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Pubblichiamo questo articolo, apparso sul quotidiano "Rinascita" del 24 aprile scorso, perché spiega molto chiaramente il meccanismo finanziarlo che ha provocato l'attuale crisi, convinti di fare cosa utile al nostri lettori, pur sapendo che si tratta di argomenti che sul primo momento appaiono troppo tecnici. Slate sicuri, però, che vale la pena prestarvi un po’ di attenzione. C'è da aggiungere che, a parte il giudizio sulla insensibilità etlca dei finanzieri, blsogna smentire con tranquilla certezza la fama della loro intelligenza, fama che ovviamente sono stati essi stessi a inventare e a diffondere servendosi della montagna di denaro che possiedono. Si tratta semplicemente di tecnici, esperti in un campo di conoscenze ristrettissime, per le quali non occorre nessuna particolare dote creativa. Ciò che li anima è lo spirito del "Giocatore", una vera e propria patologia, che non sono quindi in grado di controllare e che li ha resi, e li rende, portatori di morte per la società.

                                                                                            Ida Magli

Goldman, ecco la madre
di tutte le speculazioni

di Roberto Marchesi
Rinascita | 24/04/2010



  Lo scandalo che ha coinvolto la Goldman Sachs è assolutamente educativo, nel senso che insegna ciò che bisogna assolutamente conoscere per assolutamente evitare.
  Per vedere e capire ciò che ha originato l'indagine della S.E.C. (Securlty Exchange Commlsslon) dobblamo proprio scendere al livello più basso del gironi infernali della speculazione finanziarla, incontrando quegli orripilanti demoni capaci di inventare sofisticati strumenti finanziari, manovrati da ben selezionate masse di speculatori professionisti, al fine di arricchire smisuratamente se stessi e pochi altri assatanatl, indifferenti al fatto che cosi facendo mettono sul lastrico milioni di persone e in crisi le economie del maggiori paesi industrializzati del mondo. Adesso, come recita ii copione di tutti gli indagati, si dichiarano perfettamente innocenti. A sentir loro non hanno fatto nulla di male. Nel loro mondo non ci sono buoni e cattlvl. Ci sono solo più bravi e meno bravi, e loro hanno guadagnato tanto perché sono stati i più bravi; tutto qui.
  Fortunatamente non tutti la pensano cosi (nemmeno in America), e adesso toccherà a qualche giudice stabilire se sono stati semplicemente più bravi oppure se hanno carpito in modo illegale la fiducia dei risparmiatori, configurando cosi il reato di truffa.

  Per vedere un pò più in dettaglio in cosa consiste l'accusa di cui quelli della Goldman Sachs vengono fatti carico, dobbiamo fare un passo indietro e andare a fine anno 2006. Qui incontriamo un perspicace operatore della finanza diventato famoso nel suo ambiente per la sua abilità nell'impostare operazioni "short" cioè al ribasso. Si chiama John A. Paulson, ma è solo omonimo di Hank Paulson, già capo di Goldman Sachs ed ex segretario al tesoro di Bush 2°. John A. Paulson è un gestore di fondi, ma nel 2006 era molto impaziente perché era assolutamente certo che il mercato del mutui, ovviamente strettamente legato a quello immobiliare, era già arrivato all'apice, ma tuttavia non si decideva a prendere un deciso trend di discesa (ricordiamo che lui era noto per essere uno specialista delle operazioni al ribasso). Allora cosa fa? inventa! E da persona esperta e (perfidamente) intelligente quale è decide che se il mercato del comparto immobiliare non si decide autonomamente a scendere, lui può fare qualcosa per creare le condizioni ideali affinché ciò avvenga più in fretta. Cosi si rivolge alta Goldman Sachs da cliente istituzionale, si incontra con Fabrlce Turre, vicepresidente in Goldman del comparto finanziarlo di New York, e chiede alla banca di costituire un fondo, poi denominato "Abacus 2007 AC1". in quel fondo farà confluire "derivati finanziari" (ovvero obbligazioni emesse per finanziare mutui subprime) da lui stesso individuati, per poterli vendere al suol clienti.
Mr. Turre, pur conoscendo la specializzazione di Paulson, dà via libera alla costituzione del Fondo Abacus e alle relative operazioni di collocamento in Borsa di quel titoli.

  L'intreccio tra banca, gestore dei fondi, risparmiatori e "landers" (finanziarie che vendono i mutui), è quello classico, ma questa volta c'è qualcosa di più, ed è proprio quello che fa nascere i dubbi sulla legalità di queste operazioni. il fatto è che Mr. Paulson non è intenzionato a finanziare col suo Abacus 2007 AC1 i "landers" portatori di minor rischio, come farebbe qualunque normale finanziatore, lui fa di tutto invece per portare i peggiori. Ma non è impazzito improvvisamente, sta solo attuando il suo criminoso progetto; ricordiamoci che lui è uno specialista di operazioni al ribasso. Allora si lancia in una affannosa ricerca di landers situati nelle zone dove le quotazioni degli immobili avevano raggiunto le vette più alte del mercato (ampie zone della Florida, Nevada, Arizona e California) e offre loro di acquistare con i suoi fondi Abacus i mutui "subprime" ( cioè quelli a maggior rischio di non farcela a sostenere l pagamenti). inutile dire che quel landers sono stati ben felici di concludere quegli accordi attraverso i quali potevano concedere mutui (tenuti in sospeso perché considerati molto rischiosi) e incassare subito cosi laute commissioni.
Qualcuno si chiederà: ma che interesse aveva Mr. Paulson a finanziare con il suo fondo Abacus l'acquisto (poi cartolarlzzato da Goldman in obbligazioni) di mutui che già avevano altissime probabilità di non farcela ad essere pagatl? Cosi facendo non si metteva in portafoglio una montagna di future perdite?

  Se Mr. Paulson si fosse messo in cassaforte quel mutui in attesa che venissero pagati, la conclusione sarebbe stata proprio quella, ma nella moderna finanza non c'è più nessuno che tiene nel cassetto le cambiali in attesa che vengano pagate alta loro scadenza. il debito viene "cartolarizzato" (ovvero trasformato in titoli) e immesso nel mercato sotto forme diverse. in questo caso erano del CDO (Collaterallzed Debt Obllgatlon) ovvero delle obbligazioni garantite da RMBS (Residentlat Mortgage Backed Securltles), ovvero garantite dal mutui, a loro volta garantiti dalle case, di cui abbiamo detto sopra.
Adesso siamo arrivati alla primavera del 2007, e Mr. Paulson, con l'infallibile fiuto degli animali da preda, aveva visto giusto.


  Fino a primavera inoltrata il mercato, in generale, pur dando qualche segnale di "stanchezza", non si decideva a voler cedere per conto suo, ma lui adesso era pronto. Lui aveva organizzato astutamente il suo Fondo per avere in portafoglio proprio quel titoli che avrebbero ceduto per primi, e più degli altri, nelle quotazioni. Cosi all'inizio dell'estate, quando diversi "segnali" nelle contrattazioni del titoli dicevano che ii momento era arrivato, lui ha capito che poteva lanciare con una certa tranquillità le sue operazioni "short", cioè al ribasso. Non ne ha fatta una, ne ha fatte a ripetizione e ha guadagnato una montagna di soldi.
Mr. Paulson ha pagato 15 milioni di dollari alla Goldman Sachs per creare e gestire in borsa il suo fondo Abacus, ma nel solo 2007, operando selvaggiamente e ripetutamente al rlbasso anche sul suol stessi titoli, ha guadagnato 3.700 milioni di dollari. E altri 2.000 milioni ii ha "raggranellati" nel 2008. Naturalmente ha dovuto pagare i dividendi al sottoscrittori del suo Fondo, tuttavia ii guadagno fatto è stato più che sufficiente per arricchirlo. Ma se lui (e i sottoscrittori del suo Fondo) ha guadagnato molto, chi ha perso i soldi? Tra i più noti sembra che ci siano le banche ABN Amro, IKB, Deutche Bank e altri (e i loro clienti risparmiatori). Sono loro quelli che sono rimasti col fiammifero acceso in mano. Ovvero hanno in mano quel titoli, emessi per acquistare quel mutui che adesso chiamano "underwater" (sott'acqua), perché il valore dell'immobile a garanzia è finito molto al di sotto di quello del mutuo finanziato. Perciò hanno in mano una perdita sicura.

  Qualche ammiratore di questo sciacallaggio della finanza tende a difendere l'operato del vari "Paulson" dicendo che, se è vero che lui ha guadagnato selvaggiamente prosciugando i risparmi di un sacco di gente, è anche vero che dall'altra parte (nelle banche che hanno perso i soldi) non c'erano degli sprovveduti, c'erano anche là del professionisti superpagati. Perciò lui è stato solo più bravo degli altri, è la regola del mercato. A parte il fatto che (a parer mio) questi "bravi" sarebbe meglio per tutti mandarli a spaccare le pietre in qualche isolotto sperduto del Pacifico, c'è però un piccolo particolare che Mr. Pautson nella sua diabolica genialità non ha considerato, e cioè che non può fare come Charlot (Charlle Chaplln), che facendo il vetraio, e non trovando clienti, mandava avanti il ragazzino a spaccare i vetri. invece è proprio quello che lui ha fatto con il suo Abacus: per essere sicuro di fare operazioni al ribasso, le ha create lui, convogliando in Abacus tutte le operazioni più pericolose delle aree nelle quali la caduta delle quotazioni sarebbe arrivata prima e con la maggiore virulenza. Tuttavia, anche se la strategia di Paulson sarebbe da "plotone d'esecuzione", il suo comportamento non appare palesemente illegale.

  Appare illegale invece quello della Goldman Sachs, perché era lei che aveva ii compito di predisporre il prospetto di acquisto del titoli Abacus, ed era suo compito precisare che la specifica strategia di quel Fondo erano le operazioni "short" che aveva in mente Paulson.

Roberto Marchesi
Dallas, Texas

(da "Rinascita", 24 aprile 2010 )



 
 















 
 
 
 

 

 
 
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