Gli Italiani Liberi sono grati ad Ernesto Galli della Loggia per l’articolo
che ha pubblicato sul "Corriere della Sera" il 9 ottobre scorso
e che riportiamo sul nostro Giornale per renderne più facile la lettura a
coloro cui fosse sfuggito. Certo. Come nota Galli della Loggia, la Gran
Bretagna è schierata a fianco degli Americani con un legame profondissimo
dato dalla cultura, dalla lingua, dalla storia comune, e soltanto in base
a questo legame ci si può fidare nello spargere il sangue insieme. Certo.
Come nota Galli della Loggia l’Unione Europea, costruita a tavolino, con
la sola volontà dei governanti, è pallida ed evanescente e nessuna
moneta comune può far sì che diventi quel tutt’uno politicamente forte
che dà senso al legame fra i popoli. Giustissimo. Ma perché Galli della
Loggia scrive queste cose soltanto adesso? Perché, con il prestigio che
possiede e l’ascolto che il "Corriere della Sera" garantisce,
non ha parlato in questo modo in tutti gli anni che sono trascorsi dal
grottesco battesimo dell’Unione Europea? Perché non ha lavorato contro
una costruzione così sgangheratamente rozza, priva di qualsiasi principio
di realtà? Siamo certi che non era necessario l’esempio della Gran
Bretagna in guerra per fargli apparire evidente la violenza delle
allucinazioni europeistiche. Siamo certi che anche a lui hanno fatto
ribrezzo le "astuzie" di voti dati con la programmata entrata e
uscita dall’Aula dei gruppi, per far credere che il Parlamento italiano
ha votato a grande maggioranza l’aiuto militare agli Stati Uniti. Questo
è da tanti, troppi secoli il costume di coloro che governano l’Italia:
"apparire" potenti all’estero; perfino, come con l’Unione
Europea, cedendo la sovranità, calpestando gli italiani.
Per questo nessuno si fida. Sergio Romano lamentava pochi giorni fa,
sempre sul Corriere, il miserevole abbandono in cui giace la bandiera sui
vari pennoni d’Italia in confronto all’orgoglio con il quale sventola
in America. Ma anche in questo ci si è dimenticati del motivo essenziale:
le bandiere, spiegazzate e fruste, sono due, quella italiana e quella
europea. E’ stata l’Unione Europea a voler scopiazzare l’America,
imponendo la presenza delle bandiere su tutti gli edifici pubblici, così
come si sforza di fare in tante altre cose, con le apparenze di una
potenza che non possiede e che fa tornare alla mente la vecchia favola
della rana e il bue.
Ma chi si fida, chi potrebbe mai credere a uomini "sotto due
bandiere"? Per quello pendono con tanta umiliazione: nessuno vi si
riconosce. La Patria, come ogni vero amore, può essere una sola.
Possibile che non si sia ancora capito che tutto quello che sta
succedendo è legato all’Unione Europea, alla fragilità con la quale
sta per consegnare il pezzetto più ghiotto dell’occidente europeo alla
conquista pacifica del mondo islamico? La fragilità di una unione forzata
in cui non si sono sommate le forze dei vari Stati, ma si è fatto in modo
da distruggerle, così come si sono distrutte le monete nazionali.
Il momento dell’attacco all’America, pur preparato da molto tempo,
è stato scelto appositamente perché barcollasse nel preciso minuto in
cui barcollerà anche l’Europa con il passaggio all’euro. Così non
sarà in grado di aiutarla. Anzi. La Gran Bretagna se ne va per conto suo
e, come dice Galli della Loggia, può sussistere l'Unione Europea senza
l'Inghilterra? Ma l'Inghilterra era fuori dalla moneta, ed è proprio
quello il punto. La moneta è l'unico strumento concreto sul quale i
governanti hanno creduto di poter fondare l'Unione. E' un terribile
errore, ma siamo ancora in tempo a fermarci. Sarebbe sufficiente rinviare
il passaggio all'euro, tanto più in un momento di crisi economica e
psicologica che di per sé esige la massima prudenza.
Caro Galli della Loggia, mi aiuti, ci aiuti a fermare questo passo
esiziale. Davvero non c'è nessun intellettuale in Italia che voglia
sottrarre il proprio nome a quello che gli storici del futuro non avranno
difficoltà a definire come il più grave dei deliri di potere e il
massimo tradimento compiuto dai governanti del Duemila verso i propri
popoli? Ma forse questi storici non ci saranno, perché la storia
dell'Europa la scriveranno, come sempre, i vincitori: i musulmani.
L'abbattimento delle "torri" ne è l'epifenomeno più
significativo, non perché tutti i musulmani siano "terroristi",
ma perché vi si riconosce la grandezza della fantasia analogica
orientale. Ben altre "torri" dell'Occidente hanno invaso fin
dalla fine dell'Ottocento territori dall'aria limpida e profumata delle
montagne, dove uomini che prima erano fieri della vita libera dei pastori,
dei commercianti nomadi, dell'appassionata violenza di fedi e di costumi
conservati malgrado il passare della storia, sono stati trasformati in
"operatori" del petrolio, vittime della melma e del fuoco che
l'oro nero ha bruciato instancabilmente. Soltanto se avremo rispetto per
le nostre "differenze" tornando indietro dalla melma omologante
dell'Unione Europea, saremo capaci di resistere, rispettando le loro,
all'invasione musulmana.
IDA MAGLI