Il genocidio
europeo

 

di Ida Magli
ItalianiLiberi | 29 Settembre 2003

 

PREMESSA - Dopo aver enfaticamente propagandato il trattato di Schengen in quanto comportava l'eliminazione del passaporto per la libera circolazione dei cittadini in tutti i paesi della "unione europea", i governanti passano al passaporto con i dati biometrici, uguali per tutti, extracomunitari ed europei. Sarà istituito, con la modesta cifra di 100 milioni di euro, il "Sistema di informazione Vis", banca dati con tutti i documenti identificativi. Inutile sottolineare il fatto che lo scopo vero di  tale sistema è appunto quello di conoscere e controllare tutti i cittadini della liberissima Europa, con un meccanismo mastodontico e spese ingentissime, che non sono mai state messe in opera per individuare clandestini o terroristi. Costoro, anzi, in una tale massa di dati, sfuggiranno ancor meglio, ammesso che esista qualche autorità in Europa che voglia davvero perseguirli; volontà che ormai sappiamo bene, almeno in Italia, non coltiva nessuno.
il testo del regolamento dovrebbe essere approvato entro il Dicembre 2003, semestre della Presidenza italiana dell'Unione, anche se persiste qualche perplessità a causa della ristrettezza dei tempi e per il desiderio di non dare per certa l'eliminazione della nazionalità nel timore di sollevare reazioni negative. (Le notizie sono state tratte dal Corriere della Sera e dal Giornale del 24 Settembre 2003)


Se ne parlava da tempo; adesso è stato deciso con la precisa volontà di nascondere, o almeno attenuare agli occhi dei poveri sudditi la cosa più grave; la perdita della cittadinanza nazionale. Entro la fine dell'anno, o meglio entro il glorioso turno di presidenza dell'Italia, diventerà obbligatorio per tutti i cittadini appartenenti ai paesi della "unione europea" il passaporto con i dati "biometrici" (ossia fisici): lettura elettronica dell'iride e delle impronte digitali e senza nazionalità. Europei e basta.

E' difficile spiegare la violenza distruttrice di simili provvedimenti, ma chi li emana lo sa benissimo. Infatti si affanna a ripetere che si tratta di regole volte ad intensificare la lotta contro l'immigrazione clandestina e ad adeguarsi alle misure di controllo antiterrorismo adottate dagli Stati Uniti. Una menzogna evidente. Perché mai eliminare l'indicazione dello Stato nazionale di provenienza dei circa 450 milioni di uomini che abitano i paesi d'Europa sarebbe utile a sconfiggere i clandestini e i terroristi? La verità è tutt'altra: si vuole cancellare con la forza le nazionalità e, sapendo quanto sarebbe difficile far accettare questa decisione, la si nasconde sotto altre motivazioni più comprensibili ai cittadini.

Eppure, malgrado la cinica astuzia di simili comportamenti da parte di governanti che stanno smantellando le patrie, le nazioni, le storie civili, religiose, linguistiche, le conquiste faticosamente raggiunte di indipendenza e di identità di tanti popoli, la congiunzione fra l'imposizione di riconoscimento esclusivamente fisico e la cancellazione dell'identità nazionale sono consequenziali l'una all'altra.

Gli abitanti dell'Europa sono adesso come le specie animali; si riconoscono dalla fisicità e dalla provenienza geografica: sono cani di terranova o tigri del Bengala. Questo, infatti, significa aver tolto all'uomo il diritto di affermare la propria identità con la forza della sia parola e al tempo stesso riconoscendolo soltanto attraverso la provenienza geografica perché l'"europeo" non è un popolo, non possiede una "lingua". Pertanto, sia muto. I governanti credono, forse, che questo non sia un genocidio? Credono, forse, che genocidio sia l'eliminazione fisica di un popolo? A nulla è servita allora l'esperienza concreta che i conquistatori hanno fatto impadronendosi delle terre d'America dove i popoli sono stati annientati non per le poche perdite fisiche subite, ma per aver perso la propria nazione, la propria lingua, la propria cultura, la fiducia nella propria storia.

Il passaporto europeo, dunque, identificherà un uomo privo di lingua, privo di patria, privo di storia, ridotto ad una fisicità che egli stesso non conosce perché soltanto i governanti, i magistrati, i poliziotti hanno la chiave per identificare, per leggere i "dati biometrici", le impronte digitali, l'iride e, ben presto, sicuramente il DNA.

Il Presidente Ciampi, che tanto ha fatto per convincere gli Italiani di essere lui il Presidente che più di tutti ha amato l'Italia, la Patria, l'inno di Mameli, firmerà questa legge? Si consegnerà alla storia come il Presidente che ha privato i suoi sudditi del diritto di dichiararsi Italiani? □

 

 

 

 

 
cfr.
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di Ida Magli
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