eDITORIALE
Nessuna rappresentanza, nessun Presidente della Repubblica
di Ida Magli ItalianiLiberi | 16.04.2013 I
politici, gli uomini dei partiti non sono ancora riusciti a prendere
atto che il concetto di “rappresentanza” si è esaurito, non esiste più.
La “rappresentanza”, infatti, è nata con il cristianesimo, laddove San
Paolo (e in seguito i teologi) ha elaborato l’idea che nella morte del
Figlio di Dio tutti i cristiani erano “rappresentati”, e perciò tutti
“salvati” da Lui. Siamo dunque nell’ambito del Sacro, della metafisica
del Sacro, che permette pensieri simbolici e potenze che vanno di là
dalla realtà. Il concetto di rappresentanza si è poi a poco a poco
trasferito, in maniera più debole e soltanto per analogia concessa
dalle autorità del Sacro, ai Re, agli Imperatori, unti dal Papa,
consacrati nella regalità dal Papa. Per questo un uomo della
rivoluzione francese, la rivoluzione laica per eccellenza, ha voluto
ricevere la corona dal Papa: Napoleone sentiva di non essere pienamente
Imperatore, nella potenza di autorità e di governo che l’investitura
sacra concede, senza l’intervento del Papa. Ma si trattava già di una
rappresentanza di seconda categoria che si è andata sempre più
sbiadendo e impoverendo fino quasi a scomparire con lo Stato laico
moderno. L’uguaglianza di tutti i cittadini le ha inferto il colpo di
grazia. La rappresentanza dei parlamentari e dei presidenti degli
Stati, nelle varie deboli forme in cui si è configurata in Occidente,
ne era un ultimo brandello e oggi è semplicemente una sopravvivenza
culturale.
La sacralità della rappresentanza dunque, adesso non esiste più
tanto che i Grillini hanno affermato, entrando in Parlamento, di
essere, non i rappresentanti, ma i portavoce dei cittadini. Bella idea!
Ma se l’hanno pensato è perché la rappresentanza era già morta da molto
tempo. (Poveri Grillini, si sono subito persi nel conformismo all’alta
finanza mondialista, ma il principio rimane valido). Buona parte dello
“stallo” in cui si trovano i partiti è dovuto, non a quello che pensano
Napolitano, Berlusconi e Bersani, ossia che manca una maggioranza, ma
al fatto che il concetto di maggioranza e minoranza è a sua volta privo
di contenuto perché in un contesto del tutto laico, senza la potenza
trascendente, non si vince con la forza dei numeri ma con la forza
della ragione e del buon senso. Se una proposta di legge è ragionevole
e utile, riceverà il consenso in base a queste qualità e non perché è
stata pensata e proposta nell’ambito della sacralità delle ideologie
dell’uno o dell’altro partito. Insomma il Parlamento sta per essere
anch’esso superato, ma fino a quando non giungeranno a questa
consapevolezza, bisogna almeno che gli attuali protagonisti si rendano
conto che l’idea della politica come campo di battaglia appartiene
ancora all’ambito della “potenza” dei rappresentanti, della loro forza
intrinseca, insomma al Sacro.
È evidente, dunque, che non c’è più posto in uno Stato laico per un
rappresentante addirittura più “rappresentante” degli altri: il
Presidente della Repubblica, il quale dovrebbe “rappresentare” tutti
gli italiani, l’unità d’Italia. È un’idea, un’immagine goffa,
grottesca, che fa perfino ridere, adesso che ne è svanita la sacralità,
quella che uno dei miseri, piccoli uomini o donne di cui si è fatto il
nome, sia chiamato a “rappresentare” un popolo. Neanche il singolo
individuo oggi rappresenta se stesso, perché è se stesso, e giustamente
vuole essere e agire in prima persona e non essere “rappresentato” da
nessuno. È anche per questo che non sopporta più e sente come offensivo
nei confronti del suo voto, il vuoto legislativo che si prolunga dal
giorno delle elezioni. Si dirà che la Costituzione prescrive
l’esistenza di un Presidente della Repubblica ma è proprio a questo che
servono le Camere: a legiferare. Si riuniscano in seduta comune e
invece di nominare un presidente, abroghino il relativo articolo.
Cercavamo da tanto tempo di diventare un paese normale? Senza il sacro,
e senza gli immensi abusi di potere che ne sono derivati, finalmente
l’Italia sarà un paese normale.
Ida Magli Roma, 14 Aprile 2013 (In caso di riproduzione si prega di citare la fonte e di aggiungere il link a questa pagina) |
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