Editoriali  

2002: fuga da Gerusalemme

 
Ida Magli
il Giornale | Venerdì 15 Marzo 2002

Il libro che Fiamma Nirenstein ha scritto sul tradimento dell'occidente nei confronti degli Ebrei, è davvero sconvolgente. Sconvolgente prima di tutto per il suo coraggio. E' stato necessario infatti un grandissimo coraggio per affrontare, mettendola nell'ordine che la scrittura richiede, la massa, ormai quasi del tutto inestricabile, di significati, di sentimenti, di pregiudizi intangibili che si sono andati formando via via intorno all'unico, vero personaggio che occupa la scena dell'Occidente: l'islamismo. I motivi per i quali è così difficile parlarne sono moltissimi e Nirenstein è riuscita a chiarire i più importanti, o almeno i più importanti per un lettore che voglia capire perché in Europa siamo pieni di ansia, di aggressività verbale e sessuale ritorta su noi stessi, malgrado l'esibizione del benessere, del divertimento canoro e sportivo, del "vogliamoci bene" ripetuto ad ogni passo. Insomma: qual è l'angoscia e la paura che ci tormentano e che i governanti ci impediscono di esprimere affermando invece che siamo e saremo felici?

Finalmente Fiamma Nirenstein è riuscita a dircelo: siamo dei traditori. Usiamo delle "parole malate", come le definiva già molti anni fa un'altra donna coraggiosa, Rosellina Balbi, inaugurando su "La Repubblica" un dibattito intitolato: "Davide discolpati". Lo ricorda Nirenstein nell'introduzione, dopo aver dichiarato: ' Scrivo questo libro perché ho paura di un ritorno dell'antisemitismo. Ho la inedita sensazione che Arafat e il mondo arabo abbiano guadagnato, nel mondo contemporaneo, il potere di aprire e chiudere il rubinetto di questo malvagio torrente che di quando in quando inonda il mondo, che non si dissecca mai e che talvolta semplicemente si inabissa in attesa di ricomparire."

E' così. Non è una sensazione ma una inevitabile realtà che la stessa Nirenstein dimostra nel saggio acuto, limpido, durissimo nel quale narra, con la competenza acquisita anche come inviato in Medio Oriente, tutto quello che è successo intorno alla famosa " pace", tante volte conclusa e negata fra palestinesi ed ebrei fino a giungere a quell'abbandono, a quel "tradimento" che Nirenstein attribuisce all'Occidente in generale, ma che in realtà appartiene soprattutto ai paesi cattolici d'Europa.

 La "Pace" fa parte di quelle "parole malate" che indicano non una patologia del discorso, ma il voluto, ostinato, consapevole, sprezzante strumento di chi detiene la leadership politica, sociale, religiosa per indurre gli uomini a credere ciò che non credono, sentire quello che non sentono, pensare quello che non pensano. In Italia è stata soprattutto la Chiesa a convincere anche i più riottosi che la "Pace" filopalestinese e filoislamica della Sinistra era una pace vera. Ma essere filopalestinesi e filoislamici significa essere antiisraeliani e antisemiti. E' lo strumento logico del quale la specie umana è fornita non sopportare le contraddizioni.

L'altra strada con la quale si è spalancata la porta all'islamismo e all'antisemitismo, è stata l'Unione europea. Di questo punto Fiamma Nirenstein è meno consapevole, anche se si rende ben conto che l'unione Europea tende a indebolire l'America e per ciò stesso a favorire il mondo islamico. Per questo Bin Laden si è mosso proprio pochi giorni prima della realizzazione dell'euro: gli era rimasto un solo nemico, l'America, e Israele una sua trascurabile appendice ormai già vinta avendo conquistato l'Europa. ( Mi sia permesso aggiungere qui che diversi anni fa io misi in guardia Tullia Zevi, allora a capo della Comunità Israelitica Italiana, sul rischio del risorgere dell'antisemitismo una volta realizzata l'Unione europea. L'anima squisita e gentile di Tullia Zevi ne rimase sorpresa: l'antisemitismo in Europa era impensabile per gli ebrei, come conferma adesso anche Nirenstein).

Ma c'è un'altra cosa sulla quale non si è ancora soffermato nessuno storico: la persecuzione degli ebrei ha cominciato ad essere presente nell'Europa cristiana d'occidente soltanto dopo molti secoli dalla cristianizzazione, ossia in coincidenza con l'espansione musulmana, soprattutto in Spagna e nel sud dell'Italia. E a parte la persecuzione degli ebrei, sono dovuti all'influenza dei costumi musulmani molti degli aspetti peggiori del cattolicesimo che non per nulla sono arrivati tutti dalla Spagna. L'Inquisizione, la messa a morte degli omosessuali e dei sodomiti, la clausura in casa e nei conventi delle donne, tanto per citarne alcuni. Coraggio, cara Fiamma: il tuo libro ci aiuterà anche a conoscere meglio la storia.

Ida Magli

IL LIBRO

Fiamma Nirenstein
L'abbandono.
Come l'occidente
ha tradito gli ebrei 

Rizzoli, Milano, pp. 591,
euro 20,50

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