IDA MAGLI   SALVARE L'ITALIA PRIMA CHE SCOMPAIA

 
 

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principio del “sacrificio”, l’offerta di una morte alla Divinità in quanto creatrice della morte. Trasferendo a livello simbolico (il “sacrificio” della Messa) il rito sacrificale, i seguaci di Gesù hanno ricodificato il presupposto fondamentale di ogni religione perché soltanto in una cultura laica, non fondata sul sacro, si può eliminare l’offerta della morte. (I lettori troveranno esposti in modo molto più ampio questi argomenti nel libro intitolato “Sulla dignità della Donna” in corso di pubblicazione in una pagina apposita di questo sito).
Gli Italiani sono stati per duemila anni condizionati dalla cultura orientale insita nel cristianesimo, pur scontrandovisi in continuazione (come, del resto, anche tutti gli altri popoli d’Europa presenti nell’Impero Romano) perché ogni religione nasce come frutto di una determinata cultura, è espressione della mentalità del popolo che l’ha creata, dei suoi bisogni psicologici, dei suoi concetti e dei suoi valori. L’Occidente ha conosciuto tutte le lotte, tutte le battaglie, tutte le crisi documentate dalla sua storia proprio perché, alle prese attraverso il cristianesimo con una mentalità estranea, quella orientale, ha continuamente cercato degli aggiustamenti, diversi da popolo a popolo a seconda dei “bisogni”. Lutero e una certa forma di Protestantesimo non poteva non essere “germanico” e nord-occidentale così come Calvino; l’Anglicanesimo era indispensabile alla sopravvivenza del Cristianesimo presso gli Inglesi; e lo stesso si può dire per il

 Cristianesimo Ortodosso presso i popoli russi. Non si è trattato di incidenti teologici o politici, come di solito vengono presentati, ma di necessità psico-culturali, di manifestazioni inalienabili del carattere, dello “stile” di vita dei singoli popoli, uno diverso dall’altro. Se si immette in un modello culturale un “tratto” proveniente da un’altra cultura, o viene respinto, oppure lo si “adatta” ai significati di base della cultura ricevente. E’ successo così anche per il cristianesimo. L’islamismo, invece, non ha avuto e non ha nessuna possibilità di “adattamenti” perché si tratta non soltanto della mentalità orientale, ma anche di una religione-cultura, ossia di un modello “totale”.
Il cristianesimo è passato attraverso la laicità della civiltà romana; tuttavia gli aspetti “sacrificali”, l’accentuazione del principio della morte hanno reso difficilissima la vita degli Italiani lungo i duemila anni di storia che abbiamo alle spalle, nel continuo conflitto fra visione civile, laica, della società e istanze religiose. Se ne sono viste le tracce anche in questi giorni in cui, forse solo per motivi di brutale opportunità di spettacolo, i riti pasquali sono stati gestiti dai giornalisti televisivi nella sottintesa identificazione del Papa con la passione e la morte del Crocifisso. La Curia Vaticana ha favorito al massimo questo tipo di regia dando fondo ai sentimenti elementari di commozione delle masse e dimostrando così, per l’ennesima volta, quanto il Potere si fondi sul principio della vittima. Potere e Morte sono la stessa cosa: