CHI ERA IDA MAGLI?
RICORDI E PENSIERI DI
CHI L'HA CONOSCIUTA
Frammenti di ricordi
di Maria Grazia Quieti
Sono stata allieva di Ida Magli ed ho avuto poi la fortuna di
continuare a frequentarla e dialogare con lei durante molti anni. I
suoi libri sul silenzio delle donne, la storia civile delle donne
religiose e la scoperta di noi selvaggi sono stati per me i testi
fondamentali del suo pensiero: la conoscenza come consapevolezza,
spiazzamento, costante costruzione e decostruzione di significati e il
quotidiano e familiare come campi di osservazione e di riflessione
continua.
Ricordo alcuni dei nostri incontri in cui poneva delle domande
inaspettate. Ecco alcuni frammenti da me annotati. Marx era mantenuto
dalla moglie, Engel ha avuto due figlie suicide: perchè nessuno ne fa
un’analisi psicologica? Sugli ebrei e la loro terra promessa: devono
ringraziare i palestinesi che fanno opposizione; in tal modo possono
mantenere la loro identità perseguendo la terra promessa. Che
succederebbe se non avessero tale opposizione? Come
giustificazione del giudizio negativo che spesso esprimeva sulle
donne: d’accordo le donne sono state relegate tra il fuoco ed il
fornello. Perchè non si sono mai chieste perchè l’acqua bolle? In
fondo, la capacità ed intelligenza critica si possono applicare in
qualsiasi occupazione e disciplina. Perchè gli americani continuano a
mantenere l’animismo chiamando gli uragani con nomi di persone?
Ida mi ha aiutato a riflettere sul cibo e l’alimentazione, prima sul
mio lavoro professionale e poi in ambito accademico. Sul problema
degli obesi negli Stati Uniti: un grasso che ci si mette addosso per
carenze affettive. Il cibo non può rimpiazzare una vita priva di
significati. Questa è la povertà: una vita priva di significati.
Sull’importanza dell’agricoltura: il contatto con la natura, i cicli
del tempo, le piante che nascono, vivono, prosperano, muoiono. Negli
Stati Uniti questo contatto non c’è più; non ci sono più i pasti che
scandiscono il giorno; si mangia da fonti le cui origini non si
conoscono più. Le patatine, gli appetizers,
i pasti preparati… chi mangia non sa ricostruire la loro storia. Il
loro inizio è il supermercato. Sul successo di McDonald: i denti
servono per parlare e per aggredire (per questo non sono coperti dalle
assicurazioni?) Quando non si conoscono le persone si sorride per
trasmettere un senso di amicizia. L’hamburger di McDonald: cibo carne,
l’uomo che aggredisce, forza e giovinezza. Ecco perchè
piace ai giovani.
Abbiamo anche avuto delle divergenze. Pur avendo contribuito alla
iniziale riflessione per il suo libro ‘Contro l’Europa’, non potevo
assecondare una delle sue conclusioni che l’Unione Europea
porterà alla guerra, ritenendo che l’Europa ha le istituzioni per non
arrivare a tale punto. Avendo proseguito i miei studi e lavorato in
ambienti anglosassoni trovavo che in alcuni degli ultimi testi
occorreva spiegare dei salti logici nella scrittura e documentare le
fonti di informazione. Per me era perfettamente accettabile che la casa
editrice McFarlane le chiedesse di spiegare nella prefazione del suo
libro “the goals and the organization of the book”. Una richiesta che
Ida ritenne offensiva.
Poi, grazie anche alle opere di Maria Zambrano, ho capito che il lavoro
di Ida è stato il lavoro di una poetessa in cui “sentire e capire non
erano separati”, un sentire quasi anteriore alla conoscenza, lavoro che
non poteva essere costretto in rigidi parametri solo accademici. La sua
è stata un’antropologia intrisa di ricerca sempre accompagnata
dall’intuizione, dall’immaginazione e dalla sensibilità estetica e
musicale. È questa completezza che la rese così popolare tra gli
studenti all’Università. Ricordo una nostra conversazione durante la
quale, mentre ci stavamo parlando di problemi di sottonutrizione e di
ambiente, mi raccomandò di studiare Schubert.
Ida ha trasmesso a noi allievi l’ideale di una vita vissuta con una
grande consapevolezza, impegno, passione e coraggio intellettuale. Una
vita in cui la conoscenza, come ci dice Maria Zambrano “non è una mera
occupazione della mente, ma un esercizio che trasforma l'intera anima,
che riguarda la vita nella sua totalità. L'amore per il sapere
determina una maniera di vivere”.
Ora spero che attraverso tesi di dottorato di nostri studenti ed anche
lavori di studiosi si faccia ricerca sulle opere di Ida, per continuare
il suo lavoro. Io sarò felice di contribuire a tale
progetto.
Maria Grazia Quieti
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