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diciamo il nostro nome non vale più. Si pretendono le
impronte, ossia, non la dignità della persona, che è la grandissima
conquista dell’individuo non schiavo, ma il suo “corpo”. La base
fondamentale della società -occidentale- la fede nel linguaggio, nei
“patti” è già stata cancellata. □
Perché, dunque, continuare a chiudere gli occhi di fronte
alla situazione? Un qualsiasi generale che osservasse il nostro “campo di
battaglia”, chiamato solidarietà, pace e integrazione fra i popoli, non
avrebbe da consultare il suo manuale di tattica bellica per sapere che ci
troviamo senza via d’uscita (quella che Cesare aveva imposto in ogni
accampamento) e praticamente già costretti alla resa. Il nemico ci pressa
dall’esterno, “appoggiando” i propri confratelli all’interno. La tenaglia
si è chiusa, e siccome era prevedibilissima, non si può che riconoscersi
traditi da governanti imbecilli, ma comunque vinti.
La richiesta alla Francia sulla questione del velo è, infatti, con tutta
evidenza un passo finale. E non lo si chiami “ricatto”, esibendo la
solita, ormai grottesca presunzione di poter definire il pensiero e le
azioni dei musulmani nei termini nostri. Prendere prigionieri personaggi
importanti, anche figli di Capi o di Re, durante lunghe fasi belliche,
minacciando di ucciderli (e uccidendoli) per ottenere
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determinati benefici dal nemico, oppure
garantirsi un riscatto, è stata prassi consueta nell’antichità
medioorientale, come appare chiaramente in molti episodi narrati nella
Bibbia, nei conflitti che i Romani hanno avuto negli ultimi secoli
dell’Impero con le popolazioni nomadi del Nord-Est e poi nel medioevo con
i musulmani durante le Crociate. Chi non ricorda il famoso episodio del
riscatto richiesto per la liberazione del Re Riccardo Cuor di Leone?
I nostri governanti debbono smetterla di comportarsi come se tutto il
mondo seguisse un’unica logica, parlasse una sola lingua - la loro - che
per giunta è del tutto inadeguata alla realtà. Dal momento dell’attacco
alle Torri Gemelle noi siamo in guerra, e in modo molto più pericoloso che
non l’America. Prima di tutto perché è stata fanaticamente tabuizzata la
parola “guerra”. Chiamare “Pace” la guerra è troppo stupido. Sono diversi
gli strumenti che i musulmani hanno da molti anni messo in atto per
vincerci, ma dato che si tratta comunque della nostra sopravvivenza,
sempre di guerra si tratta.
Dovremo dunque affrontare, prima di proseguire la nostra analisi, il tema,
complesso e sgradevole, dell’eresia della Pace.
a) Le ambiguità della “Pace”
Cosa intendono per “Pace” coloro che oggi espongono una bandiera colorata
alle finestre, o percorrono le strade osannando, tramite la |
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