Perquisita la sede
dell'Euro-polizia
in una indagine
per corruzione
English version (on this page):
Daily Telegraph, Saturday 2 June 2001
Euro Police HQ Raided in Fraud Inquiry
by Ambrose Evans-Pritchard in Brussels
La principale agenzia di polizia dell'Unione europea, Europol, è indagata dalle
autorità olandesi per frode e riciclaggio di denaro sporco. La polizia olandese
ha perquisito gli uffici dell'Europol e la casa di un poliziotto francese in
seguito a sospetti che denaro rubato sia stato inviato in un conto segreto nel
paradiso fiscale delle Bermuda.
Gli investigatori stanno sistematicamente allargando l'inchiesta per comprendere
alcuni dei lavoratori del settore informatico e banca dati, il cuore nevralgico
della sede Europol all'Aia. Si tratta di 39 dipendenti guidati da David
Valls-Russell, un ex-sovrintendente del Connestabillato della Contea del Kent,
da due anni vice-direttore dell'Europol.
[..] l'agenzia elitaria si sta rapidamente evolvendo da ufficio anti-narcotici a
una specie di "Euro-FBI" con il potere di lanciare indagini su un
campo crescente di crimini internazionali.
Il governo belga, che avrà la presidenza dell'Unione alla fine di giugno, ha in
programma di dare all'Europol un ruolo maggiore nel combattere il riciclaggio
del denaro e nelle operazioni sul campo negli stati membri. Il Belgio ha il
sostegno dei leader francesi e tedeschi, che hanno chiesto che l'Europol diventi
ufficialmente un corpo di polizia europeo.
L'Europol è già autorizzata a indagare su frodi, immigrazione illegale,
traffico di materiali nucleari e reati vagamente definiti come
"corruzione", "crimini contro l'ambiente", "razzismo e
xenofobia". Può anche giocare un ruolo in caso di omicidio e gravi ferite
fisiche.
L'anno scorso gli furono dati poteri extra per affrontare il riciclaggio di
denaro derivante da "ogni sorta di crimine". Il suo bilancio è salito
da 4 milioni di sterline nel 1998 a 17 milioni nel 2000, con 212 dipendenti.
[...] Le associazioni per i diritti civili sono già allarmati che l'agenzia sta
acquisendo il potere di raccogliere "dati soft" su cittadini
qualunque, anche se non sono accusati di niente. Questo potrebbe comprendere
soffiate anonime, pettegolezzi o segreti personali.
Il mese prossimo i ministri dell'UE decideranno se costringere per legge le
aziende telefoniche e i provider di Internet a tenere un archivio delle
comunicazioni telefoniche, e-mail e internet a disposizione delle forze di
polizia Europol e nazionali. I Servizi Tecnologici dell'Europol hanno un sistema
di informazioni centralizzato a disposizione di tutte le forze di polizia per
indagini di routine, oltre a una sezione riservata di "files di
analisi" per soli funzionari Europol.
Secondo un rapporto di pubblicazione imminente da parte dell'associazione
britannica Statewatch, attualmente ci sono 11 files aperti, compresi due sui
cartelli della droga in America Latina e uno sul terrorismo islamico.
Lo scandalo indurrà i corpi di polizia nazionali a pensarci bene prima di
condividere con altri dei dati che potrebbero essere fatti trapelare o venduti
per scopi illeciti.
Valls-Russell ha dchiarato recentemente che: "Senza strette garanzie sulla
riservatezza, nessun funzionario operativo rivelerà a un estraneo dati
sensibili che potrebbero mettere in pericolo un'indagine e mettere a rischio dei
testimoni o informatori."
Tre anni fa fu scoperto che un funzionario nel Sistema Informativo di Schengen,
un organo separato, vendeva dei dati alla criminalità organizzata. Lode Van
Outrive, l'ex-"rapporteur" sull'Europol per il Parlamento europeo, ha
detto che questa agenzia acquista nuovi poteri ogni volta che i ministri della
giustizia si ritrovano a Bruxelles. Ha detto "Prima era la droga. ma poi
gli spagnoli hanno aggiunto il terrorismo, poi altri la pornografia infantile, e
così via. Ma nessuno ha il comando di una cosa del genere. E' come un satellite
che vola nell'atmosfera, al di là di un controllo giuridico, senza dover
rispondere democraticamente a nessuno."
Secondo il trattato di Amsterdam, l'Europol sarebbe tenuta a condividere delle
informazioni con il Parlamento europeo, ma i parlamentari si lamentano che si è
rifiutato di fornire anche i documenti più banali, come il rapporto annuale
integrale. I principali controlli sull'Euorpol sono esercitati da un organo di
gestione nominato dai 15 ministri della giustizia dell'UE, che interrogano il
direttore in seduta segreta.
Un altro organo di supervisione esamina le questioni riguardanti la protezione
dei dati, ma non ha la supervisione operativa. Entrambi gli organi hanno
difficoltà ad ottenere i documenti. A differenza della polizia nazionale, il
personale dell'Europol non ha l'obbligo di testimoniare in tribunale ed ha
l'immunità per "atti compiuti nell'esercizio delle loro funzionai
ufficiali". Questa immunità può essere tolta per ordine del direttore
dell'Europol stessa.
ISSUE 2199 Saturday 2 June 2001
Euro Police HQ Raided
in Fraud Inquiry
By Ambrose Evans-Pritchard in Brussels
THE European Union's top police agency, Europol, is under investigation by the
Dutch criminal authorities for alleged fraud and money-laundering. The Dutch
police have raided the Europol offices and private home of a French policeman
following suspicions that stolen money has been diverted into a
secret bank account in the tax haven of Bermuda.
Investigators are systematically widening the inquiry to target some of the officers working in the computer and data section, the nerve centre of the
Europol headquarters in The Hague. The 39-man section is run by David Valls-Russell, a former superintendent with the Kent County Constabulary
who was appointed Europol's deputy director two years ago.
There is no suggestion that he was involved in the alleged offences. The mushrooming scandal uncovered by the Belgian newspaper De Morgen comes at a
delicate moment for the elite agency, which is rapidly evolving from a small
anti-drugs office into a sort of "Euro-FBI" with growing powers to
launch investigations and tackle a wide range of cross-border crimes.
The Belgian government, which takes over the EU's presidency at the end of this month, plans to table proposals giving Europol a greater role in fighting
money-laundering and carrying out field operations in member states.
Belgium has the backing of French and German leaders, who have called publicly for Europol
to be converted into a fully fledged European police force.
Europol is already authorised to investigate fraud, illegal immigration, trafficking in nuclear materials and ill-defined offences such as "corruption",
"environmental crime", "racism and xenophobia". It can also
play a role in cases
of murder and grievous bodily injury.
Last year it was given extra powers to tackle money-laundering stemming from "all forms of crime". Its budget has risen from £4 million in 1998 to
£17 million in 2000, with 212 staff. The Europol management board acknowledged yesterday that a staff member had been suspended, but it refused to provide any
further information.
Alleged corruption in the data collection office is an extremely sensitive issue. Civil rights groups are already alarmed that the agency is acquiring
powers to store "soft data" on ordinary citizens, even if they are not
accused of a crime. This could include anonymous tip-offs, gossip or personal secrets.
Next month, EU ministers will decide whether telephone and internet companies should be forced by law to store telephone, fax, e-mail and internet
records for use by Europol and national police forces. Europol's Technology Services has a
central information system open to all EU police forces for routine inquiries,
plus a classified "analysis files" section for Europol officers only.
According to a forthcoming report by the British civil rights group Statewatch, there are currently 11 open files, including two on Latin American drug cartels
and one on Islamic terrorism. The scandal will cause British and other national
police forces to think twice before sharing data that could be leaked or sold
for illicit purposes.
Mr Valls-Russell said in a recent speech: "Without firm guarantees over confidentiality, no operational officer is going to reveal to a stranger
sensitive intelligence which could jeopardise an investigation and endanger
witnesses and informants."
Three years ago, it was discovered that an official in the EU's Schengen Information System, a separate body, was selling computer data to organised
crime groups. Lode Van Outrive, the European Parliament's former "rapporteur" on
Europol, said the agency had been gaining new powers every time justice ministers met in Brussels.
He said: "First it was drugs . . . but then the Spanish added terrorism,
then others added child pornography, and so it goes on. But there's nobody in charge
of this thing. It's like a satellite flying in the atmosphere, beyond judicial
control, without any democratic accountability."
Under the Amsterdam Treaty, Europol is supposed to share some information with the European Parliament, but MEPs complain that it has refused to provide even
the most elementary documents such as the full annual report. The main check on
Europol is a management board appointed by the 15 EU justice ministers, which
questions the director in secret session.
A separate supervisory board examines the data protection angle, but has no operational oversight. Both bodies have had difficulty obtaining documents.
Unlike national police officers, Europol staff are not compelled to testify in court and are immune from prosecution for "acts performed by them in the
exercise of their official functions". This can be waived on the order of
the director.
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