eDITORIALE
La Femmina-Europa
di Ida Magli ItalianiLiberi | 31.12.2012 L'itinerario
verso l’indifferenziazione dei sessi, e di conseguenza degli esseri, è
stato avviato dalle Istituzioni del Potere politico, evidentemente
tutte d’accordo fra loro, dagli anni Settanta in poi senza che ce ne
sia stato detto nulla. Il motivo è chiaro: si tratta di giungere
all’uniformità degli individui per poter governare democraticamente
tutti allo stesso modo. La democrazia è lo strumento omogeneizzatore,
al di là delle lingue, delle razze, delle religioni. Si parla infatti
sempre più spesso di un “governo mondiale” senza che i popoli
protestino. Se c’è qualcuno che non sembra disposto a un simile
livellamento viene subito collocato fuori dal gruppo, fra i più
terribili eversori, incapaci di vedere quanto sia bello un mondo nel
quale tutti sono uguali, sono governati nello stesso modo e godono di
identici diritti. La trappola ovviamente sta lì. Se si è tutti uguali,
quale sarà il modello di riferimento per l’uguaglianza? Uguali a chi?
Quando con il femminismo le donne hanno voluto essere uguali, avevano
come modello i maschi; adesso sembra di intravedere l’emersione, a
livello di Potere esplicito, dell’omosessuale, maschio ovviamente, il
che significa che il circolo della comunicazione si è chiuso su se
stesso: una “società” esiste come tale in quanto c’è comunicazione e
scambio fra i vari individui e gruppi di individui e in quanto procrea
altri individui.
L’Europa sta correndo il rischio più grave: l’assolutizzazione
del proprio Potere da parte delle Istituzioni di governo, le uniche che
sfuggono all’omogeneizzazione europea e mondiale in quanto debbono
controllarla e regolarla. Non per niente assistiamo in questi giorni
alla corsa che tutti fanno verso i posti politici: sono gli unici
“maschili”. Si può dire che l’Europa ha assunto la posizione di
“femmina” agli occhi del mondo: “accoglie” tutti nel suo morbido
ventre; ha bandito le guerre e i corpi militari; tende ad ampliare il
suo territorio con un movimento uterino di “inclusione” dentro di sé di
altri popoli e di altre nazioni (il linguaggio ne è la spia migliore:
“si entra” o “si esce” dall’Europa), praticamente rinunciando a
determinare quali siano i suoi confini e comunque a difenderli. E’
l’Amante-Madre ideale, quella che nella realtà non esiste se non nella
fantasia possessiva degli omosessuali, ma che i governanti stanno
cercando ossessivamente di modellare. Una specie di contrappasso
all’Europa che ha “dato i natali” a Hitler, alla Madre cattiva che ha
generato il nazismo.
Il mondo, però, è rimasto “maschio” ed è affascinato dalla
assoluta novità di un’Europa prostituta che “si offre”, oscenamente
compiaciuta del proprio essere femmina; stordito ma sedotto dalla sua
volontà di essere presa, posseduta, dominata, sotto-messa; ipnotizzato
dai segnali con i quali promette vortici di libidine masochistica mai
sperimentati e goduti finora. Finalmente c’è adesso sulla scena una
ricca, nobile femmina che anela a diventare la donna di tutti, che
regala tutto ciò che possiede per poter essere “penetrata” fino
all’annientamento, in un piacere estenuato al limite della morte, un
piacere che nessun Sade avrebbe mai saputo immaginare.
I governanti d’Europa operano chiaramente ormai fuori dalla
realtà. Hanno voluto e plasmato quest’Europa femmina e non sanno più
cosa farne salvo che “mangiarsela” in bocconi piccoli o grossi
nell’abbandono alla bulimia che accompagna sempre l’estremo limite
della perversione sessuale. A che cosa somigliano se non a quei topi
impazziti di Laborit, chiusi in uno spazio troppo piccolo, che cercano
disperatamente un’uscita accoppiandosi e divorandosi indistintamente
l’uno con l’altro fino alla morte?
Ida Magli 31 Dicembre 2012 (In caso di riproduzione si prega di citare la fonte e di aggiungere il link a questa pagina) |
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