eDITORIALE
Il bunker patologico
del proprio interesse
di Ida Magli ItalianiLiberi | 05.04.2013 C'è
un’unica e sicura dirimente oggi per capire i significati e le
intenzioni degli esponenti politici, sia quando sono ambigui, sia
quando appaiono chiari e schierati dalla parte dei cittadini: la loro
dipendenza dai cosiddetti “poteri forti”, dall’alta finanza, e
dall’Europa che ne è serva. Così, per esempio, può essere apparso
onesto e perfino simpatico il “saggio” un po’ cretino Valerio Onida
quando ha ammesso di star lì, insieme agli altri “saggi”, per occupare
la scena vuota; ma è ridiventato subito quello che è, un succube
dell’alta finanza, uno che odia l’Italia e gli italiani, non appena ha
indicato come suo prediletto per la Presidenza della Repubblica,
Giuliano Amato. Come avrebbe potuto essere diversamente, del resto,
visto che era stato scelto dal massimo odiatore degli italiani, Giorgio
Napolitano?
Sembra quasi incredibile il punto di degrado etico cui giunge
una classe politica quando si trasforma, come oggi quella italiana, in
un piccolo gruppo di persone chiuse nel bunker della conservazione e
difesa di se stesse. Nulla più esiste ai loro occhi salvo questo: la
propria sussistenza, il proprio interesse; e per difenderli
escogitano mezzi che non hanno nessun riscontro con la realtà, così che
tutta la nazione che in apparenza essi continuano a rappresentare, si
configura come un paese agli ultimi termini, lebbroso, marcio,
putrefatto, consegnato davanti ai propri cittadini e davanti al mondo
ai crimini di coloro che lo governano. Questa è, infatti, la legge
della natura umana, cui nessun individuo e nessuna società può
sfuggire: superato il livello di guardia posto dalla consapevolezza del
rapporto con gli altri, con le norme che lo regolano, non sussiste più
nessuna “etica” perché la percezione dell’altro serve esclusivamente
per usarlo, ucciderlo per il proprio interesse, la propria salvezza.
Il quadro offerto in questi giorni dai responsabili dei Partiti,
dalle massime cariche dello Stato, dal Governo in carica, è appunto
quello dell’assoluta devastazione di ogni pur minima coscienza etica,
della rottura di ogni legame con il proprio popolo che, infatti, tace
annientato e si suicida (quattro suicidi negli ultimi due giorni
indotti dal governo). La pseudo logica che sostiene quanto dicono e
fanno i politici è appunto uno dei sintomi più vistosi della patologia
mentale che li guida. Si sono aggrappati alla battaglia per i pochi
posti di potere rimasti in lizza come lupi affamati agli ultimi
brandelli di carne pendenti dalla vittima: non pensano ad altro, non
vogliono altro. Se n’è avuta una specie di controprova nell’esaltazione
offerta dal partito di Berlusconi all’unico sciacallo che si è sempre
vantato della sua natura di sciacallo e che lo fa gongolare di ogni
distruzione sociale che provoca. Pannella si è esibito al suo meglio,
sparando con la solita violenza che non teme smentite le più grosse
menzogne sull’enorme consenso alle sue idee, un consenso che non gli ha
dato alle ultime elezioni neanche il minimo dei voti per entrare in
Parlamento. Ci si domanda: perché proprio il Pdl vuole servirsi di
Pannella e dei Radicali? Ammesso che possano portargli qualche voto,
sicuramente gliene faranno perdere molti fra i suoi abituali elettori,
non soltanto fra quelli cattolici, ma anche fra quelli che, forniti di
buon senso, sanno bene che dietro ai Radicali ci sono sempre stati i
“poteri forti”, l’alta finanza mondialista ed europea che se ne serve
come strumento ottimale per quella disgregazione delle società e delle
nazioni indispensabile al primato dei banchieri. Ma, bisogna ripeterlo:
i politici hanno ormai perso qualsiasi sensibilità etica e l’unico
Potere in cui vedono la possibilità di sostegno è quello dell’alta
finanza che guida tutto e tutti, nel mondo e in Europa. È una guida
alla distruzione: i banchieri non sono soltanto privi di etica, ma
anche forniti di scarsissima intelligenza. Possiamo sperare soltanto
che ci sia data la possibilità di liberarcene con le prossime elezioni.
Ida Magli 5 Aprile 2013 (In caso di riproduzione si prega di citare la fonte e di aggiungere il link a questa pagina) |
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