una grande speranza:
che qualcuno
degli intellettuali italian
i
non voglia consegnarsi alla Storia come "traditore"

di Ida Magli
Roma, 10 Ottobre 2001

Gli Italiani Liberi sono grati ad Ernesto Galli della Loggia per l’articolo che ha pubblicato sul "Corriere della Sera" il 9 ottobre scorso e che riportiamo sul nostro Giornale per renderne più facile la lettura a coloro cui fosse sfuggito. Certo. Come nota Galli della Loggia, la Gran Bretagna è schierata a fianco degli Americani con un legame profondissimo dato dalla cultura, dalla lingua, dalla storia comune, e soltanto in base a questo legame ci si può fidare nello spargere il sangue insieme. Certo. Come nota Galli della Loggia l’Unione Europea, costruita a tavolino, con la sola volontà dei governanti, è pallida ed evanescente e nessuna moneta comune può far sì che diventi quel tutt’uno politicamente forte che dà senso al legame fra i popoli. Giustissimo. Ma perché Galli della Loggia scrive queste cose soltanto adesso? Perché, con il prestigio che possiede e l’ascolto che il "Corriere della Sera" garantisce, non ha parlato in questo modo in tutti gli anni che sono trascorsi dal grottesco battesimo dell’Unione Europea? Perché non ha lavorato contro una costruzione così sgangheratamente rozza, priva di qualsiasi principio di realtà? Siamo certi che non era necessario l’esempio della Gran Bretagna in guerra per fargli apparire evidente la violenza delle allucinazioni europeistiche. Siamo certi che anche a lui hanno fatto ribrezzo le "astuzie" di voti dati con la programmata entrata e uscita dall’Aula dei gruppi, per far credere che il Parlamento italiano ha votato a grande maggioranza l’aiuto militare agli Stati Uniti. Questo è da tanti, troppi secoli il costume di coloro che governano l’Italia: "apparire" potenti all’estero; perfino, come con l’Unione Europea, cedendo la sovranità, calpestando gli italiani.

Per questo nessuno si fida. Sergio Romano lamentava pochi giorni fa, sempre sul Corriere, il miserevole abbandono in cui giace la bandiera sui vari pennoni d’Italia in confronto all’orgoglio con il quale sventola in America. Ma anche in questo ci si è dimenticati del motivo essenziale: le bandiere, spiegazzate e fruste, sono due, quella italiana e quella europea. E’ stata l’Unione Europea a voler scopiazzare l’America, imponendo la presenza delle bandiere su tutti gli edifici pubblici, così come si sforza di fare in tante altre cose, con le apparenze di una potenza che non possiede e che fa tornare alla mente la vecchia favola della rana e il bue.

Ma chi si fida, chi potrebbe mai credere a uomini "sotto due bandiere"? Per quello pendono con tanta umiliazione: nessuno vi si riconosce. La Patria, come ogni vero amore, può essere una sola.

Possibile che non si sia ancora capito che tutto quello che sta succedendo è legato all’Unione Europea, alla fragilità con la quale sta per consegnare il pezzetto più ghiotto dell’occidente europeo alla conquista pacifica del mondo islamico? La fragilità di una unione forzata in cui non si sono sommate le forze dei vari Stati, ma si è fatto in modo da distruggerle, così come si sono distrutte le monete nazionali.

Il momento dell’attacco all’America, pur preparato da molto tempo, è stato scelto appositamente perché barcollasse nel preciso minuto in cui barcollerà anche l’Europa con il passaggio all’euro. Così non sarà in grado di aiutarla. Anzi. La Gran Bretagna se ne va per conto suo e, come dice Galli della Loggia, può sussistere l'Unione Europea senza l'Inghilterra? Ma l'Inghilterra era fuori dalla moneta, ed è proprio quello il punto. La moneta è l'unico strumento concreto sul quale i governanti hanno creduto di poter fondare l'Unione. E' un terribile errore, ma siamo ancora in tempo a fermarci. Sarebbe sufficiente rinviare il passaggio all'euro, tanto più in un momento di crisi economica e psicologica che di per sé esige la massima prudenza.

Caro Galli della Loggia, mi aiuti, ci aiuti a fermare questo passo esiziale. Davvero non c'è nessun intellettuale in Italia che voglia sottrarre il proprio nome a quello che gli storici del futuro non avranno difficoltà a definire come il più grave dei deliri di potere e il massimo tradimento compiuto dai governanti del Duemila verso i propri popoli? Ma forse questi storici non ci saranno, perché la storia dell'Europa la scriveranno, come sempre, i vincitori: i musulmani. L'abbattimento delle "torri" ne è l'epifenomeno più significativo, non perché tutti i musulmani siano "terroristi", ma perché vi si riconosce la grandezza della fantasia analogica orientale. Ben altre "torri" dell'Occidente hanno invaso fin dalla fine dell'Ottocento territori dall'aria limpida e profumata delle montagne, dove uomini che prima erano fieri della vita libera dei pastori, dei commercianti nomadi, dell'appassionata violenza di fedi e di costumi conservati malgrado il passare della storia, sono stati trasformati in "operatori" del petrolio, vittime della melma e del fuoco che l'oro nero ha bruciato instancabilmente. Soltanto se avremo rispetto per le nostre "differenze" tornando indietro dalla melma omologante dell'Unione Europea, saremo capaci di resistere, rispettando le loro, all'invasione musulmana.

IDA MAGLI

 

coraggio inglese, pallida europa
di Ernesto Galli Della Loggia
Corriere della Sera
| 09.10.2001

 

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