Editoriali
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Roma, 31 Gennaio 2002 |
dal Giornale, 28 Gennaio 2002
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Il conservatore
di valore |
Dunque Gianfranco Fini sarà uno dei padri della Costituzione europea.
Un bel salto per chi, fino a pochi anni fa, guidava un partito definito in
Italia "fuori dall'arco costituzionale" e i cui voti non erano
graditi. Quello stesso partito oggi è al governo, e Fini viceprimoministro con ministeri importanti affidati a uomini di Alleanza
Nazionale. Eppure ci sono intellettuali di Destra, come Stenio Solinas -
giorni fa sul Giornale - per i quali Fini ha portato il partito
addirittura al Nulla: perché An non saprebbe, prima di tutto, quali
"valori incarnare"; il che lo porterebbe a diventare un doppione
di Forza Italia, destinato ad esserne assorbito perché l'elettorato non
vedrà nessuna differenza fra i due partiti e sceglierà il più grosso,
quello del leader. Immagino che Solinas non intenda i valori del fascismo
- che erano sostanzialmente uno: lo Stato sopra tutto e tutti, con pretese
di eroismo nell'obbedienza - altrimenti ci sarebbe Rauti ad aspettarlo. E
chi rimpiange quei valori dovrebbe solo compiacersi che Fini sbagli tutto,
per rimpinguare i sempre più infimi risultati elettorali della Fiamma. Di
quali valori si parla allora? Alleanza Nazionale ne ha uno preciso, quello
di essere l'unico partito conservatore in Italia. Lo dimostra sempre, sui
temi che attingono ai pensieri dei conservatori moderni: la posizione
sulle droghe, sul diritto di famiglia, sull'aborto, sulla religione, sugli
extracomunitari... Insomma, i vecchi temi Dio, Patria, Famiglia non così
sbandierati come un tempo, ma difesi e rappresentati ogni volta che se ne
presenta l'occasione. Per questo è assurda un'altra paura di certa
Destra, ovvero che Alleanza Nazionale si avvii a diventare un partito di
centro: un partito conservatore oggi non può essere, in Italia, di
centro, perché oggi in Italia vince una Destra per lo più tutt'altro che
conservatrice: in breve, Forza Italia non sarà mai alla Destra di An.
Forza Italia non rappresenta i conservatori, questa è la grande
differenza fra i due partiti, distinguibile benissimo dagli elettori. Se
un giorno Alleanza Nazionale dovesse confluire in Forza Italia o ridursi
al lumicino dei voti, sarà soltanto perché i conservatori saranno
diventati sempre meno (come personalmente mi auguro). Insomma la causa
della crisi sarebbe proprio la difesa di quei valori che qualcuno imputa a
Fini di non rappresentare. Se un motivo di debolezza c'è, in An, è
invece la presenza - minoritaria - di una corrente "sociale" che
in sostanza vuole il ritorno a uno statalismo assurdo nella Destra moderna
e la cui (molto improbabile) vittoria in An condannerebbe il partito a
raccogliere sempre meno voti e a rimanere isolato. Fini ha reso un
grandissimo servizio al Paese liberandolo da un partito inaccettabile come
il Msi, ma ha reso anche un grande servizio ai suoi portandoli al potere
senza privarli della loro vera identità, quella conservatrice. Quanto
alle polemiche sulla sua nomina a delegato italiano per la Costituzione
europea, c'è solo da felicitarsi che sia stato scelto lui. Difficilmente
riuscirà a portare nel testo lo spirito conservatore di An, perché quasi
tutti i Paesi saranno contrari, e perché Fini rappresenterà pur sempre
il governo Berlusconi. Molte grandi nazioni invece, a partire dalla
Francia e dalla Gran Bretagna, saranno con lui quando si batterà - com'è
logico - in difesa delle autonomie nazionali: da quelle nostre, di popolo
con le sue caratteristiche, formate in millenni di cultura, a quelle del
nostro Parlamento (basta dare un'occhiata alla Gazzetta Ufficiale per
scoprire quante leggi sono fatte - pedissequamente - sulla base di una
"direttiva europea"). Benché lo si neghi, è ovvio che l'Ue,
tende a omologare, a rendere simili, tutti i popoli che la compongono,
sarebbe innaturale il contrario. E non occorre essere euroscettici per
capire che l'Ue sta andando troppo in fretta verso questa direzione. Una
fretta che fatalmente si rivelerà a suo stesso danno. C'è solo da
augurarsi che Fini applichi con fermezza la linea di Berlusconi, "euroentusiasta",
ma con giudizio e con molta attenzione agli interessi nazionali. E se
qualcuno, in Europa o in Italia, gli darà del fascista per questo, ebbene
credo che l'Europa - quella vera, dei popoli - abbia più fascisti oggi
che nel 1940. Fini poi ha una carta semplice e indiscutibile, per
dimostrare di essere più democratico di chi lo potrebbe accusare di
fascismo: introdurre nella Costituzione l'istituto del referendum
popolare, non previsto per ora.
Giordano Bruno Guerri
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