IL POTERE
DELLE PAROLE

Ida Magli

da il Giornale, venerdì 1 Giugno 2001


L'elezione di Marcello Pera, un filosofo della scienza, alla Presidenza del Senato, è una delle cose più belle che potesse capitare alla società italiana perché fa sperare in una rottura fondamentale con il contesto nel quale siamo sprofondati negli ultimi anni. Si tratta di ristabilire - e Marcello Pera ne ha già dato il segnale con il discorso breve e chiaro che ha fatto subito dopo la sua elezione - la funzione essenziale del linguaggio: esprimere e definire concetti. Questa funzione è andata perduta con l'uso distorsivo dei termini cui si sono abbandonati politici e giornalisti, creando così, con la ripetizione di determinate parole, falsi concetti, false idee-guida.
Il primo, più importante ristabilimento da compiere è la differenza concettuale fra "scienza" e "tecnologia" che oggi vengono adoperate come se fossero interscambiabili. Che i tecnologi tendano a far scomparire questa differenza, assumendo la dignità della scienza, è comprensibile; ma negli ultimi tempi si è forzata la mano, con l'acquiescenza dei mezzi di comunicazione, fino a cancellarla del tutto e proprio in uno dei campi più sensibili e pericolosi, quello delle biotecnologie. Chi più di un filosofo della scienza può prendere a cuore la formulazione chiara di questo problema, facendo comprendere a tutti i cittadini che si può (e in certi casi si deve) non seguire l'evoluzione delle tecniche senza che questo significhi arrestare la ricerca scientifica? Naturalmente ci aspettiamo, dalla presenza e dall'esempio di Marcello Pera in una delle più alte cariche dello Stato, che giunga anche agli insegnanti l'incoraggiamento ad abituare alla chiarezza linguistica e concettuale, fin dai primi anni delle elementari, gli alunni, rendendoli così molto vigili e circospetti sul potere delle parole nel mondo della comunicazione che li assedia.
Si apre, dunque, per noi un avvenire radioso: aspettiamo ansiosamente la sparizione del termine "balordo", del quale sfidiamo chiunque a darci una definizione attendibile. Di solito questo termine tende a coprire il comportamento di persone che compiono gravissimi reati, attenuandone l'impatto. Non essendo più concesso dalla nostra società pensare che esistano gli imbecilli violenti, né che l'aggressività distruttiva sia una delle tante componenti della personalità umana, "balordo" è colui che lancia sassi contro gli automobilisti ammazzandoli; colui che malmena, insulta, ferisce, ammazza, per sottrarre loro pochi soldi, persone troppo deboli per difendersi. Si giunge così al cuore di una delle più gravi distorsioni attuali della vita intellettuale e morale: l'edulcorazione del linguaggio, voluta con ossessiva perseveranza dall'egualitarismo "buonista" (altro termine da eliminare). Il "male" non esiste, il "cattivo" neppure.
Un discorso simile lo si potrebbe fare anche per l'uso improprio del termine-concetto di "razzismo". In pratica è stata abolita la categoria dello "straniero" che definiva le persone appartenenti ad un altro Stato, ad un'altra lingua, ad un'altra religione. Sono stati eliminati i nomi storico-politici dei popoli e, non appena si verifica qualche episodio di conflitto con uno straniero, questo viene immediatamente qualificato come "razzista". Gli esempi di questo  genere sono numerosissimi e dipendono tutti dalla banalizzazione del pensiero, costretto anch'esso, in analogia all'ugualitarismo sociale, a perdere tutte le punte critiche per giungere all'omogeneità dell'indistinto. Plasmare i sentimenti e i giudizi attraverso il linguaggio è un'operazione non soltanto profondamente violenta ma anche pericolosissima perché l'Uomo possiede soltanto il proprio pensiero, e il linguaggio con il quale ne diventa consapevole, come strumento per assicurare la sopravvivenza del gruppo. Falsare questo strumento significa perdere il rapporto con la realtà.

Un epistemologo sa bene che pensare significa cogliere differenze, individuare "forme", dando loro il nome che le definisce concettualmente. Per questo speriamo in Marcello Pera.

Ida Magli

 

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