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il Sacro nasce da questa identità e serve a
nasconderla agli occhi dei sudditi.
E’ il motivo per il quale i Politici favoriscono, anche in una società
laica, i rituali sacrificali: sanno bene quale cemento del Potere
costituiscano le religioni.
Tuttavia in Italia lo spettacolo offende, non soltanto perché purtroppo
San Pietro, il Vaticano, la Curia, il Papato vi risiedono
territorialmente, ma anche perché i giornalisti vi si piegano con lo
sfruttamento più basso e più falso delle emozioni di persone indifese.
Indifese di fronte al Potere della Televisione, indifese di fronte alle
menzogne storiche e teologiche che vengono propinate a piene mani,
indifese di fronte al sadismo con il quale si cerca di farle soffrire il
più possibile.
Karol Wojtyla ha esercitato la massima coercizione sul pensiero di tutti i
credenti non permettendo mai neppure la più flebile voce di dissenso; ha
ridotto il cristianesimo a ciò che non potrà mai essere per i motivi
culturali di cui abbiamo già parlato, ossia non può venire a patti né con
l’ebraismo né con il musulmanesimo; lui, Wojtyla, è il Vaticano, lui è,
adesso, il dio crocifisso. Il confine con l’idolatria è stato
abbondantemente superato.
Di tutta questa partecipazione allo Spettacolo, con la morte di Wojtyla al
cristianesimo rimarranno soltanto macerie. Agli Italiani la loro eterna
immagine di succubi e di buffoni. (continua)
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