Editoriale    

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di Ida Magli
ItalianiLiberi | 26 Luglio 2003

Quello che sta succedendo intorno al Ministro Castelli non può essere capito né spiegato soltanto sulla base di sottili distinguo di carattere giuridico. E nessuno pensi che gli Italiani, quella maggioranza che crede nella propria patria, nella necessità di riappropriarsi della dignità e dell’indipendenza dell’essere italiani, non lo sappia. Si vuole eliminare Berlusconi e con lui qualsiasi governo che difenda l’Italia e gli italiani, dato che, se non fosse così, chiunque avrebbe optato, nell’eventualità che la legge sull'immunità presentasse qualche dubbio, per l’interpretazione favorevole al governo italiano.

Fra tutti i ministri del governo Berlusconi, Roberto Castelli è quello che adempie al compito di difendere l’Italia con maggiore determinazione e spirito di giustizia. Sotto questo aspetto stupisce perfino che appartenga alla Lega e, se fosse possibile suggerirgli quello che ci piacerebbe, Castelli dovrebbe forse, o premere di più su Bossi affinché attenui la volontà di allontanarsi dalla forza della nazione, oppure creare in questo senso una propria corrente. E’ stato Castelli, infatti, a battersi più di qualsiasi altro, e perfino contro gli altri partiti, per non accettare il mandato di cattura europeo, strumento indegno della libertà e dell’indipendenza di uno Stato sovrano e opposto al principio fondamentale del diritto: essere giudicati dal proprio giudice naturale.

Ma, come dicevamo all’inizio, è inutile soffermarsi su singole motivazioni: lo scontro politico avviene con tutte le armi possibili per eliminare Berlusconi dalla scena e forse adesso è in atto lo spostamento della battaglia nell’ambito internazionale perché il famoso semestre di presidenza europea viene adoperato come strumento di ricatto. Ma è proprio questo il punto attraverso il quale si può cercare di chiarire i vari nodi che stringono in una morsa di contraddizioni l’azione di Berlusconi, sia nell’assedio posto all’esterno dalle sinistre, sia all’interno della maggioranza. Cerco di sintetizzare al massimo: la visione politica delle sinistre è sempre uguale e non può cambiare dato che ha come scopo quello di coinvolgere in una sola azione tutto il mondo, cancellando le differenze, le nazioni, le patrie, con la sicurezza che  la “gente” è tutta uguale. Per questo le sinistre ricorrono continuamente all’Unione Europea quale “giudice” dell’Italia: in attesa della mondializzazione, l'Europa serve a distruggere le patrie e le differenze fra i popoli (chi lo nega ricordando che all’inizio le sinistre erano contrarie all’Unione, non considera che allora difendevano la Russia da qualsiasi altra forza.

E’ qui che si trovano a convergere gli interessi della Lega, con la sua devoluzione, e gli interessi dei cattolici (di destra e di sinistra) ossequienti al volere del Papa e della Chiesa. Non possiamo soffermarci su un argomento così complesso come quello che riguarda l’azione di Wojtyla e della Chiesa contro le nazioni (in Europa), e in particolare contro la nazione-Italia. Rimane sicuro un fatto: la Chiesa spinge i politici alla distruzione della società italiana con gli indulti, i buonismi, i perdonismi e con l’ostinato invito ad accogliere il maggior numero di immigrati. Sembra chiaro, quindi, che contro Castelli si muovono anche forze interne alla maggioranza proprio per la sua resistenza allo strapotere dell’Unione Europea e alla strategia antiitaliana della Chiesa. Si potrebbe concludere, (ma non vogliamo subirlo senza protestare) che l’amaro destino degli Italiani sia, oggi come ieri, Quello di dover rinunciare ai migliori dei propri governanti, se si intendono per migliori, come sarebbe logico e giusto per qualsiasi popolo, quelli che hanno a cuore sempre e soltanto gli interessi degli Italiani.

Berlusconi è perciò stretto nella morsa di tutti coloro che hanno sempre voluto toglierlo di mezzo perché non affine alla particolare "essenza" dei politici, una non-affinità che adesso si rivela ancor ai più perché tenta di salvaguardare la forza dell'Italia affiancandosi all'America senza la quale chiunque capisce che l'Europa è impotente, e allo stesso tempo, perché resiste alla pretesa supremazia della Francia e della Germania data da tutti per scontata in Europa. Abbiamo assistito in proposito a scene vergognose per chiunque abbia il senso della dignità della patria, nelle quali le sinistre si sono schierate dalla parte degli stranieri o, addirittura, negando i fondi per i nostri soldati in missione in Irak.

Quanto disprezzo per la grandezza della nostra storia, del nostro pensiero, della nostra arte, della nostra musica, della nostra scienza! Vogliamo proporre agli Italiani, sempre pronti a raccogliere denaro per un malato, per un terremotato, una sottoscrizione per l’acquisto del “Raffaello” (la Madonna dei Garofani) che tante istituzioni straniere stanno facendo a gara per impadronirsene.

Gettiamoci nella mischia, cari Italiani, compriamolo noi.

 

 

 

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