Editoriale 

Salviamo
l'Uomo che pensa

 
di Ida Magli
Italiani Liberi | 14 Luglio 2002

Chiedo scusa ai soci e ai lettori del nostro sito se non rispondo personalmente ad ognuno di loro. Io non ho la forza, l'energia, il tempo per farlo, e non usufruisco di nessun aiuto, neanche per trascrivere i nomi e gli indirizzi di tutti coloro che mi scrivono, non soltanto presso ItalianiLiberi, ma anche presso la Redazione de "Il Giornale" a Milano, presso i miei vari Editori, ecc. Voglio però che sappiano che ogni loro parola, di consenso o di critica, mi è di grandissimo aiuto e conforto, e che io li prego di continuare a farlo, per generosità nei miei confronti, per darmi il coraggio di continuare a combattere. Niente di quello che mi arriva, va perduto, ve lo assicuro. E soprattutto mi è caro conoscere il vostro nome, il paese dove vivete: nessuno è più solo, più fragile, più insicuro di se stesso, di chi pensa e scrive (anche quando, invece, sembra fortissimo). Le vostre lettere giungono come una risposta a quello smarrito e pur fidente pezzetto di carta affidato ad una bottiglia che un povero Robinson Crusoe, arrampicato su uno scoglio battuto dai flutti dell'intero universo, manda a coloro che sa essere, malgrado tutto, soli come lui, incerti e pur fortissimi come lui.

Vogliamo salvare l'Uomo che pensa, vogliamo salvare l'Italia, la sua storia, la sua lingua, la sua musica, la sua arte, la sua cultura, la sua bellezza, la sua libertà e assicurarle un futuro. E' questo che conta. E' questo cui lavoriamo, e che tutti insieme speriamo di poter fare.

Oggi, però, dedico la mia risposta a molti dei lettori che mi chiedono come mai non difendo la Lega, addirittura perché voglio fare un nuovo partito quando c'è già quello di Bossi che persegue molti dei nostri scopi. Diversi anni fa mi ero rivolta a Bossi perché anch'io, come voi, carissimi lettori, mi ero illusa (non per l'Italia, ben sapendo che disprezza la lingua e la cultura italiana) che volesse combattere contro l'Unione Europea e contro l'Islamismo. Non era vero. E i fatti che sintetizzo lo dimostrano:

1) Ha accettato l'Euro

2) Non ha neanche spiegato (non dico combattuto) ai suoi elettori che il referendum messo in piedi all'ultimo minuto dal governo Amato, aveva come suo unico scopo la perdita formale, inserita nella Costituzione, della sovranità dello Stato centrale e delle autorità locali, che non possono legiferare se non nel rispetto del diritto europeo.

3) La legge Bossi-Fini è semplicemente un modo per ingannare gli Italiani nella lotta contro l'immigrazione. Togliere l'acqua dall'Oceano con il cucchiaino è un'antica prassi dei politici italiani, e la sua finta severità aveva un solo scopo: prendere le impronte agli Italiani.

Noi siamo governati da traditori, cari Italiani Liberi, non finirò mai di ripeterlo.

Rendo pubbliche qui alcune lettere che documentano gli sforzi fatti per collegarmi con la Lega, non soltanto perché ritengo giusto rispondere agli interrogativi di tanti lettori, ma anche perché attendo da loro tutti i consigli utili, visto che, comunque, ho potuto sperimentare, anche attraverso le trasmissioni di Radio Padania, che sono gli elettori e i simpatizzanti della Lega, i cittadini che meglio comprendono i problemi che mi angosciano e contro i quali non sono più possibili compromessi e finzioni.

Ida Magli

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Gentile Signor Salvini,

Le mando copia del progetto che avevo consegnato a Bossi circa un anno e mezzo fa. Aggiungo che avevo pregato Bossi di capire che sarebbe stato utile aiutare, in silenzio, un movimento politico-culturale, composto da molti esponenti intellettuali e di professioni medio-alte (avvocati, medici, professori universitari, insegnanti) come quello degli "Italiani Liberi" di cui sono presidente, per poter fiancheggiare in modo più forte alcune posizioni che abbiamo in comune con la Lega, ma che, andando al Governo, la Lega è costretta a moderare. La Rivista, come potrà intuire dalla breve sintesi che le allego, era pensata anche come luogo di dibattito per questo scopo.
Purtroppo nessuno ha mai aiutato le mie iniziative perché, al contrario, mi è stato sempre chiesto di aiutare, come minimo sfruttando il mio nome, le iniziative di altri. Spero che questa volta non sia così. Io voglio salvare l'Italia dalla catastrofe che l'attende: o lo facciamo subito, oppure non c'è più speranza.
Pensi che questo discorso lo avevo fatto, molti anni fa, a Pinuccio Tatarella pregandolo di combattere contro l'Unione Europea, cavallo di Troia per installare il predominio finale, dopo avervi trasferito i conflitti, dell'Islamismo in Occidente. Era un uomo che "ascoltava": mi rispose però che Alleanza Nazionale non poteva, per non essere accusata di nazionalismo.
Fin dove giunge l'aberrazione della politica!Oggi, trionfalmente, l'Ue porta da noi gli "eroi" palestinesi, dichiarando che questa è la sua vittoria. Non ce la faccio a sopportarlo, caro Matteo: se non parlo io, parleranno le pietre. Infine, avevo esplicitamente scritto a Bossi, che non aspiro a nessuna carica politica, non voglio nulla per me, così come ho sempre fatto tutte le volte che mi è stato offerto.

A presto, caro amico, conto su di lei. Grazie.

Ida Magli

 

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