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Ue, presto obbligatorie
le impronte nei passaporti

 

di Stefano Valentino
il Giornale | 24 Settembre 2003

 

In arrivo il passaporto tecnologico Ue anti-falsificazione. Entro la fine dell’anno Ia Commissione europea presenterà una proposta di regolamento che obbligherà gli Stati membri ad inserire nei passaporti dei propri cittadini i dati biometrici ottenuti tramite la lettura elettronica dell’iride e delle impronte digitali.

L’iniziativa, lanciata al Vertice di Salonicco e ribadita alla riunione dei ministri della giustizia e degli affari interni svoltasi a Roma ii 12 settembre scorso, risponde a due precisi obiettivi. Il primo e quello d’intensificare la lotta all’immigrazione clandestina. Ii secondo e quello di adeguarsi alle nuove e più severe misure di controllo anti-terrorismo adottate dagli Stati Uniti in seguito all’ 11 settembre: dal primo gennaio 2004 infatti, per entrare in territorio americano anche solo come turista, chi non è in possesso di un passaporto con informazioni biometriche dovrà richiedere un visto.

Il passaporto hi-tech formato Ue sarà un tesserino di plastica con incorporato un microchip, simile a quello delle carte di credito, dove saranno contenuti i dati biometrici del titolare.

I futuri passaporti, inoltre, non saranno più nazionali ma semplicemente europei e avranno lo stesso formato per tutti i cittadini dei 25 Paesi che fanno parte dell’Unione allargata a partire dal 2004. Lo stesso sistema sarà adottato per i documenti d’ingresso e soggiorno rilasciati agli extra-comunitari.

Le informazioni registrate nel tesserino renderanno i passaporti (per i cittadini europei), nonché i visti e permessi di soggiorno (per gli extracomunitari) più sicuri e più difficilmente faisificabili.

Infine i nuovi documenti identificativi armonizzati a livello Ue permetteranno di censire, attraverso il “Sistema di informazione sui visti” (Vis), tutti i permessi di questo tipo rilasciati dagli stati membri, al fine di evitare contraffazioni e abusi da pane degli immigrati. A tal fine i Quindici hanno autorizzato la Commissione europea a impiegare una quota di bilancio Ue di oltre 100 milioni di euro per sviluppare la banca dati Vis e altri progetti connessi.

Peraltro, l’inserimento di dati biometrici nei documenti di riconoscimento verrà inizialmente sperimentato proprio con i visti turistici dei cittadini dei Paesi terzi e con i permessi di soggiorno. L'estensione del sistema ai documenti dei cittadini Ue avverrà in un secondo momento, dopo che la Commissione avrà presentato formalmente il testo del regolamento e che i Quindici l’avranno adottato.

L’approvazione definitiva dovrebbe arrivare entro il semestre della Presidenza italiana dell’Unione (dicembre 2003), in modo da consentire il rilascio dei nuovi passaporti all’inizio del 2004. □

 

 

 

 

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