Roma, 13 Settembre 2001
L'associazione Italiani
Liberi chiede a tutti coloro che ci leggono e che condividono i nostri
scopi, se vogliono partecipare a un eventuale "comitato per il
no", in vista del prossimo referendum confermativo della revisione
costituzionale.
Il motivo gravissimo per il quale noi
chiediamo a tutti coloro che amano l'indipendenza dell'Italia di farsi
promotori essi stessi della necessità di votare "no", è
nascosto nell'articolo 117 che recita esattamente così: "La
potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel
rispetto della Costituzione, nonché dai vincoli derivanti
dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali". E'
questa, dunque, la prima ed unica volta in cui gli Italiani potranno
esprimere il loro parere nei confronti della subordinazione all'Unione
Europea, Unione della quale fino ad oggi non c'è mai stata traccia
nella Costituzione. E' soltanto in base ad un abuso evidente di tipo
sostanziale, anche se non formale, che tutto quello che è stato deciso
dai governanti italiani nella costituzione dell'Europa, è passato sotto
le vesti di "trattati internazionali". Ivi inclusa,
naturalmente, la rinuncia alla sovranità monetaria decisa con il
Trattato di Maastricht.
Noi chiediamo l'aiuto di tutti, anche di
coloro che leggono il nostro giornale di sfuggita e senza nessuna
adesione all'Associazione. Chiediamo, anche, date le nostre piccolissime
forze, che chiunque possieda strumenti atti a diffondere l'informazione
sul referendum, e soprattutto, a raccogliere le eventuali adesioni, ce
lo faccia sapere.
Facciamo presente, infine, che,
nell'eventualità della conferma della revisione costituzionale
dell'articolo 117, ogni movimento ed azione contro l'Unione Europea che
riguardi appunto il "diritto comunitario e i trattati
internazionali", diventerà anticostituzionale e pertanto
illegittimo.
Abbiamo pochissimo tempo in quanto il
referendum è stato fissato per il prossimo 7 Ottobre, con l'esplicita
volontà da parte dei politici di qualsivoglia partito, di non
permettere un'adeguata informazione e dibattito sul contenuto del
referendum stesso. Questo al solo scopo di far passare l'adesione
all'Unione Europea, della quale non si parla affatto, lasciando credere
agli Italiani, con la connivenza dei mezzi di informazione, che si
tratti della devoluzione di poteri alle Regioni. Qualsivoglia
organizzazione che si batta per l'unità d'Italia e per la sua libertà,
sarà la benvenuta, e noi la ringraziamo.
Ida Magli
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Il
referendum è confermativo: chi dice Sì approva il cambiamento.
Contrariamente
a tutti gli altri Referendum, per questo non è necessario raggiungere
un quorum. E' valido in qualsiasi caso.
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L'APPELLO DI ITALIANILIBERI PER
LA COSTITUZIONE DI UN COMITATO PER IL "NO" |
Tutto quello che non
vi hanno detto di Maastricht
Tascabili Bompiani
VIII Edizione - Gennaio 2001
La rinuncia alla sovranità nazionale, alla
libertà e alla democrazia è alla base del Progetto-Europa. In Italia non si è
mai discusso di questi problemi a causa dell'assoluta censura instaurata intorno
agli scopi reali dell'Unione Europea. Di fatto si dà per scontato che gli
Italiani, seguendo il destino della loro storia, debbano diventare succubi di un
potere straniero. Infatti l'Europa Unita si costituisce come un enorme impero,
cui 375 milioni di sudditi si piegano accettando di diventare tutti uguali
secondo le norme di quella fabbrica dell’uguaglianza che è il
Parlamento-Dittatura di Bruxelles. Nessuno risponde alla domanda: chi comanderà
davvero? Questo libro è il personalissimo tentativo di un antropologo per
indurre gli Italiani a riflettere sulle gravissime conseguenze che l'adesione
all'Unione Europea comporta, e a sottrarvici prima che sia troppo tardi. Di
queste conseguenze si vedono già evidenti sintomi: la caduta dei confini con
l'Est e la massiccia immigrazione islamica; gli scontri ideologici su tutto:
cibi transgenici, mucca pazza, bioetica, diritto famigliare, sanzioni
all'Austria. E, a riprova della non credibilità del progetto, la fuga dei
capitali, la disfatta dell'euro.
lda Magli. Antropologa e saggista, ha dedicato i suoi studi a noi-selvaggi. In particolar modo al cristianesimo come fattore fondamentale nella storia dell'Occidente; ai significati culturali della sessualità maschile, e alla condizione delle donne dipendente da questi significati. Si è occupata infine, dato che tutti questi fenomeni vi sono strettamente legati,
del sistema di Potere democratico e della sua crisi in Italia. Fra i suoi saggi principali: Gli uomini della penitenza, 1977; Gesù di Nazaret, 1982; Teresa di Lisieux, 1984; La Madonna, 1987; La Sessualità maschile, 1989; Sulla Dignità della Donna, 1994; Storia laica delle donne religiose, 1995; Per una Rivoluzione Italiana, 1996; Sesso e Potere, 1998.
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