Editoriale    

In difesa della logica

 
di Ida Magli
ItalianiLiberi | 29 Luglio 2003

Il lettore potrà vedere nell'Editoriale del 27 Luglio scorso dedicato all'argomento "Castelli-rogatorie" quali siano le vere cause della grottesca battaglia che si sta conducendo contro il Ministro Castelli. Aggiungo, qui, per conferma alla gravità della questione, nella quale non è stato possibile ai cittadini esprimere in nessun modo il loro parere, che il Presidente della Camera Casini si è lavato le mani della richiesta di far chiarire al Parlamento i contenuti della legge sulla immunità delle più alte cariche dello Stato, affermando che il Parlamento non è un organo di consulenza e di interpretazione delle leggi.

E' vero che gli Italiani sono abituati a duemila anni di discussioni teologiche con le quali è stato sempre inculcato loro che la "logica" di cui la specie umana è fornita non assiste i detentori del potere i quali ne adoperano una del tutto irreale, ma che lo si confermi oggi con tale disinvolto disprezzo nei confronti dei cittadini, fa dubitare dello strumento di base con il quale ci governiamo: la delega del potere ai "rappresentanti". La legge sull'immunità è stata formulata dal Parlamento e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale: dobbiamo dedurre, in base a quanto affermato dal Presidente della Camera, che i Parlamentari non conoscono il significato di quello che dicono, che scrivono, e che impongono ai sudditi?

C'è ancora una piccola osservazione da fare: se non si chiama "processo" tutto quello che viene messo in atto prima del dibattimento in aula, ossia, con il nuovo Codice di diritto penale impostato in forma accusatoria, l'avviso di garanzia inviato a colui che viene posto sotto indagine, il suo dovere-diritto di nominare un difensore che segua le indagini, ecc., con quale nome lo si definisce? Nel Lodo Maccanico come viene nominato? I Parlamentari ci dicano almeno questo, dato che, per noi fa comunque parte sine qua non di un "processo".

 

 

 

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