo stesso di ieri,
ossia va al suo posto di lavoro oggi come ci andava ieri, parla la
lingua italiana oggi come la parlava ieri, crea cose belle oggi come le
creava ieri. A chi commercia con l’Italia questa è l’unica cosa che
interessa: il popolo italiano e la sua attività, non il nome o il
partito che lo governa. Le agenzie di rating sono al servizio di una
particolare struttura “finanziaria” che ha notoriamente
guadagnato negli anni scorsi enormi somme destabilizzando i mercati
mondiali, ed è questo che minacciano di fare ancora se non si
affidano i governi a persone o a partiti di loro fiducia (tutte cose di
cui i politici avevano abbondantemente discusso al momento della crisi
mondiale tanto da decidere di creare un’agenzia “europea” per
contrapporvisi: Napolitano se la prenda con i burocrati dell’Ue che non
l’hanno fatto).
editoriale
La vera perdente? L'Europa anti-nazionale
Italian Elections: the Real Loser? Anti-National Europe
di Ida Magli il Giornale | 27.02.2013
A queste
elezioni è stato presente un Convitato di pietra, un convitato che ha
subìto, in silenzio, una grave sconfitta: l’Europa. Nessuno ne ha
parlato, ma il risultato della lista Monti lo grida a gran voce. Monti
è il fiduciario dell’Ue, è stato mandato (o chiamato, come si
preferisce dire) esplicitamente a mettere in riga l’Italia, in
apparenza per la questione del bilancio, ma in realtà perché l’Europa è
diventata, con la crisi dell’euro, sempre più dubbiosa sulla
fattibilità dell’unificazione e teme che da un giorno all’altro
qualcuno degli Stati in difficoltà possa abbandonarla. L’Italia è uno
Stato cardine dell’Unione, tanto sul piano concreto quanto su quello
simbolico: nessuna Europa unita è possibile senza l’Italia. Tutta
l’area del Mediterraneo sarebbe messa in forse da un’eventuale uscita
dell’Italia e sicuramente molti Stati a quel punto ne seguirebbero
l’esempio.
editoriale
Grillo e la riscoperta dell'umano
Grillo and the Rediscovery of the Human
di Ida Magli ItalianiLiberi | 23.02.2013
Tutti
i giornali sono d’accordo: Grillo ha riempito con i suoi ragazzi la
fatidica Piazza S. Giovanni. Sono giovani, sono inesperti, sono
entusiasti: si torna a vivere. È questa l’umanità che ha fatto la
storia: quella che si è lanciata nella vita ingenuamente, forte
soltanto del proprio entusiasmo, della sicurezza che essere uomini
significhi sognare, sperare, amare, godere, gioire, e credere di
riuscirci lavorando strenuamente per realizzare il sogno. Siamo
usciti, con questi sognatori, dall’incubo peggiore che gli Italiani si
siano mai trovati a sperimentare, malgrado il loro lungo passato pieno
di catastrofi: non avere un futuro. Non avere ciò che sostanzia, per
ogni uomo, l’idea di futuro: che sarà bello, gioioso, nuovo, diverso,
ricco di vita.
editoriale
Le dimissioni del Papa
The Resignation of the Pope
di Ida Magli il Giornale | 12.02.2013
La
crisi della civiltà europea, dunque, è giunta all'ultimo atto. Non si
può non interpretare in questo modo un gesto che accade per la prima
volta dopo duemila anni di storia: le dimissioni di un Papa. Quali che
siano le cause contingenti – stanchezza, vecchiaia, malattia, ostilità
interne interne alla Curia, pressioni politiche, crisi della Chiesa,
crisi del cristianesimo - l’unica cosa certa è che l’Italia, l’Europa,
l’Occidente, stanno vivendo le ultime fasi del lungo itinerario che ha
visto la nascita, lo sviluppo e l’improvviso declino di una
straordinaria invenzione culturale, quella che ha caratterizzato, con
la fioritura dell’intelligenza, la storia dell’Italia e di tutto
l’Occidente.
editoriale
L’ineffabile ombra della finanza mondiale
The Ineffable Shadow of Global Finance
di Ida Magli ItalianiLiberi | 25.01.2013
Il
missionario e giornalista P. Giulio Albanese ha inserito in un articolo
del numero di Gennaio della sua rivista “Popoli e missione”,
un’informazione tanto fondamentale quanto ignorata dalla stampa e che
riportiamo qui sperando di aiutare in questo modo a divulgarla.
Vorremmo anche che i nostri governanti, astutissimi banchieri che non
trovano mai sufficiente la cosiddetta “trasparenza e tracciabilità” dei
nostri miseri redditi, inseguendo con la forza di quella che ormai
possiamo considerare la loro particolare Polizia, i militari della
Finanza, ogni nostro scontrino, ogni più piccola ricevuta, ci
spiegassero quali sono i “loro” interessi a mantenere nell’ombra queste
operazioni. Dei nostri politici è inutile tenere conto: una volta
ridotto il Parlamento alla farsa del dire “sì” ai banchieri, sono
diventati come le famose scimmiette che non vedono, non sentono, non
parlano, impegnati esclusivamente nella salvaguardia della propria
carriera.
editoriale
La Femmina-Europa
di Ida Magli ItalianiLiberi | 31.12.2012
L'itinerario
verso l’indifferenziazione dei sessi, e di conseguenza degli esseri, è
stato avviato dalle Istituzioni del Potere politico, evidentemente
tutte d’accordo fra loro, dagli anni Settanta in poi senza che ce ne
sia stato detto nulla. Il motivo è chiaro: si tratta di giungere
all’uniformità degli individui per poter governare democraticamente
tutti allo stesso modo. La democrazia è lo strumento omogeneizzatore,
al di là delle lingue, delle razze, delle religioni. Si parla infatti
sempre più spesso di un “governo mondiale” senza che i popoli
protestino. Se c’è qualcuno che non sembra disposto a un simile
livellamento viene subito collocato fuori dal gruppo, fra i più
terribili eversori, incapaci di vedere quanto sia bello un mondo nel
quale tutti sono uguali, sono governati nello stesso modo e godono di
identici diritti. La trappola ovviamente sta lì. Se si è tutti uguali,
quale sarà il modello di riferimento per l’uguaglianza? Uguali a chi?
Quando con il femminismo le donne hanno voluto essere uguali, avevano
come modello i maschi; adesso sembra di intravedere l’emersione, a
livello di Potere esplicito, dell’omosessuale, maschio ovviamente, il
che significa che il circolo della comunicazione si è chiuso su se
stesso: una “società” esiste come tale in quanto c’è comunicazione e
scambio fra i vari individui e gruppi di individui e in quanto procrea
altri individui.
editoriale
Quando i governanti perdono la testa
di Ida Magli ItalianiLiberi | 16.12.2012
Nella
nostra Costituzione non è previsto che cosa si debba fare se i
governanti perdono la testa. Eppure qualcosa dovremo pur fare di fronte
ad una situazione politica in cui ogni dato della realtà è in
contraddizione con ciò che i governanti perseguono sfruttando senza
remore il proprio potere. Questo è, infatti, “perdere la testa”: agire
al di fuori della realtà. La realtà di una democrazia dovrebbe essere
quella in cui i parlamentari “rappresentano” e mettono in atto la
volontà dei cittadini nel perseguimento del bene comune. Se guardiamo
però a quanto viene detto e fatto dai vari esponenti della vita
politica italiana, ci rendiamo conto facilmente che nulla più
corrisponde a questo presupposto. I sondaggi dicono che sette italiani
su dieci non vogliono un nuovo governo Monti, ma Berlusconi (e insieme
a lui la platea quasi al completo dei politici e dei giornalisti che
contano in Italia e in Europa) lo vuole tanto da affermare: io rinuncio
purché si faccia avanti lui.
editoriale
Monti, la Germania e l'Europa
Mr. Monti, Germany and Europe
di Ida Magli il Giornale | 11.12.2012
Noi,
gli italiani, rimaniamo sempre male, anzi, a voler dire proprio tutta
la verità, ci arrabbiamo moltissimo quando la Germania mette lo zampino
negli affari nostri come se fossimo bambini discoli che debbono essere
continuamente tenuti d’occhio e rimproverati al minimo segnale di
disobbedienza. Quello che ci fa arrabbiare di più, però, è l’eccessiva
sopportazione dei nostri governanti, la loro remissività, la mancanza
delle dovute rimostranze nei confronti di qualsiasi Stato che
s’ingerisca nella nostra politica e nei nostri comportamenti. Da quando
è cominciata la crisi dell’euro queste ingerenze soprattutto da parte
della Germania sono diventate sempre più frequenti e hanno raggiunto il
culmine in questi giorni con le dimissioni del governo Monti. L’unanime
coro di rimpianto e di sconforto che si è alzato alla caduta del
governo Monti nella stampa internazionale, fra gli esponenti del potere
europeo e da parte del capo del governo e dei ministri tedeschi, è
stato simile e forse maggiore di quello che ha accompagnato la morte di
Karol Wojtyla, il Papa più amato e immediatamente beatificato. Sono
stati davvero imbarazzanti le parole d’incenso sparse sulla persona di
Mario Monti e tali da darci la controprova che non era caduto il
governo italiano, ma quello europeo. A dire il vero non ce n’era
bisogno, ma le prove sono sempre utili. Mario Monti rappresentava (e
rappresenta) l’Europa in Italia e tutto quello che ha fatto, tutte le
decisioni che ha preso, sono state sempre dichiaratamente funzionali
agli interessi dell’Europa.
editoriale
La solidarietà nella Ue
di Ida Magli il Giornale | 10.11.2012
La
notizia è abbastanza brutale. Germania, Olanda, Finlandia, Gran
Bretagna e Svezia non vogliono pagare la parte loro spettante
dell’esborso di 670 milioni di euro del fondo d’emergenza sulle
catastrofi naturali proposto nel bilancio rettificativo per il 2012
dalla Commissione europea per il terremoto in Emilia Romagna.
Naturalmente le autorità, compreso il rappresentante dell’Italia,
specificano che non è in questione il principio dell’aiuto, cosa ovvia,
ma di fatto sono i paesi più in regola con i conti quelli che non
vogliono aiutare l’Italia. La cosa “brutale” è che non la vogliono
aiutare neanche per una calamità come il terremoto, evento per il quale
di solito non c’è un popolo, a cominciare proprio dagli Italiani, che
non senta il bisogno e il desiderio di correre in aiuto in ogni modo
possibile. È indispensabile a questo punto fermarsi un momento a
riflettere sui rapporti psicologici e affettivi presenti fra i vari
paesi dell’Ue e che questo episodio mette in luce forse meglio che non
le numerose occasioni precedenti proprio perché un terremoto non è
colpa di nessuno e provoca in chi lo subisce un trauma, una perdita di
sicurezza e di speranza che va molto oltre all’effettiva perdita
materiale. Esistono infatti specifici studi dedicati all’antropologia
delle catastrofi, e quelli sui terremoti sono i più indicativi sotto
questo aspetto.
editoriale
Il governo del Bilderberg
di Ida Magli Italianiliberi | 03.11.2012
The Bilderberg Government
L'Europa
è ormai tutta felicemente conquistata. Il programma messo a punto dalla
società segreta Bilderberg nella riunione del maggio 2009 è stato
quasi del tutto realizzato. Diciamo meglio: dato che la parte più
difficile e tuttavia indispensabile era quella riguardante la
liquidazione delle nazioni d’Europa, essere riusciti a
impadronirsene è il segnale che ormai l’opera è al sicuro, nulla potrà
più ostacolarne il completamento. Le bandierine del Bilderberg
sventolano allegramente sui colli e le torri europee più importanti. La
Banca centrale europea ne è per certi aspetti il capolavoro. Attraverso
la Bce il Bilderberg ha in mano la vita di quasi tutti gli Stati che,
con una decisione illegittima e assurda dei loro governanti, hanno
rinunciato a battere moneta e si sono consegnati alla volontà di coloro
che ne sono i padroni (partecipanti al patrimonio): Beatrice d’Olanda,
il principe Constantjin, Sofia di Spagna, Philippe del Belgio, David
Rockfeller, Filippo di Edimburgo, Mario Draghi (in quanto
partecipante della Banca d’Italia), tutti membri del Bilderberg e
presenti alla riunione del 2009. Le partecipazioni degli Stati sono in
percentuali minime e forse servono, oltre che a salvare le apparenze,
anche a ricompensare i politici per la loro rinuncia alla creazione e
alla gestione della moneta.
editoriale
Un popolo odiato
di Ida Magli Italianiliberi | 20.10.2012 A People that is hated
Sembrerebbe
incredibile che si possa odiare la propria terra, la propria patria, i
propri concittadini, addirittura lo Stato del quale si è il Presidente,
al punto da auspicarne al più presto la consegna agli stranieri, la
perdita della sovranità e dell’indipendenza. Eppure agli Italiani è
successo anche questo nella loro terribile, lunghissima storia di odi e
di tradimenti da parte dei loro governanti, re, imperatori, papi,
parlamentari di ogni tendenza e di ogni partito. Quello che è nuovo
nella situazione attuale è che i detentori del potere sembrano odiare
anche se stessi, uccidono anche se stessi nel momento in cui odiano e
uccidono gli italiani. Il quadro politico, infatti, dice chiaramente
soltanto questo: se tutti si affaccendano per prepararsi alle
prossime elezioni significa che non si rendono conto di aver ridotto a
grottesca finzione il parlamento approvando in massa i dittatoriali
decretoni dei “tecnici”.
editoriale
L'Italia non può vivere senza una scuola italiana
di Ida Magli il Giornale | 26.09.2012
Le
affermazioni del ministro Profumo riguardo all’insegnamento della
religione e della geografia nella scuola sono evidentemente errate. A
giudicare da quanto dice, la sensibilità intellettuale del Ministro è
lontana dal concetto di “cultura” e dal modo di concepire lo stile di
vita di un popolo, la sua storia, la sua lingua, la sua arte, la sua
religione, il suo spirito come un insieme interconnesso di significati
e di valori, come un modello, una “forma” nel senso gestaltico del
termine. Lontano, perciò, dalla rivoluzione che le scienze umane,
dall’antropologia alla linguistica, dalla psicologia all’etnologia,
alla sociologia fino alla nuova storia, ha provocato da due secoli a
questa parte nello studio dell’Uomo e della sua vita in società.
editoriale
E adesso siamo ostaggi del Parlamento di Berlino
di Ida Magli il Giornale | 13.09.2012
Tutti
felici, dunque. Non ne manca uno, di quelli che hanno fatto la propria
fortuna esclusivamente sedendosi sulle poltrone create dall’Unione
europea, che non manifesti la sua soddisfazione per la decisione della
Corte tedesca che ci autorizza ad indebitarci fino al collo. I popoli
tacciono, come sempre quando si tratta dell’Ue. Nessuno chiede loro un
parere, tanto meno un consenso. E come potrebbero, in ogni caso,
rallegrarsi della possibilità di aumentare i propri debiti mettendosi
sotto il tacco di potenti usurai? L’entusiasmo quindi riguarda soltanto
coloro che vivono dell’Ue e vi spadroneggiano. Guarda caso, si sono
cooptati tutti fra loro; nessuno è stato eletto; non “rappresentano”
altro che se stessi. L’unica eccezione è la signora Merkel, ma il caso
della Germania è del tutto particolare e al tempo stesso la migliore
prova di quale sia uno dei maggiori scopi della costruzione europea:
distruggere gli Stati nazionali mettendo a guardia dell’operazione la
nazione che più di ogni altra deve essere distrutta e che non verrà mai
meno a questo compito perché non potrà mai cancellare la sua colpa, lo
sterminio degli Ebrei. Nessuno, infatti, è più prigioniero di colui che
fa il carceriere della prigione.
editoriale
Il simbolo della nostra ricchezza: 50 euro
50 euro: the Symbol of our Wealth
di Ida Magli il Giornale | 07.09.2012
Come
mai tutti abbiamo sobbalzato di fronte alla notizia che il commerciante
è obbligato ad accettare il pagamento con bancomat quando supera
cinquanta euro? Come mai l’abbiamo percepita subito come un altro passo
del governo dei banchieri per stringerci definitivamente il cappio al
collo? Non credo che ci possano essere dubbi: sappiamo ormai, anche
senza riuscire a capire del tutto da dove ci venga questa sicurezza,
che il denaro è la loro “forma mentis”, l’aria che respirano, l’arma
che adoperano. Il denaro in tutte le forme, sotto tutte le maschere.
Nel loro cervello ogni concetto si costituisce sotto l’aspetto di
denaro, parte dal denaro per giungere a penetrare il resto del mondo.
Il loro vangelo afferma: “In origine era il denaro”. Denaro è lo Stato,
denaro è la differenza fra gli Stati, denaro è l’Europa, denaro è lo
zucchero che fa male alla salute dei cittadini… È come se ormai questa
mentalità facesse parte dell’aria che respiriamo al punto che, come
dicevo, abbiamo intuito subito che il pagamento col bancomat era un
segnale di qualcos’altro: la nostra prigionia entro 50 euro.
editoriale
Un'invenzione sovietica: la "troika"
A Soviet Invention: the "Troika"
di Ida Magli il Giornale | 30.08.2012
Leggendo
alcune recenti affermazioni di nostri governanti e di politici a
proposito dell’Europa, si rimane davvero meravigliati. Anzi,
spaventati. A sentir loro (Monti, Riccardi, Fini, Bersani, il Quirinale
…) è soltanto guardando all’Europa che si scorge la luce della
democrazia; anzi, qualsiasi governo futuro in Italia dovrà
necessariamente seguire la rotta europeista fissata da quello attuale
per non perdere di vista questa luce. Guai a coloro che tentassero
strade diverse: sarebbero i peggiori degli antipolitici, esclusi da
qualsiasi bene democratico.
editoriale
Svendere i nostri immobili? Scelta suicida e irresponsabile
Selling off public assets is a suicidal and irresponsible choice
di Magdi Cristiano Allam il Giornale | 13.08.2012
Se
consideriamo che dei circa 2000 miliardi di euro di debito pubblico
complessivo dell’Italia solo il 25% concerne le famiglie italiane
mentre il 75% è in mano alle banche sia italiane sia straniere, e se
consideriamo che lo Stato s’indebita automaticamente per il fatto di
non poter emettere moneta ma è costretto ad acquistarla dalle banche
private emettendo titoli di debito, perché mai l’Italia dovrebbe
svendere il proprio patrimonio immobiliare alle banche per ripagarle di
un debito che nasce sotto forma di signoraggio e cresce sotto forma di
speculazione? Prima che il governo Monti proceda a “svendere”,
espressione usata recentemente dalla Corte dei Conti sottolineando che
solo nel primo trimestre di quest’anno le quotazioni immobiliari sono
crollate del 20%, gli italiani hanno il diritto di conoscere la realtà
e di esprimersi nel merito prima di ritrovarsi del tutto sia impoveriti
sia derubati.
editoriale
Che follia, premiato l'islamico che al lavoro disprezza le donne
What Madness Rewarding the Islamic who Despises Women
di Ida Magli il Giornale | 24.07.2012
Di
per sé sembra più una notizia “curiosa” che un fatto importante. Un
dipendente del famoso albergo Danieli di Venezia, egiziano di religione
musulmana, si licenzia per non ricevere ordini da una donna, una
governante anch’essa dipendente del Danieli. In seguito, però, non
essendo riuscito a trovare un altro lavoro, si ripresenta all’albergo e
l’amministrazione lo riassume con un accomodamento: la governante sarà
affiancata da un collega di sesso maschile il quale farà da tramite
nelle comunicazioni. Il Danieli è un albergo internazionale per
definizione, storicamente il più illustre albergo di Venezia, nel quale
scendono ospiti provenienti da tutte le parti del mondo, con le loro
culture e le loro religioni: il caso viene risolto con rapidità. Una
riflessione però s’impone. L’Europa, l’Italia si avviano ad essere
sempre di più affollate da musulmani e la questione dell’uguaglianza
maschio-femmina non può essere affidata a soluzioni estemporanee, ma
affrontata a livello teorico sia da parte nostra che da parte islamica.
editoriale
Bce, la fabbrica del debito che sta rovinando l'Europa
di Magdi Cristiano Allam il Giornale | 23.07.2012
Se
tutti i giorni i Merkel, Monti, Barroso, Draghi scendono in campo per
rassicurarci che “l’euro è irreversibile” (non un Grillo qualsiasi che
dopo aver lungamente sbraitato contro la moneta unica ora si professa
sincero europeista), vuol dire che stiamo assistendo a un rito
scaramantico per allungare il più possibile la vita del moribondo.
Tutti gli indicatori dell’economia reale attestano in modo
inequivocabile che giorno dopo giorno siamo prossimi al funerale.
Dell’euro? Dei padroni dell’euro? No, il nostro funerale! La recessione
sempre più profonda, l’indebitamento pubblico che cresce, il Pil che si
riduce, la produzione, le esportazioni e i consumi in calo, le tasse
più alte al mondo e nella storia, le imprese strangolate che chiudono,
i disoccupati e i poveri che aumentano, i giovani senza prospettive, i
figli che non si fanno più, la democrazia svuotata di contenuti, i
partiti e il parlamento che si sono auto-commissariati svendendo
l’Italia alla triplice dittatura finanziaria, relativista e mediatica,
gli italiani sempre più ingannati, traditi, rassegnati, frustrati,
disorientati. >> link
editoriale
Abbandonare subito l'euro
Let us Quit the Euro Immediately
di Ida Magli ItalianiLiberi | 16.07.2012
La
situazione italiana è ormai patologica. Governanti e politici non
possiedono più la capacità psichica indispensabile per fermarsi sulla
strada intrapresa perché l’affermazione della moneta unica (“l’euro è
irreversibile”) è diventata la scommessa in cui è in gioco la
superiorità del loro Io. Si tratta di una patologia che ogni psichiatra
è in grado di diagnosticare, sapendo bene che è quasi impossibile
curarla e che può portare a gesti estremi di distruttività. Quando però
tale morbo aggredisce gli esponenti del massimo potere quale il governo
di Stati e di Popoli, la storia, anche recente, ci prova che nessuno si
azzarda a indicare la presenza di una patologia psichica se non dopo
l’estrema rovina, quando è ormai troppo tardi. Vogliamo provare almeno
una volta a guardare in faccia questa realtà?
editoriale Oltre la Grecia
Beyond Greece
di Ida Magli ItalianiLiberi | 18.06.2012
Domani
martedì 19 giugno alle 18.00 siete tutti invitati alla Libreria
Feltrinelli di Via Orlando, in Roma, a discutere della situazione in
cui ci troviamo, prigionieri di politici che hanno rinunziato al loro
ruolo per permettere ai banchieri di distruggerci come “Nazione”, come
“Stato”, come “popolo” attraverso un unico strumento, quello
finanziario. Il libro che sarà presentato domani, parlandone insieme
agli amici Barbara Palombelli e Giordano Bruno Guerri, si intitola
“Dopo l’Occidente” perché io sono convinta che della nostra civiltà,
italiana, francese, tedesca, di quella di tutti i Popoli d’Europa, non
rimarrà nulla, sopraffatta dalle invasioni africane, musulmane, cinesi,
ma soprattutto dalla volontà di ucciderci che anima i nostri
governanti. I banchieri ne sono lo strumento più rapido e più spietato.
editoriale
L'Italia nelle mani del Bilderberg e soci
Italy in the hands of Bilderberg & C.
di Ida Magli ItalianiLiberi | 31.05.2012
Siamo
stretti alla gola, immobilizzati, ridotti alla paralisi davanti a un
suicidio al giorno, perché ci troviamo nelle mani di banchieri che non
sono soltanto banchieri ma anche membri della Commissione Trilaterale,
del Club Bilderberg, dell’Aspen Institute, associazioni massoniche che
gestiscono in Europa il potere ai massimi livelli e che non lavorano
per noi ma per realizzare il Governo mondiale. L’Italia ne dipende in
assoluto perché sono sempre appartenuti a qualcuna di queste
associazioni i massimi esponenti dei partiti di sinistra. Nel suo
prezioso “angolo” del “Giornale” Paolo Granzotto elenca fra i nomi dei
possibili candidati alla presidenza della Repubblica quelli di Giuliano
Amato, Romano Prodi, Mario Monti, tutti importantissimi membri del
Bilderberg, dell’Aspen Institut, della Trilateral Commission e
operatori del governo mondiale. È il motivo principale per il quale
bisognerebbe realizzare la proposta del Pdl di far eleggere il
presidente della repubblica dai cittadini, unico sistema per sfuggire
al nostro eterno destino di avere un presidente scelto da queste
associazioni. Sarebbe necessario, però, lasciare intatta la forma
costituzionale dei suoi poteri, visto che tutto l’assetto politico
italiano andrebbe cambiato e non è possibile farlo in breve tempo,
mentre si dovrebbe affiancare alla proposta di elezione diretta del
presidente della repubblica un’iniziativa d’azione concreta per
affrontare i problemi urgentissimi della sopravvivenza economica.
editoriale
❝Il
banchiere che governa l'Italia ha per la prima volta, durante questa
tragica crisi, sentito la necessità di consolare qualcuno: i funzionari
di Equitalia. Le parole, non i suicidi, sono pietre❞
|
Se i banchieri-speculatori dichiarano guerra ai Popoli
Le
nostre ricchezze sono nelle mani di chi ci gioca, buttandole nel buco
nero dei derivati. È stata fatta la moneta unica perché era già fallita
l'unità politica If the Bankers Declare War on Peoples
di Ida Magli Il Giornale | 18.05.2012
L'euro
è una moneta esposta ad ogni speculazione e priva di possibilità di
difesa perché è una moneta “senza Stato”. Su questo sono tutti
d’accordo. È stato detto e ripetuto migliaia di volte da quando è
iniziata la crisi dei titoli sovrani, ma in realtà era stato detto e
ripetuto da economisti ed esperti fino dalla sua creazione: una moneta
inventata a tavolino, senza uno Stato che la emetta e che la
garantisca, non è mai esistita e non può esistere, non ha senso, non si
capisce come possa essere venuta in mente a qualcuno. Nessuno dei
politici però ha mai voluto ascoltare una sola parola di critica nei
confronti della moneta unica così come non è mai stata ascoltata
nessuna parola di critica nei confronti di un progetto privo di
qualsiasi principio di realtà come quello dell’unificazione europea.
Oggi, però, non si può continuare a fingere che il problema dell’euro
siano i conti truccati della Grecia, o il debito della Spagna,
dell’Italia o del Portogallo. C’è chi adesso afferma che bisognava fare
prima l’unificazione politica e poi quella della moneta, cosa che i
politici naturalmente sapevano benissimo; la verità è che è stata fatta
la moneta proprio perché l’unità politica non si era riusciti a
farla. Si è trattato di un atto di forza spericolato di cui i popoli
dovrebbero chiedere i danni ai propri governanti. Gli Italiani poi più
di qualsiasi altro popolo in quanto non sono mai stati chiamati a dare
il proprio consenso con un referendum e quindi sanno con precisione i
nomi e i cognomi dei responsabili della rovina attuale. Ciampi, Prodi,
consegnino almeno le loro ricche pensioni alle vedove dei tanti
imprenditori suicidi…
editoriale Hollande e il mondialismo
Hollande and the Globalism
di Ida Magli ItalianiLiberi | 07.05.2012
Molti
si rallegrano della vittoria di Hollande. Ma che ci facciamo con
Hollande? Che ci facciamo noi, cittadini d’Italia, o di Francia, o di
Spagna, o di Grecia, ecc.? Nulla, possiamo esserne certi, nulla, non ce
ne facciamo nulla perché Hollande non sfiorerà neanche con un dito il
problema vero: l’Unione europea. Ha promesso forse di abbandonare
l’euro? Ha accennato, forse, alla mastodontica costruzione
sovranazionale che sta uccidendo a poco a poco le Nazioni? No, Hollande
è come tutti gli altri politici che imperversano in Europa: variazioni
minime, quel tanto che serve a far credere ai popoli che esista
ancora una dialettica politica, una destra e una sinistra, mentre gli
addetti ai lavori finiscono di cuocere a fuoco lento ogni parvenza di
democrazia per arrivare al governo globale, alla realizzazione del
mondialismo.
editoriale Dal 18 Aprile disponibile in libreria
o in download come eBook |
Dopo l'Occidente
di Ida Magli ItalianiLiberi | 01.04.2012 La
copertina che vedete, cari amici e lettori degli Italiani Liberi, è
quella del libro che ho scritto in quest'ultimo periodo e che sarà fra
pochi giorni in libreria. Parla di tutti gli argomenti che ci stanno a
cuore: di quale sarà il futuro dell'Italia, dell'Europa, dell'Occidente
se non riusciremo a riprendere in mano la guida politica del nostro
Paese liberandoci dei banchieri che se ne sono impadroniti e che
lavorano di concerto con gli altri banchieri - Banca centrale europea,
Fondo monetario internazionale, azionisti privati di tutte le banche
del mondo- per eliminare gli Stati nazionali e le rappresentanze
parlamentari in modo da avere il campo libero in funzione
esclusivamente del potere del denaro, ossia del proprio potere. La
situazione è quella che stiamo vivendo in Italia in questi giorni,
ossia un parlamento che finge di essere vivo, mentre in realtà uccide
se stesso e i cittadini che l'hanno eletto. L'Europa è, o sarà presto,
tutta nelle nostre stesse condizioni. Io ho soltanto delineato il
futuro di un mondo dove la civiltà europea non esisterà più e l'Europa
conserverà soltanto il nome geografico ma in realtà sarà abitata da
Africani e mediorientali musulmani che, in base alle leggi dell'Antico
Testamento e del Corano, distruggeranno tutto quello che ci appartiene:
architettura, arte, musica, letteratura, filosofia, diritto, scienza.
Ho delineato anche quello che avverrà negli altri paesi più importanti
quando l'Europa non ci sarà più: l'impoverimento culturale ed economico
dell'America, lo spostarsi verso la Russia e la Cina del centro
politico ed economico del mondo, la crisi sempre più grave del
cristianesimo e il prevalere dell'islamismo.
Ho ripercorso la
storia passata, dai tabù orientali del Sacro all'impurità e
all'esclusione delle donne, all'emergere dell'omosessualità nella
Chiesa medioevale fino alla crisi letteraria e culturale della Germania
e della Russia nella prima metà del '900.
L'ho fatto forse
ancora con la speranza di scuotere dall'attuale apatia i cittadini
d'Italia e d'Europa; ma soprattutto perchè finalmente divenga chiaro a
tutti, attraverso una conoscenza nuova e diversa di quale sia stato
l'itinerario del passato, per quale motivo i padroni del denaro hanno
bisogno di eliminare coloro che sono stati in grado fino ad oggi di
"pensare", di produrre "pensiero". Link: BurRCSlibri Dopo l'occidente
editoriale
Il più grande crimineI
parlamentari italiani, oltre ad aver tradito i propri elettori
delegando le funzioni di governo a persone non elette, discutono in
questi giorni in modo addirittura grottesco del prossimo futuro (numero
di parlamentari, legge elettorale, ecc) come se l'Italia fosse ancora
uno Stato libero e indipendente e non sottomesso nelle funzioni più
importanti all'entità chiamata Unione europea. Fra queste funzioni
fondamentali, quelle determinanti sono la proprietà della moneta e la
libertà di bilancio. Con la firma del fiscal compact, senza averne
minimamente discusso con gli Italiani, viene compiuto l'ultimo atto per
la perdita della libertà e dell'indipendenza e l'Italia come Stato
sovrano non esiste più.
Paolo Barnard spiega col suo saggio la
gravità della cosa. Purtroppo saperlo serve a poco se qualcuno fra i
parlamentari che gli Italiani continuano a pagare non prende in
mano la situazione e non si oppone a questa ratifica. Noi lo speriamo.
30/03/2012 Ida Magli
IL PIÙ GRANDE CRIMINE di Paolo Barnard Ottobre 2011 www.paolobarnard.info (Ecco cos’è accaduto veramente alla democrazia e alla ricchezza comune. E a vantaggio di chi) link: http://paolobarnard.info/docs/ilpiugrandecrimine2011.pdf
editoriale L'Inquisizione fiscale
di Rosaria Impenna ItalianiLiberi | 22.02.2012
Nell’epoca
della “falsificazione del bene”, la nostra, come viene spesso ricordato
ai lettori di questo sito, ci preme smascherare il significato che
avvolge l’ufficialità di alcune tra le espressioni più usate da
governanti, ecclesiastici e burocrati, dediti all’esercizio del Potere.
L’operazione sarà applicata all’ambito che opprime da tempo gli
Italiani per i modi con cui i detentori del potere ne arringano la
legittimità dei sistemi vessatori, quello fiscale e finanziario.
Seguendo il noto principio, per cui il linguaggio rivela quel che dice,
ma soprattutto quel che tace, partiremo dall’analisi delle frasi più in
voga per capire quel che spesso celano. Pensiamo infatti, che alcune
dichiarazioni pronunciate nel segno della lotta all’evasione
racchiudano una motivata ferocia perché riescono a evocare vicende
storiche particolarmente crudeli.
STAMPA
| WALL STREET ITALIA
| ~ ~ ~
di Marina Imberti
|
Se l'Europa tedesca assassina la Grecia
di Salvatore Tramontano il Giornale | 14.02.2012 “L'Europa
dei tedeschi ci sta abituando all’idea che le elezioni sono inutili,
costose e perfino dannose. L’Europa dei tedeschi ci dice che il mercato
globale, la finanza scettica, ha bisogno di scelte veloci, efficaci.
Non c’è tempo per la politica, servono tecnici designati dall’alto. Non
c’è neppure spazio per la dissidenza o per i dubbi „ >> continua
Commento
Tutte
le cose dette in questo articolo sono giuste e vere. Manca però
un'osservazione determinante: la Germania e la Francia fanno i propri
interessi, come ogni Stato ha fatto sempre e nessuno dei governanti
degli altri Stati ha mai creduto che le cose sarebbero state diverse,
salvo quelli italiani per due motivi: la maggioranza dei politici
italiani è priva del minimo d'intelligenza necessaria per occupare un
posto di governo; quelli meno stupidi, come Ciampi, Amato, Prodi, erano
consapevoli fin dall'inizio e hanno voluto con tutte le loro forze
(sarà bene ricordarsi i loro "entusiasmi" per la moneta unica) servirsi
dell'unificazione europea per distruggere lo Stato italiano e gli altri
Stati nazionali e dare così, come puntualmente è avvenuto, il potere e
tutte le ricchezze nelle mani dei banchieri. Nella Costituzione
italiana manca l'unico articolo indispensabile: il reato di tradimento
dei governanti. Ida Magli
editoriale
Così l'Italia si svenderà a Berlino
di Magdi Cristiano Allam il Giornale | 30.01.2012
Dopo
il diktat della Merkel alla Grecia ormai siamo in guerra. Non con i
carri armati ma con la finanza, che è pur sempre un’arma di distruzione
di massa che a livello globale sta destabilizzando gli Stati sovrani,
estromettendo dal potere governi democraticamenteeletti, costando cifre
da capogiro a causa della speculazione e mietendo milioni di vittime. Non
sono morti ammazzati ma morti dentro: persone che perdono la certezza
della vita, a cui viene lesa la dignità, che non sono più libere di
scegliere, ridotte in povertà o alla fame, costrette alla solitudine
dell’emigrazione o di chi non avrà mai una propria famiglia, comunque
impossibilitate ad essere pienamente se stesse a casa propria. Talune
preferiscono suicidarsi, come i nostri imprenditori sopraffatti
dall’attesa per i crediti contratti con lo Stato, mentre per ora una
maggioranza relativa si rassegna al «male minore» confidando in un
miracolo affidato alle tecnocrazie espressione dei poteri finanziari
transnazionali, nella convinzione che non vi sia alternativa alla
competizione fino all’ultimo sangue nello scenario della finanza e
dell'economia globalizzata.
editoriale Fuga dall'Unione europea
di Raffaello Volpe ItalianiLiberi | 26.01.2012 Introduzione di Ida Magli
Presentiamo
ai nostri lettori una riflessione su due testi che in apparenza non
hanno nulla a che fare con i nostri problemi attuali. Viceversa si
tratta di una “rappresentazione” del nostro presente e del nostro
futuro. Purtroppo nessuno parla di questo anticipo della
“prigionia-campo di concentramento Europa”, reiterando invece la
cosiddetta “Memoria dell’Olocausto” che tutti conoscono ormai molto
bene. L’Italia
è un paese comunista e il fatto che le Sinistre (con un passato
appassionatamente comunista) siano le migliori alleate dell’Europa
mondialista in mano ai banchieri, nasconde e al tempo stesso rivela il
sistema sofisticato e perverso messo in atto per instaurare la
dittatura finanziaria sui sudditi. Una dittatura che infatti ha come
sue prime vittime coloro che hanno a che fare con i fallimenti
finanziari. Non hanno bisogno di fucilarli. Per questo il sistema è
sofisticato e perverso: si suicidano. Si sono suicidati centinaia di
funzionari della France Telecom nel 2008; si sono suicidati e si stanno
suicidando, nell’indifferenza di governi e di giornalisti, i piccoli
imprenditori - due Italiani soltanto nell’ultimo mese - che non sono
più in grado di pagare i dipendenti e salvare le proprie aziende. Una nazione che si fa governare dai banchieri diventa anch’essa rapidamente perversa. L’Italia lo è già. Ida Magli
Ivan Solonevich, Fra i deportati dell’U.R.S.S., Fratelli Bocca Editori, Milano, 1939 Ivan Solonevich, La fuga dal Paradiso sovietico, Fratelli Bocca Editori, Milano, 1939
editoriale Va "a regime" il passaggio dell'Arma dei Carabinieri all'Ue
di Ida Magli ItalianiLiberi | 11.01.2012
I
nostri governanti ci odiano e ne abbiamo le prove ogni giorno. Visto
che i Carabinieri sono l'unica istituzione dello Stato nella quale gli
Italiani abbiano fiducia e da cui si sentano protetti "davvero", ossia
senza l'acredine implicita ed esplicita degli altri corpi dello Stato,
i governanti ce li tolgono. La decisione di abolire le polizie
nazionali armate risale a molti anni fa ed è stata presa dall'Unione
europea, naturalmente per togliere potere ai singoli Stati nel modo più
efficace: assumendo in proprio le funzioni di controllo sull'ordine
pubblico e su moltissime altre situazioni "delicate" delle quali non ci
è stato detto nulla. Esistono i "Trattati", firmati quindi anche
dall'Italia, ma come al solito ci vengono tenuti nascosti, con la
complicità dei mezzi di comunicazione di massa, perché i governanti
sanno benissimo di agire contro la volontà e gli interessi dei
cittadini. La questione "Unione europea", infatti, è chiusa in una
sola affermazione: i singoli Stati debbono sparire, assorbiti
dall'Europa, possibilmente senza che i cittadini se ne accorgano. Per
questo i governanti collaborano nel silenzio più fraudolento, facendo
entrare nel corpo dello Stato il cavallo di Troia che porta all'interno
il nemico europeo sotto le vesti di "Italiano", come è successo
recentemente con il nostro governo. Gli Italiani Liberi
vogliono almeno che i cittadini sappiano che in questi giorni verrà
attuato questo passaggio così che possano far sentire la loro voce di
protesta e indurre i giornalisti a loro volta a parlarne. (cfr: "L'eurocrazia si prende l'Arma - di Solange Manfredi)
STAMPA 2011: l'anno peggiore
2011: The Worst Year Ever
di Ida Magli ItalianiLiberi | 05.01.2012
Con
il 2011 si è chiuso l’anno peggiore della storia d’Italia dalla fine
della seconda guerra mondiale. Abbiamo perduto la democrazia, abbiamo
perduto l’indipendenza, siamo diventati poveri, ci troviamo nella
condizione assurda di essere “rappresentati” da parlamentari che hanno
tradito il mandato ricevuto dai cittadini. Parlamentari che avevano due
strade legittime da seguire di fronte alla nomina irrituale da
parte del Capo dello Stato di un governo non eletto da nessuno: non
dargli la fiducia in Parlamento, oppure dimettersi tutti dal proprio
incarico rinviando le scelte ai cittadini. Non l’hanno fatto, e
continuano a mantenere in vita un governo illegittimo affermando con
ogni loro Sì di essere incapaci di fare il proprio lavoro delegandolo
ad altri, e prendendo anche di conseguenza uno stipendio cui non
hanno diritto.
STAMPA
Lucio Caracciolo: «È una moneta senza sovrano. Così è destinata a esplodere».
di Giuseppe Matarazzo Avvenire | 31.12.2011
(MILANO) Euro
sì, euro no? A questo "dilemma", in tempi non sospetti, Lucio
Caracciolo, direttore della rivista italiana di geopolitica «Limes» e
docente di Studi strategici alla Luiss, ha risposto chiaramente. Già
nel 1997 usciva per Laterza con un libro dal titolo inequivocabile:
«Euro no. Non morire per Maastricht». Oggi, a dieci anni dall'ingresso
della moneta unica europea, l'Europa è al suo capezzale.
Cosa non ha funzionato?
Il
problema dell'euro non è strettamente economico o monetario, ma
politico. È una moneta senza sovrano. Oggi di fronte al convergere di
una crisi esterna, con la cattiva gestione del «caso Grecia», è emersa
la crisi strutturale dell'Unione europea, l'incapacità di capire cosa
sta succedendo e come uscirne. Lo scopriremo o attraverso l'esplosione
dell'euro o con una presa di coscienza, che porti a determinare un
sovrano politico che garantisca questa moneta. Ma credo che la seconda
ipotesi sia più difficile della prima.
È più facile che esploda l'euro? Obiettivamente, sì. Non siamo riusciti in 10 anni ad avere un sovrano europeo, figuriamoci in tre mesi.
Ma sarebbe un disastro...
Sarebbe
una crisi non solo monetaria ma anche sociale e politica. Com'è già in
tutto e per tutto quella che stiamo vivendo. Ma non sarebbe una
catastrofe. Non diamo alla moneta in sé un valore superiore a quello
che rappresenta. È sempre un mezzo di pagamento.
Qual è il peccato originale?
L’euro
non è nato, né rischia di morire, per ragioni economiche. Fu concepito
da francesi e italiani per punire la Germania che aveva osato
riunificarsi e poteva avere mire espansionistiche. Per questo abbiamo
preteso la cessione del marco e dell'egemonia della Bundesbank alla
Bce. Il cancelliere Kohl contro la netta maggioranza dei tedeschi
accettò il compromesso. Adesso l'insofferenza di Berlino sta venendo
fuori.
Basterà il nuovo trattato a sistemare le cose?
Temo
di no. Se gli esiti generali della crisi sono incerti, è certo che il
prossimo trattato sarà solo un ulteriore passo in questa agonia. Nella
migliore delle ipotesi sarà il tentativo di costruire una zona euro
ristretta.
Con due euro...
L'idea
di un euronucleo è vecchia quanto l'euro. Ma una cosa è farla mentre
c'è il bel tempo. Un'altra è immaginare un'arca di Noè che traghetti i
superstiti nella tempesta di oggi.
L'Europa si scopre un gigante dai piedi d'argilla?
L'Ue
è diventata una struttura autoreferenziale, non animata da regole ma da
rapporti di forza. Si sono svuotate le democrazie nazionali senza
costruire una democrazia europea. Così di democrazia in Europa n'è
rimasta poca.
Che ruolo gioca l'Italia?
Si
è ritrovata a essere il perno del sistema monetario ed economico. Se
andiamo in bancarotta noi, fallisce l' euro. E tutti, ma proprio tutti,
hanno interesse che ciò non succeda. Prima eravamo assenti, ora subiamo
un'attenzione straordinaria.
Giustificata?
Direi
di sì. È meno giustificato che non utilizziamo questa occasione per
rialzare la testa: abbiamo la possibilità, non dico di dettare le
condizioni, ma almeno di far valere le nostre ragioni per uscire dalla
crisi più forti e non più deboli. Invece cerchiamo solo il compito da
mettere in bella.
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PREMIO IMPEGNO CIVICO 2016
www.impegnocivico.net
12 novembre 2016 - ore 10,30 Circolo Bononia, Via di Castiglione 1
IMPEGNO CIVICO
Libertà va cercando ch’è sì cara
Premio alla memoria di
Ida MAGLI
Antropologa
e fondatrice di Italiani Liberi
Ritirerà il premio
Giordano Bruno GUERRI
Presidente della Fondazione IL VITTORIALE DEGLI ITALIANI
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LE ULTIME INTERVISTE
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Si avvicina il Giorno J?
02.09.2015 www.radicicristiane.it
intervista richiesta
da Radici Cristiane
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Intervista su fede e Chiesa all'antropologa Ida Magli
02.10.2011 fogli mariani
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STAMPA e societÀ
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Il genio di Ida Magli di Giordano Bruno Guerri
22.02.2016 Il Giornale
The Genius of Ida Magli
Ha fatto in tempo a terminare il suo nuovo libro, Figli dell’uomo. Storia del bambino, storia dell’odio,
che uscirà nella Bur. È un saggio di una crudezza estrema, tanto da
rendere difficile leggerlo fino in fondo: i bambini, è l’assunto, in
ogni luogo e tempo sono stati oggetto di violenze atroci, che neanche
immaginiamo
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Ida Magli,
pensieri sulla scuola
24.02.2016 La vita scolastica
Abbiamo chiesto a Giordano
Bruno Guerri come ricordare in modo degno e significativo Ida Magli. Ci
ha inviato un suo lungo colloquio sulla scuola con l’antropologa e
scrittrice da poco scomparsa. Ne pubblichiamo alcuni stralci.
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È morta Ida Magli, l'antropologa che analizzava noi come
l' "altro" di Maria Luisa Agnese
22.02.2016
Corriere della Sera / Cultura
Dall’amore per la musica alle battaglie su donne, Europa e Islam
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In ricordo di Ida Magli la donna che riportò l'Europa al centro della scena di Donatella Chiappini
22.02.2016 La Repubblica
Femminista delusa dal
femminismo, cristiana delusa dai cattolici, "non era mai dove pensavi
dovesse essere" Da Marc Augé a Franco Ferrarotti ritratto
dell'antropologa
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Morta Ida Magli, antropologa sempre controcorrente
22.02.2016 La Repubblica Cultura
È morta Ida Magli, antropologa
controcorrente per tutta la vita, dai suoi scritti dirompenti sulla
storia delle donne e il potere maschile a quelli sulla religione. Alle
posizioni sull'Unione europea e il rapporto con immigrati e Islam degli
ultimi anni che hanno destato sorpresa e alimentato polemiche.
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Tutti i pensieri di Ida Magli su Europa, Islam e immigrazione di Sveva Biocca
22.02.2016 Formiche.net
È morta Ida Magli, antropologa controcorrente per tutta la
vita, dai suoi scritti dirompenti sulla storia delle donne e il potere
maschile a quelli sulla religione. Alle posizioni sull'Unione europea e
il rapporto con immigrati e Islam degli ultimi anni che hanno destato
sorpresa e alimentato polemiche.
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Come l'ultima delle cassandre, Ida Magli mi svelò il futuro (nero) di Camillo Langone
23.02.2016 Il Foglio
Dopo l’ultimo dei mohicani,
Piero Buscaroli, dopo l’ultimo dei balanzoni, Umberto Eco, è morta
l’ultima delle cassandre, Ida Magli. È antipatico fare gli elitisti al
cimitero ma non sempre la morte è la livella di Totò. La recente
raffica di decessi eccellenti quasi impone una gerarchia e io la mia
l’ho fatta: la perdita più grave è quella dell’antropologa.
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Ida Magli pasionaria contro l'Europa di Stefania Scateni
23.02.2016 L'Unità
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Ricordando Ida Magli di Paolo Quinto
27.02.2016 L'Unità
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Ida Magli e il passaggio
di memoria da una dea di Elisabetta de Dominis
27.02.2016 La Voce di New York
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"I trapianti omicidi di Stato"
così parlò Ida Magli di Nerina Negrello
25.02.2016 Lega Antipredazione
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Addio a Ida Magli, antropologa politicamente scorretta 22.02.2016 L'Unione Sarda |
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Ida Magli è morta a 91 anni
22.02.2016
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
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È morta Ida Magli, antropologa controcorrente
22.02.2016 Il Gazzettino
ROMA - È morta ieri nella sua casa a Roma, a 91 anni,
l'antropologa e scrittrice Ida Magli, autrice di "Matriarcato e potere
delle donne" e del longseller "Gesù di Nazareth - Tabù e
trasgressione". Lo ha annunciato lo scrittore Giordano Bruno Guerri,
vicino alla famiglia dell'antropologa, che nel 2015 le conferì "Il
Premio Vittoriale" per «il suo prezioso contributo di scrittrice e
intellettuale della scena letteraria». Nata nel 1925 a Roma Ida Magli
si era diplomata in pianoforte e laureata in Filosofia con una
specializzazione in...
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Ida Magli, poche righe per la sua morte: la sua "colpa"? Sfidò il potere
22.02.2016 Affari Italiani
ROMA - Ida
Magli è stata la più grande antropologa italiana, studiosa di fama
mondiale, una mente da premio Nobel e pubblicazioni tradotte in molte
lingue. Però si era macchiata di una grave colpa. A partire dagli anni
Novanta, aveva infatti osato imboccare la strada del “non politicamente
corretto”
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LA
GRANDE IDA MAGLI SI È SPENTA ALL'ETÀ DI 90 ANNI - UN GIGANTE
DELL'ANTROPOLOGIA CULTURALE E DELLA FILOSOFIA ITALIANA CHE VA RICORDATA
ANCHE COME FORTE POLEMISTA NEI CONFRONTI DELL'UNIONE EUROPEA E
SULL'ISLAM
22.02.2016 DAGOSPIA
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Antropologa controcorrente 23.02.2016 Gazzetta di Parma |
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Ida Magli, antropologa sempre controcorrente 23.02.2016
Libertà |
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Si è spenta nella sua Roma 23.02.2016 Taranto buonasera
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"A
OCCHI CHIUSI" VINCE IN SPAGNA AL "II INTERNATIONAL YOUTH FILM FESTIVAL
PLASENCIA ENCORTO": QUANDO LE DIFFERENZE FANNO LA DIFFERENZA
di Raffaello Volpe
5 aprile 2015
Sabato
21 marzo scorso, dopo precedenti riconoscimenti in altri concorsi
nazionali, fra 292 cortometraggi scolastici provenienti da tutto il
mondo, il cortometraggio "A OCCHI CHIUSI" link video qui, realizzato dalla scuola
I.I.S.S. "Gorjux-Tridente" di Bari, ha vinto a Plasencia in Spagna il
primo premio assoluto del "II INTERNATIONAL YOUTH FILM FESTIVAL
PLASENCIA ENCORTO". Il video, l'unico italiano giunto in finale, è
stato realizzato da un gruppo di appassionati studenti dell'Istituto,
dallo scrivente, docente tutor del progetto, e grazie alla regia di
Girolamo Macina, uno dei migliori media educator presente su territorio
nazionale. >> continua |
|
Meanwhile in England...
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| Reform EU or Britain quits - George Osborne lays down ultimatum (link) Membership withdrawal threat after Tory MPs sign letter calling for dismantling of Europe's core principles via veto powers
Riformate l'Ue o la Gran Bretagna se ne va - ultimatum di George Osborne
Nicholas Watt , chief political correspondent The Guardian , 15 January 2014
| | Lettera al direttore del Giornale
21 dicembre 2013
"Caro Direttore, volevo
farti presente, per quanto riguarda il gravissimo problema dei nostri
Marò che sta a cuore a tutti gli italiani, e in particolar modo a noi e
ai lettori del Giornale, quanto afferma la Carta dei Diritti fondamentali dell’ Unione Europea, al Titolo II, Articolo 19: “Nessuno
può essere allontanato, espulso o estradato verso uno Stato in cui
esiste un rischio serio di essere sottoposto alla pena di morte”.
I
governanti italiani, sempre proni davanti a ogni normativa europea,
l’hanno ignorata mandando deliberatamente in un paese ove è in vigore
la pena di morte due cittadini italiani ed “europei” come i nostri Marò.
Esiste
la pena del carcere per chiunque manchi a qualsiasi regolamento
europeo. E per i politici che manchino ai trattati costituzionali?
Ida Magli
| | Zitti zitti si prendono l'oro della Banca d'Italia
|
|
| | Ida Magli
di Barbara Palombelli
Il Foglio 4 dicembre 2013
Quarant’anni
fa, alla facoltà di Lettere di Roma. Entrai in un’aula affollata, al
secondo piano. Gran silenzio, nei banchi studenti mescolati a persone
certamente non iscritte all’università. In cattedra, una donna piccola,
bionda, apparentemente pacata e sorridente. Un incontro che cambiò il
mio percorso universitario e anche un po’ il mio destino (fu lei,
quando lavoravamo insieme al centro documentazione per la storia delle
donne, a dare il mio nome per un colloquio in Rai) in tutti i sensi.
Ida Magli ha studiato tutta la vita – attraverso l’Antropologia
Culturale, una disciplina sconosciuta in Italia e in passato utilizzata
all’estero per compiere conquiste coloniali efferate – il nostro
carattere nazionale. -continua-
| | Eventi: il 27 settembre 2013 è "La notte dei ricercatori"
Promossa
dal Politecnico (www.polimi.it), dall'Università degli Studi
(www.unimi.it), Bicocca (www.unimib.it) e dal Comune di Milano prevede
conferenze con ingresso libero e gratuito ed eventi per un pubblico di
tutte le età. Oltre a Milano, conferenze anche a Brescia, Como, Lecco,
Lodi, Mantova, Monza, Pavia e Varese. Pubblichiamo questo programma
come un esempio per testimoniare ai nostri politici che loro, come
ripetiamo spesso in questa pagina, non sono nulla senza l'Italia che
pensa, che studia e che lavora...
Link: La notte dei ricercatori
| | TAV e le scatole cinesi di casa nostra
di Raffaello Volpe
Tempo
fa Erri de Luca, lo scrittore che, per via dei gravissimi rischi
ambientali legati alla presenza di uranio e amianto, ha affermato che
"la Tav va sabotata", è stato denunciato per istigazione al sabotaggio
dalla società franco-italiana Ltf, appaltatrice per la realizzazione
del traforo in Val di Susa. La proprietà della società Ltf è ripartita
al 50% tra la società ferroviaria francese RFF e l'italiana RFI, ma
attraverso una cascata di subappalti e consulenze ha incaricato la
società francese Effage, la quale ha incaricato la Rocksoil, di
proprietà dei figli dell'ex Ministro delle Infrastrutture e dei
Trasporti della Repubblica Italiana Pietro Lunardi, Giuseppe, Giovanna
e Martina Lunardi. Leggendo il documento dell'interrogazione
parlamentare del 27 luglio 2006, che scagiona i Lunardi e la società di
loro proprietà, alla fine spicca in calce il nome del firmatario dello
stesso: Antonio Catricalà, l'attuale viceministro al Ministero dello
Sviluppo Economico.
12.09.2013 Vedi sito AGCM
| |
| | Italiani rialziamo la testa: incontro a Pescara per la presentazione del libro "EUROPA KAPUTT" di Antonio Maria Rinaldi
24.07.2013 Euroscettici.blogspot.it
| | La confisca dei depositi bancari: l' "Esperimento Cipro" e il lancio di una tendenza mondiale
26.06.2013 Altra Informazione
| | Giordano Bruno Guerri premia Umberto Veronesi, "Medico per caso", e lo candida senatore a vita
08.06.2013 COMUNICATO STAMPA
| | La denuncia di Ida Magli: "I governanti ci vogliono uccidere"
25.05.2013 MediaXpress di Marco Calafiore
Minimalista,
depressa, costantemente sull’orlo del baratro. È questa l’Italia che
vuole l’Europa? O è la conseguenza di errori politici? Ne discutiamo
con Ida Magli, antropologa e saggista italiana. Nel suo lavoro ha
applicato il metodo antropologico alla cultura occidentale, pubblicando
i risultati delle ricerche in numerosi saggi dedicati al cristianesimo,
alla condizione delle donne, agli strumenti della comunicazione di
massa. Ida Magli, nel 1997, con il suo saggio “Contro l’Europa”, ha
previsto ciò che oggi sta accadendo in Europa, in Italia. (continua)
| | ROMA: IL PIN SCENDE IN PIAZZA PER LA SOVRANITA' MONETARIA
15.04.2013
Roma
– Il Partito Italia Nuova, che a Roma supporta la candidatura a sindaco
di Valerio De Masi, organizza una manifestazione nazionale il 15 maggio
davanti a Piazza Montecitorio per chiedere il ritorno alla sovranità
monetaria, la revisione dei Trattati Europei, la riforma fiscale
proporzionale con aliquota unica al 15%, l'elezione diretta del Capo
dello Stato e la riforma della legge elettorale con introduzione
dell'istituto di autocertificazione da parte dei candidati delle firme
raccolte. Parteciperanno svariati gruppi di attivisti e simpatizzanti
provenienti da tutta Italia, l'economista Nino Galloni e il Presidente
Armando Siri il quale dichiara: "Non si può pensare di cambiare il
sistema cliccando soltanto "mi piace" su facebook. Occorre dare
dimostrazione tangibile che in Italia esiste un punto di vista
autenticamente nuovo, espressione di quella parte di società che ancora
è spinta all'evoluzione e pensa di meritarsi un futuro migliore e
radicalmente diverso da quello che oggi viene prospettato, a cominciare
dal ritorno alla nostra moneta sovrana." Al termine della
manifestazione una delegazione incontrerà i Capigruppo di Camera e
Senato per consegnare loro un documento riassuntivo delle istanze
promosse. Certi di poter offrire alla cittadinanza valide
proposte per la rinascita del Paese e di Roma, invitiamo all'evento
tutti gli organi di informazione, redazioni nazionali e locali che
vogliano approfondire le nostre proposte e la nostra visione.
L'appuntamento è alle ore 12.00 davanti a Piazza Montecitorio.
Ufficio Stampa PARTITO ITALIA NUOVA Roma Piazza San Lorenzo in Lucina, 21 tel. 06.92599226 cell. 320.4487667 www.partitoitalianuova.it Facebook Twitter
| | Così parlò la Thatcher
"La cooperazione volontaria e attiva fra Stati sovrani e indipendenti e' il modo migliore per costruire una Comunità europea di successo. Cercare di sopprimere le nazionalità e concentrare il potere al cuore di un conglomerato europeo sarebbe altamente dannoso e metterebbe a rischio gli obiettivi che cerchiamo di raggiungere"
Margaret Thatcher
da "This Lady Is Not For Turning" I grandi discorsi di Margaret Thatcher a cura di Stefano Magni
il Giornale 20.04.2013 | | Una
lettura molto istruttiva: la complicità di Emma Bonino nella fuga
all'estero di Tony Negri, accusato di insurrezione contro lo Stato,
banda armata, associazione sovversiva, omicidio, rapina, furto,
sequestro di persona e danneggiamenti
di Camelot Riscossa Cristiana 13.04.2013
| | Intervista a Beppe Grillo della TV pubblica svedese Kristina Kappelin intervjuar Beppe Grillo
www.youtube.com 02.03.2013
| | Il giudice condanna il redditometro Sentenza ordina all'Agenzia delle entrate di non usarlo
di Luigi Ferrarella Corriere della Sera.it 22.02.2013
| | Napolitano-pm: "Intercettazioni siano distrutte" Provvedimento disposto dal gup link ANSA.it 08.02.2013
"Questa
è la scheletrica notizia che l'Ansa ha dato di un episodio del quale
evidentemente i cittadini non debbono sapere nulla. Se ne deduce che
ciò che ci nascondono, nell'osannata democrazia nella quale viviamo,
deve essere davvero gravissimo." Ida Magli
| | Europa: le ragioni di un disastro Intervista a Ida Magli
di Emanuele Gagliardi Radici Cristiane
| | Sabato 10 nov 2012 LIDU, Roma "Dopo l'Occidente" di Ida Magli | Dopo l'Occidente di Ida Magli Sabato, 10 novembre 2012 dalle ore 16.00 alle 19.00 Sede LIDU - Piazza dell'Ara Coeli 12, Roma
Hanno
partecipato al dibattito Barbara Palombelli, Giordano Bruno Guerri, M.
Cristiano Allam, Luigi Compagna, Arturo Diaconale, Valerio Zanone,
Riccardo Scarpa, moderatore Alessandro De Rossi
"Nell'ambito delle iniziative che la LIDU (Lega Italiana Diritti dell'Uomo) ha
inteso promuovere nel quadro degli "eventi speciali" riguardanti le più
importanti riflessioni sui temi attuali più brucianti, nel pomeriggio
di sabato 10 novembre prossimo, dalle 16,00 alle 19.00,
presso la sede romana di piazza dell'Ara Coeli 12, sarà l'occasione di
presentare, discutere e confrontarsi sul libro scritto da Ida Magli,
DOPO L'OCCIDENTE (BUR RCS libri), nota antropologa e studiosa dei fatti riguardanti il futuro dell'Europa e non solo"
| | Melog-Radio24 03.09.2012 Ida Magli da Gianluca Nicoletti: Link alla trasmissione registrata
| | Presentazione di "Dopo l'Occidente" a Roma, con Ida Magli
Martedì 19 giugno 2012 nella Libreria Feltrinelli di Via Vittorio Emanuele Orlando in Roma la Casa editrice Rizzoli ha presentato il libro di Ida Magli "Dopo l'Occidente". Sono intervenuti insieme all'autrice Giordano Bruno Guerri e Barbara Palombelli.
| | | | Così il luciferino Pannella è riuscito a rubarmi la vita
di Stefano Lorenzetto il Giornale | 22.07.2012
Danilo
Quinto si converte e subito viene trasformato in impostore: "Ho portato
45 milioni di euro in 10 anni: vi racconto come li sperperava"
| | Le nuove valute nazionali in caso di rottura dell'area euro
di WSI Wall Street Italia | 03.04.2012
| | Centenario Giovanni Pascoli, il governo taglia fondi per le celebrazioni
di Ida Magli ItalianiLiberi | 10.02.2012
Il
Telegiornale delle ore 13 di Radio1 ha dato Venerdì scorso 3 Febbraio
la notizia che il centenario della morte del poeta Giovanni Pascoli,
avvenuta il 6 aprile del 1912 non sarà celebrato dallo Stato Italiano a
causa della mancanza di fondi. Giovanni
Pascoli, nato a San Mauro di Romagna, in provincia di Forlì, nel 1855,
è stato uno dei più grandi poeti dell’Ottocento. Innamorato della
patria e vicinissimo agli umili e ai poveri tanto da andare in carcere,
insieme all’amico e scrittore Enrico Corradini, per le sue
manifestazioni in favore del socialismo e dell’Internazionale, ha fatto
della patria Italia e delle piccole cose che riguardano la gente comune
l’oggetto principale della sua straordinaria poesia. >> continua
Il Tricolore Giovanni Pascoli – 22 Marzo 1912
| | Visti
i grandi encomi che le Istituzioni e i politici esprimono nei confronti
del signor Scalfaro, ricordo ai nostri Lettori che Scalfaro da
magistrato ha emesso in base al codice militare una condanna a morte
(che è stata eseguita) e da marito ha emesso la condanna a morte di sua
moglie per far nascere la figlia.
Ida Magli
| | USCIRE DALL'EURO E RIPRENDERCI LA SOVRANITA' MONETARIA stiamo raccogliendo firme e opinioni! >> i vostri messaggi
|
|
| | Italia, si torna alla lira? di Andrea Deugeni | affaritaliani.it
"So
che un ente collegato al ministero della Difesa tedesco, in ordine a un
piano 'B' sul probabile crollo dell'euro, sta predisponendo la
stampigliatura con inchiostro indelebile sulla nuova produzione della
moneta unica con la scritta euro-tedesco. In realtà si tratta di un
ritorno al vecchio marco. L'euro-tedesco sarebbe l'unico accettato in
Germania e servirebbe a garantire la genuinità tedesca". Lo rivela ad
Affaritaliani.it l'eurodeputato della Lega Nord Mario Borghezio
|
| | | | | | | Bernard Connolly Chief Global Strategist AIG | |
10.11.2011
-Pubblichiamo qui il testo ufficiale del Rapporto al Parlamento europeo
dei Periti Indipendenti che hanno accertato la responsabilità
collegiale dei Commissari (i Ministri) nei casi di frode, cattiva
gestione e nepotismo in seno alla Commissione europea presieduta dal
francese Jacques Santer e di cui facevano parte due italiani: Mario
Monti ed Emma Bonino. A causa di questo Rapporto la Commissione è stata
costretta a dimettersi con oltre un anno di anticipo sui cinque anni di
scadenza del mandato, ma ai Commissari è stata "concessa" ugualmente la
pensione oppure l'opzione al seggio di parlamentare europeo.
Amministrazione da burla della giustizia che rispecchia la gestione da
burla e l'immensa corruzione morale, che va molto al di là di quella
concreta, con cui è governato l'impero europeo.
> Premio Acqui Storia a Ida Magli
Acqui Terme 22.10.2011
Nei
giorni scorsi una rappresentanza di Italiani Liberi si è recata nella
dolce e severa cittadina di Acqui. Il motivo di questa incursione è
stato un “premio”, assegnatomi con mia grande sorpresa
dall’Amministrazione del Comune, con una intestazione davvero troppo
pesante per me: “Testimone del tempo”. continua
> La dittatura europea: intervista a Ida Magli (Civico20News)
> Riflessioni dalla spiaggia di Roberto Benedetti il Giornale ed. Toscana| 17.08.2011
La Chiesa e la pubblicità
Gli
spot televisivi che incitano i cittadini a dare l’otto per mille alla
Chiesa Cattolica sono presenti da oltre un mese a ogni ora, in ogni
rete, in ogni canale, con un tale affollamento da configurarsi come un
vero e proprio plagio. Un plagio che dovrebbe essere impedito e
condannato alla stregua di qualsiasi plagio dalle autorità di controllo
sui mezzi d’informazione. La cosa più sconcertante è che l’assillante
richiesta di soldi venga fatta da un’istituzione spirituale che si
comporta come una grande azienda, talmente ricca da poter investire
grossissime somme per aumentare la propria ricchezza. Ida Magli |01.06.2011
Associazione per le meraviglie dell'ascoltoCi
sono invenzioni come l'impianto cocleare che cambiano sostanzialmente
la vita e che creano condizioni nuove mai prima neanche immaginate,
come la meraviglia di creare l'ascolto. L'impianto cocleare permette proprio questo e cambia la vita per migliaia di bambini. www.parloio.netParlo io è impegnata per un futuro di bambini udenti. Il 5 per mille per noi fa la differenza, potete donare il 5 per mille usando il codice fiscale di Parlo io 97542350588IBAN per bonifici: IT75Q0351203205000000003537 | |
> La dittatura europea: intervista a Ida Magli (Adversus.it) di Alessio CristianiniADVERSUS | 14.01.2011 "Bisogna
ritornare immediatamente alla propria sovranità monetaria lasciando
l'euro, come ha proposto anche l'ex ministro ed economista Paolo
Savona; e se non si vuole abbandonare del tutto l'Unione, sospendere il
trattato di Schengen, ripristinando i confini territoriali e il
controllo delle persone e delle merci..."
LA DITTATURA EUROPEA
di Ida Magli
BUR 2010 IN LIBRERIA DAL 24 NOVEMBRE 2010
"L'Unione
Europea, proposta più di cinquant'anni fa come un grande passo verso il
futuro, nel 2007 ci è stata imposta come un processo giusto e
inesorabile... Oggi, i risultati sono davanti agli occhi di tutti,
eppure in molti faticano a vederli, perché ormai la macchina degli
interessi politici ed economici che l'ha messa in moto ha censurato le
coscienze anche degli italiani, che accettano l'Unione come un dato di
fatto, e con essa la perdita dell'identità nazionale, così come diversi
diritti personali. In questo personalissimo e forte pamphlet, Ida
Magli, tra i primi e più autorevoli oppositori dell'Unione, risale
all'origine di questo disastro, andando a cercare, nella storia e nei
suoi incontri, i principali colpevoli, senza sconti a nessuno, dalla
cattiva politica alla Chiesa, dagli intellettuali pavidi ai banchieri
pronti a imporre su tutti la lorolegge. Il risultato è la storia di
come un progetto nato solo sulle carte geografiche ha contribuito a
renderci più poveri, meno sicuri, e certamente meno liberi".
il Giornale, 22/11/2010 "ANTROPOLOGIA DEL POTERE: MA QUALE EUROPA DEMOCRATICA. E' IN MANO A BANCHE E MASSONI"
>
Il libro "la Dittatura europea" di Ida Magli, edito dalla BUR- Rizzoli
è stato presentato a Milano il 5 Marzo 2011 nella sala Pirelli del
Consiglio Regionale della Lombardia. Sono intervenuti con l'autrice: il
Presidente della Regione Davide Boni, il parlamentare Mario Borghezio,
il Direttore dell'Ufficio Stampa della Regione Gian Luca Savoini
con una introduzione di Max Bastoni
STAMPA: IN RILIEVO
>Svizzera, Borghezio malmenato voleva entrare nel club dei 'potenti'
10 giugno 2011 (Repubblica)
- Fermato all'ingresso dell'albergo che ospitava la riunione del
gruppo Bilderberg. L'europarlamentare: "E' una società segreta e non un
gruppo di persone che si riuniscono in modo riservato. Chiediamo che
chi decide sui destini del mondo lo faccia in modo trasparente" continua
>Paolo Savona chiede l'uscita dell'Italia dall'euro
17 novembre 2010 (MoviSol)
- Paolo Savona, ex ministro e presidente del Fondo Interbancario di
Tutela dei Depositi, ha proposto che l'Italia si liberi del "cappio
europeo che si va stringendo al collo", considerando la convenienza di
uscire dall'Euro o dall'Unione. Si tratta della prima figura
autorevole, rappresentativa di una parte dell'establishment
politico-economico, a rompere il tabù imposto negli ultimi vent'anni, e
a mettere in discussione una scelta che per l'Italia si sta rivelando
sempre più disastrosa. continua
> Il pozzo senza fondo delle ambasciate Ue
ilGiornale | 06.12.2010 pag.13 Ben
136 sedi diplomatiche disseminate nel mondo, anche nei Paesi esotici e
poco strategici come Tonga o Barbados. Ma il peggio è a Bruxelles: sono
riusciti ad aprire la rappresentanza europea in Belgio continua
A rischio il diritto costituzionale all’inviolabilità della corrispondenza
> Siamo tutti intercettabili di Uriel Wolfstep Rinascita | 01.07.2010 Nel
pieno della vigilia della discussione parlamentare di fine luglio, la
battaglia per la legge che disciplina il diritto costituzionale
all’inviolabilità della corrispondenza si riempie di un contenuto
inedito, che sono i numeri. Finalmente abbiamo dei numeri ufficiali,
che possiamo commentare. E onestamente, da questi numeri ufficiali non
esce un gran bello scenario. Vediamo perché. continua
STAMPA: IN RILIEVO 30 apr 2010
Pubblichiamo questo articolo, apparso sul quotidiano "Rinascita" del 24
aprile scorso, perché spiega molto chiaramente il meccanismo
finanziarlo che ha provocato l'attuale crisi, convinti di fare cosa
utile al nostri lettori, pur sapendo che si tratta di argomenti che sul
primo momento appaiono troppo tecnici. Slate sicuri, però, che vale la
pena prestarvi un po’ di attenzione. C'è da aggiungere che, a parte il
giudizio sulla insensibilità etlca dei finanzieri, blsogna smentire con
tranquilla certezza la fama della loro intelligenza, fama che
ovviamente sono stati essi stessi a inventare e a diffondere servendosi
della montagna di denaro che possiedono. Si tratta semplicemente di
tecnici, esperti in un campo di conoscenze ristrettissime, per le quali
non occorre nessuna particolare dote creativa. Ciò che li anima è lo
spirito del "Giocatore", una vera e propria patologia, che non sono
quindi in grado di controllare e che li ha resi, e li rende, portatori
di morte per la società. IDA MAGLI > Goldman, ecco la madre di tutte le speculazioni Goldman Sachs, the Mother of all Speculations di Roberto Marchesi Rinascita | 24.04.2010 Lo
scandalo che ha coinvolto la Goldman Sachs è assolutamente educativo,
nel senso che insegna ciò che bisogna assolutamente conoscere per
assolutamente evitare. continua
L'exit strategy, dice l'economista, è compromessa dai veti incrociati che bloccano le riforme negli Stati Uniti > Sinai: "La Grecia uscirà dall'euro anche Spagna e Portogallo a rischio" di Eugenio Occorsio La Repubblica - inserto Affari&Finanza | 15.03.2010 Per
il guru di Wall Street, la pressione della Bce e la protesta popolare
porteranno all'uscita volontaria di Atene dalla moneta unica. Il debito
è un problema per Usa, Giappone, Gran Bretagna, ma l'Italia non deve
stare tranquilla
> L'Australia vuole immigrati italiani
Corriere della Sera - Sette | 18.03.2010
Australia e Nuova Zelanda vogliono nuovi immigrati italiani nei Paesi.
Per attirarli, promuovono working holiday visa, un visto che permette
ai cittadini italiani (ma anche di altre nazioni europee) tra i 18 e i
30 anni, di viaggiare e lavorare legalmente per un anno nei Paesi
oceanici. Il visto vacanze & lavoro è il modo più semplice di
immigrare: trovata un'occupazione stabile (non è così difficile come da
noi, qui c'è recessione), è poi facile restare. L'Australia sta
pubblicizzando la possibilità con un road show in diverse città
italiane. La fame di nuovi cittadini di origine europea deriva dal
desiderio dei governi di Canberra e di Wellington di mantenere alta la
percentuale di abitanti occidentali per contrastare l'aumento
esponenziale di immigrati dai Paesi asiatici.
> Le Germania, costretta al salvataggio della Grecia, rimpiange d’essere passata all’Euro di Nicholas Kulish New York Times | 10.02.2010
> Fra falchi e colombe spunta anche Soros: "Attenti all'euro"
di Federico Fubini Corriere della Sera | 22.02.2010
> L'Europa ci costa troppo. Ma uscirne è possibile Il trattato di Lisbona ha introdotto un'enorme quantità di vincoli, ma anche la possibilità giuridica della secessione. di Corrado Sforza Fogliani * Il Giornale | 11.01.2010 *Presidente Confedilizia
> Quella sovranità della moneta in mani private Coinage Sovereignity in Private Hands Souveraineté monétaire en mains privées | lettere
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