eDITORIALE
Il tradimento,
destino degli italiani
di Ida Magli ItalianiLiberi | 17.03.2013 Tragico
destino degli Italiani essere sempre traditi da coloro che dovrebbero
difenderli! Tragico destino degli Italiani essere sempre traditi da
coloro in cui avevano riposto l’ingenua fiducia di essere finalmente
salvati da questo stesso terribile destino! Sono trascorsi soltanto
pochi giorni da quando avevamo esultato per l’arrivo in Parlamento dei
giovani, ingenui, entusiasti seguaci del movimento a Cinque Stelle ed
ecco che alla prima votazione anch’essi ci hanno tradito.
È uno degli innumerevoli giorni fatali della nostra storia, il
Sabato 16 marzo 2013, che segniamo con amaro dolore nel diario di
questi interminabili anni di crisi, da quando siamo sballottati fra il
potere illegittimo dei banchieri e l’altrettanto illegittimo e
vigliacco consenso dei parlamentari. Il tradimento è stato ratificato
in un attimo. In Senato si vota per la Presidenza il candidato del
Partito Democratico, un magistrato, consueto e più che mai grave
stravolgimento di quella che in Italia non riesce in nessun modo ad
essere una democrazia. La sua vittoria è dovuta esclusivamente
all’apporto dei voti di una parte dei Grillini. Si è spenta così, con
un colpo solo, qualsiasi speranza di un cambiamento nella storia
politica dell’Italia, l’unico cambiamento che ci eravamo ingenuamente
illusi di riuscire ad ottenere tramite le nuove, giovani forze del
movimento di Grillo. L’illusione è durata soltanto due giorni. Mai è
stata più breve, nella pur millenaria storia di illusioni e di
tradimenti che perseguita gli Italiani.
Naturalmente la premessa al tradimento ha le sue basi nella
Costituzione, strumento d’inganno e di battaglia contro qualsiasi
briciola di potere della quale possano avvalersi i cittadini. È stata
pensata e scritta con sottile, perfida astuzia proprio a questo scopo
per cui, se non si toglie di mezzo questa Costituzione, per gli
Italiani non sussiste nessuna possibilità di democrazia che non sia
quella fittizia e di pura irrisione nella quale siamo ingabbiati.
Grillo però non aveva mancato di denunciare, fondando il suo movimento,
una fra le più macroscopiche di queste irrisioni: quella che libera il
parlamentare, una volta eletto, dal tener fede al mandato
dell’elettore; una norma così platealmente illegittima per la coscienza
di cui ogni essere umano è dotato, che dovrebbe far arrossire tanto chi
l’ha scritta quanto coloro che la mettono in atto. Non c’è società al
mondo, da quelle più antiche a quelle “primitive”, quale che sia la
religione, la cultura, la forma di governo, in cui sia lecito e
sia mai stato ritenuto lecito venire meno ai patti. È esclusivamente in
base al concetto di “patto”, infatti, che si forma una “società”, e
nessun essere umano è mai vissuto in un gruppo che non fosse una
“società”. I seguaci di Grillo hanno tradito due volte votando
per il presidente del Senato proposto dal Partito Democratico: sono
venuti meno al patto con gli elettori, non sostenere i Partiti e
a uno dei punti più qualificanti del loro movimento.
Eleggere un magistrato come Presidente del Senato e quindi
Vicepresidente della Repubblica è inoltre atto gravissimo di per sé
perché rispecchia quello spirito di irrisione presente nella
Costituzione cui ho già accennato. La Costituzione declama infatti la
necessità della separazione dei Poteri, in primis quello della
Magistratura; servirsi della carica di magistrato per accedere, dandone
le dimissioni o mettendosi in aspettativa, con assoluta facilità ai
massimi gradi del potere politico è ovviamente tradire lo spirito della
Costituzione. In qualsiasi campo dell’agire umano, del resto,
l’osservanza formale delle regole non è sufficiente e non è mai stata
sufficiente a garantire la civiltà e la rettitudine della convivenza
sociale. I magistrati sono i primi a saperlo. Siamo dunque, come al
solito, nelle mani di governanti che ci disprezzano, che si servono dei
cittadini come indispensabile “corpo” sul quale appoggiarsi per
esercitare il potere; un corpo indispensabile al potere, gli Italiani,
nient’altro.
Ida Magli 17 Marzo 2013 (In caso di riproduzione si prega di citare la fonte e di aggiungere il link a questa pagina) |
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