IDA MAGLI   SALVARE L'ITALIA PRIMA CHE SCOMPAIA

 
 

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tabernacolo con l’ostia consacrata. Lì non ci sono guardie armate, non ci sono né granatieri né sentinelle, ma il Sacro li ferma). Rimane sempre valida la definizione che ne ha dato, nell’ormai lontano 1917, lo storico delle religioni, Rudolph Otto, nel suo saggio intitolato appunto “Das Heilige” (tr.it. "Il Sacro", Zanichelli, Bologna, 1926): il Sacro è “fascinans et tremendum”, con tutte le implicazioni profonde che questi termini possiedono nella lingua latina.
Dobbiamo, dunque, cercare di convincerci che, se non si affronta il principio del sacrificio della vittima, non potremo sfuggire all’essere tutti “vittime”, anche quando non ne siamo consapevoli. La negazione da parte dei politici e dei capi religiosi, ripetuta ad ogni passo, che le religioni siano la causa delle lotte atroci di questi giorni, testimonia la loro volontà di tenere al sicuro le religioni fondate sul principio della vittima, includendovi alla pari il cristianesimo. Includervi il cristianesimo serve a facilitare il predominio islamico, che è quello che mostra con maggiore evidenza di essere fondato sul sangue delle vittime.
 Ma il cristianesimo ha seguito, subito dopo la morte di Gesù, due strade parallele, ambedue traditrici del pensiero di Gesù, e tuttavia costrette, sia dal contesto laico della cultura romana, sia dalla novità insopprimibile e dal fascino che la persona di Gesù portava in Occidente, ad allontanarsi dall’Antico Testamento.

g) Il principio sacrificale e la Morte-Spettacolo

La strada presa dai seguaci di Gesù è stata quella dettata dalla mentalità orientale. In contraddizione con la cultura ebraica proprio perché, paradossalmente, ne seguiva la logica.
In contraddizione in quanto una cultura fondata sull’attesa di un avvenimento (la venuta del Messia) non può affermare che l’avvenimento si è verificato senza di conseguenza porre fine a se stessa. Per questo gli Ebrei non potranno mai convivere con il cristianesimo, se non rimanendo isolati, chiusi in se stessi come hanno sempre fatto. Seguendone la logica, invece, in quanto i cristiani hanno potuto affermare che il Messia era arrivato perché gli Ebrei ne avevano posto le premesse.
E’ il dramma che sussiste tutt’oggi anche nei confronti del musulmanesimo: non si spiega Maometto, per quanto ultimo Profeta, senza il profetismo ebraico.
Dicevamo della mentalità orientale che il cristianesimo ha portato in Occidente, e prima di tutto in Italia, a Roma. E’ una mentalità fondata sul “sacro”, totalmente religiosa, che ha bisogno del sacrificio, della “vittima”; era la mentalità che Gesù di Nazaret aveva voluto scardinare ma che i suoi seguaci viceversa hanno rafforzato, pur in apparenza eliminandola. Diciamo meglio: tutte le religioni hanno alla base il