IDA MAGLI   SALVARE L'ITALIA PRIMA CHE SCOMPAIA

 
 

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diciamo il nostro nome non vale più. Si pretendono le impronte, ossia, non la dignità della persona, che è la grandissima conquista dell’individuo non schiavo, ma il suo “corpo”. La base fondamentale della società -occidentale- la fede nel linguaggio, nei “patti” è già stata cancellata.

 

2. L'eresia della Pace

 

 

Perché, dunque, continuare a chiudere gli occhi di fronte alla situazione? Un qualsiasi generale che osservasse il nostro “campo di battaglia”, chiamato solidarietà, pace e integrazione fra i popoli, non avrebbe da consultare il suo manuale di tattica bellica per sapere che ci troviamo senza via d’uscita (quella che Cesare aveva imposto in ogni accampamento) e praticamente già costretti alla resa. Il nemico ci pressa dall’esterno, “appoggiando” i propri confratelli all’interno. La tenaglia si è chiusa, e siccome era prevedibilissima, non si può che riconoscersi traditi da governanti imbecilli, ma comunque vinti.
La richiesta alla Francia sulla questione del velo è, infatti, con tutta evidenza un passo finale. E non lo si chiami “ricatto”, esibendo la solita, ormai grottesca presunzione di poter definire il pensiero e le azioni dei musulmani nei termini nostri. Prendere prigionieri personaggi importanti, anche figli di Capi o di Re, durante lunghe fasi belliche, minacciando di ucciderli (e uccidendoli) per ottenere

determinati benefici dal nemico, oppure garantirsi un riscatto, è stata prassi consueta nell’antichità medioorientale, come appare chiaramente in molti episodi narrati nella Bibbia, nei conflitti che i Romani hanno avuto negli ultimi secoli dell’Impero con le popolazioni nomadi del Nord-Est e poi nel medioevo con i musulmani durante le Crociate. Chi non ricorda il famoso episodio del riscatto richiesto per la liberazione del Re Riccardo Cuor di Leone?
I nostri governanti debbono smetterla di comportarsi come se tutto il mondo seguisse un’unica logica, parlasse una sola lingua - la loro - che per giunta è del tutto inadeguata alla realtà. Dal momento dell’attacco alle Torri Gemelle noi siamo in guerra, e in modo molto più pericoloso che non l’America. Prima di tutto perché è stata fanaticamente tabuizzata la parola “guerra”. Chiamare “Pace” la guerra è troppo stupido. Sono diversi gli strumenti che i musulmani hanno da molti anni messo in atto per vincerci, ma dato che si tratta comunque della nostra sopravvivenza, sempre di guerra si tratta.
Dovremo dunque affrontare, prima di proseguire la nostra analisi, il tema, complesso e sgradevole, dell’eresia della Pace.

a) Le ambiguità della “Pace”

Cosa intendono per “Pace” coloro che oggi espongono una bandiera colorata alle finestre, o percorrono le strade osannando, tramite la