EDITORIALI
L'inutilità di Forza Italia
di Ida Magli
ItalianiLiberi | 19.01.2015
Che se ne fanno gli italiani di Forza Italia? Che ce ne facciamo noi - i tanti che amano l’Italia - di Forza Italia?
Vogliamo continuare a fingere di essere vivi pur comportandoci da
morti? No, basta, basta: di questa Forza Italia non ne possiamo
più; dentro il partito sono in molti a pensarlo ed è un dovere
avvertire il capo quando sbaglia. Un leader che non ha la minima
fiducia nel proprio partito e che ritiene che gli avvenimenti non
contino, che il tempo se ne stia fermo fino a quando lui non si
muoverà, è veramente fuori dalla realtà, ripiegato sul proprio
narcisismo fino a limiti abnormi. Cominciamo dal famoso “patto del
Nazareno”, un patto che per gli italiani non esiste in quanto un
accordo privato fra due leader politici di cui il parlamento non è
stato messo al corrente, è un patto invalido. Per giunta Berlusconi
continua a ripetere che è nell’interesse dell’Italia far fare a Renzi
le riforme utili alla “governabilità”, evidentemente intendendo per
governabilità il minimo di potere ai cittadini e il massimo al capo del
governo, ciò che è appunto lo scopo di Renzi in base allo spirito
dittatoriale che lo anima: “discutete pure quanto vi pare, ma io
farò quello che ho deciso.”
Con questi presupposti Forza Italia è un partito ridotto al
lumicino, per i suoi numeri concreti, ma soprattutto perché non
risponde ai desideri e tanto meno ai bisogni politici e sociali di
nessuno degli italiani. Contarsi sommando tutti i partitini di destra e
affini, come suole fare Berlusconi, è un’operazione che avrebbe senso
soltanto se la somma fosse data dalla presenza di un forte partito
aggregatore, attributo che Forza Italia non ha. L’opposizione la si fa
opponendosi, non dicendo al nemico: sono d’accordo con tutto quello che
fai; ti assicuro che manterrò a tutti i costi la parola. La “parola” di
un patto privato è tradimento del ruolo di opposizione. Non si può
essere d’accordo con un governo in cui la maggior parte dei ministri è
privo di qualsiasi competenza e sbaglia in continuazione nell’ideare ed
elaborare le leggi; non si può essere d’accordo con un governo in cui
il ministro degli esteri non è capace neanche di opporsi con la dignità
di uno Stato sovrano al processo contro i Marò, visto che non esiste
nessuno Stato al mondo che ammetta errori commessi dai propri militari.
Non si può essere d’accordo con un ministro dell’interno che ha fallito
ogni resistenza all’invasione degli immigrati; che comunica con
assoluta indifferenza l’orrida realtà della “scomparsa” di oltre
3.600 bambini dai centri di accoglienza, scomparsa che come tutti
sappiamo significa che sono finiti nel mercato innominabile della
pedofilia e di quello tragico del mercato degli organi (Il libro nero
della scomparsa dei bambini, Newton Compton). Cosa deve dunque fare un
ministro dell’interno prima che l’opposizione ne pretenda le dimissioni?
Forza Italia non si
scandalizza neanche di fronte ai nomi che il Pd, più o meno
ufficialmente, fa circolare per la nomina del nuovo Presidente della
Repubblica. Si tratta di personaggi di cui tutti i politici si
dovrebbero vergognare davanti ai cittadini italiani. Incredibili facce
logore, vestiti vuoti, cappotti stinti, pescati nel più vecchio
magazzino dei partiti con la certezza che non daranno fastidio a
nessuno perché appunto non sono altro, non hanno fatto altro nella loro
vita che tenersi più o meno a galla in un partito. Ma dove sta scritto
che il presidente della Repubblica deve provenire da un partito? Fra i
sessanta milioni di cittadini italiani che sostengono e mandano avanti
la società, fra le migliaia di professori universitari che
contribuiscono con l’intelligenza, con lo studio, con gli scritti, con
le ricerche, alla scienza, alla storia, ad ogni aspetto del sapere; fra
le migliaia di maestri nei conservatori e nelle scuole d’arte; fra gli
innumerevoli responsabili delle officine e di tutte le istituzioni
produttive, non c’è dunque una persona che possa gareggiare con un
Castagnetti, con un Casini, con un Prodi, con un Amato? Si vergognino i
partiti, si vergogni il Parlamento di mostrare così apertamente il
proprio disprezzo al popolo italiano. Forse – e siamo molti ad
augurarcelo – questa volta gli italiani non lo sopporteranno.
Ida Magli
19 gennaio 2015
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