eDITORIALE
Il simbolo della nostra ricchezza: 50 euro
di Ida Magli il Giornale | 07.09.2012 Come
mai tutti abbiamo sobbalzato di fronte alla notizia che il commerciante
è obbligato ad accettare il pagamento con bancomat quando supera
cinquanta euro? Come mai l’abbiamo percepita subito come un altro passo
del governo dei banchieri per stringerci definitivamente il cappio al
collo? Non credo che ci possano essere dubbi: sappiamo ormai, anche
senza riuscire a capire del tutto da dove ci venga questa sicurezza,
che il denaro è la loro “forma mentis”, l’aria che respirano, l’arma
che adoperano. Il denaro in tutte le forme, sotto tutte le maschere.
Nel loro cervello ogni concetto si costituisce sotto l’aspetto di
denaro, parte dal denaro per giungere a penetrare il resto del mondo.
Il loro vangelo afferma: “In origine era il denaro”. Denaro è lo Stato,
denaro è la differenza fra gli Stati, denaro è l’Europa, denaro è lo
zucchero che fa male alla salute dei cittadini… È come se ormai questa
mentalità facesse parte dell’aria che respiriamo al punto che, come
dicevo, abbiamo intuito subito che il pagamento col bancomat era un
segnale di qualcos’altro: la nostra prigionia entro 50 euro.
Intanto, se cerchiamo di approfondire qualche particolare di
questa situazione, ci accorgiamo che il primo prigioniero è il
commerciante. Questi infatti è costretto con questo sistema a far
passare attraverso il conto corrente, ossia attraverso la banca, tutti
i suoi introiti quotidiani e non potrà perciò accantonare e adoperare a
suo piacimento il denaro per qualsiasi altra operazione che non sia
prima di tutto il rimborso dell’eventuale credito della banca. Le
banche sono, notoriamente, il corpo di polizia personale del Governo, i
loro Cekisti, le loro SS, ampiamente ricompensate del fedele
servizio prestato con un guadagno sicuro ad ogni operazione. Ma ciò che
più conta è che certamente questo provvedimento costituisce l’anticipo
di quello che verrà e di cui, del resto, si sente parlare da molto
tempo: togliere il denaro contante dalla circolazione costringendo
tutti all’uso della carta elettronica, spiando così ogni gesto, ogni
preferenza, ogni movimento del cittadino.
C’è chi, incapace di capire quale sia il valore della libertà,
ritiene giusta ogni coercizione da parte dei governanti, con la
giustificazione che si tratta di un sistema per scovare gli evasori.
Sarebbe probabilmente inutile ricordare a chi si rifugia dietro questo
nobile movente che è stata la civiltà italiana, prima di qualsiasi
altra in Europa, ad affermare, da Machiavelli in poi, che il fine non
giustifica i mezzi. Del resto non è mai esistito nessun governo
totalitario che non abbia esibito abbondanti giustificazioni per il
proprio comportamento di oppressione nei confronti dei sudditi. La
sicurezza dello Stato, il pericolo controrivoluzionario, l’esistenza
della mafia, la sfida del terrorismo: anche il più feroce fra i governi
totalitari della nostra epoca, quello bolscevico, ha per molti anni
trovato in simili argomenti il modo per esaltare la meravigliosa
giustizia della dittatura staliniana.
Eppure fa più paura, oggi, a chi sente che c’è nell’aria la fine
della democrazia, il governo dei banchieri piuttosto che un governo
dichiaratamente totalitario. Fa più paura proprio perché il governo dei
banchieri non ha avuto bisogno di usare il fucile per ridurre tutti
all’ossequio del denaro; fa più paura perché gli è bastato instaurare
alla luce del sole il sistema di controllo delle banche per ottenere
obbedienza, piuttosto che una feroce polizia segreta. In realtà tutto
questo è stato possibile perché si tratta di un governo appoggiato ad
un parlamento che finge di rappresentare ancora i cittadini. Ma nelle
democrazie le finzioni non reggono. Perciò stiamo, senza accorgercene,
scivolando verso la dittatura e il governo dei banchieri può fare
qualsiasi cosa, così come di fatto sta facendo: dare del ladro ed
evasore ad ogni cittadino che abbia in mano più di cinquanta euro,
togliendogli ogni dignità, preparandolo ad una sottomissione sempre più
completa.
Ida Magli
6 settembre 2012
|
|