IDA MAGLI   SALVARE L'ITALIA PRIMA CHE SCOMPAIA

 
 

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 edificati dai Romani nei più lontani territori dell’Impero, in Siria, in Iran, Libano, Egitto, Palestina, Libia, Marocco, Tunisia, Francia, Inghilterra, Svizzera, Austria, Germania ecc. L’esercito romano era composto, oltre che dai combattenti, anche da un personale specializzato in tutte le arti: fabbri, scalpellini, ingegneri, architetti, matematici, fisici, agricoltori, medici, infermieri, chirurghi, suonatori espertissimi in vari strumenti, segretari pronti a trascrivere in codici cifrati lettere e ordini da mandare ai governanti delle varie Province. Insomma tutta una organizzazione sulla quale si fondava buona parte delle strutture sociali, economiche e politiche del popolo romano.
 In contesti di questo genere, dunque, nessuno pensava alla “pace”
come a uno stato spirituale, psicologico, intimo, personale. Questo non significa che non si apprezzasse la bellezza della pace, come provano i virgiliani cantori della vita nei campi, i poeti della beatitudine silente della natura. Ma questa era pur sempre opposta al fragore delle armi, alle fatiche dell’accampamento. Il concetto di pace interiore è apparso con i filosofi e gli asceti orientali, conquistando poi anche l’Occidente tramite la filosofia greca e successivamente con il cristianesimo. Naturalmente, la pace dell’anima, dello spirito, dei sensi, non ha nulla a che fare con la pace nel senso militare, con un trattato di non belligeranza fra due popoli. L’aver messo in circolo uno stesso termine per indicare due situazioni del tutto diverse, in quanto nella “pace” dell’anima non esiste un nemico esterno al singolo soggetto contro il quale combattere, ha reso molto difficile discuterne in modo obiettivo. Tanto più oggi in cui la confusione è giunta a un
 

punto tale che se ne parla indifferentemente sia per alludere alla guerra, e a qualsiasi tipo di guerra, sia per l’ecologia della mente o per l’amore universale.

c) Gesù di Nazaret, ovvero il primo tradimento

I primi asceti cristiani si sono trovati di fronte a tutti e due i modi di intendere la “pace”: quello spirituale, interiore, personale, e quello
esterno, bellico, dell’impugnare le armi. I problemi della pace dello spirito per i primi cristiani si sono scatenati subito a causa dei “sensi” e, in definitiva, il sesso. E’ chiaro che è impossibile sia pure soltanto riassumere qui le infinite diatribe che hanno accompagnato fin dalle origini l’uso del sesso nella comunità cristiana, e do quindi per scontato che i lettori ne conoscano almeno i punti fondamentali (che del resto ci hanno accompagnato per duemila anni e ancora per certi versi ci accompagnano). Diciamo in breve che, sebbene Gesù non ne avesse parlato quasi per nulla, la sessualità è diventata quasi subito motivo di dubbio e di conflitto in quanto collegata da una parte all’aspettativa, una volta giunto il Salvatore, della fine del mondo; e dall’altra alla “purezza” del corpo come sostituto simbolico e concreto di tutte le purificazioni rituali cui erano abituati gli Ebrei. La verità è che calare il modello di vita proposto da Gesù nel modello ebraico era impossibile a causa della rottura del sacro inserita in tutto quello che Gesù aveva detto e fatto. Non avendo capito questo, la lotta dei cristiani nel tentativo di essergli fedeli era (e continua ad essere) una