DA
MEZZA EUROPA
SI ALZA UN GRIDO:
SALVATECI DELL'EURO!
di Mario Spataro
da Mondo
Libero, n.6 / Giugno 2001
[...] A differenza di quanto accade in Danimarca, in Svezia e in Gran
Bretagna, i cittadini tedeschi e austriaci non hanno modo di esprimere
liberamente, con un referendum, la loro avversione all'unione monetaria e
politica all'Europa. Se così non fosse, ha scritto Bruno Wetzel sul giornale
tedesco "National Zeitung" e sul settimanale americano "The
Spotlight", i voti degli euroscettici raggiungerebbero il 75 percento.
Persino i meno informati tedeschi e austriaci capiscono, si legge negli
articoli di Wetzel, che unirsi a nazioni inguaribilmente portate
all'inflazione come Spagna Portogallo Grecia e Italia è follia pura. Si
tratta infatti di un problema che non ha soluzione: la svalutazione dell'euro
spinge la Banca Centrale Europea a tenere alti i tassi d'interesse, ma ciò
nuoce all'economia e spinge così l'euro a ulteriore svalutazione. La
debolezza dell'euro facilità, è vero, le esportazioni. Ma ciò torna
esclusivamente a vantaggio delle aziende esportatrici che, grazie proprio alla
loro organizzazione internazionale, riescono a spostare i loro guadagni nei
paradisi fiscali e a non pagare in patria le loro tasse.
Berlino e Vienna non hanno gli strumenti per seguire la strada di Copenhagen.
Ma possono tentare, ed è quello che probabilmente faranno, di ritardare la
forzata conversione in euro del marco tedesco e dello scellino austriaco.
Giustificazioni assurde
Prodi afferma che la sottostima dell'euro è confortante per la nostra
esportazione. Assurdo, poiché il grafico punta sempre al basso. Noi siamo
bravi, produciamo ed esportiamo, ma non possiamo per compiacere le industrie
rassegnarci ad avere una moneta sempre più svalutata. Stando a Prodi e
compagni l'euro era destinato a sconfiggere il dollaro, figuriamoci. Resta da
sapere se questo miracolo avverrà entro il 2001 o nel 2050.
© Mondo Libero, giugno 2001 n.6
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