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d.C. e di conseguenza vi erano di stanza le
truppe romane. Possiamo, anzi, supporre che Gesù vi abbia molto riflettuto
traendone dati utili alla sua azione di rottura del sacro.
L’episodio nel quale Gesù impone a Pietro di riporre la spada nel fodero è
di tutt’altro genere e anch’esso non ha nulla a che fare con la “pace”. A
parte il fatto che appare molto strano che un pescatore portasse con sé
una spada, visto che l’abbigliamento consueto di un qualsiasi maschio non
comportava, oltre agli attrezzi specifici di lavoro, che un coltello o
piccolo pugnale adatto a tutti gli usi, Gesù non si oppone all’arresto
emanato dall’autorità preposta perché obbedisce alle leggi e impone a
Pietro di fare altrettanto. La “pace”
non c’entra.
e) Il sacrificio della vittima
Il problema che si è posto ai Cristiani, quindi, nei confronti del
“versare il sangue”, dell’usare la forza delle armi sia per aggredire che
per difendersi, nasceva dal loro non aver capito che la strada proposta da
Gesù divergeva completamente da quella ebraica perché negava la necessità
del “sacrificio della vittima”. Oggi, ancora più gravemente che non nei
secoli che sono passati dal tradimento compiuto verso Gesù, le religioni
fondate sul sacrificio della vittima, ebraismo -
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islamismo - cristianesimo, riaffermano la loro
potenza di verità. E’ per questo che stiamo annegando nel sangue
sacrificale.
La novità assoluta che Gesù di Nazaret ha portato nel mondo ebraico
riguarda la necessità di uccidere ritualmente una vittima, offrendo alla
divinità la morte (non la vita, ma la morte) di qualcuno che deve
accettare e che accetta volentieri le vesti sacrificali per la salvezza di
tutti gli altri. Non posso riassumere qui tutti i passaggi che sono stati
compiuti (passaggi mentali, culturali, teologici, politici) intorno al
concetto della necessità della vittima, e rinvio i lettori che volessero
saperne di più al mio saggio su Gesù di Nazaret (BUR, Milano,
2004), dato che si tratta di una materia, non complessa ma innovativa in
quanto nessuno si vuole occupare, e non si è mai occupato, dell’abolizione
del “sacrificio della vittima” compiuto da Gesù. Il motivo di questo
disinteresse diventa immediatamente comprensibile se si pensa che il
Potere, qualsiasi forma di potere in un gruppo, si fonda sulla morte.
f) Sacro-Morte-Potere
Sacro, morte e potere sono la stessa cosa. O meglio: ottiene il potere
colui che dimostra di essere più forte della morte. Ma, nel momento stesso
in cui dimostra di essere più forte della morte, in quanto la
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